Chi è Filippo Gastaldi e perché dice cose interessanti su consumi del vino e MasterChef
di Antonio TomacelliL’uovo di Colombo è una soluzione semplice ad un problema apparentemente insolubile. Faccio un esempio che mi riguarda da vicino: come si diffonde la cultura del buon bere tra i giovani senza allontanarli con linguaggi astrusi e tecnicistici? Il problema è quanto mai reale: la frase più pronunciata davanti ad una bicchiere è “non ne capisco niente di vino”. Segue rifiuto o, nei casi più fortunati, un sorso svogliato.
Qualcuno, però, ha trovato se non l’uovo di Colombo, almeno una parziale soluzione al problema. Il tizio in questione si chiama Filippo Gastaldi ed è stato eletto ”Miglior Sommelier della Lombardia 2014” secondo l’Associazione italiana sommelier Lombardia.
Leggiamo la sua dichiarazione all’Ansa:
Masterchef è una trasmissione che sa parlare ai giovani ma finora ha trascurato il vino – afferma Gastaldi – inizi a parlarne e a rendere più casual le degustazioni. Informalità, tuttavia, non significa mancanza di professionalità che anzi deve crescere. Sono ancora troppo pochi i ristoranti che danno importanza al vino. Io sono enologo, lavoro in cantina, e vendo vino nell’enoteca di famiglia, voglio vivere il vino dalla A alla Z. Per questo voglio che il vino abbia un futuro, e sia alla portata di ragazzi come me.
Eccolo lì l’uovo di Colombo: decine e decine di puntate di Masterchef viste da milioni di persone (in maggioranza giovani) e mai che sia spuntata fuori una bottiglia di vino o un consiglio su cosa bere, nonostante uno dei giurati, Joe Bastianich, possieda diverse cantine.
Tutti astemi, dunque? Non credo e, potendo, darei un consiglio agli autori della trasmissione: Filippo Gastaldi ha un bel faccino telegenico e due o tre idee giuste sul vino. Che aspettate ad assumerlo nel programma?
(Foto: Ansa)
7 Commenti
Alessandro
circa 10 anni fa - LinkA dire il vero, io ricordo una puntata della prima edizione in cui si chiedeva di cucinare qualcosa che si abbinasse a un vino scelto in precedenza (che casualmente era il Vespa bianco di Bastianich...furbetti...eheheh).
RispondiPaolo
circa 10 anni fa - LinkTemo che la questione sia scivolosa, e delicata assai. Sbaglierò, forse. Siamo realisti: se MF iniziasse ad avere il vino come elemento centrale del "discours sur la cuisine", si scatenerebbero l'inferno. Dal moige alla congrega delle vedove penitenti&scapigliate per stigmatizzare, rimproverare, insegnare a ditino alzato che "no-no-no, nonsipuò... l'alcool ai gGiòfani, che brutte abitudini!" Nobilissimo e serio il discorso di Gastaldi, ma cerco di essere il più possibile realista: un conto è un blog sul vino, tra enofili, enologi, e sinceri appassionati. In tv, là fuori, è tutto un altro mondo. E le prefiche con il ditino alzato che ti dicono "no-no-no, nonsipuò" son sempre in prima fila. Purtroppo
Rispondisimona
circa 10 anni fa - Linknon ho mai visto masterchef, ma mi pare ci fosse una consolidata collaborazione con contadi castaldi, no? http://www.contadicastaldi.it/notizie/masterchef-italia-con-contadi-castaldi
Rispondialkaline
circa 10 anni fa - LinkIn Australia fanno una settimana intera di master chef in diretta da una regione viticola, l'hanno anche fatto nella cantina dove lavoravo io! Si rasenta il product placement, ma almeno si parla di vino come "naturale" abbinamento dei pasti...abitudine ormai persa dai più, purtroppo.
RispondiAlessandro
circa 10 anni fa - LinkIl problema sembra chiaro. I giovani non hanno cultura del vino. Come la si risolve? Di chi é la colpa? Dire che a Masterchef non si consuma abbastanza vino é come dire che in Serie A si consuma troppo Gatorade e non abbastanza Lambrusco! Cosa c'entra? Non si parla neanche di sesso in senso esplicito…vorrà mica dire che i giudici non attingono alla pratica? Contadi Castaldi si vede spesso, così come il Vespa di Bastianich ed in un'esterna i concorrenti hanno visitato le cantine Cá del Bosco. Non é abbastanza? A Masterchef si dovrebbero aprire annate vecchie di Bartolo Mascarello per essere più cool? Mi sembra che siamo fuori strada ragazzi!
Rispondisistoiv
circa 10 anni fa - LinkAllora: noi tutti usiamo un pc, uno smartphone etc, ma per gli appassionati/esperti/professionisti di informatica o sviluppo software o architettura hardware siamo una massa di pecore ignoranti che li sceglie e li usa a mò di scimpanzé.. Un mio amico, che fa quel mestiere, mi copre di insulti tutte le volte che parlo di informatica, e lui va bene o il Tavernello o il prosecco da 1,50 € (cioè il vino delle grandi occasioni). Tutto questo per dire che alla gran parte della popolazione che comunque beve vino (che è un sottoinsieme della popolazione) tutte le nostre prediche tecniche sul vino non interessano assolutamente nulla. Se durante MS inserissero 10 minuti, che ne so, sul vino biodinamico (non dico argomenti più specifici) metà della gente cambierebbe canale. Poco ma sicuro.
RispondiStefano
circa 10 anni fa - LinkSi è fatto uno spot - Comunque è vero che il problema del vino nella ristorazione è alto - per troppi "ristoratori, albergatori e bar" è un cosa collaterale e niente più. Troppo comodo dare la colpa al consumatore. (faccio un esempio: il meccanico, elettricista ecc. sono tenuti a sapere del loro lavoro -non il cliente- , così come dovrebbe essere per chi svolge la ristorazione, conoscere e praticare in maniera professionale il lavoro). Il problema è che nella ristorazione è accessibile da chiunque senza specializzazione, a discapito di chi lo è!
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