Lo Champagne allungato o il Prosecco ristretto? Ballottaggio

di Antonio Tomacelli

Champagne: vino francese frizzante e poco impegnativo. In gran voga tra i giovani che ne consumano quantità spettacolari il sabato sera nei pub e nelle discoteche. Molto apprezzato nei cocktail“.

Riscritta la voce “Champagne” per Wikipedia, veniamo alla notizia.

Il Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne ha autorizzato un aumento delle rese per ettaro per far fronte alla crescente domanda della nota bibita francese. Spiegato ai bambini dell’asilo: se prima eri obbligato a produrre 2 grappoli a pianta, ora potrai farne crescere 3. Logica conseguenza: hai “allungato” il tuo champagne con un po’ d’acqua e Puff Daddy non ti si filerà neanche di striscio. In freddi e glaciali numeri si passa dai 105 quintali a ettaro del 2010 a ben 125 quintali per la vendemmia 2011. Giuro: mi avrebbe fatto meno effetto una liason tra la Merkel e Sarkozy, con tutto che la Carlà Brunì non mi scompiglia gli ormoni. Oltre al danno la beffa: mi toccherà rimangiarmi il default del Prosecco che proprio in questi giorni ha deciso di blindare la produzione con un vigoroso stop ai nuovi vigneti per sostenere prezzi e qualità. Tiriamo le somme: lo Champagne aumenta la produzione per soddisfare i mercati, il Prosecco la diminuisce per assetarli: chi dei due ha ragione?

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

24 Commenti

avatar

Francesco Annibali

circa 13 anni fa - Link

certo che vendere a 20 euro in cantina un aggeggio tirato a 125 quintali in vigna....ma quanti soldi fanno questi? p.s. concordo su Carla Bruni, simpatica quanto un calcio sui maroni, quasi al livello di Usa4Africa Argento...

Rispondi
avatar

she-wolf thirsty

circa 13 anni fa - Link

Tomax, ti fa bene stare al mare e farti pere di rosato. Rischi che ti ritirino il passaporto alla frontiera francese, ma intanto chettifrega, ti trovi nel posto giusto al momento giusto. Complimenti per il post, frizzante e salace. Se poi ti riduci di una ventina di chili potresti trasformarti nel mio maschio ideale. Se non altro per l'outing su Carlà, che sarà anche strafichissima, ma ha un marito come quello che la costringe a bere champagne per dimenticare...di avere un marito come quello.

Rispondi
avatar

Gabriele Succi

circa 13 anni fa - Link

La Bruni fichissima? ...no dai..... E poi ha ragione Annibali al 100%.... Dalle mie parti si dice "simpatica compagno a un gatto attaccato ai maroni..." :)

Rispondi
avatar

Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Nulla di strano e di sconvolgente nella politica adottata dal CIVC. Dopo le restrizioni alle rese e alla produzione conseguenti alla crisi, come già spiegavo oltre un mese fa in questo articolo http://www.sommelier.it/archivio.asp?ID_Categoria=8&ID_Articolo=2424 stanno tornando ai normali livelli del 2008. Per i quali nessuno si stracciava le vesti o si scandalizzava... Calma e gesso prima di parlare di "Champagne allungato"...

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Come ha detto più su Annibali, 125 quintali a ettaro è una resa che neanche il Tavernello. In Italia la più cretina delle doc, ha nel disciplinare 120 q.li e da li a scendere. È sempre bene saperle certe cose...

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Tomax, ma siamo proprio sicuri, certi, che una riduzione di rese per dei vini bianchi ne aumenti sempre la qualita'? Io avrei qualche problema da alcuni anni con il mio vino bianco preferito, che e' il Tocai Friulano (e nessuno al mondo mi costringera' mai a chiamarlo in un altro modo), che a forza di stringere la cinghia, anche troppo, e' andato a gradazioni alcoliche che impressioneranno i degustatori professionisti, ma che allontanano i clienti, i beoni come me. Non vorrei che anche della riduzione delle rese (in gran parte ed in molti casi benvenuta) facessimo un mito. Ecco perche' sarei un po' piu' prudente a giudicare sommariamente il lavoro di un comitato di esperti (interproferssionale! magari ce l'avessimno anche noi per rilasciare le fascette DOCG...), prima di... leggere le cosiddette motivazioni della sentenza.

Rispondi
avatar

corrado dottori

circa 13 anni fa - Link

Ehm... Verdicchio 140 q.li/ha...

Rispondi
avatar

gian paolo

circa 13 anni fa - Link

Prova a vedere come si comportano i miei vicini di vigna...prova a leggere il disciplinare del Lambro-anche alla voce sforamento-e poi forse parleranno di acqua allungata con Lambrusco;penso 180 q.li a ha fino a 240 circa .tanti saluti ai vacanzieri beati loro ciao Gian Paolo

Rispondi
avatar

Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

voglio citarti il caso, scandaloso, del Teroldego Rotaliano, il cui disciplinare consente 170 quintali per ettaro. E' uno di quei casi che facevano più indignare il nostro caro indimenticabile amico Francesco Arrigoni...

Rispondi
avatar

Marco

circa 13 anni fa - Link

Vermentino di Sardegna DOC 160 quintali per ettaro, modificata qualche mese fa prima il disciplinare prevedeva una resa di 200 quintali a ettaro!

Rispondi
avatar

Michele

circa 13 anni fa - Link

Ehm, Piemonte Barbera DOC, disciplinare: 130 quintali*Ha. Era a 90 quintali, ma lo stesso ocnsorzio (quello del Barbera d'Asti) che l'anno dopo avrebbe chiesto distillazione di crisi, nel giugno 2009 chiese che le rese del Piemonte Barbera (la cosiddetta ricaduta...) fossero portate a 130 quintali e che nel Barbera d'Asti DOCG fosse ammesso un 10% di taglio migliorativo, alternativo al tradizionale 15% di dolcetto, freisa o grignolino. Non sarei troppo severo con il CIVC, come consiglia Franco Ziliani.

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

E' cambiato il clima, sempre piu' torrido d'estate anche in Champagne e le viti reagiscono diversamente da qualche tempo, maturando prima. Le vendemmie sono sempre piu' anticipate. E nessuno ha avuto nulla ridire sul fatto che le rese produttive siano contemporaneamente rimaste invariate e non perche' sia cambiata la densita' degli impianti, cioe' naturalmente, ma per il semplice fatto che nella vendemmia verde si buttano un po' piu' di grappoli a terra. E adesso che finalmente il "Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne", che non e' l'ultimo allievo dell'asilo, ma un ente composto da fior di professionisti, interviene per riproporre un equilibrio ragionato, cioe' seriamente... apriti cielo! No. Non me la sento proprio di dire che "hanno annacquato lo Champagne" e di dar fiato alle trombe dell'allarmismo. E' piu' forte di me. Un vino che rimanga immutabile mentre tutto intorno ad esso muta comunque, mi sa tanto di fossile. Lo Champagne non e' un fossile. E' l'ottava meraviglia del mondo.

Rispondi
avatar

Ruggero Romani

circa 13 anni fa - Link

125 q/ha o 12,5? una virgola e le cose cambiano...

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Corretto, grazie.

Rispondi
avatar

Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

in effetti se si guarda questa tabella si vede che le rese per ettaro in Champagne sono più alte che in Franciacorta e nell'Oltrepò Pavese: http://farm6.static.flickr.com/5020/5468468698_726119dc32_z.jpg

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Sai Franco cos'è che non mi torna? L'estrema facilità con la quale i francesi allungano e allargano a piacimento i disciplinari, un po' come fanno per il rosè — chissà perchè a loro è permesso mischiare rosso e bianco e a noi no — o con lo zuccheraggio.

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

A piacimento, eh? Noi no, vero? Sai quante volte e' cambiato il disciplinare del Brunello di Montalcino? Scusa se preciso, ma non in tutta la Francia (che e' divisa in due zone, appunto) e' ammesso lo zuccheraggio. La pratica di fare i rose' mischiando il rosso ed il bianco e' ammessa solo negli Champagne (ma anche nei nostri franciacorta), mentre quella di fare vini rosati da uvaggi di uve bianche e rosse da noi non e' vietata come non lo e' da loro. In quanto a rinforzare i loro vini con i nostri, abitudine che non e' certo cessata nonostante le numerose lotte dei vignerons che rovesciavano le cisterne siciliane e pugliesi per strada, mi sa che hanno imparato da qualche piemontese e da qualche veneto. Dai, Tomax, non ho nessuna pretesa di convincerti (il bello del vino e' che si possono avere impressioni e opinioni differenti e far tintinnare i calici comunque), ma ci andrei piu' cauto a considerare gli aspetti negativi dei Francesi, quelli pero' che anche nei loro formaggi DOP mettono la polvere di latte... e che la testa la usano a volte anche per perdere i mondiali.

Rispondi
avatar

enrico togni viticoltore di montagna

circa 13 anni fa - Link

personalmente credo che il modo di approcciarsi dei francesi alle singole annate sia corretto: a seconda dell'annata determino la resa per ettaro. ogni annata è una storia a sè poi c'è da dire che forse i viticoltori là sono intellettualmente più onesti che da noi, dove le rese per ettaro vengono sempre superate e poi si vendono le eccedenze in nero determinando il drastico calo dei prezzi delle uve. inoltre credo sia ora di smettere di parlare di rese ettaro, parliamo di rese ceppo che sono la vera cartina di tornasole della qualità.

Rispondi
avatar

corrado dottori

circa 13 anni fa - Link

Quoto totalmente. Avete presente le densità di impianto in Champagne?

Rispondi
avatar

Gabriele Succi

circa 13 anni fa - Link

Quoto anch'io; nello champagne si hanno delle densità anche di 10.000 ceppi/ha...... Inoltre... Per quanto riguarda disciplinari scandalo... Trebbiano di Romagna 140 Q./ha e fin qui..... ma ben peggio...Teroldego Rotaliano 170 Q./ha Fate un po' voi....

Rispondi
avatar

Stefano Menti

circa 13 anni fa - Link

sono d'accordo con Enrico. 100 q.li ettaro non sono molti in un impianto di 6.000 piante, ma in uno da 1.500...?

Rispondi
avatar

Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Sono pienamente d'accordo con Enrico. Dai francesi dovremmo mutuare molto. Due esempi su tutto: la variabilità delle rese annue (decisa da una commissione di tecnici e non dal politicante di turno), le denominazioni dei Crù di Borgogna che sono un esempio eccellente di come si protegge una AOC. Le nostre DOC fanno acqua da tutte le parti.

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

pienamente d'acordo piccolo esempio basandosi su 120 qli ettaro: con 4000 (2.5mx1m) piante ettaro risulta 3 kg x pianta, con vecchi e larghi impianti 833 (4mx4m) 144 kg x pianta 144 kg per pianta non sono bruscolini

Rispondi
avatar

matej figelj

circa 13 anni fa - Link

gran bel commento!!!

Rispondi

Commenta

Rispondi a Francesco Annibali or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.