Lisa Foletti

Quando il calciatore al ristorante chiede la carta dei vini

Quando il calciatore al ristorante chiede la carta dei vini

Ristorante, interno sera (perché all’esterno fa troppo caldo).

Si accomodano 3 esemplari di sesso maschile, 2 giovanissimi e 1 uomo sulla cinquantina, che mi dicono essere 3 sportivi di fama nazionale. Come al solito, io non li (ri)conosco, perché di … continua »

Il vino e l’esibizionismo social hanno rotto le scatole

Il vino e l’esibizionismo social hanno rotto le scatole

“Hai visto su Féisbuc le mie bevute di ieri? Sono andato da Gigione Lo Zozzone e mi sono fatto una verticale di Monfortino dal ’53 al ’98”.

“Eh, figo! Io invece ho appena messo su Instagram le foto della comunione … continua »

Vita (difficile) da sommelier

Vita (difficile) da sommelier

In questo mondo enoico l’unico modo per restare con i piedi ben piantati per terra, è parlare di vino con i clienti al ristorante. Sporadici gli espertoni (perché sono statisticamente una minoranza), pochi i filosofi del calice: semplicemente persone – … continua »

Il Sorriso di Cielo de La Tosa in 14 annate. Perché la Malvasia va aspettata, come un Barolo

Il Sorriso di Cielo de La Tosa in 14 annate. Perché la Malvasia va aspettata, come un Barolo

“Una Malvasia di 10 anni va aspettata, come un Barolo”. Questa la sentenza di Stefano Pizzamiglio al cospetto di un calice del suo Sorriso di Cielo 2008. E l’occasione è di quelle ghiotte: una verticale di 14 annate della … continua »

Mediterraneo e pregiudizio, ovvero, la Grecia del vino che non ti aspetti

Mediterraneo e pregiudizio, ovvero, la Grecia del vino che non ti aspetti

 

Nell’antichità i vini greci erano conosciuti in tutto il mondo e gli antichi colonizzatori greci introdussero la vite e il culto del vino in tutti i luoghi in cui giunsero. Da quei luoghi la diffusione fu ampia e ancora … continua »

Sono stata 9 giorni a New York e sono dimagrita: l’epilogo – Parte terza

Sono stata 9 giorni a New York e sono dimagrita: l’epilogo – Parte terza

Riprendo (e concludo) i miei racconti newyorkesi dal punto in cui li avevo interrotti (qui la seconda parte e qui la prima parte).

Giorno 4
Dopo una toccante visita al 9/11 Memorial e un’insalatina al limite del salutismo, … continua »

Sono stata 9 giorni a New York e sono dimagrita: i dettagli – Parte seconda

Sono stata 9 giorni a New York e sono dimagrita: i dettagli – Parte seconda

Riprendendo il filo del discorso newyorkese, entro nel vivo delle esperienze enogastronomiche vissute durante la mia recente vacanza nella Grande Mela.

Preciso, innanzitutto, che quasi tutti i pasti consumati a NYC sono stati prenotati dall’Italia nelle settimane precedenti: almeno due … continua »

Sono stata 9 giorni a New York e sono dimagrita – Parte prima

Sono stata 9 giorni a New York e sono dimagrita – Parte prima

Quanto siamo legati all’immaginario del cibo americano tutto grassi idrogenati e zuccheri raffinati? Quanto siamo abituati a pensare che gli americani ingurgitino solo hamburger, donut, ali di pollo e hot dog innaffiati da fiumi di cola e milkshake? Sotto sotto … continua »

“Les Chaumes” di Domaine Méo-Camuzet e la Borgogna vola

“Les Chaumes” di Domaine Méo-Camuzet e la Borgogna vola

“I Borgogna hanno le mani piccole: si infilano dappertutto e arrivano dove altri non riescono ad arrivare.”

È così che parla dei vini che ama, lui, nella penombra del suo soggiorno, in quel tempo indefinito che non è più pomeriggio … continua »

Innamorarsi di un grande Bordeaux: il Saint-Julien Léoville du Marquis de las Cases 1986

Innamorarsi di un grande Bordeaux: il Saint-Julien Léoville du Marquis de las Cases 1986

“Mi piacciono le donne che assomigliano ai grandi Bordeaux” dice lui, cercando di rispondere alla mia domanda “Perché ami tanto i Bordeaux?”. Li ha conosciuti molto tempo fa, poi è rimasto folgorato dalla Borgogna (come tutti, dice) e solo dopo … continua »

Pipero a Roma, tutto il resto è noia

Pipero a Roma, tutto il resto è noia

Recentemente, parlando del Metamorfosi di Roy Caceres, ho professato il mio amore incondizionato per la città di Roma, per la sua gente e per la sua ristorazione. Restando in tema di esperienze capitoline, e dopo idonea decantazione, credo sia giunto … continua »

Roy Caceres, uno chef sudamericano a Roma

Roy Caceres, uno chef sudamericano a Roma

Ogni volta che metto piede in terra romana mi sento figlia illegittima di Gigi Proietti e della Sora Lella. Ma pure un po’ di Mario Brega. Appena annuso l’aria di Roma mi prende la cadenza romanesca, che mi espone al … continua »