5 piatti che mi hanno letteralmente stravolto l’esistenza. Tipo il Mandarin di Heston Blumenthal

di Giulia Mancini

La vita di tutti è piena eventi che segnano un prima e un dopo. Gioie e dolori: un incontro, un libro, una perdita, una nascita o un lutto; da quel momento in poi, niente sarà più come prima. Per me, che sono una vera gourmetraschiapadelle, alcuni di questi prima e dopo sono piatti. Assolute novità o esecuzioni impeccabili di ricette arcinote, cambia poco. Io fino ad ora ho collezionato 5 piatti sconvolgenti. Il confronto successivo è inevitabile e impietoso.

1 – Purè di patate, Joël Robuchon, l’Atelier (Parigi)
 Tutti a casa facciamo il purè: patate lesse, latte, burro, noce moscata, sale. Patate belle Aurianne perché la scelta delle materie prime è fondamentale e i francesi sono fissati nel dare nomi a frutta e verdura; latte e noce moscata suppongo normali; burro bretone di ottima qualità, tanto, ma proprio tanto tanto; maestria nell’equilibrare il tutto. Il risultato è un velluto caldo in bocca che avvolge i sensi in una morbidezza profumata di terra e panna, scende in gola e avvolge lo spirito in una bambagia saporita ma non sapida, come la dolcezza di un amante navigato che sa esattamente quali corde toccare. Il purè non sarà mai più la stessa cosa.

2 – Le cozze, René Redzepi, Noma (Copenaghen)
Il posto dove tutto, o quasi, è quello che non sembra, il gioco inventato dallo chef per divertire e stupire i suoi ospiti. Un piatto di cozze vuote, gusci inermi da buttare, solo uno per ognuno pieno e te, fissandoli, pensi “sono venuta fin qui per una cozza?”. Un grillo parlante ti sussurra all’orecchio che bisogna mangiare tutto, tutto insieme anche il guscio. Allora titubante metti in bocca e mastichi, croccantezza con tutto il sapore di uno scoglio, sensazione di sabbia del guscio addentato, morbidezza e sapore di un intero branco di cozze esplodono in bocca. Lasciano una bocca pulita, salina e minerale. Ogni volta che vedo un’impepata spero di trovarne una così lì in mezzo.

3 – Anguilla a Tsukiji (Giappone)
Mi avevano avvisato del freddo, mi avevano consigliato di non mangiare ma se ti devi alzare alle 4 della notte per andare al mercato del pesce di Tokyo colazione non la fai comunque. Ricordo il mercato, odore di sangue, ferroso, e la confusione ordinata che solo i giapponesi riescono a mantenere. Brusio incessante interrotto dalle offerte urlate e sangue. Nonostante ciò avevo fame e lì fuori dal mercato ho mangiato un’anguilla che non ha nulla da spartire con il nostro capitone: grande, succosa, carne rosata, profumo dolce, saporita ma non invadente, consistenza burrosa e tenace allo stesso tempo. Il capitone non lo guardo più.

4 – Mandarin Meat Fruit, Esthon Heston Blumenthal, Dinner c/o Mandarin Oriental (Londra)
Il nome dovrebbe dire cosa aspettarsi, un mandarino. E quello arriva in tavola come antipasto, accanto una fetta di pane tostato. È perfetto, lucido come quelli in fila al supermercato, con i buchini e il picciolo, non va sbucciato (ci tengono a suggerirmi) e non si mangia la foglia. Ma và? Nasconde un patè di fegatini di pollo liscio come la seta, morbido e pungente nel sapore allo stesso tempo contrastato e accompagnato dalla nota acida della gelatina di mandarino che lo avvolge. Uno struggimento per tutti gli altri patè.

5 – Brioche, Philippe Conticini, Pâtisserie des Rêves (Parigi) 
Ok non è un piatto ma questa lista non è supervisionata da Valoritalia quindi si può tutto. E poi basta guardare la foto. Sappiamo tutti che i croissant in Francia hanno una consistenza e un sapore diverso che nel resto del mondo, più fragranti e burrosi. Ma nulla mi aveva preparato ai 50 grammi scarsi di una brioche enorme, sfoglie su sfoglie avviluppate in una spirale tra croccantezza e morbidezza, nessuna untuosità, solo profumo e sapore di burro. È un lievitato veramente imponente, voluminoso eppure di una leggerezza incredibile alla vista, sorprendente agli occhi e al palato. Al bar ne cerco sempre una copia, un’imitazione e mi arrendo al maritozzo con la panna.

Adesso però vi prego! Non aggiungete i piatti che vi hanno cambiato la vita perché sono entrata da poco in cura per “compulsività da carta di credito per biglietti aerei a sfondo gastrofanatico”. È una cosa molto seria, abbiate pietà di me.

[Foto: Dissapore, Cuisine Plurielle, Jose Moran Moya]

12 Commenti

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Gasperuccia

circa 10 anni fa - Link

Ecco i miei 5 in ordine di bontà - 5° Gli spaghetti alle triglie che preparo io quando mi va e se sono in forma 4° Panino con lesso e salsa verde di Nerbone a Firenze 3° Granchio al curry, Somboon restaurant, Bangkok 2° Passatina di ceci e gamberi di Fulvio Pierangelini 1° E IRRAGGIUNGIBILE DAI COMUNI MORTALI il mitico zabaione caldo espresso del Maestro Cesare Giaccone ad Albaretto della Torre, Cuneo, provare per credere!!!

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Giulia Mancini

circa 10 anni fa - Link

Mi duole il cuore pensare di non essere riuscita a mangiare la passatina di ceci di Pierangelini. Su Bangkok prendo nota e posso attrezzarmi, lo zabaione è il più semplice!

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daniela @senzapanna

circa 10 anni fa - Link

Giulia, pensa che io ho assaggiato solo la passatina di ceci di Pierangelini tra tutti quelli elencati e poi mi sono sorb... ehm sentita un cazziatone del Fulvio sui foodblogger ;-)

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Gasperuccia

circa 10 anni fa - Link

Gentile Giulia, qualora le riuscisse trascorrere un po' del suo tempo in quel di Bangkok, le consiglierei, in tutta confidenza, di provare lo Chef's Table presso il Mandarin Hotel. In breve, si cena nella cucina dell'albergo assieme allo chef thai e si assaggiano i piatti preparati al momento dalla brigata di cucina ad un prezzo, a mio avviso, di assoluta convenienza, per un'esperienza gastronomica a 360 gradi da vero gourmet appassionato e da raccontare un giorno ai nipoti. Ma non dimentichi, intanto, oltre allo zabaione, anche il capretto allo spiedo fondente e croccante al contempo che il buon Cesare langarolo sforna quotidianamente, perchè, mi creda, così buono non lo mangerà mai più se non tornando da lui...

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alessandro

circa 10 anni fa - Link

E' un piacere vero ritrovare Giulia Mancini online, aspettavo una sua nuova uscita. Un piacere rinnovato tornare a leggere la grazia con cui scrive, bravo Intravino! (sempre letto e mai commentato per mancanza di conoscenza approfondita) Avete fatto bene ad arruolarla tra le vostre righe, fatela scrivere spesso di cucina: è una donna di rara sensualità, di quel tipo nascosta tra sbadataggine, eleganza e inconsapevole femminilità. Qualcuno ha detto che mangiare è un atto agricolo, vedere lei mangiare è un atto erotico, avere la possibilità di vederla cucinare lussuria anticipata per come maneggia gli ingredienti e la sensualità che impiega. Ora vi leggerò con bramosia e commenterò con felicità

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durthu

circa 10 anni fa - Link

Giusto per fare il precisetti, il piatto di Heston (non Esthon) Blumenthal si chiama Meat Fruit. E il ristorante si chiama Dinner by Heston Blumenthal, il Mandarin Oriental e' l'hotel che ospita il ristorante (insieme a Bar Boulud). Inserite correzioni precisette, grazie. [F.]

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Giulia Mancini

circa 10 anni fa - Link

Grazie per le correzioni, sempre gradita l'attenzione nella lettura.

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durthu

circa 10 anni fa - Link

Comunque molto carino l'articolo, complimenti. E mi scuso se il commento suonava acido, in quel momento lo ero decisamente, anche se per altre ragioni ^_^ Ahime, l'unica casella che posso spuntare e' appunto quella della Meat Fruit, le altre entreranno nella mia to-do list.

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Edoardo Fioravanti

circa 10 anni fa - Link

Da Arnolfo a Colle buonissimo il crudo di Gamberone Rosso alla Liquirizia

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Marco Meneghelli

circa 10 anni fa - Link

5 piatti è dura eh :) ne scelgo 10 e li divido tra stellati e non 1. I gamberi del cellar de can roca 2. i tortelli di zucca del Pescatore 3. la sablé al cioccolato dell'Ambrosie 4. il wafer di Perbellini 5. la cipolla del D'O 1. la cotoletta dell'Antica trattoria del gallo 2. il risotto alla veneta 4 ciacole 3. pane burro ocelli e alici. devo aggiungere altro? 4. un immenso spaghetto aglio olio e peperoncino preparato da un ex collega, semplicemente perfetto. 5. i capelli d'angelo in brodo di gallina con i fegatini di pollo di mia nonna. emozione.

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Giulia Mancini

circa 10 anni fa - Link

Non c'è da aggiungere altro dopo pane, burro e alici; i piatti per così dire del cuore, quelli che ti fanne sentire bene al primo boccone, non li citavo perché non mi stravolgono, mi coccolano. Prossima volta prova il burro di Bordier e, se vuoi azzardare quello alla vaniglia con le alici. Ma poi, quali alici?

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Marco Meneghelli

circa 10 anni fa - Link

proverò sicuro ma dove si trova? alici Sicilia o Cantabrico quando le trovo.

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