10 regali per l’enostrippato irrimediabilmente sbagliati
di Antonio TomacelliOk care zie, cugini e cognati, ci arrendiamo. Per anni, in prossimità del Natale, vi abbiamo fornito elenchi su elenchi dei regali che avremmo voluto ma voi, puntualmente, ci avete ignorato, rifilandoci le peggio porcate in tema enoico.
Lo sappiamo che in questi casi vale il pensiero e che noi enostrippati siamo un tantino difficili da accontentare, ma, Dio del Natale! quanta cattiveria c’è in un portabottiglie in ferro battuto a forma di merluzzo? E cosa abbiamo fatto di male per meritarci il posacenere con la catenella?
Eccoli, care zie, cugini e cognati, i vostri “regali” esposti alla gogna mediatica del webbe: questa è la lista de “I peggio regali mai ricevuti dagli editor di Intravino” con nomi e cognomi dei benefattori. Ché se proprio non possiamo avere i nostri regali, almeno avremo la nostra vendetta!
1. Il cavatappi simpatico
Questo nella foto è a forma di orata ma ne esistono a forma di mortadella, clown triste e Rocco Siffredi. In genere funzionano malissimo e la loro unica utilità sta nel farci conoscere il medico del pronto soccorso che, sospettoso, ci sta cucendo a punto catenella 10 punti nel palmo della mano.
2. La sciabola per lo Champagne
L’oggetto, degno più del Pirla di Labuan che di Sandokan, noi enostrippati lo abbiamo sempre odiato. Sputtanarsi mezza bottiglia di Dom Perignon solo per far colpo sui presenti è un crimine contro l’umanità che andrebbe punito con una dissenteria fulminante. In genere a Santo Stefano la sciabola viene declassata al rango di “affettacipolle”.
3. Il decanter a forma di pappagallo ospedaliero
Gli autori del sinistro oggetto lo hanno chiamato Duck, ma chi si è fatto l’appendicite almeno una volta nella vita, lo conosce con ben altro nome. E secondo voi io lo metto a tavola?
4. La cantinetta
La cantinetta in simil-botte è un simil-regalo, no doubt. Retaggio degli anni ’70, si rivelò subito un insuccesso, nonostante fosse l’era della Simca 1.000 e di altre sconcezze estetiche quali la capigliatura del bassista dei Camaleonti. Ne girano ancora alcuni esemplari sul mercato clandestino, nell’attesa che i tarli facciano il loro lavoro.
5. Il completo del piccolo sommelier
In genere non costa più di due euro e cinquanta, scatola in finta radica compresa. Dentro c’è un finto cavatappi che in genere si suicida aprendolo, un termometro contenente tintura di iodio e un anello con l’interno in lussuoso damasco salvagocce. La parure non è completa senza il tappo in finto noce che sul beccuccio del Tavernello ha un suo perché.
(capitolo scritto in collaborazione con il Glorioso Governo Cinese)
6. Il portabottiglie in ferro battuto
L’orrore, a volte, si nasconde nei posti più innocenti, tipo la pesca Pro-Missioni della parrocchia che la zia Titina frequenta assiduamente. Figuratevi la sua faccia quando, dopo anni di bomboniere svaroschi dismesse, è riuscita a vincere questo capolavoro dell’arte contemporanea. Tutta felice, la zia Titina ha subito pensato a voi che al portabottiglie in ferro battuto preferireste una notte con Freddy Kruger.
7. Lo scopettino del cesso a forma di bottiglia
Zio Tano negli anni ’60 testava gli allucinogeni per il governo americano e si vede. È lo spiritoso della famiglia, quello che al compleanno ti regala il maialino salvadanaio con la fessura tra i prosciutti. Chi, se non una mente devastata dall’Ellessedì (che non è un supermercato) poteva regalarti lo scopettino del cesso Gran Cru? Umana pietà per lo zio Tano (e un pizzico di invidia per quello che si è fumato).
8. Le bottiglie cheap
Forse non tutti sanno che in alcune regioni della Tundra Siberiana la valigetta con i Turà bianco-rosato-rosso è considerata moneta corrente. Con un paio di cassette, per dire, ci compri tre renne e una moglie. O tre milioni di obbligazioni subordinate della Banca di Novosibirsk.
9. Il corso di primo apprendimento
Siete la massima autorità mondiale in materia di Riesling ma vostro cugino sa, sì e no, che vi occupate di alcolici. Pensando di farvi cosa gradita, vi ha iscritto al “corso di prudente avvicinamento al vino da tavola”. Insomma, state per diventare un pivello a vostra insaputa. Son soddisfazioni.
10. Il posacenere a forma di tastevin
O è il tastevin che ha la forma di un posacenere? Qualunque cosa sia, il regalo della mamma finirà tra le ceneri. Pensare che lei era così orgogliosa dell’unico “pezzo di carta” della vostra vita. Chi glielo dice alla poveretta che il diploma di sommelier ha lo stesso valore della laurea in “Cake Designer”?
9 Commenti
Andrea
circa 8 anni fa - LinkBeh il cavatappi Parrot di Alessi è una gran figata..
RispondiHierro
circa 8 anni fa - LinkSplendida!!!!!!! Tra i 10 punti elencati ho recentemente ricevuto "Il completo del piccolo sommelier" al compleanno.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 8 anni fa - LinkRiciclalo, non hai scampo! :D
Rispondimarianna
circa 8 anni fa - LinkCome potete dimenticarvi dei tappi per il vino???[img]http://www.dottorgadget.it/wp-content/uploads/2013/07/tappo-pesce-rosso.jpg[/img][img]http://www.originalstore.it/prodotti/HAPPY-MAN/HAPPY-MAN_02.jpg/img]
RispondiDociamix
circa 8 anni fa - LinkComing out da recipiente: alcuni anni fa un collega a suo dire "debitore" pur chiedendomi mesi prima cosa avrei voluto come regalo e sentendosi rispondere sistematicamente "dom perignon rose' 02" alla fine mi ha riempito casa di vini improbabili di "stimato" e "raggiungibilissimo" produttore locale nonché amico..... Alcune bottiglie buone neanche per cucinare sono ancora tristi nel mio garage! Magari la richiesta era esagerata ma con un Ferrari perle' te ne uscivi di lusso!
RispondiBante
circa 8 anni fa - LinkComunque la Simca mille, lascia stare: a Iesa ci colavano il cemento nel portabagagli davanti, lo facevano pari, perché era leggera nell'avantreno e sottosterzava. Al tempo, comunque, andava più il peltro.
Rispondirampavia
circa 8 anni fa - LinkStrepitoso Antonio Tomicelli. Ho riso come un matto. In certi punti mi hai ricordato l'umorismo di W. Allen. Una nota personale in tema: parecchi anni fa, a Natale, mi sono stati regalati "due" decanter a forma di papera, peraltro di notevole pregio. Pare che già ad inizio del secolo scorso si usasse decantare il vino infilandolo in una parte non nobile del docile animale in terracotta per farlo uscire da una più nominabile.
RispondiLuca
circa 8 anni fa - LinkBeh..tempo fa ho ricevuto una meravigliosa sputacchiera Zalto...ma si può?!? una sputacchiera??? ZALTO?!? era meglio il trio Turà!!!!
RispondiAlberto G.Tricolore
circa 8 anni fa - LinkSu alcuni punti, davvero ho riso alla grande. Bravo. La bottiglia dello zio Tano ed il decanter, mi sa che siano al top in questa list Santo Natale e buone feste a tutti
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