5 domande mica tanto facili al macellaio vegano e ai suoi clienti

5 domande mica tanto facili al macellaio vegano e ai suoi clienti

di Antonio Tomacelli

Viviamo in tempi talmente veloci che le decisioni vengono prese senza soffermarsi sulle conseguenze. Quando, però, si corre, c’è sempre il rischio di sbattere contro il muro dell’intelligenza o stirare sotto le ruote il senso del ridicolo, com’è successo a questa coppia di macellai baresi che, complice il successo della moda vegana (con conseguente calo delle vendite), hanno pensato bene di inserire il tofu tra le preparazioni gastronomiche, offrendo al mondo la prima “Macelleria Vegana”.

Ossimori così, lo ammetto, non ne capitano spesso e quando capitano le prime a cadere sono le braccia seguite dalle gonadi.

Due minuti per riprendermi dalla mostruosità lessicale e partono subito le domande:

1. Ma un vegano integralista come solo i vegani sanno essere, entrerebbe mai in una macelleria, luogo in cui notoriamente sono esposti in bella vista decine di cadaveri succulenti e bisteccosi?
2. E se ci entra, che razza di vegano è? Uno di quei “vegani per sentito dire”?
3. Per macellare l’agnello o il tofu, il titolare usa gli stessi coltelli o ha due linee separate (frigo, coltelli, tritacarne e tritatofu)?
4. Perché la ggente tende a credersi furba?
5. Che sapore ha il tofu?

L’ultima domanda, per quel che mi riguarda, può rimanere senza risposta ma alle altre 4 ci tengo assai: stasera ho una grigliata fra amici e mi servono un po’ di battute salaci per mantenere viva la serata.

Argomento fisso: quanto in là può spingersi l’umana imbecillità?

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

4 Commenti

avatar

Francesco Garzon

circa 8 anni fa - Link

Visto il post... pesante nella sua... leggerezza.. La prima domanda potrebbe avere una facile risposta, altrettanto pesante se ci si pensa, ed è....i cadaveri succulenti e bisteccosi... ma basta coprirli con un velo !!!

Rispondi
avatar

anon

circa 8 anni fa - Link

Semplicemente, chi fa una qualunque scelta alimentare non è detto che sia un integralista.

Rispondi
avatar

Denis

circa 8 anni fa - Link

Per prima cosa userei i termini corretti (modestamente ho anni di esperienza di litigate furiose sul web con "amici" vegani): un cadavere è solo di un essere umano. Una mucca morta non è un cadavere. :) Se poi vuoi farti una cultura, ti informo che i vegani non sono i più intransigenti. Ci sono i crudariani, i fruttariani, i melariani e l'apoteosi: i pranariani (o breathariani)... insomma, quelli che si nutrono di sola aria... "esistono più cose in cielo e in terra... ecc..."

Rispondi
avatar

Ale

circa 8 anni fa - Link

pero' scusate: se sul cartello scrive specialità per VEGETARIANI, perchè voi invece dite vegani?

Rispondi

Commenta

Rispondi a anon or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.