9 libri sul vino per fare bella figura in società

9 libri sul vino per fare bella figura in società

di Antonio Tomacelli

Lagendina è il nick di un nostro commentatore dietro cui si cela il blogger Massimo Andreucci che, da oggi, inizia la sua collaborazione con Intravino. Stanarlo non è stato semplice ma ne è valsa la pena. Buone letture.
Gli enotecari sono gente infida. Riconoscono il novellino dall’odore e qualsiasi vino scelga gli fanno i complimenti poi, quando lascia il negozio, si telefonano tra di loro per ridergli alle spalle. Viceversa nutrono rispetto e ammirazione per chi fa sfoggio di competenze enoiche. Gli fanno sempre lo sconto e giammai gli appiopperebbero la bottiglia rimasta al sole in vetrina. Ecco, se siete tra gli avventori del primo tipo forse dovreste dare un’occhiata ai libri qui sotto. Un giorno anche voi uscirete dall’enoteca a testa alta, col tizio a scrutarvi da dietro i vetri con gli occhi umidi. Garantito.

Parte generale:
– AA.VV. (2001). Il piacere del vino: manuale per imparare a bere meglio. Bra, Slow Food.
Tecnico, accessibile, esaustivo. È il manuale perfetto per iniziare a capire il vino.

– Sangiorgi, S. (2011). L’ invenzione della gioia: educarsi al vino. Roma, Porthos.
È un libro serio, scritto da una persona seria, per chi ha serie intenzioni. Dentro c’è tutto quanto un vero enofilo deve sapere e forse anche qualcosa in più. Ma occhio ché Sangiorgi pretende dedizione, educazione e sacrificio, punisce con una bacchetta di legno chi si distrae e mortifica pubblicamente chi si addormenta. Solo chi ha vera passione riesce ad arrivare in fondo.

Parte monografica:
– Soldati, M. (1969). Vino al vino. Milano, A. Mondadori, c1969.
È il testo la cui padronanza vale a distinguere un maestro di vita da uno sprovveduto qualsiasi. Ciò implica che, letto o meno, ne facciate sfoggio ogni qual volta la situazione lo richieda, cioè sempre, anche a sproposito, anche improvvisando una citazione. “Chi legge Soldati benedice il vino, diletta il commensale e onora il concubino” (M. Soldati).

– Nossiter, J. (2010). Le vie del vino: il gusto e la ricerca del piacere. Torino, Einaudi.
Nossiter è un artista ed un vero amante del vino. Questo libro, in una certa misura, ne riflette la passione ed il talento. Devo ammettere tuttavia che non sono ancora riuscito a capire bene di cosa parli, in compenso mi ha fatto scoprire i vini di Dominique Lafon e glie ne sono grato.

– Dottori, C. (2012). Non è il vino dell’enologo: lessico di un vignaiolo che dissente. Roma, DeriveApprodi. 
La storia di un vigneron sulla cresta dell’onda. È un libro ben scritto e appassionante, tanto da far venire voglia di comprarsi una vigna.

– Occhipinti, A. (2013). Natural woman: la mia Sicilia, il mio vino, la mia passione. Roma, Fandango libri.
Valgono le stesse considerazioni fatte per Dottori ma sulla fiducia ché il libro non l’ho ancora letto. Il suo frappato invece lo conosco bene ed è il vino che vorrei avere nel bicchiere esattamente ora.

Per chi ha già letto i libri sopra e medita di fare il grande balzo:
– Joly, N. (2008). La vigna, il vino e la biodinamica. Bra, Slow Food.
È la bibbia del vino naturale, ma va preso cum grano salis. Se usato correttamente, coadiuvato dal possesso della vigna giusta nel posto giusto, farà di voi un vigneron, che è molto più di enofighetto. Se approcciato con eccesso di zelo e passione può invece sortire esiti paradossali. In pratica si rischia di finire più o meno come Don Chisciotte della Mancia, con questo libro a fare la parte dei romanzi cavallereschi di Feliciano da Silva.
La terza possibilità, la più comune e realistica, è che non ci capiate nulla, come è successo a me, e vi arrendiate presto. Comunque vada rimarrete abbagliati dalla Coulée de Serrant, prodotta dal Maestro Joly con la stretta osservanza di quelle regole così mistiche e indecifrabili.

Per chi non ha tempo, passione e voglia di leggerli ma vuole pur capirci qualcosa:
– Scanzi, A. (2007). Elogio dell’invecchiamento: viaggio alla scoperta dei dieci migliori vini italiani (e di tutti i trucchi dei veri sommelier). Milano, Mondadori. 
– Scanzi, A. (2010). Il vino degli altri: viaggio alla scoperta dei migliori vini del mondo (e dei loro rivali italiani). Milano, Mondadori.
I libri di Scanzi forniscono un quadro sintetico di cosa si impara al corso dell’AIS. In più c’è qualche racconto godibile a proposito di vini leggendari, viticultori eroici e bevute sensazionali.

(foto: Leo Burnett)

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

32 Commenti

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Giancarlo R.

circa 10 anni fa - Link

6 su 9 già letti. Avrò qualche speranza di non essere deriso alle spalle? Mah!!!

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simona

circa 10 anni fa - Link

io aggiungerei anche il vino di hugh johnson ...

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Fabio

circa 10 anni fa - Link

Bel post,complimenti!Due osservazioni: -Il libro della Occhipinti risparmiatevelo, buoni i suoi vini e poi stop. Sembra di leggere Baricco e la sua "rivisitazione" dell'Odissea (per rendere più accessibile..mah!), tant'è che chi è il suo editore? -Manca il libro, stupendo, di Samuel Cogliati "Champagne il sogno fragile" Possibiliaeditore, su tutto il business e non che gira intorno al vino più famoso del mondo. Ho letto tutti i libri che citi e, anch'io ho avuto qualche difficoltà su Joly..ma lì, a volte, si trascende nella fede... P.S. Come già detto in post precedenti ma perché tutto questa diffidenza verso gli enotecari?Per la serie "di tutta l'erba un fascio".... cerchiamo di elevare un po' di più il tema, no?

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Massimo Andreucco

circa 10 anni fa - Link

Dai Fabio ché non ci crede nessuno che vi telefoniate. Non pederti il prossimo post sui ferrotranvieri dove massacrerò la figura del controllore, mi raccomando!

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Massimo Andreucci

circa 10 anni fa - Link

E poi vedi che non scrivere nemmeno il mio nome?

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Pocy

circa 10 anni fa - Link

Letti tutti, a parte Scanzi, si pure Sangiorgi, però secondo me manca un libro, tra l'altro veramente ben scritto e divertente: Wine sound system di Don Pasta, per chi non ne capisce una mazza è veramente un buon punto di partenza.

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Nelle Nuvole

circa 10 anni fa - Link

Prima o poi uscirà "Diario di un enotecario" e allora saranno dolori.... In attesa di ciò, mi permetto di esprimere qualche dubbio relativamente allo sconto in presenza di provato sapere enolibresco. La lista è abbastanza pop e pure un poco rock. Se però vi piace il blues, quello classico, conosciuto e risentito mille volte, riprendete in mano "Il vino giusto" di Luigi Veronelli. Prima edizione Rizzoli - novembre 1971. Datato? Forse, dipende dalle intenzioni del lettore, quelle dello scrittore sono chiarissime: "Ogni vino bevuto ha il suo racconto. Mio proposito: renderne facile l'ascolto e la comprensione a te, lettore, che ami il vino - mi leggi -, o sei disposto a riconoscerlo amico."

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Luca Miraglia

circa 10 anni fa - Link

Letti tutti, qualcuno con maggiore sforzo (Joly), qualcun altro in scioltezza (i due di Scanzi), qualcuno mi ha fatto riflettere di più (Dottori, come i suoi splendidi vini). Per chi ama il mondo dei "naturali", suggerisco "Vino al naturale" della portabandiera statunitense del movimento, Alice Feiring, Veronelli sì, ma "I vini d'Italia", che nasce nel 1961, quasi un decennio prima del triplice viaggio (1969-1976) di Soldati. E, per finire, la prosa avvincente di Roberto Cipresso ("Il romanzo del vino"). @Pocy: è vero, il libro di Don Pasta è unico nel suo genere e molto istruttivo.

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Francesco

circa 10 anni fa - Link

Avevo scritto anch'io un articolo sull'argomento quest'estate http://parliamodivino.com/cat/vino/primo-piano/item/1873-letture-di-un-wine-addicted-sotto-l-ombrellone letti 6 su 9 della lista, dovrei cavarmela in società :-)

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Dario

circa 10 anni fa - Link

Articolo molto bello Complimenti!

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giuseppebarretta

circa 10 anni fa - Link

Aggiungerei, meglio leggerlo alla fine dopo tutti gli altri: Trattato Di Enologia II (Libro Viola) - Chimica Del Vino, Stabilizzazione, Trattamenti.

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Antonio Tomacelli

circa 10 anni fa - Link

Giuseppe, il titolo del post è 9 libri per far bella figura in società, non per annoiarla

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Giuseppe Barretta

circa 10 anni fa - Link

:-D infatti ho detto alla fine, ... quando ormai non c'è più nessuno

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Lidia Di Ghionno

circa 10 anni fa - Link

Io rientro nella categoria "Per chi non ha tempo... ma vuole capirci qualcosa". Indi per cui, mi tocca Scanzi :/

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Eretico Enoico

circa 10 anni fa - Link

Suppongo ( spero di non sbagliare ) che i lettori del sito siano abbastanza formati da poter affrontare la prova" enotecaro" e direi che i due autori di lingua italiana su tutti sono Soldati &Sangiorgi. Un duo che ho volutamente rappresentato come un etichetta,due epoche diverse ,due poesie ,due didattiche che messe insieme regalano un assemblaggio armonico.Menzione per il didattico Scanzi dal lievito un po' troppo selezionato e per l'ottimo Cipresso ed il suo romanzo del vino.Sorvolerei elegantemente sulla Occhipinti ( parere personale molto sopravalutata anche come vigneron e darei un po' più peso ad Andrea Occhipinti). In lingua straniera Miss Feiring & mr Nossiter sono l'etichetta al naturale da leggere ma mi permetto di suggerire uno scrittore che ha segnato la letteratura anglosassone degli anni 80 ,Jay McInerney ( le mille luci di New York ) ed il suo i piaceri della cantina . Buona lettura ,Giuseppe p.s. ...di enotecari competenti e colti se ne vedono sempre meno mentre di clienti fin troppo dotti siamo inflazionati.

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Malakunin

circa 10 anni fa - Link

Io aggiungerei anche un Dioniso Crocifisso che in tema di vino e gusto fa sempre la sua porca figura

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GiovanniP

circa 10 anni fa - Link

"Memorie di un assaggiatore di vini" di Andrea Cernilli, didattico, divertente e che si legge d'un fiato.

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GiovanniP

circa 10 anni fa - Link

Scusate, naturalmente Daniele Cernilli ;-)

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Gianluca Zucco

circa 10 anni fa - Link

6/9, anzi, 5,5, con Joly accantonato anni fa; prima o poi mi faccio coraggio e ci riprovo. Dottori mi manca, causa empatia non pervenuta dal vivo (magari era stanco, banchi...), anche se gli stralci sbirciati nel frattempo mi hanno tentato a ricredermi sul mio boicottaggio umorale. Il Romanzo del Vino è scritto a dovere e lo metterei a fare compagnia a Scanzi come primo approccio con transporto. E a proposito di primo approccio, complimenti Massimo!

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Gianni Ruggiero

circa 10 anni fa - Link

Gianluca,non so 'se lo trovi in Brasile nel caso te lo mando io,dovresti leggere "sapere di vino"di Giacomo Tachis Un abbraccio e stasera brinderemo alla tua salute,mi fa piacere tu legga Intravino vorrà dire che nonostante i chilometri ci sentiremo vicini Gianni

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Gianluca

circa 10 anni fa - Link

Grazie Gianni, frequento qui da un bel po, forse quando sei arrivato non te ne sei accorto, anche perche negli ultimi tempi mi sono limitato alla lettura. Buon Rossese stasera. Saluti,

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Antonio Metastasio

circa 10 anni fa - Link

Sicuramente un'ottima lista, pochi libri e ben scelti. Vista la proliferazione di vini in commericio e di enoteche e' necessario che per il consumatore avere una conoscenza critica.....Io aggiungerei qualche altro libro. Ci metterei Peynaud con il gusto del vino e poi aggiungerei alcuni vini sulla storia del vino magari scritti da italiani per non lasciare questo argomento solo ad autori anglosassoni.....

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biotipo

circa 10 anni fa - Link

"sapere di vino" ha un errore nel titolo, doveva chiamarsi "sapere di legno"... scherzi a parte, è un'ottima lista, mancano il libro di bietti sui vini naturali, molto ben fatto, e hugh johnson. mi piacque molto anche la guida di pignataro sui vini low cost. i libri di scanzi sono scritti bene e abbastanza esaustivi, peccato che la sua scrittura sia un esercizio di narcisismo e i suoi racconti fin troppo autoreferenziali. ma il personaggio purtroppo è quello: ego insopportabilmente smisurato

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Gianni Ruggiero

circa 10 anni fa - Link

Certo che anche tu a narcisismo non scherzi:)

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Antonio Metastasio

circa 10 anni fa - Link

Caro Biotipo, hai ragione all 99%, tuttavia nonostante Hugh Johnson scriva benissimo e la sappia lunghissima in fatto di vini, mi dissocio dalla visione tradizionale anglosassone del vino e della storia del vino italiano (e lo dice uno che vive a Cambridge).

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La Rosa Blu

circa 10 anni fa - Link

Secondo me a questa lista manca Vini naturali d'Italia 2.0 di Giovanni Bietti

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Massimo Andreucci

circa 10 anni fa - Link

Grazie a Gianluca, Fabio e Dario per i complimenti e grazie a tutti gli altri per le segnalazioni!

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artemide

circa 10 anni fa - Link

Complimenti per l'articolo e grazie per le preziose indicazioni di cui ho sicuramente bisogno

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max

circa 10 anni fa - Link

io amo lavorare con i novellini ,non perché li rifili quel che vuoi , perché in loro riconosco l'entusiasmo e la voglia di sperimentare che avevo io agli inizi ,si fidano, ti ringraziano,escono con la loro bottiglia in mano con il sorriso in viso di un bambino a cui hai appena dato un kg di caramelle gommose alla cola . per quelli che si definiscono esperti ne conosco di 2 categorie : 1 quello che prima di decidersi ti fa sfoggio di tutte le bottiglie gloriose da lui degustate e parla parla parla,,,,quando stò per addormentarmi ho un fremito ,,,si è deciso ha preso la buta dallo scaffale finalmente,,,,, Vin & Vagl ..... e ti dice questo è ottimo vero? devo portarlo a una cena stasera,,,il resto è un po' sprecato,,,sai loro non capiscono molto ,,,,,,ah bè...... " 2 : quello che inizia , questa bottiglia quanto la fai,,,,ah ah,,,e a me quanto la metti? e ti quardano con il ghigno sotto i baffi con scritto,,,,dai ,se non la prendo io ,chissà quanto rimane ancora li,,,,, e no se permetti,,,,se non la prendi tu,,,se non la vendessi proprio ,,,,,mà bevo io enotecario ok ..... questo è il mio pensiero,,,poi generalizzare è sempre rischioso,,,,c'è chi dà davvero soddisfazione egratificazione

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Giuseppe Butera

circa 10 anni fa - Link

Eccomi, sono Carneade: buonasera a tutti coloro che "sanno" di vino - sia chi ne scrive, sia chi ne legge, sia chi ne discetta delineando un ambito delimitato dal cosa leggere e magari perché. Mi perdonerete tutti - il buon Tomacelli in testa, anche e sopratt-tto dopo la gioia d'essersi incontrati e, credo, un po' (ri)conosciuti - ma sono qui a significare, assai semplicemente e temo ancor più impopolarmente, che dei NOVE libri indicati sopra SOLO TRE hanno dietro il reale sapere di chi "di vino" si occupa nell'ambito compreso "tra" il medesimo e la terra che lo produce, UNO ha a che fare con "l'ibrido" Occhipinti e gli altri CINQUE - leggi: la maggior parte - beh... che dire? Bello vedere come ormai il "vino" e quel che vi ruota intorno sia finito con il divenire argomento riguardo il quale TUTTI possono commentare, parlare, pontificare e, addirittura, scrivere e "dare alle stampe"!... sarò vecchio, ma ai miei tempi il Libro era ancora un "oggetto sacro" in cui l'immobilità della graphé doveva servire a consegnare, se non all'eternità, almeno ad un lasso di tempo comunque più ampio della transeunte vita dell'autore, parole e pensieri il cui oggettivo valore non fosse "sotto" l'altezza del dubbio dell'uomo comune (chi scrive). Mi pare tra l'altro di dover amaramente prendere atto che anche le successive indicazioni ad integrazione della suddetta lista vadano assai più in direzione di quella "maggior parte" sopra indicata, a conferma del fatto che, pur di non "annoiarsi", sia lecito più o meno tutto (e meno male che Giulio Gambelli non ha scritto un libro, altrimenti chissà quanto ci avrebbe potuto annoiare!). "[...] Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! [...]" e, soprattutto, addio scire per causas... temo non siate in tanti disposti a riconoscerlo, ma questa è certamente la "base" sulla quale si possono agevolmente edificare tutta una serie di "costruzioni" che certo NON hanno fatto - né faranno, a lungo andare - bene al vino, quello vero. Quello che non si vende dove c'è scritto "vino-e-qualche-cosa" e di cui non si parla né in luoghi "alla" Sorrentillo-Ricci-e-illustri-vari (l'emozione rarissima, tutta "poesia pura" formulata da prostitui e prostitute di gloria e danaro, se paghi ti vogliamo bene e sei dei nostri) né, tantomeno, in centri sociali all'uopo "redenti" per mostrarne l'adeguatezza anche al mondo dei meno inclini a quell'altra "maniera". Scusate se ho disturbato il coretto di (auto)compiacimento ad una pseudoletteratura che piacerebbe assai anche a me se trattasse di playstation e scusate, ancor più, se ho utilizzato Manzoni: in primis giacché, pare, il passo di chi, forse neanche "[...] cresciuto tra voi [...]" ma che certamente "[...] se ne allontana [...]" pare tutt'altro che "[...] triste [...]" e poi, forse, perché visto il tema ed il mio personalissimo avviso, meglio assai sarebbe stato il Canto notturno di un pastore errante dell'Asia. PS... probabilmente vale di tutto, dunque aggiungo un'immagine "in tema"[img]http://www.scritturapura.it/libri/anarchico.html[/img]

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