Bolaffi mette all’asta i vini di Luigi Veronelli e una serie di bottiglie che tolgono il fiato

Bolaffi mette all’asta i vini di Luigi Veronelli e una serie di bottiglie che tolgono il fiato

di Intravino

Tra i 579 lotti che andranno all’asta il prossimo 17 novembre presso la Bolaffi di Torino, ce ne sono alcuni, 73 per la precisione, che a me che non ho mai conosciuto Luigi Veronelli, mettono i brividi. All’asta, infatti, verranno battute alcune bottiglie conservate nella sua immensa cantina e, credetemi, leggendo la lista c’è di che emozionarsi. Chi, se non lui, poteva possedere una verticale completa di Monfortino dal 1961 al 1985 o il Barbaresco di Angelo Gaja dal 1961? Leggiamola insieme, c’è la storia del vino italiano raccolta da un grande maestro:

-Barbaresco Gaja dal 1961 al 2001;
-Barbaresco Bruno Giacosa dal 1964 al 1998;
-Vari Giacomo Conterno, Barolo Cascina Francia degli anni 80;
-Barolo Monfortino dal 1961 al 1985;
-Barolo cantina Mascarello dal 1964 al 1987;
-Selezione di Amarone e Recioto della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli dal 1971 al 1980;
-dalla Toscana un prototipo di bottiglia di Solaia del 1978 con etichetta scritta a mano;
-alcune bottiglie di Tignanello degli anni 70 e 80;
-vari lotti di Brunello di Montalcino, Case Basse Soldera, dal 1977 al 1987;
-Verticale di Pergole Torte dal 1977 al 1987;
-Vari lotti di Sassicaia dal 1970 al 1998.

Questo è il “tesoro” di Veronelli ma il resto dell’asta Bolaffi è semplicemente sensazionale a partire dalle 12 bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti del 1990 (base d’asta 25mila euro) e tre Château Mouton Rothschild del 1945 (base complessiva 11mila euro). Andranno all’incanto, inoltre, formati speciali e particolari: un Barolo Monfortino Quarto di Brenta Giacomo Conterno del 1961 (13,7 litri) con base 18mila euro, due bottiglie da cinque litri di Château Mouton Rothschild 1990 (base 3.500 euro l’uno), uno Château Lafite Rothschild 1988 da sei litri (anche questo con base 3.500 euro) e uno Château Lafite Rothschild 1986 da cinque litri (base 5mila euro). 

Tra le annate di grandissimo prestigio, due Château Margaux del 1900, ciascuno con prezzo iniziale di 13mila euro, tre Barolo Monfortino Giacomo Conterno del 1929 (il lotto complessivo parte da 900 euro), una bottiglia di Romanée-Conti Domaine de la Romanée-Conti del 1959 con base d’asta di 3.500 euro e una bottiglia Magnum di Champagne Krug Collection del 1938 (parte da 1.000 euro). In catalogo anche varie bottiglie di Petrus dal 1982 al 2010.

La lista completa (e lunghissima) la trovate qui, per i soldi necessari arrangiatevi un po’ come vi pare ma, mi raccomando, niente colpi di testa e metodi illegali: vi conosco e so che fareste pazzie per un’asta del genere. Personalmente avrei messo occhio sulla Magnum di Krug del ’38 ma, secondo un amico bene informato, mi costerebbe meno lanciare un’Opa ostile sulla Mercedes.

 

Asta Bolaffi vini rari e di pregio
Torino, martedì 17 novembre 2015 ore 10 presso Sala Bolaffi, via Cavour 17
Prima sessione – ore 10
Seconda sessione – ore 14.30
Numero lotti complessivi: 579
Base d’asta complessiva: 655mila euro

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8 Commenti

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

... elenco di vini impressionante e stimolantissimo, con chiecche davvero uniche : chi ha avuto la fortuna e piacere diu bere Margaux 1900 èsa di cosa parlo... PS: mi pregio, però , di avere effettuato l'anno scorso, documentata su Doctor Wine e da tanti amici beoni che assistettero, attivi, al misfatto, , una verticalina di Monfortino dal 1926 al 2006 che fa impallidire le poche bottiglie del medesimo vino , del grande Veronelli, messe in asta Bolaffi ( PS: 1929 buona ma poco performante, molto meglio 1924 - 1926 - 1937 - 1943 - 1945 - 1947)...

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Morrisoff

circa 8 anni fa - Link

Guarda di Margaux 1900 nel catalogo a pag.64 ce ne sono 2 una è un rosè l'altra no (anche etichette diverse)... ma per 13.000€ si può anche rischiare :-( Buon Asta a tutti!

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

...clarette...

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carolaincats

circa 8 anni fa - Link

faccio finta di avere dobloni e crompo tutto io :))) alla facciazza vostra.

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ziliovino

circa 8 anni fa - Link

E' si, proprio quello che avrebbe voluto Luigi Veronelli, immagino... :-(

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marco

circa 8 anni fa - Link

Ma chi mette in vendita? Eredi famiglia veronelli o fondazione Veronelli ormai alla canna del gas?

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Cris

circa 8 anni fa - Link

Povero Veronelli....

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bruno

circa 8 anni fa - Link

Se in questo paese il vino fosse considerato con l'importanza che merita in quanto risorsa primaria culturale ed economica del paese, una collezione del genere dovrebbe rimanere come patrimonio della collettività ed utilizzata in maniera differente. Credo che lo stesso Veronelli ne sarebbe contento.

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