Azzardare una recensione del ristorante di Belen Rodriguez e Joe Bastianich non è da tutti

di Leonardo Romanelli

Sulla impellente necessità di aprire ristoranti da parte di non addetti al settore potremmo discutere a lungo: ma chi glielo fa fare ad una come Belen Rodriguez, per dire, di aprire un ristorante a Milano? La sua apparizione in un format televisivo legato alla cucina, insieme ad Alfonso Signorini, sancì definitivamente che lei ai fornelli può indubbiamente suscitare fantasie appetitose ma che poco hanno a che vedere con pietanze degne di un ristorante.

Eppure, la folgorazione su qualche passerella milanese ha sortito il suo effetto e l’incontro con Joe Bastianich, complici altri due soci abituati loro sì a gestire aperture di nuovi locali, ha dato vita al Ricci, locale alla moda, va da sé, della nightlife milanese. La location, o meglio, il luogo prescelto, non sembra esattamente deputato ad essere fra i più rinomati della movida meneghina, tra piazza Repubblica e via Vittor Pisani, zona Stazione: gli esperti dicono che la zona non “tira”.

Il ristorante si presenta in maniera elegante, con un bancone del bar rinnovato, bei lampadari di Murano, un’atmosfera che sta a metà tra il concetto moderno di locale newyorchese e brasserie francesi di lusso, caratterizate da elementi retrò. Apertura dalle 7 alle 24, come si conviene ad un posto che parte dalle colazioni — e lì sarà difficile trovare Belen e Joe — e finisce con i cocktail del dopocena: magari se ci si vuole sparare un “selfie” con i VIP della televisione nostrana è l’ora giusta.

Immancabile il bodyguard alla porta, che ti squadra per capire se farti entrare sia la cosa corretta mentre tu cerchi di capire se ti sei vestito in maniera adeguata. Indubbiamente più umana e gentile la ragazza all’entrata che ti assegna al cameriere. Tavoli apparecchiati senza tovaglia ed un menu che vorrebbe far capire che ci troviamo in un ristorante che guarda al mondo: le portate sono scritte prima in inglese e poi in italiano, nemmeno nei peggiori ristoranti turistici del Belpaese, ma è chiaramente una scelta voluta (da chi non si sa, ma diciamo così).

Carta dei vini noiosa, solo marche conosciute ed assestate, ricarichi nella norma, nemmeno violenti, ma per uno strippato di etichette divertenti, meglio lasciar stare: nessun sussulto di ricerca, nessuna voglia di sperimentare, nemmeno un vicino sconosciuto del Friuli per il buon Joe.

Meglio tuffarsi in una cucina popolare, ovvero fatta di quello che piace alla gente che piace: crudi di pesce, fritto, tartare, bisteccona, hamburger, gnocchi al pesto e spaghetti al pomodoro, cibo tex mex… insomma un pezzo di NY a Milano.

Nelle serate giuste l’ambiente si fa rilassato, il personale è gentile e con 50 euro passa la paura e la voglia di ritornarci.

 [Foto interni: Dissapore.com]

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

4 Commenti

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Nelle Nuvole

circa 9 anni fa - Link

Neanche io avrei voluto azzardarmi a commentare, però qualcosa mi spinge a farlo, e non è solo per ringraziare Leonardo Romanelli che ha sacrificato una serata a Milano per sottoporsi all'esame di un bodyguard, ecc. ecc. Si tratta di dignità. Prima e ultima domanda domanda: perché body guards all'entrata di un ristorante???? I proprietari di tale ristorante, o i loro famosi prestanome, sono pregati di accomodarsi all'uscita. Questo è un posto che forse può funzionare in qualche anfratto burino di una sala d'attesa da parrucchiere e nemmeno dei migliori. In qualche" tattoo parlour" del Texas se ne può parlare, ma a Milano???? Mi dispiace sinceramente per Joe Bastianich, il cui genio familiare per la ristorazione ho sempre ammirato, nonostante un cinismo arrogante che piano piano lo sta ricoprendo. Questo tipo di avventura, di business, è molto, ma molto, ma molto, sminuente per qualcuno che è riuscito nel passato recente a rivoltare la ristorazione italiana a new York.

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lirio

circa 9 anni fa - Link

Ho letto con piacere, ottimo articolo. Volevo segnalare un video dell'intervento di SES Astra al Forum Europeo Digitale 2015 di Lucca https://www.youtube.com/watch?v=0XZx_C-d7zY

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marcomriva

circa 9 anni fa - Link

Penso che al fatica più grande non sia stata passare la serata al "ricci" scegliere la foto giusta da mettere in apertura.

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Patrizia www.wineandshop.it

circa 9 anni fa - Link

Secondo me il genio della ristorazione di Bastianich ha vinto ancora.... Belen fa notizia, Belen è famosa, chi non vuole andare in un ristorante dove ha anche solo una minima possibilità di incontrarla?? Perciò sarà un ristorante che farà parlare di sè per un po'. Che poi si possa mangiare o bere bene quella è un'altra storia....

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