Referendum | La soglia invalicabile per un enofighetto è sopra o sotto i 5 euro?

di Antonio Tomacelli

Antefatto: qualche giorno fa, il direttore della rivista Decanter, Guy Woodward, ha dichiarato alla BBC che per lui non esistono vini decenti sotto i 5 euro. Immediata la risposta di ASDA, il terzo rivenditore di vino del Regno Unito, che ha bollato Woodward con il marchio d’infamia peggiore per un essere umano: winesnob (ok, c’è di peggio). Strascichi: Woodward ha scansato l’accusa con un triplo salto mortale dicendo che i 5 euro erano da intendersi tax free, il che fa aumentare il prezzo di un tot ma ASDA ha subito respinto il colpo: “Lei è un ipocrita: la rivista Decanter ha premiato molti nostri vini sotto i cinque euro, tasse comprese”. Ora, mentre la rissa tra i due va avanti, vi chiedo: c’è una soglia sotto la quale possiamo automaticamente dichiarare un vino imbevibile? E sotto quella soglia, vi sentite enosnob o illuminati che scansano fregature? Votate, votate, votate e, soprattutto, non siate parchi con gli esempi: chi segnala la boccia più economica e stratosferica vince un chilo di Buoni del Tesoro. Greco, ovviamente.

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

73 Commenti

avatar

EnotecaRomani

circa 13 anni fa - Link

Io penso che bevendo vini buoni (sotto i 5 euro sono decenti,potabili,ma difficilmente buoni),il palato si affini molto...e visto già che bere non fa bene,quando lo si fà,meglio spendere una cifra sopra i 5 euro per una buona bottiglia.. Anche perchè,per venderlo a 5 euro,a loro quanto costa ?? E per l'irrisorio costo del produttore,la qualità attorno ad una cifra bassissima,dove sta ??

Rispondi
avatar

franco landi

circa 2 anni fa - Link

Penso non sia così, un vino buono non lo giustifica il prezzo, ma la storia del vitigno, il terreno, la quantità per ettaro (60/70/80/100ql. per ettaro il prezzo cambia, e gli anni in botte prima che sia venduto, .la vendemmia a mano, la selezione durante la vendemmia ecc...per me il vino è buono quando a un sapore suo, e finito la bottiglia non da fastidio

Rispondi
avatar

Dan

circa 13 anni fa - Link

Una cantina medio-piccola (quella che ho in mente fa poco meno di 40.000 bottiglie l'anno) ha un costo di circa € 1,50 per vetro/tappo/capsula/etichetta/imbottigliatrice; scatole e sparatori a parte. Poi bisogna metterci dentro il vino e i suoi anni di lavoro... Fate voi. Si trovano vini più che corretti che escono dalla cantina, ivati, attorno a quel prezzo, ma il problema che uno potrebbe volersi porre è anche etico: vogliamo o no retribuire il lavoro del produttore per consentirgli di fare il suo lavoro, di presidiare il territorio, di mentenere attiva una economia extraurbana, ecc.?

Rispondi
avatar

Daniele Sala

circa 13 anni fa - Link

Condivido al 100% quano scritto da Dan, in particolare nella formulazione della domanda finale. Sostengo sempre che tutti i consumatori/appassionati di vino dovrebbero andare più spesso a visitare di persona i produttori, soprattutto quelli piccoli, parlare con loro del lavoro in vigna, di quello in cantina e di tutte le problematiche connesse al "Fare Vino"! Dopo qualche giorno credo che imparerebbero ad apprezzare meglio quel frutto della terra e del lavoro dell'uomo, smettendo di andare sugli scaffali cercando il prezzo più basso! Ognuno fa i conti con il proprio portafoglio, ci mancherebbe, ma per favore smettiamo di pretendere da piccoli, onesti, volenterosi viticultori prezzi eccessivamente bassi. Il rapporto qualità/prezzo lo ritengo assolutamente fondamentale in un vino, ma sotto una certa soglia (per motivi legati ai costo, ecc.) non si può andare....altrimenti bisogna seriamente preoccuparsi di cosa può esserci dentro la bottiglia.

Rispondi
avatar

Pasquale

circa 5 anni fa - Link

Il vino e cosa seria, non si dimentichi gli obbrobri fatti nel passato. Comunque il buon vino, se analizziamo il processo, è caro perché ci sono troppi passaggi. Un ottimo vino,e dico ottimo costa tutto compreso al produttore non più di quattro euro alla bottiglia. Sono le 8mila lire di 20 anni fa. Sono poche le aziende che rispettano il disciplinare del vino, dalle vinacce ne ricavano vino di discreta qualità oltre a grappa e cose varie

Rispondi
avatar

David

circa 13 anni fa - Link

Prendiamo ad esempio il Satrico di Casale del Giglio che in certi supermercati si riesce a trovare a meno di 5 euro. Credo che quello sia un ottimo vino quotidiano con un rapporto qualità/prezzo difficilmente superabile. Certo, sotto quella soglia trovare bottiglie decenti diventa sempre più difficile, ma non impossibile. Quindi, si, direi che 5 euro dovrebbe rappresentare una buona soglia di sicurezza. Certo poi, bisogna vedere il rovescio della medaglia, visto che è altrettanto facile trovare vini quanto meno inespressivi che costano più di 15 euro...

Rispondi
avatar

Mammamsterdam

circa 13 anni fa - Link

Il Olanda l' accisa si prende € 1,80 a bottiglia, fate voi. Quindi in genere io considero bevibili e spesso anche buoni vini tra i 5 e i 10 euro, ma gente come i miei suoceri, che stappano regolarmente quelle 1-2 bottiglie al giorno e hanno da decenni la cantina trovano i miei 10 euro troppo e comprano direttamente da un importatore. Quindi anche la risposta che tocca considerare cosa sono i 5 euro nella bottiglia, se con tasse o senza, non è peregrina. Per esempio alcuni gruppi GDO olandesi che davvero hanno vini non male a prezzi bassi, da sempre imbottigliano loro qui. In fondo sono gli stessi che in mezzo secolo hanno creato una cultura del vino in un paese che di suo non ce l' aveva. Insomma, questo post fa una domanda a cui no è possibile rispondere solo si o no, come tutto dipende. Se vogliamo affidarci a un detto olandese: seduti in prima fila a venti centesimi, facciamolo, ma solo un ingenuo può credere che il lavoro e la qualità non costino.

Rispondi
avatar

anonimo

circa 13 anni fa - Link

a < 5 euro si compra del ribolla gialla cooperativo + che discreto. e ci sono labruschi (a chi piace l'articolo) + che decorosi. cheap o no esistono vini cosi e non avvelenano nessuno.

Rispondi
avatar

fabio zanchi

circa 13 anni fa - Link

Mi attengo alla domanda. E rispondo: il Gran rosso del Vicariato della Cantina sociale di Quistello è un lambrusco di ottima qualità, piuttosto corposo per un lambrusco (non è Coca Cola), prodotto con gran cura e viene venduto a circa 3 euro la bottiglia. Quando lo bevo, accompagnando carni di maiale sotto ogni forma o tortelli di zucca, mi illumino di nostalgia per le mie terre.

Rispondi
avatar

Mark

circa 3 anni fa - Link

Non ho mai assaggiato vini buoni ( rosso) sotto i 5 EURO. Magari un bianco. Poi cosa si intente per buono. In confronto a che? A se stesso?

Rispondi
avatar

she-wolf elitist

circa 13 anni fa - Link

L'articolo é bello. Fra l'altro ci spiega che Wooward ha detto "esiste una grande differenza fra i vini che costano 4,99 sterline e quelli che costano 6,99 sterline". Spiega inoltre che Woodward intdeva il prezzo finito, su scaffale, che vuol dire prezzo di partenza (prima delle tasse e balzelli vari) di circa 50 centesimi. Mi piace da morire quando gli inglesi si accusano a vicenda di elitismo, ipocrisia, snobismo. Lo fanno sempre con classe. Per la mia esperienza, in UK si trova qualcosa di decente a circa 5 sterline. Decente, non imbevibile. Ma raramente é un vino italiano. Più spesso del Nuovo Mondo. A casa mia, diciamo Coop e dintorni, si trovano dei vini siciliani al di sotto della soglia di 5 euro. Nello specifico, Regaleali e Rapitalà (bianco e rosso). Li compro, li bevo e li dimentico. Ma a certi ospiti poco snob vanno benissimo.

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

Ho visto tante discussioni, anche qui su Intravino, riguardo il prezzo e i ricarichi sul vino. Al di là del discorso tasse voglio sottolineare che se compri un vino in enoteca il ricarico è spesso oltre il 100%, quindi va dapprima capito a che tipo di prezzo ci riferiamo. Forse l'unico sensato è il sorgente, dalla cantina. Ma anche in questo caso mi pare chiaro che se sono Slunga e ti compro 8000 bottiglie o sono un ristorante e te ne compro 60 o un distributore e te ne prendo 600 o un appassionato e ne prendo 3, non è facile mantenere lo stesso prezzo ;-). Poi ci sono le zone di produzione con costi i più diversi, la dimensione della cantina, le scelte del produttore davvero un bel casino questo del costo del vino. Per mia esperienza, in alcune zone come l'emilia romagna, o il piacentino o l'oltrepo o l'ovadese, talvolta persino in liguria dove la viticoltura è ben più faticosa da praticare che altrove, si trovano vini ottimi (non solo buoni o decenti) a prezzi per il privato che si reca in loco dell'ordine dei 5 euri. Immagino che ciò avvenga anche in molti altri luoghi dell'italia. Io penso al rosso della Stoppa, ai vini di Donati, ai vini di Massimiliano Croci, ai lambruschi artigianali come Saetti o Danny Bini, o ad alcuni barbera e dolcetti dell'ovadese e cito vini che a mio parere sono proprio buoni. Se poi uno non chiede al vino tipicità e non beve per curiosità intellettuale, ci sono nella gdo vini, prodotti in quantità industriale, che proprio per questo costano poco e fra questi penso che ve ne siano di abbastanza genuini. Certo che quando uno scopre per la prima volta vini con questo rapporto (qualità+tipicità)/prezzo c'è sempre l'impressione di aver trovato un piccolo graal.

Rispondi
avatar

amaro

circa 13 anni fa - Link

Daccordissimo con te, Niccolò!E' quello che avrei scritto io se non l'avessi fatto tu.Una cosa però non l'ho capita, quando scrivi che l'enoteca spesso fa i ricarichi del 100% ti riferisci a vini poco costosi quindi che andrebbero potenzialmente sullo scaffale sotto i 5€ oppure tutti?Perchè nel primo caso a volte può capitare, nel secondo invece chi lo fa è un vero e proprio ladro!!

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

ciao amaro, ho risposto sotto francesco fabbretti anche a te. Ho visto che sei "les vignerons" e, coincidenza, proprio in questi giorni su fb avevo visitato la pagina della tua apparentemente bellissima enoteca (foto della serata con arpepe e castello conti). Contento di conoscerti!

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

Per fortuna di onesti ce ne sono! Ma non credo che a Milano ci sia una concorrenza serrata come quella che descrive Francesco Fabbretti. Comunque spesso bevo un bicchiere da Stefano Sarfati (un onesto) che immagino, vedendo alcuni tuoi vini, tu conosca!

Rispondi
avatar

Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

ricarico 100%??? mi dici dove abiti che apro un'enoteca lì e me ne vado alle caymann tra 10 anni? A Roma cmq non è così (ricarichi tra il 20 e il 40%.... ovvero compro a 10 vendo a 12-14)... non di rado vendiamo (intendo le medie e grandi enoteca romane) a meno di quanto vendono online i produttori che adottano questo tipo di mercato; al massimo cmq, rispetto ai suddetti, possiamo essere un 5% sopra

Rispondi
avatar

Marco De Tomasi

circa 13 anni fa - Link

Non sono un enotecaro ma conosco i prezzi franco cantina agli operatori. Confermo: il ricarico comune è tra il 30 ed il 40%. E' vero che ci sono esercenti che tentano di ricaricare il vino dell'80/100%. L'unico risultato che ottengono è quello di avere lo scaffale immobile !

Rispondi
avatar

anonimo

circa 13 anni fa - Link

fabbro non fa testo: è onesto ci sono enoteche che ricaricano di più. mooolto di più

Rispondi
avatar

Daniele Serafini

circa 13 anni fa - Link

Molto spesso anzi, in alcune enoteche romane, si possono trovare vini laziali a prezzi inferiori a quelli proposti dalla stessa cantina.

Rispondi
avatar

Daniele Serafini

circa 13 anni fa - Link

Ma, per contro, alcune enotehce sono purtroppo ben oltre la soglia del 40%. E non mi risulta stiano andando fallite.

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

@Francesco Fabbretti,amaro. Ebbene sì, ho visto applicare e sentito anche dichiarare apertamente la regola 100% + iva (che poi fa 140%!!!!). Anche su vini cari. Vivo in centro a Milano. Avevo seguito con interesse la vostra discussione sui ricarichi qualche tempo fa proprio qui su intravino. Parlando poi con enotecari, distributori, produttori e appassionati mi son reso conto della confusione che regna sovrana sui costi e sui ricarichi! E come spesso il vino debba fare "troppi" passaggi dalla cantina del produttore allo scaffale. Altrettanti segnali di buonsenso arrivano da produttori, distributori e co, penso a uno come Annibale Alziati che oltre a produrre capolavori come il Gaggiarone vecchie vigne, sta nel contempo provando a diffondere la cultura del vino sfuso in contesti urbani (con prezzo ben al di sotto dei 5 euro). Potrei andare avanti su questo argomento a lungo. Perchè alla fine è su questi nodi che si scontrano le passioni smisurate dell'appassionato con le logiche perverse del mercato, i sogni di lavorare nel settore con delle prassi che fanno un po' paura...

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

per non esser maleducato, puntualizzo che la mia risposta era @tutti gli interessati :-). chiedo scusa agli esclsi dal @ precedente!

Rispondi
avatar

amaro

circa 13 anni fa - Link

Piacere mio Niccolò.Il mio ricarico parte dal 40% ma non supera mai il 60%(sui vini base).Per la cronaca i vini (quelli economici) di Alziati li ho venduti sotto ai 5€.Secondo me il ricarico onesto è intorno al 50% poi se fai sia asporto che mescita puoi giostrartela molto e magari abbassare i prezzi sulla vendita a portar via.A Milano spero che ci sia qualche negoziante onesto!!!

Rispondi
avatar

Manilo

circa 13 anni fa - Link

Posso confermare con tanto di foto Harmoniumm cantina Firriato un enoteca di via delle Fornaci lo faceva 13,00€ + del Fabbretti e 9.00 + dell'enoteca del mio paese.

Rispondi
avatar

mrignazio

circa 13 anni fa - Link

Qui in Puglia il ricarico in enoteca è solitamente del 30 40 % ma ci sono le eccezioni in positivo dove si trovano i vini allo stesso prezzo (se non inferiore) che in cantina ed alcune che volendo speculare alzano notevolmente i ricarichi.

Rispondi
avatar

Durthu

circa 13 anni fa - Link

Ok che ormai il cambio e' quasi 1:1, ma per amor di accuratezza, sarebbe il caso di correggere l'articolo, visto che Woodward, essendo inglese, parla di sterline e non di euro. Detto questo, sono pienamente d'accordo con lui: non e' una regola sempre valida, certo, ma ci va parecchio vicino. Considerate che una bottiglia di vino, in UK, costa £2.17 solo di accisa e IVA.

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Sarebbero 5,50 ma ho tolto i 50 centesimi considerando che in Inghilterra importano quasi tutto, mentre noi siamo i primi produttori di vino al mondo.

Rispondi
avatar

Armando Trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Ragazzi l'aglianico del Vulture di Musto Carmelitano è un vino portentoso a 5 euro Franz Keller (Franco Cantina per ki non sapesse l'inglese),ma se ne comperi tanto ovviamante il prezzo scende sotto i 5...Il vero problema 2° M è l'enorme quantità di vini anonimi compresa tra 7 e 15...tutto il resto è Tavernello... At Salut, Ken....

Rispondi
avatar

she-wolf linguist

circa 13 anni fa - Link

Senti un po' Armandillo, ma é il troppo caffé che bevi che ti costringe a scrivere come un pre-adolescente sms dipendente? :)

Rispondi
avatar

anonimo

circa 13 anni fa - Link

l'armando ha avuto una involuzione anagrafica. da quando ha trovato una fidanzata 18enne è stato costretto a comunicare in modo gggiovane:p altrimenti la tipa non se lo filava

Rispondi
avatar

she-wolf satisfied

circa 13 anni fa - Link

Grazie, ora capisco. Mi scuso con la redazione per questi interventi OT, ma lo stato di salute psico-fisico delle colonne portanti di IV mi sta a cuore.

Rispondi
avatar

Armando Trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Cara Lupa, grazie X il pensiero ma M diverto davvero scrivere come un demente…il fatto è K scrivo per professione e quindi quando imperverso su Intra mi sfogo a po’ a scrivere senza regole… Ringrazio Ken per il flirt con la dic8enne K purtroppo appartiene ancora alle mie fantasie più manifestamente sfacciate… VVB...

Rispondi
avatar

Marco De Tomasi

circa 13 anni fa - Link

Mmmh ... conosco almeno un paio di produttori che hanno dello sfuso a 1,30/1,50 al litro che imbottigliato farebbe fare brutta figura a bottiglie da 10 euro franco cantina ! La regola vale se non vuoi romperti le scatole a cercare !

Rispondi
avatar

Daniele Serafini

circa 13 anni fa - Link

Adelaide 2010-Strade Vigne del Sole ... 4-5 euro in cantina a seconda se sei simpatico o no! Interesante e per nulla convenzionale.

Rispondi

Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

La Carta di Candido non é su quella cifra? Se sì per me é buono

Rispondi
avatar

Angelo Bo

circa 13 anni fa - Link

Il tutto dipende se si parla di prezzo alla cantina (produttore) o di prezzo al consumo. Visto che il ricarico è notevole in questo passaggio, è difficile trovare un vino decente in commercio sotto i cinque euro ma in cantina si possono travare dignitosi rappresentanti. Senza considerare quanto la GDO storpi i prezzi a volte con dei sottocosto decisamente dubbi.

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

Giusto per sapere di cosa stiamo parlando, coltivare senza sprechi un ettaro di vigna costa € 4.000/5000, l'ammortamento del vigneto € 2.000/3.000 a seconda della densità e questo, per 6.000 bottiglie/ettaro, già ci da un costo di più di un Euro. Poi ci sono € 15 per ettolitro per la vinificazione e altrettanti per un anno di stoccaggio in inox, costi standard. Altri venti centesimi. Bottiglia, capsula, etichetta, cartone e manodopera da € 0,80 a € 1,2. E siamo più o meno a € 2,30. A questo va aggiunto ufficio, telefono, agente o importatore, ritardi di pagamento, una percentuale di mancati pagamenti, trasporti, per un totale dal 30% al 35% del prezzo al rivenditore, e qualche soldino per il produttore che non lavora solo per la gloria. Direi che con 6.000 bottiglie per ettaro sotto € 4 + IVA 20% ci si rimette, e con 10.000 bottiglie per ettaro il limite si abbassa a € 3,2. Sopra 10.000 bottiglie per ettaro parliamo di un'altro tipo di prodotto. Una cantina sociale può produrre analoga qualità risparmiando venti o trenta centesimi sui costi, forse anche qualcosina di più. Poi a questa cifra va sommato il ricarico del canale commerciale. Sui vini di fascia bassa la grande distribuzione ricarica dal 20% al 100% e in più strappa qualche sconto al produttore perché gli taglia i costi di agente, di tempo d'incasso e sulla quantità. Le enoteche e i negozi caricano in genere sui vini meno cari dal 100% al 200%, sulla fascia alta il discorso cambia. In genere i ristoranti mettono in lista un Morellino o un Soave pagato tre Euro più IVA a non meno di dieci, con lodevoli eccezioni. Ora ciascuno si faccia i suoi calcoli su cosa beve, tenendo però anche conto del fatto che i produttori hanno sempre qualche avanzo di vino buono che comunque si deve piazzare, e magari qualcosa ogni tanto si vende sottoprezzo per pagare un mutuo.

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

Grazie, grazie, grazie. Onestà, trasparenza , precisione. Che dire, finalmente una persona che non teme di dire i costi!

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

Prego, ma questo e' roba banale che sa chiunque, non e' la ricetta della Coca Cola.

Rispondi
avatar

Niccolò

circa 13 anni fa - Link

certo, non è la ricetta della Coca Cola. Però ti posso garantire che tra i produttori pochi hanno l'abitudine intellettuale di spiattellare i propri costi, non parliamo dei commercianti, che temono che rivelarli li possa danneggiare. Non sono cose che sa chiunque, come poche persone saprebbero dire quanto costa fare una merendina della Ferrero o una lattina di Coca Cola. Io ho apprezzato l'atteggiamento intellettuale, come quello di Fabrizio Fabbretti e di altre persone che bazzicano questi forum e che condividono questo atteggiamento. Infine c'è una ragione per cui l'informazione che hai fornito non è così banale; ed è il fatto che spesso lo stesso "imprenditore" non è in grado di calcolare con precisione i propri costi, vista anche la complessità della tassazione. Penso che alcuni contadini produttori che ho conosciuto, sanno per esperienza che se vendono a X copriranno le loro spese, se vendono a X -delta no. Per loro tanto basta! Infine per fare un aforisma: quasi sempre ciò che più è nascosto è l'ovvio (cit. me stesso ;-)).

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

Tutto vero, niente da dire. Dai conti miei la riposta alla Domanda da Un Milione di Dollari del Tomacelli è si, ci può stare la bottiglia fighetta da meno di € 5 al consumatore, ma solo se il produttore ha venduto in perdita. Cosa che accade anche nelle migliori famiglie. O se non sa fare i conti. O se gli è arrivata Equitalia alla porta. O se la GDO ha venduto sottocosto. Mamma quanti O. Prosit a chi gli tocca la bottiglia fortunata!

Rispondi
avatar

Durthu

circa 13 anni fa - Link

Mi aggiungo ai ringraziamenti e alle dichiarazioni di stima. Massimo rispetto.

Rispondi
avatar

Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Egregio Produttore, stimo le sue parole e la ringrazio per il calcolo ds lei sviluppato; giusto un mesetto fa ebbi a fare gli stessi conti con un suo collega langarolo... e le cifre erano grossomodo combacianti. Se dissentissi con forza sui ricarichi al 100% su qualunque fascia di vino sarebbe un semplice confronto di opinioni. Il sito della mia enoteca è http://enotecabalduina.com/ . La prego di spulciare il catalogo prodotti e sputtanarmi pubblicamente laddove dovesse rinvenire un prodotto di cui lei ha certezza di un ricarico del 100% o similia. In caso diverso la prego di non assecondare questa stramaledetta idea degli enotecari ingordi. Tengo a precisare, per difesa della categoria, che esistono a Roma colleghi che svolgono un lavoro nella stessa direzione del sottoscritto e non sono una minoranza. Certo, capita anche a me di entrare in negozi le cui dimensioni sono troppo piccole per potersi permettere un magazzino adeguato, negozi che pagano a "babbo morto" etc. etc. Insomma, da me, come altrove, ci si impegna a pagare in anticipo e a cercare di ordinare i massimi quantitativi possibili per tirare giù i prezzi alla fonte eviti di fare di tutta l'erba un proverbiale fascio

Rispondi
avatar

ag

circa 13 anni fa - Link

Bottiglia fighetta sotto i 5 €? Il massimo dell'enofighettismo

Rispondi
avatar

Marossi

circa 13 anni fa - Link

Post interessante. Anche io da qualche tempo ci sto riflettendo su, e per la mia esperienza direi che sotto i 5 euro la vedo duretta. Mi sarebbe bastato un euro in più, per citare qualche buon esempio (fra cui il Dogliani della Cantina Clavesana, davvero godibilissimo, trovato in enoteca a meno di sei euro). Ma ha ragione KenRay, qui si parla tanto di Lambrusco e allora bisogna dire che nella grande distribuzione alcuni prodotti assai decenti si trovano: un nome per tutti Chiarli, anche se la sua linea migliore, la Cleto Chiarli, la si prende in enoteca a partire dai 7.50. La situazione è leggeremente meglio, in genere, sui bianchi. Sempre di Chiarli ho bevuto un Pignoletto piacevole, preso alla Coop, che ha decisamente superato il paragone con un assai più costoso - e a mio avviso inutile - Grechetto di A.Caprai (circa 8 euro, sempre coop). Forse, sarebbe buona norma evitare di spendere sotto i 5 euro per Doc per così dire blasonate, salvo miracoli, ma non smettere di provarci con il resto. Lo snobismo non c'entra, basta il buon senso. Un'ultima cosa: invidio l'ebbra lupa, perché qui a Genova il Regaleali a quei prezzi nemmeno col binocolo (il Regaleali rosso è stato il mio primo sorso 'di marca', pensate un po', circa 20 anni fa, e ha un valore affettivo, lasciatemi perdere).

Rispondi
avatar

she-wolf very lucky

circa 13 anni fa - Link

Che dirti Maremossi, si vede che dalle mie parti la Hoppe (scritta com'é pronunciata) ha scelto uno dei tanti "O" elencati da SCC (Stefano Cinelli Colombini).

Rispondi
avatar

valentino

circa 13 anni fa - Link

Io credo che la domanda non dovrebbe neanche farsi, un vino e' buono se alla degustazione da quelle piacevoli sensazioni che un bevitore cerca ed e' cattivo se da delle sensazioni sgradite, il prezzo viene solo dopo questa valutazione e puo' far crescere o scendere il punteggio del vino ma, non potra' mai influenzarne la valutazione gustativa.

Rispondi
avatar

Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

personalmente, se non per degustare, bevo poco per problemi squisitamente economici. Un vino per piacermi deve darmi emozioni gustative, culturali e intellettive. Oramai, facendolo per lavoro, difficilmente trovo un gusto "complessivo" soddisfacente al di sotto di una 20ina di euro e per godere non riesco a trovare nulla sotto i 35/40. Se potessi permetterfmi tale cifra con facilità giornaliera mi sentirei un enofighetto enosnob, in realtà sono soltanto uno a cui piace bere davvero molto bene, oppure preferisce non bere vino

Rispondi
avatar

Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

p.s. i prezzi si intendono a scaffale su un'enoteca normale, ovvero con un prezzo d'acquisto di 14,50 euro (ivato) e 25/28 euro (sempre ivato). Intendo altresì che il vino valga i soldi spesi fino all'ultimo millesimo di centesimo

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

Gentile signor Fabbretti, ma figuriamoci se critico i miei clienti, che mi danno pane e companatico. Se legge bene il mio calcolino noterà che ho scritto che sui vini poco cari il ricarico va dal 100% in su, mentre sugli altri le dinamiche sono diverse. Questo per il banale motivo che, senza sparare addosso a nessuno, un Euro di ricarico su un vino da quattro è il 25%, e su uno da venti è il 5%. Mentre il rischio della bottiglia deteriorata e dell'invenduto non segue la proporzionalità dei prezzi, è uguale per tutti così come i costi fissi. Sbaglio? Per cui sul vino da quattro Eurini di cui parliamo se un enotecaro vendesse con il 50% di ricarico baratterebbe solo i soldi. Io cerco di non farlo, mi capita solo se costretto con la pistola puntata ma mi ritengo onesto, così come sono certo che è lei.

Rispondi
avatar

Roberto Panizza

circa 13 anni fa - Link

Temo che non si possano fare raffronti tra l'incidenza dei costi fissi rapportati al fatturato di un'azienda agricola e di un'attività commerciale. Sono due mondi completamente diversi, che seguono logiche diverse.

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Una volta ho vinto un tartufo in premio, insieme a Gino Veronelli, ma non sono riuscito ad andare a ritirarlo. Ho scritto a Gino se poteva ritirare anche il mio e mangiarselo, perche' era un peccato lasciarlo lì e a quelli della cittadina toscana avrebbe fatto piacere una sua visita. Mi rispose che era malato, in una delle e-mail che ormai scriveva a letto, ma mi allegò il numero del suo cellulare unendo i suoi complimenti per un articolo che avevo scritto su Winereport, quando ai tempi di Ziliani era veramente un grande bel sito del vino. Parlavo di un vino che franco cantina, sette od otto anni fa, costava poco più di 2 euro e mezzo, comunque meno di 3 e sulla tavola in trattoria me l'avevano messo a 10 euro. Secondo lui il nostro miglior servizio ai consumatori lo facciamo non certo parlando dei vini dai prezzi stratosferici o di quelli notoriamente cari: in genere sono ottimi o eccezionali e il prezzo in quella fascia ne è conseguenza. Lo facciamo invece parlando di quelli scoperti, e' il caso di dirlo, a prezzi polarissimi ma che sono buoni davvero. E' stato molto sincero con me e mi dispiace che non sia riuscito a fare quelle tre ultime battaglie che voleva (il prezzo sorgente, la denominazione garantita dal sindaco, la temperatura di servizio che deve avvicinarsi di più alle condizioni di cantina). Il commento di Stefano della Fattoria dei Barbi è in linea non soltanto con quello del suo collega langarolo, ma anche con un bel servizio di qualche anno fa sul gambero rosso. Questa trasparenza va premiata e diffusa come cultura nel nostro bel mondo del vino.

Rispondi
avatar

La Linea (Mauro)

circa 13 anni fa - Link

la sfiga di intravino e' che siete tutti troppo esperti :-) l'uomo medio mediano va alla coop e: - si attesta sui 6-7 se vuole bere un vino - sui 12-15 se vuole bere il massimo disponibile nel super - sui 4-5 se gradisce che una minima percentuale di alcool lo aiuti nella digestione se vuole bere bene non va alla coop l'uomo medio mediano ha parlato, augh :-)

Rispondi
avatar

Minoide

circa 13 anni fa - Link

Mi ritrovo perfettamente nella definizione di uomo medio mediano. Se devo spendere meno di 5 Euro preferisco di solito andare allo scaffale delle birre. Faccio qualche eccezione per il Santa Cristina di Antinori per cui sono disposto a spendere i 4/4,5 Euro richiesti dalla GDO. Ma se qualcuno sa consigliarmi qualcosa di bevibile intorno ai 5 Euro si faccia pure avanti e mi illumini.

Rispondi
avatar

La Linea (Mauro)

circa 13 anni fa - Link

quoto senz'altro sulle birre meno sugli esperti che "si accontentano" cosi' come l'orecchio il palato (o il gusto se vuoi) e' una roba brutta quando lo abitui bene

Rispondi
avatar

Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

@La Linea (Mauro), più che dell'uomo mediano direi che si tratta del portafogli mediano. Anche gli esperti tengono famiglia, sono sicura che la maggioranza di noi intravinisti beve straordinariamente bene e ordinariamente così, così. Se poi uno ha la fortuna di abitare in una zona di produzione vinicola di qualità, può anche trovare bottiglie ottime ad un prezzo di circa 5 euro. Ma deve andare direttamente dal produttore e questo può anche fargliela pesare con frasi del tipo "ho finito tutto il vino perché é venuto un cliente svizzero/olandese/austriaco e si é caricato la macchina". Poi comunque il vino glielo vende, non ci sono più i clienti di una volta. @Francesco Fabbretti, forse non te ne sei ancora reso conto, ma sei una mosca bianca fra gli enotecari. Direi più per il pagamento anticipato che per il ricarico. @Stefano Cinelli Colombini, L'Enoteca Balduina é una mosca bianca. Sparse qua e là ce ne sono altre, ma trovarle é difficile, mi auguro che siano loro a trovare Lei.

Rispondi
avatar

gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

Per quanto riguarda l'Inghilterra le cose non possono essere come l'Italia, per via dell'accisa. Facciamo i conti a ritroso. Prezzo di un vino al supermercato £ 5 (e già stiamo sulla fascia premium) IVA 20%: £ 1 (tot. £4) Ricarico supermercato 35% £ 1.4 (tot. £ 2.6) Accisa £ 1.84 a bottiglia (tot. £ 0.74) Trasporto, commisioni di broker, tappo, bottiglia, etichetta, non li sto neanche a nominare Fatevi voi il conto del costo del vino, ma se andate oltre i £ 0.20 al litro, siete andati fuori prezzo. Per chi fosse interessato ad una stima dei costi di produzione fatta da me sui miei vini ecco un post del 2009: http://www.poggioargentiera.com/2009/01/i-miei-costi-di-produzione/

Rispondi
avatar

Ferdinando Comerci

circa 13 anni fa - Link

Buongiorno vorre raccontarvi quello che mi é successo tempo fa.Ho vissuto parecchio tempo in Germania e venivo regolarmente in Italia a fare spese visitando enoteche,cantine o anche supermarket.I miei preferit erano vitigni e case piemontesi,pagando sempre sopra i 12 euro.Un giorno sullo scaffale del supermarket sottocasa trovo del Barolo,Barbera e Dolcetto di una delle mie case preferiti a 3.50 euro. In Italia per quei vini pagavo dai 18 ai 25 Euro. Ho chiesto subito al direttore del supermarket,un mio amico,se vi era un errore,no avevano ricevuto. per ca. 2 anni ho comprato quei vini anche se mi rodeva il ....per quello che avevo speso prima. Vi chiedo come é possibile?

Rispondi
avatar

Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

scusami... solo per aver chiare le idee: anche il Barolo a 3.50?

Rispondi
avatar

Ferdinando Comerci

circa 13 anni fa - Link

si il Barolo a 3,50.... posso dirti anche che era di una azienda vinicola molto conosciuta sul territorio e come detoo in Italia in enoteca lo pagavo ca. 22 Euro

Rispondi
avatar

Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Non riesco a darti una spiegazione logica. se anche fosse un'operazione sottoprezzo le cose non mi tornano. Ipotizziamo un ricarico assurdo (120%), quella bottiglia l'avrebbe pagata 10 euro. come fa una bottiglia di quel prezzo a comparire su uno scaffale a 3,5?

Rispondi
avatar

GIANLU'63

circa 13 anni fa - Link

il miglior servizio che potreste fare all'uomo medio mediano, con il portafoglio sempre più vuoto, (ovviamente mi ci riconosco anch'io) è di aprire una rubrica, dove segnalate le "perle" presenti sugli scaffali della Grande Distribuzione, sia che siano sottocosto o meno. in maniera da avvicinare el pueblo alla qualità, chissà che poi qualcuno non cominci a frequentare anche cantine ed enoteche

Rispondi
avatar

Manilo

circa 13 anni fa - Link

Ti posso assicurare che una volta entrato in enoteca non torni più al supermercato, maggiormente se riesci a scambiare due chiacchiere con l'enotecaro.

Rispondi
avatar

Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Quanto gli costa questo?Salento rosso igt Conti Zecca offerta 2.27 in Carrefour?

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Se è in offerta il suo prezzo è più basso del solito. Quella bottiglia gira intorno ai 3 euro il che vuol dire 1,70 alla cantina e 1,30 al carrefour. Calcola pure che il vino pugliese non costa quanto un brunello...

Rispondi
avatar

Alberto G.

circa 13 anni fa - Link

Sicuramente,visto che normalmente il prezzo e'superiore ma comunque meno di quattro euro al dettaglio.Era solo una considerazione personale, relativa ad un vino (il Donna Marzia rosso)che e' considerato un buon se non ottimo q\prezzo ,a seconda delle annate e dei punti di vista.L'ho segnalato perche'mi ha stupito il prezzo che ho trovato,visto che tra quelli al supermercato,secondo me e' migliore di altri anche di prezzo superiore.Il fatto e' che io come altri, cerco di bere poco si,ma il meglio che sia possibile,e mi domando cosa esattamente ho bevuto tante volte?E questa non e' certo una critica alla buona cantina nominata,anzi gli ho fatto pure pubblicita'Un consiglio a chi cerca di bere vini al di sotto di un certo costo(ed anche a me stesso)"conservati i soldi della bottiglia che non ti bevi oggi e domani e compratene una buona dopodomani".Secondo me si rischia di scoprire tutto un'altro mondo .

Rispondi
avatar

4 euri di felicitààà, euri di felici tttt ààà

circa 13 anni fa - Link

Allora, iniziamo da una parte: io vorrei sperare che quello che scrivo non sia esclusivamente un mio pensiero,ma che sia condiviso da chi di vino ne capisce, e non dal bevitore medio che crede ancora alla favola dei 5 euro. Se io vado in cartoleria, compro il lapis che costa meno. Ci sono anche da 20 euro, ma non saprei che farmene.Ma evidentemente c'e' chi capisce, utilizza e apprezza. Stessa cosa col vino. Perchè comprare e bere vini da 5 euro? Non riesco a capire. Perchè cercare il decente a 5 euro, quando c'e' il meraviglioso a 25? Perchè vuoi risparmiare? ok, nella vita lavora di più, o meglio. Con uno stipendio normale, da 1100 euro, si riesce a bere 4 belle bottiglie al mese. Altrimenti birra (come dal post di dissapore) a 2 euro !! La moretti, altro che pugliesi fatti col tubetto a 3 euro. Se il vino è salute e cultura, di cosa stiamo (stete) parlando??? Altro capitolo: ma se un negozio compra una maglietta a 5 e la vende a 12, come mai il ricarico del vino deve essere 20 - 40% sullo scaffale??? Così invece di bere un troiaio da 6 euro, lo bevi a 3,5 ?? Il ricarico del vino mi va benissimo anche dell'80 o 100%, a patto che tieni vini buoni, che pago e provo volentieri...Su certi brunelli potresti farco anche il ricarico del 10%, rimane quello che è...

Rispondi
avatar

GIANLU'63

circa 13 anni fa - Link

"con uno stipendio normale di 1100 euro al mese, si riesce a bere 4 belle bottiglie?" -forse ti intendi di vino, sicuramente non ti intendi di vita!

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 13 anni fa - Link

..sono un enosnob , posso essere dispensato dal commentare? Mio padre mi rompeva le balle quotidianamente sui conti economici dei vini che produceva , e io a sbavare dietro al comprensorio di Gevrey Chambertin e Pauillac . Ma il relativizzare il concetto non ci sarà d'aiuto , cinque euro è una soglia psicologica solo per chi vede il vino come un complemento insignificante alla propria emozione a tavola . Su "Scatti di Vino" , Black Mamba ha alzato l'asticella ,su una rubrica dai contenuti simili e riferendosi alla Borgogna generica , a 40 Euro . Si potrebbe fare la stessa cosa elevando ai 50 Euro disquisendo di Cote Rotie ... a quando , presi dal sacro furore del relativismo enoempirico , domandarsi se nella divina collina si può bere un Montrachet all'altezza a meno di 250 Euro?...

Rispondi
avatar

Francesco

circa 10 anni fa - Link

gentili Signori, Tenendo conto che l'accisa sul vino in UK e' altissima, che l'IVA va aggiunta all'imponibile, che i costi di trasporto e packagin sono altrettanto alti, deduco che un vino al di sotto di £. 8.00 ( otto sterline) non potra' essere proposto ad un ristoratore e/o azienda. Pertanto, prima di fare affermazioni prive di fondamento documentatevi. Cordialmente F. Tanasi

Rispondi
avatar

Carlo

circa 7 anni fa - Link

Forse questo post è vecchio, ma su google rimane ben indicizzato quando si parla di prezzi di vino. Perciò spero che qualcuno batta ancora un colpo, se c'è.

Mi limito al Lambrusco, e vi faccio una domanda, soprattutto ai più esperti. Noi emiliani (sono modenese) siamo stati svezzati a lambrusco, perciò, sebbene apprezziamo altri vini, partiamo da lì. L'abbinamento tortellini in brodo + lambrusco di Sorbara è un must (il celebre Chiarli Premium è la bottiglia che deve stare sulla tavola di Natale da noi). E quando è il momento di esplodere in festa, allora salumi, lardo (cunza) e gnocco e tigelle devono essere annaffiati di lambrusconi scuri, come il grasparossa o i reggiani.

Ora la mia domanda è: considerato che è un vino popolare, quanto pesa il volume di produzione, il numero di bottiglie, sul prezzo di un lambrusco? Ve lo chiedo perché ultimamente ne sono usciti di ogni etichetta e cantina, verso i 10€, e alcuni anche più cari, quando non più di dieci anni fa il limite era generalmente 5€. Alcuni hanno iniziato a dire che sembravano eccessi eccentrici, altri invece si sono sentiti come riconosciuti dal grande mondo dei vini, e hanno difeso questo aumento di prezzi, e soprattutto l’idea che sottintendono: un buon lambrusco deve costare tanto, non più come una volta.

Ho conosciuto un critico enogastronomico (che non ama il lambrusco) che mi ha detto che secondo lui questa “specie di vino” non dovrebbe mai costare più di 5€. Io che questa “specie di vino” l’apprezzo, in realtà condivido: riconosco la sua natura rustica e popolana, seppur riconosco nel Sorbara, acidulo e quasi rosato, quella dimensione un po' più raffinata, ma ho l'impressione che dietro questa esplosione di lambruschi "di lusso", per così dire, ci sia tanto marketing, nel senso peggiore della parola (il marketing ha anche significati positivi).

Che livello di qualità effettiva si potrà mai raggiungere coi lambruschi, per farli pagare come dei rossi fermi? O è semplicemente che il marketing, facendo leva sulla rinnovata celebrità del lambrusco, supporta l'appeal di nuove cantine e produzioni, che però, producendo poche bottiglie l'anno, devono tenere un prezzo elevato?

Voi che dite?

(correggetemi pure, così imparo anch’io)

Rispondi
avatar

Viola

circa 4 anni fa - Link

Il problema non è se un vino può costare meno di 5 euro (anche se ho la certezza, per una questione di ricerca e di lavoro che un buon vino es. Nebbiolo D'Alba Le Terre 2017 Terre del Barolo costa euro 5,09 - un Vermentino Cantina Santa Maria La Palma Alghero euro 3,97 - un Chianti 2018 Cecchi euro 4,22 ecc .. al Mercatò Local di Cuneo) ma quanto pagano di tasse le Az. Ag. che vendono a 50 - 80 - 100 - 300 - 400 euro alla bottiglia.
Le AZ. AG. che coltivano, vendemmiano, vinificano, imbottigliano e vendono hanno delle leggi fiscali molto agevolate che si basano sul valore catastale e domenicale dei terreni (nelle ex province i catasti sono fermi agli anni 60/70 ) pagando molto meno di qualsiasi altra azienda che sia snc, spa ecc....
Basterebbe far pagare le tasse o in base al reddito catastale e domenicale o a quello prodotto dall'attività, prendendo in considerazione quello che ha il valore più elevato tra i due.
Cosi se uno coltiva qualcosa di poco remunerativo paga in funzione del catastale e domenicale, se invece per svariati motivi riesce ad avere dei guadagni elevati (buon per lui vedi i vini sopra i 40-80-100 euro_ Costa Russi 380,00 euro), paga in funzione di quello che ha venduto e di conseguenza ha guadagnato.
Purtroppo questo è un tema di cui nessuno sembra voler parlarne, se provi a fare delle ricerche sul web non trovi niente che spieghi quanto pagano effettivamente di tasse produttori che vendono vini a prezzi molto alti, ed invece questa è una delle tante ingiustizie fiscali di questo paese che sta portando a una disastroso scontro sociale ed economico nei territori dove i terreni sono saliti a prezzi incontrollati milioni di euro per un ettaro di terra.

Rispondi
avatar

Davide

circa 4 anni fa - Link

Ma può una bottiglia di nebbiolo costare 1,30 dal produttore al consumatore?

Rispondi

Commenta

Rispondi a Stefano Cinelli Colombini or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.