Come eravamo | Il Gambero Rosso che fu, Planeta e la Sicilia, i Tre Bicchieri e un mondo che cambiava

Come eravamo | Il Gambero Rosso che fu, Planeta e la Sicilia, i Tre Bicchieri e un mondo che cambiava

di Alessandro Morichetti

È un testo di qualche anno fa, che non so neanche quanto né dove, ma che racconta un pezzettino della storia d’Italia del vino che è poi anche storia tout court. Proprio in questi giorni, tra l’altro, giornalisti da tutto il mondo sono in Sicilia a scoprire le nuove annate dei vini inframezzando gli assaggi con panorami mozzafiato e bagni al mare che tutto il mondo ci invidia.

Sicilia En Primeur

Come eravamo, allora, ce lo racconta il patriarca, il visionario, Diego Planeta: “Nell’Italia vinicola degli anni Ottanta, fino alla metà, il vino tappo-sughero, in bottiglia da 750, rappresentava il 7-8 per cento di tutti i consumi italiani, il resto era damigiana, bottiglione, vino sfuso. Numeri ridicoli. L’Italia, e un po’ anche il resto, era il mondo della scuola enologica che insegnava a fare il vino in cantina. Un enologo, allora, non sarebbe mai entrato in un vigneto. Il vino nasceva cantina. Non c’è dubbio che lo scandalo del metanolo del 1986, al di là dei poveri morti, delle ripercussioni sull’immagine dell’Italia nel mondo, rappresentò la svolta che fece capire ai consumatori che il vino era una cosa seria. Da quel momento in poi le riviste di settore hanno giocato un ruolo importante. Il Gambero Rosso fu la rivista che cominciò a spiegare che cos’era il vino, come si trovava e perché valeva la pena di spendere qualche lira in più per comprare una buona bottiglia. Poi diventò un mito anche per i produttori perché quel Tre Bicchieri divenne il sogno di tutti, come una laurea. Importante in Italia come all’estero.
Il Gambero Rosso è stato il vero protagonista del cambiamento.

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Il coraggio dare un voto, scoprire le aziende, far parlare anche i produttori che producevano pochissime bottiglie, è stata la svolta decisiva. A metà degli anni Novanta, abbiamo aperto l’azienda di famiglia, Planeta, e il Gambero Rosso ha scoperto i miei figli e i miei nipoti e li ha fatti diventare delle stars. Dopo pochi anni ha assegnato loro i Tre Bicchieri e da lì in poi hanno avuto ascesa, successo, riconoscimento. Il Gambero Rosso ha rappresentato un modo d’essere, un modo di comportarsi che ha dato una grande carica a tutti i piccoli produttori italiani. Specie nei paesi dove il vino fa parte della tradizione alimentare, com’era l’Italia dell’epoca, dove ciascuno di noi nasceva convinto di sapere già tutto del vino. Ma così non è.
Il Gambero Rosso è stato la scuola dei consumi, della qualità, del bere bene. Del bere meno, ma meglio. Dello spendere quando è il caso di spendere e non comunque. Un enorme strumento di educazione.”

[Foto: Laleo]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

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