6 vini da Villa Favorita che meritano l’assaggio

6 vini da Villa Favorita che meritano l’assaggio

di Jacopo Cossater

Dopo il breve post di ieri dedicato a Cerea e ad alcuni dei suoi assaggi più convincenti impossibile non replicare la cosa da Villa Favorita e dalla XIII edizione di Vinnatur, l’associazione presieduta da Angiolino Maule (a proposito: volendo approfondire l’anno scorso avevamo dedicato una lunga intervista sia a lui che a Giampiero Bea di Viniveri). Vini particolarmente incisivi, che rimarranno scolpiti nella memoria per un bel po’.

Nero d’Avola “Don Pasquale” 2014 Marabino – Grazie mille Gae Saccoccio per la dritta e per la compagnia, cantina che rimane tra le più belle scoperte della giornata. Il Don Pasquale, in particolare, è Nero d’Avola di gran gusto e dinamicità, fresco e appagante per beva, così ricco di irresistibili richiami di prugne, di olive nere e, alla lontana, di acciughe.

Aglianico “Gioviano” 2013 Il Cancelliere – De Il Cancelliere si è già scritto e detto molto, e il Gioviano nella sua semplicità rimane tra i miei Aglianico preferiti. Un rosso in cui la parola semplicità sembra trovare un senso davvero compiuto, tutto così giocato tra bei richiami fruttati e una spinta di grande freschezza. Per informazioni cercare sul vocabolario “beva pazzesca”.

Rosso 2015 Ribelà – Già mesi fa ero rimasto spiazzato dal 2014 targato Ribelà, gran rosso a base di cesanese, Castelli Romani. Il 2015, sorprendentemente già in bottiglia, ne ripercorre quelle che sono le migliori caratteristiche, croccantezza e fragranza su tutte senza perdere di vista golosità e allungo.

Durella Metodo Classico 2013 Daniele Piccinin – A proposito di tipologie a volte un po’ trascurate, spumante di grande acidità, drittissimo ma non sterile, ricco di picaevoli richiami agrumati. Stupisce per precisione, come anche nella sua squisita versione ferma.

Chateauneuf du Pape 2013 Eric Texier – Era un po’ che giravo con la testa intorno ad alcuni vini del Rodano con la voglia di imbattermi in rossi non troppo concentrati, moderati nelle gradazioni alcoliche, facili da bere ma non per questo semplici sotto il profilo aromatico. Missione compiuta: lo Chateauneuf du Pape di Texier è una piccola meraviglia, così ben calibrato tra frutto e spezie, tra freschezza e polpa.

Soave “Vigne della Brà” 2013 Filippi – Inutile ribadire l’ovvio e la grande eleganza dei vini dei Filippi, a Castelcerino. Un bianco il cui profilo gustativo spiazza ogni volta per purezza e che nelle migliori annate lascia dietro di sé una bellissima scia minerale. Parola d’ordine: da dimenticare in cantina.

 

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

11 Commenti

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Landmax

circa 8 anni fa - Link

Io aggiungerei i 5 nerello 2014 di Cornalissen, uno più buono dell'altro.

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Jacopo Cossater

circa 8 anni fa - Link

Grazie, segnato (anche l'anno scorso avevo saltato il sempre affollatissimo banco di Cornelissen, è ora di trovare il modo di assaggiare le sue ultime annate).

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Francesco Petroli

circa 8 anni fa - Link

I 2015 di Cantina Ribelà sono veramente convincenti, più dei 2014 a mio parere. Oltre al rosso ho apprezzato il Saittole (Frascati declassato dalla Commissione della Denominazione) e anche il Pentima. Sempre rimanendo sulla 2015 credo che acquisterò un cartone da sei di Trebbiano d’Abruzzo Damigiana di Rabasco :D Tra i tanti assaggi da non mancare mi permetto di consigliare i Chianti dell’Azienda Agricola Casale. Vini serissimi, completi, puliti e intensi da apprezzare anche per continuità nel tempo: sabato erano disponibili parecchie annate in verticale addirittura fino al 1986 (delle altre annate ricordo certamente 2010, 2008, 2006, 2004, 2003). Concordo anche su Cornelissen, con un Magma rosso pazzesco.

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Claudio Celio

circa 8 anni fa - Link

Grazie per le segnalazioni Jacopo. Quasi tutti assaggiati a Villa Favorita. Ti chiedo solo un parere sui vini de Il Cancelliere. Non ti sono sembrati vini molto giovani e con un tannino in alcuni casi ancora molto mordace ? Grazie ancora.

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Jacopo Cossater

circa 8 anni fa - Link

Giovani di sicuro, dal tannino tenace forse, chissà ;)

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Emanuele Dabove

circa 8 anni fa - Link

Ti odio, ora devo aggiungerli al già lungo elenco: "Da assaggiare" :) PS: grazie!

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Alessandro

circa 8 anni fa - Link

le mie: Furlani - Pino grigio in rosa rifermentato in bottiglia: buono e bellissimo da vedere un rosa mai visto prima in un vino. Beaufort - Champagne Le Polisy - mi ha spiazzato trovandoci richiami alle geuze belghe al naso e per acidità. Collecapretta - tutti buonissimi Cornellissen - oltre ai nerelli mi ha colpito molto il rosato Il Moralizzatore - Cabaret rifermentato in bottiglia (M.C.?): confettura di fragole con le bolle Cinque Campi - Tribulè passito: piccolo capolavoro

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Jacopo Cossater

circa 8 anni fa - Link

Grazie Alessandro, registro con piacere che tra le tue segnalazioni ci sono almeno 3 cantine cui sono affezionatissimo. Beaufort? Geuze? Corro.

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Giulio Enrico

circa 8 anni fa - Link

Come non citare Musto Carmelitano, Aglianico del Vulture 2013 ( senza solfiti aggiunti) regala emozioni! Riusciti anche il Maschitano Rosso e Serra del Prete.

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Orion

circa 8 anni fa - Link

Furlani?!? Nin vedevo l'ora che qualcuno citasse il peggiore assaggio tra cerea e villa favorita... E non sto parlando del mio peggiore assaggio ma del peggior assaggio in assoluto a livello oggettivo (nel soggettivissimo mondo enoico), una vera schifezza (puzza, in bocca scialbo financo pessimo)... Collecapretta forse pronti tra 5 anni...

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Alessandro

circa 8 anni fa - Link

Infatti ho citato solo il Pinot Grigio rosato, non certo una pietra miliare ma onesto, interessante ed originale nell'aspetto, gli altri non mi hanno colpito.

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