Carne di cavallo a go-go: che vino ci abbiniamo?

di Antonio Tomacelli

Infilare di nascosto due briciole di carne di cavallo in una lasagna precotta e surgelata pare sia considerata una truffa. “Mangiano merda e si lamentano se ci trovano un capello” avrebbe detto il buon Ennio Flaiano ma, tant’è: la carne equina è il nuovo “spettro che si aggira per l’Europa”, roba che neanche lo spread a 1000 punti ci avrebbe terrorizzato in questo modo. Vi dirò: frequentando da tempo la Boutique del Cavallo, stilosa macelleria a pochi metri da casa, la faccenda non mi ha scandalizzato più di tanto e, anzi, questa settimana ho raddoppiato la quota di filetto e zampina, una gustosa salsiccia pugliese ripiena di pomodorini e scamorza.

Pochi dubbi sul vino da abbinare: la carne di cavallo è tendenzialmente dolce e la brace sarebbe la morte sua ragion per cui, col vostro permesso, io stapperei un Montepulciano d’Abruzzo bello grasso e rotondo con pochi tannini e zero dolcezze. Suggerimenti? La curva sud “Emidio per sempre” è già partita con la ola ma se avete consigli meno scontati (chediomiperdoni!) saranno i benvenuti.

In caso di ragoût, mi spiace per i piccoli fan, ma la scelta è univoca: “Le Braci”, un Igt Salento Negroamaro del 2006 e passa la paura. Naso scuro, terroso e fungino ma bocca spedita in vacanza a Gardaland. Severino Garofano e suoi eredi sanno come si fa il vino e questo negroamaro ti fa schizzare sulle montagne russe della succosità, del frutto e della piacevolezza. Perdipiù si atterra su un tannino vellutato e senza pagare dazio a legnosità di sorta. Cosa pretendere di più?

Nulla, se non qualche suggerimento dal versante nordico: durante le mie trasferte veronesi ho letto più di un menù a base equina ed ho chiuso la “pratica” con dei Valpolicella fantastici. Astenersi Amaronisti sennò sguaino i miei soliti primitivo, chiaro?
Poi, se non ricordo male, ho avvistato qualche Boutique del Cavallo durante un viaggio in Sicilia e chissà, magari c’è qualche siculo che legge e ci consiglia qualcosa di buono.

Oh, non fate i timidi: si accetta di tutto, ricette comprese. Siam mica qui a smacchiare i vegani, eh!

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

16 Commenti

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Tommaso Farina

circa 11 anni fa - Link

Ci voleva finalmente il commento di un pugliese sull'argomento.

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Enzo Pietrantonio

circa 11 anni fa - Link

Tomax io vado a farmi un giro a Santeramo, tu sai dove... Il "foglio" di carpaccio di cavallino è bello e pronto che mi aspetta. Qui in terronia, versante Murgia, quella ca***ina Findus non è ancora arrivata. La domenica il ragout lo facciamo "avec l'rcchjtedd". E dei cavalli dopati nemmeno l'ombra. Almeno così dice Vincenzo... Ps: al Le Braci preferisco un bel Pepe, con qualche anno sul groppone.

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Antonio Tomacelli

circa 11 anni fa - Link

Ricordati di me quando sarai lassù! :-D

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Francesco

circa 11 anni fa - Link

Io invece ti sguaino un bell'Amarone (uno qualsiasi, tanto il mio scopo è avere una lista di Primitivi buoni!!) ehehehehe

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Green Manalishi

circa 11 anni fa - Link

Un bel Lagrein riserva Josephus Mayr - maso Unterganzner, per bilanciare la tendenza dolce della carne e l'inevitabile succulenza, ad esempio?

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alessandro bocchetti

circa 11 anni fa - Link

vi do un nome da segnarvi... De Fermo, Prologo! altroché... vedrete! certo montepulciano d'abruzzo... zero tannini è un po' ardito... :D ciao A

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Adriano Aiello

circa 11 anni fa - Link

Antonio, però il punto mica è la carne di cavallo ma il fatto di inserircela senza citarla, no?

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Antonio Tomacelli

circa 11 anni fa - Link

Mah, siamo a livello di "tracce" e può essere che in un impianto di lavorazione delle carni — qualsiasi tipo di carni — ne restino, cosi come in altre lavorazioni rimangono tracce di frutta secca. Queste ultime, essendo fonte di allergie, vanno però segnalate obbligatoriamente. L'uno per cento di carne di cavallo non influisce sui costi il che mi fa pensare ad un fatto incidentale. Escluderei il dolo.

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Mark

circa 11 anni fa - Link

Si è parlato di carne di cavallo dove hanno trovato tracce di un farmaco che viene usato sui cavalli da corsa che non possono essere macellati per ovvi motivi farmacologici, quindi oltre alla presenza di carne non indicata probabilmente c'è la truffa alimentare e delle peggiori.

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Massimiliano Nicli

circa 11 anni fa - Link

Tenuta degli Dei di Roberto Cavalli ;-)

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mercato asiatico

circa 11 anni fa - Link

Rosso di Montalcino Paradiso di Manfredi 2010 , Sella di Cavallo nel bicchiere e filetto nel piatto . Tho !

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rossal (ross*+sal)

circa 11 anni fa - Link

Noi non abbiamo quasi dubbi: la prima scelta con una pregevole carne di cavallo (a Milano c'è almeno una macelleria storica che ne propone tagli egregi) è l'aglianico, declinato fino al taurasi, a seconda la maggiore o minore complessità del piatto. Terremo, comunque, in considerazione le selezioni qui citate per le prossime volte (soprattutto per il ragù col negramaro) e ringraziamo per le dritte:)

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Antonio Tomacelli

circa 11 anni fa - Link

Ho escluso l'aglianico perchè, in genere, troppo acido, ma un buon Macarico con un po' di vita sulle spalle non sarebbe niente male.

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rossal (ross*+sal)

circa 11 anni fa - Link

Antonio, sull'eccessiva acidità del Taurasi, hai convinto la ross* del duo, che d'ora in poi si dissocia dall'aglianico sposo della carne equina e vota per un chianti classico. Una volta, infatti, lo bevemmo con gran soddisfazione abbinato a una superbistecca di puledro (era un Pruneto 2004, ma non ricordo fosse il base o il riserva).

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antonio f.

circa 11 anni fa - Link

io ho trovato ultimamente straordinario l'abbinamento del filetto piccante di cavallo [cotto come si deve] al Vigna mazzi 2010 Rosa del Golfo...

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el biondo

circa 9 anni fa - Link

ohibò!! terrò conto di codeste dritte! ma per un Sardo di sicuro ci vorrà un vino dell'Ichnusa (anche la birra dai) visto che anche loro sanno che il cavallo è merce preziosa. ma da Padovano che sono, e nella zona di Saonara/Legnaro il divin equino la fa da padrone,cosa abbinereste? Piatto tipico di questa zona sono gli sfilacci,ovvero carne affumicata e poi sfilacciata a mano,servita con olio e limone. visti i grandi passi avanti dei Colli Euganei potrei optare per un Zuàn di Borin Vini e Vigne...

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