Tremonti sconfigge la crisi a colpi di cabernet
di Antonio TomacelliIl GiulioTremontismo a scuola non è mai stato tra le mie materie preferite e ancora oggi ho massicce difficoltà a capire quell’uomo. Prendi ad esempio la dichiarazione che ha fatto due giorni fa al forum dell’Ocse a Parigi. Dico io, un giornalista ti chiede se dobbiamo cambiare stile di vita per colpa della crisi, e tu che gli rispondi? “Sì, meno internet e più Cabernet” L’inviata della Reuters si è impietrita e l’hanno dovuta scalpellare dalla sedia, per dire. Ok Giulio, come disse qualcuno “Obbedisco”, e da buon cittadino ci do un taglio alla mia vita social-e, ma il cabernet? Mioddio, perchè proprio il cabernet? Giuro, avrei preferito una manovra economica doppia piuttosto che chiedere ai lettori di Intravino di scegliere “Cinque bottiglie di Cabernet che non mi facciano soffrire troppo”. La crisi è nera e la Grecia è vicina, per cui mano sul cuore e non mi superate i 25 miliardi di euro. A cassa, s’intende.
1 Commento
Dan Lerner
circa 14 anni fa - Link"Questa la so! Beeep!" Non da tutti i giorni (e non regalato ma se li vale tutti) è il Cabernet Sauvignon di Dario Princic, ho tra le mani il 2000 e mmmh. Un altro è il "Rosso del Rospo" di Montesecondo, in Val di Pesa, e questo vien via con poco. Due esempi dell'odiato "internazionale" fatti non certo per inseguire i mercati. Se poi vale anche il Franc, che Giulietto non ha specificato, allora ci si può divertire di più.
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