A voi sembra normale abbinare carni rosse e formaggi a un vegano?
di Antonio Tomacelli[cor-to-cir-cùi-to]: connessione a bassa resistenza tra due punti di un circuito elettrico, che provoca un eccessivo e dannoso passaggio di corrente: mandare un impianto in c.
fig., scherz. Andare in cortocircuito, uscire di senno, impazzire.
Oppure: produttore di vino che si sbatte per fare un vino “Vegan Friendly” e poi ne consiglia il consumo con carni rosse e formaggi stagionati.
Inseguire le mode non è sport praticabile da chiunque, devi avere fiato, preparazione atletica e velocità nel comprendere in tempo i cambiamenti che si susseguono rapidi come meteore. A maggior ragione quando si parla di cibo, un settore che sforna ogni giorno mode come fossero cornetti. Insomma, se non sei attrezzato, evita certi ossimori, che la brutta figura è sempre in agguato.
Cancella, dunque, quel “carni rosse e formaggi stagionati con un più consono “Ottimo con cicoria stufata e porcini trifolati” e noi non diremo niente agli amici vegani. Promesso.
13 Commenti
anon
circa 8 anni fa - LinkUn prodotto vegan friendly non è esclusivamente per vegani.
RispondiSalvy BigNose
circa 8 anni fa - LinkA voi sembra normale che il vino sia l'unico "cibo" senza la lista degli ingredienti in etichetta? Se uno riportasse gli ingredienti (come pochi produttori gia' fanno), non servirebbe stampare tutti sti simboli alla moda "vegan friendly", "vegetarian friendly" etc. Il consumatore e' confuso e quando gli amici mi chiedono come fa un vino ad essere non "vegano" essendo solo succo d'uva fermentato? Mando loro la lista degli ingredienti EU ammessi in vinificazione. Le mode e il marketing alla moda si battono solo con la trasparenza. Il vero cortocircuito sta nella mancanza di trasparenza in etichetta. Grazie
Rispondisergio
circa 8 anni fa - LinkHai condensato tanti temi, importanti e diversi, in un modo coerente. . Questo blog sta diventando uno dei pochi posti della food blog sfera in cui il dibattito 1 non si è ancora spento o 2 non si è ancora ridotto ad un balbettio futile. . Perché non creare un nuovo food blog su basi "completamente" "nuove ed originali", cioè che sia diversissimo dai blog omologati esistenti? Un blog fatto con lo spirito dei film indipendenti: pochi soldi e molto cervello, creatività. Si tratta di ampliare quello che "già" esiste all'interno di Intravino.
RispondiOrlando
circa 8 anni fa - LinkPerchè non crearlo noi? Io ci metto gratuitamente le mie competenze per la realizzazione del sito. Insieme troviamo gente che ha voglia di scrivere di vero cibo, senza cavolate varie sull'ultimo piatto dell'illustrissimo Chef, ma fatto di informazioni, interviste a produttori, etc..
RispondiSalvy BigNose
circa 8 anni fa - LinkSi, e' sempre bello avere nuove voci. Specie se indipendenti. Ma non e' cosi facile fare roba di qualita' mettendoci tanto cervello e pochi soldi. Io non lavoro nel settore, quindi lo stipendio devo procurarmelo altrove. E nel tempo libero riesco a stento a scrivere qualche review e rompere le scatole in giro a qualcuno. :-D Non esiti a contattarmi sul mio blog ( http://salvybignose.blogspot.co.uk/p/contacts.html ), sono sempre contento di sentire e dibattere con altri punti di vista. Greazie
RispondiSETTIMO PIZZOLATO
circa 8 anni fa - LinkBuongiorno a tutti, Siamo consapevoli che il logo vegan affianco ad un abbinamento carnivoro possa in qualche modo creare ilarità, ma siamo ancora più consapevoli di cosa riportiamo nelle nostre etichette. Siamo pioneri nel mondo dell'agricoltura biologica dal 1991, motivati da valori personali e dalla convinzione che tutti debbano poter bere vini sani. Per rispondere anche all'esigenza di una nicchia di alcuni nostri consumatori, abbiamo ottenuto da quattro anni, anche la certificazione vegan, rispettando tutti i criteri che essa prevede, dalla campagna alla cantina. Il nostro vuole essere un vino adatto a tutti, abbinabile a qualsiasi pietanza, essa sia vegana o carnivora, l'importante è che il vino sia un Buon Vino. Produciamo anche vini senza solfiti, non per questo i clienti che lo apprezzano sono solamente persone che hanno intolleranze. Buona giornata e buon lavoro a tutti!
Rispondiwood
circa 8 anni fa - Linkahahha ! Senza fare inutili polemiche il senso è questo : ..ci sono vini che vengono chiarificati con l' ALBUMINA ( che deriva dall' uovo) Ma questo vino possono berlo i Vegani tranquillamente perche' la chiarificazione non è stata eseguita con quell'ingrediente di origine animale , mentre l'abbinamento con le carni rosse possono farlo tutti gli altri ! I vegani possono berlo con un tocchetto di TOFU e una bistecca di soja , questo voleva dire. APRITE la mente please !! ( sono veg anche io)
RispondiWood
circa 8 anni fa - LinkIl fatto che sia adatto ai vegani non esclude il fatto che possa essere bevuto e anche dagli onnivori. E' una peculiarita' in più in quanto non e' stato chiarificatore con l'albume. INFORMATI prima di scrivere scemenze peraltro si poteva commentare uguale senza la parte "scemenze", risultando con questo pure simpatici. [F.]
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 8 anni fa - LinkQuanta fuffa pur di vendere una bottiglia, ora arrivano pure i vegani. Ma quando crescete? Il vino si divide solo in due categorie; a) mi piace b) non mi piace Se mi piace può essere naturale, bioqualcosa o tradizionale, me ne frego e lo bevo. E poi lo ribevo. Se invece non mi piace, forse pure il figlio primogenito di Steiner o appena sceso da un'astronave di Vega; io ci concimo il ficus del ristorante.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkCento sfumature di...bianco o nero.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 8 anni fa - LinkCento e anche mille sfumature, ma non riguardo al vegano, biodinamico, naturale o convenzionale. Non so se Latour sia convenzionale o meno, ma ho seri dubbi che questo influisca sulla sua qualità o vendibilità,
RispondiSergio
circa 8 anni fa - Linkma lei si ostina a parlare di qualità! non è questo l'approccio di un vegano: per lui meglio un vinaccio ma cruel-free, piuttosto che Yquem 1990. Ha un suo senso mi pare. Poi noi continuiamo a fare altrimenti
Rispondisergio
circa 8 anni fa - LinkDistinduo in due categorie i VEGANI. 1 I veramemente e fortemente motivati eticamente(una minoranza) che stimo molto e 2 I vegani trascinati dalla "nuova moda alimentare" vegana pilotata da una spregiudicata strategia di marketing che ha impregnato di VIRTU' SALUTISTICHE i cibi vegani(è simile alla strategia dei vini "naturali" che fonda la sua espansione nel mercato sulle paure dei consumatori e sulle virtù salutistiche dei nuovi vini rispetto ai convenzionali) . Ebbene, dai tuoi commenti, Wood, ho l'impressione che appartieni alla seconda categoria. 1 Primo, perché non riesci a capire che il produttore di vino , quello che produce "di tutto e di più", è mosso da "evidenti" motivazioni "NON ETICHE" ma di marketing: e tu non te ne accorgi. 2 Secondo, perchè l' argomentazione " la chiarificazione non è stata eseguita con quell’ingrediente di origine animale" è di una pochezza che nulla ha da condividere con lo spessore etico di un vegano autentico.
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