13 buoni motivi per preferire il vino alla cocaina

di Alice in Wonderland

Giorni fa mi sono imbattuta in questo articolo-intervista del blog francese No wine is innocent ad una giovane autrice dal passato interessante. Talmente interessante che mi è scattata la voglia di tradurla integralmente. In corsivo ho messo domande e considerazioni dell’intervistatore, Antonin Iommi-Amunategui. Bonne lecture.

Lolita Sene, da tempo frequentatrice del mondo del vino, ha pubblicato il suo primo libro con la casa editrice Laffont: “C.”. Vi narra, con toni fini e a tratti agghiaccianti, dei suoi trascorsi di giovane cocainomane, tra festini polverosi e amori incasinati… Vino, cocaina? Le ho proposto di cimentarsi in questo esercizio: trovare almeno dieci ragioni per preferire il vino alla cocaina. E’ stato un po’ rischioso, ma ci si è tuffata con entusiasmo.

L’alcool è considerato da molte delle associazioni antidroga, una sostanza stupefacente come tutte le altre, una droga che può essere liberamente venduta. Vino compreso, dunque. Blogger della “generazione coca” (“Moi, Juliette F.” era sempre lei) e ormai autrice, Lolita Sene, 27 anni, il naso lo ha ficcato spesso sia nella coca che nel vino. Ha dunque tutti i requisiti per poter mettere a confronto i due prodotti e trovare non dieci ma ben tredici buone ragioni per preferire il vino alla cocaina.

 1. Tornare alla natura
“E’ davvero uno dei punti più importanti. Tornare alla natura, andare a conoscere i vigneron vuol dire abbandonare le notti parigine e allontanarsi da quella sorta di euforia falsa, fatta di lustrini, e tornare alle cose sane, alla natura, e anche al cibo. Per mezzo del vino.”

Anche se la cocaina, evidentemente, non riguarda solo gli abitanti di città:

“Nel mio libro riporto la lettera di un giovane agricoltore cocainomane”
(In “C” Lolita riporta numerosi messaggi ricevuti sul suo blog, di altri amanti della coca, ndlr).

2. La convivialità
“E’ ovvio che preferisca riempirmi la bocca di vino che le narici di piste e bere vodka tutta la notte. Perché quando bevi solo vino, in effetti, è tutto molto naif. C’è una sorta di giovialità che appartiene all’innocenza. La cocaina ti dà subito la sensazione di essere al di sopra degli altri, con il vino, invece, si conserva il lato puro, conviviale.

Si pensa che con la coca si condivida qualcosa, che si stia insieme. Invece ognuno si ritrova nel proprio piccolo ego, non c’è ascolto e le discussioni sono sempre le stesse: si parla delle altre serate sotto coca, di sveltine, dello sbattimento. È puro egocentrismo, non si parla che di se stessi.”

3. Il giorno dopo è più facile
“Il giorno dopo aver bevuto vino naturale, si sta bene. E, a dire il vero, anche dopo un vino disgustoso di supermercato, non c’è paragone. Ti prendi un’aspirina prima di andare a dormire e sei certo che, bene o male, te la caverai. Con la coca invece puoi impiegare anche due giorni a riprenderti. Ma, soprattutto, subirne gli effetti anche dopo una settimana:  sentirti elettrico, nervoso, cattivo, avere sbalzi di umore, abbassamenti di pressione… Non è tanto un fatto di mal di testa, è una specie di voragine nella pancia, una sensazione molto strana, una voragine nella pancia che coinvolge allo stesso tempo l’essere e il fisico …

Non voglio più rivivere una cosa del genere, anche nei momenti in cui avrei voglia di ricominciare, mi basta ripensare all’orrore del giorno dopo. Il pensiero del post sbornia, invece, non mi ha mai impedito di bere di nuovo!”

 4. Il prezzo
“Per stare a posto con la coca bisogna investire almeno 60 euro a sera. Quando poi si diventa cocainomani davvero, si impara a conservarne sempre un po’ per le volte successive. Ma in generale, quando sei completamente fuori, prendi il taxi anche per fare venti metri. Si spendono somme astronomiche”

Invece con il vino, si possono trovare delle ottime bottiglie a meno di otto euro (e, a cercar bene, anche a meno di 5).

5. Il sesso “sotto alcol” è dannatamente bello
“Gira quella storia dell’ossitocina, la molecola dell’amore. Sono stati fatti degli esperimenti su ratti ebbri: l’ossitocina blocca alcuni degli effetti dell’alcol, quindi sembra che quando si fa sesso da sbronzi si rilasci ossitocina e si abbia meno la sensazione di capovolgimento…

La cocaina, invece, inibisce l’erezione. Io  sotto cocaina non riuscivo proprio a far sesso, stavo talmente bene con me stessa! C’è questa specie di buco che ti spinge, come in Donnie Darko, quel buco in pancia…hai voglia ma non hai voglia. All’inizio, i primi anni, ce la fai. Ma arriva un momento in cui ti rendi conto che sotto cocaina non farai mai più sesso. Con una o due bottiglie di vino, invece, funziona tutto.”

6. Il sapore
“Col vino, certo, entra in gioco l’alcol, sei sbronzo, ma c’è tanto da scoprire: il ventaglio di profumi, di aromi è esattamente il contrario che con la coca. La coca ha solo un sapore, ed è sempre lo stesso.”

Che sapore ha la cocaina?

“Sa di gomma. Stavo lavando a mano la mia biancheria e ho usato un detersivo che aveva quell’odore di “gusto di cocaina”…E’ possibile che ci siano delle partite di cocaina tagliate con detersivi.

A volte mi è capitata della cocaina di ottima qualità e quando è così se ne consumano quantitativi minori. Semplicemente perché è più pura, tagliata con meno bicarbonato, dentro non ci sono anfetamine. La cocaina davvero buona non provoca irritazioni, è super dolce… Ma ha sempre lo stesso sapore.”

7. I produttori
“E’ molto meglio dare 60 euro a un vigneron per il suo vino che 60 euro ad uno spacciatore, 60 euro di cui neppure 50 centesimi andranno nelle tasche del contadino che raccoglie le foglie della coca. Bisogna pensare anche a queste persone, sfruttate, totalmente dipendenti dai narcotrafficanti, per dar piacere alle nostre narici di figli di ricchi.”

8. Non sei un fuorilegge
“Puoi andartene in giro per strada con una bottiglia di vino in mano, e non sei nell’illegalità”. È importante sapere che non stai facendo nulla di illegale.

Nonostante la legge Evin e tutto il resto, non dobbiamo dimenticare che il vino è nostra cultura e nostro patrimonio. La cocaina, invece, di culturale non ha proprio nulla.”

9. La conservazione
“La cocaina non si conserva bene. Bisogna tenerla in frigo perché resti fresca. E comunque la si fa fuori così velocemente…al contrario del vino, la cocaina non migliora col tempo!”

10. Gli additivi
“La cocaina è piena di sostanze di merda. Ci si può trovare del bicarbonato di sodio. E, aggiungendone ancora,  si ottiene il crack. Sai la canzone “I’m in love with the coco”, che è stata condivisa su YouTube da milioni di fans? Quando dice: “Bakin’ soda, bakin’ soda…” aggiunge soda per ottenere il crack. E’ disgustoso. Ci possono essere degli anestetizzanti per cavalli, anfetamina, e quella roba schifosa che ti graffia il naso… Nei vini naturali non ci sono schifezze.”

11. La cocaina fa esplodere il cervello anche se presa con moderazione
“La cocaina fa esplodere il cervello, anche se assunta con moderazione. Il vino consumato con moderazione, invece, ti trasporta in un mondo speciale, filosofico… La cocaina, anche poca, ti brucia i neuroni. E non ti rende affatto brillante.

Grandi artisti, come scrivo nel mio blog Juliette F., ci hanno preceduti: Allen Ginsberg, Patti Smith parla in “Just Kids” dei suoi amici drogati, e la musa di Andy Warhol, come si chiama … Molti dei grandi ci hanno messi in guardia rispetto alla droga e alla coca. E noi abbiamo preferito dimenticare perché ci sono stati gli anni ’90 e quella loro nuova cultura, di star, di consumismo, di guadagni veloci, dove la coca veniva associata a questa immagine completamente idiota. Io credo che il vino conduca invece all’intelligenza.”

12. Per essere creativi
“Non sono mai riuscita a scrivere neppure una riga sotto coca. Posso bere vino, senza problemi, quando scrivo, ma non sono mai riuscita a farlo da drogata. Ci ho provato. Ma la mattina dopo ciò che avevo scritto risultava illeggibile. Si è molto più creativi con il vino.”

13. Per un’ebbrezza più sana
“La coca ti taglia l’appetito. Il vino è nutrimento per me. Quando compro una buona bottiglia di vino naturale, bevo soprattutto vini naturali, è per fare del bene a me stessa, per accompagnare un buon pasto, accompagnare una conversazione…la cocaina ha il suo lato di autodistruzione, molto violento.

Quando ci si vuol divertire, bisogna farlo per bene, con la consapevolezza che sia possibile farlo anche prendendosi cura del proprio corpo. Con il vino naturale l’ebbrezza è più sana.”

(Intervista di Antonin Iommi-Amunategui. Per gentile concessione del blog No wine is innocent.)

 

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Alice in Wonderland

Nascere a Jesi è nascere a un bivio: fioretto o verdicchio? Sport è salute, per questo, con sacrifici e fatica, coltiva da anni le discipline dello stappo carpiato e del sollevamento magnum. Indecisa fra Borgogna e Champagne, dovesse portare una sola bottiglia sull’isola deserta azzarderebbe un blend. Nel tempo libero colleziona multe, legge sudamericani e fa volontariato in una comunità di recupero per astemi-vegani. Infrange quotidianamente l’articolo del codice penale sulla modica quantità: di carbonara.

5 Commenti

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Homo

circa 9 anni fa - Link

Ebrezza sana = contraddizione in termini :-)

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Emanuele

circa 9 anni fa - Link

No. Nella classe vicina, dove si studia più e meglio che nella nostra, non si è persa mai di vista la differenza tra ivresse e ivrognerie.

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Homo

circa 9 anni fa - Link

Ho fatto un salto nella classe vicina, non avevo dato la materia! In italico linguaggio mi pareva sinonimo, ma tant'è, le sfumature sono tali e l'ebbro al meno è sicuramente più sano del tossico che ebbro non è, ma altro.

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alice

circa 9 anni fa - Link

ma Dioniso è un gran figo! Il profondo messaggio era questo. È tutto sommato mi trova d'accordo

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Giulio

circa 3 anni fa - Link

Da quando la coca è dolce? Io ho sempre sentito dire che era molto amara e che anestetizzava per qualche minuto la parte del corpo con cui entra in contatto.

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