Daniel Barbagallo

Velier e i 20 anni delle Triple A

Velier e i 20 anni delle Triple A

In quel capolavoro che è Amici miei, un passaggio meravigliosamente goliardico in perfetto stile monicelliano mi è rimasto impresso a vita, quello dove la voce fuori campo si chiede: “Che cos’è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione”. … continua »

L’eleganza del Marroneto

L’eleganza del Marroneto

Longilineo nella sua essenza ma non manca di potenza, un’orgia di profumi floreali ricopre un frutto di grande nitore e note di fresca balsamicità. Ciò che mi colpisce più di tutto di questo vino è la luce che sprigiona e … continua »

Che vino infinito | Clos Vougeot 1982, Leroy

Che vino infinito | Clos Vougeot 1982, Leroy

Le caratteristiche con cui identifichiamo qualcosa spesso diventano il loro più grande limite proprio ai nostri occhi, perché quello che prepotentemente subito ci salta agli occhi rischia di non farci vedere cosa si nasconde dietro. È un discorso di prospettiva: … continua »

Château de Beaucastel 2001 e il segreto per non passare mai di moda

Château de Beaucastel 2001 e il segreto per non passare mai di moda

Da quelle parti – a Châteauneuf-du-Pape – fa un caldo infernale. I terreni brulli sarebbero l’ambientazione perfetta per uno spaghetti western invece i cugini francesi ci hanno piantato una quantità di vitigni infinita, tanto che sono tredici quelli consentiti per … continua »

Test casalingo | Due vini in 3 diversi calici Zalto: risultato unanime. And the winner is…

Test casalingo | Due vini in 3 diversi calici Zalto: risultato unanime. And the winner is…

Ci sono infinite variabili che possono esaltare o mortificare l’assaggio di un vino. La conservazione nel caso si tratti di un vino datato, la temperatura di servizio e perfino il contesto in cui lo beviamo possono influire sostanzialmente sulle nostre … continua »

Certe notti la macchina è calda e ti porta all’Entrà per una verticale di Chateau Palmer con Thomas Duroux

Certe notti la macchina è calda e ti porta all’Entrà per una verticale di Chateau Palmer con Thomas Duroux

Sono le due di notte mentre attraverso la campagna modenese, in giro non c’è anima viva: guidare da solo a quest’ora mi dà un senso di pace e aiuta a mettere ordine tra i pensieri. Ho da poco salutato Thomas … continua »

La sostanziale differenza tra degustare e bere vino

La sostanziale differenza tra degustare e bere vino

Una foto, per quanto bella, fissa un momento del quale ci è sconosciuto il prosieguo: può ritrarvi felici con la persona che amate e dopo qualche mese può essere che non stiate più insieme.

Viaggiare non è fare il turista … continua »

Il giorno in cui ho iniziato a dare del tu all’Erbaluce di Caluso Le Chiusure di Benito Favaro (2021-1996)

Il giorno in cui ho iniziato a dare del tu all’Erbaluce di Caluso Le Chiusure di Benito Favaro (2021-1996)

I bilanci non sono un affare semplice, segnano un punto fermo, sono un istante preciso nel quale ci guardiamo dentro con un occhio rivolto al passato e l’altro al futuro, ricordando da dove siamo partiti per immaginare dove vorremmo arrivare.… continua »

Il mio problema con la syrah (e un Apice 2016 da volare via)

Il mio problema con la syrah (e un Apice 2016 da volare via)

Il mio problema con la syrah è più che altro una questione di pelle. Il suo essere così debordante e quel varietale così marcato me la rendono ingombrante, mi ricorda quelle persone che quando le conosci fanno passare il messaggio … continua »

Se un alieno mi chiedesse come devono essere i vini di Borgogna, gli farei sentire questo

Se un alieno mi chiedesse come devono essere i vini di Borgogna, gli farei sentire questo

Mi piace la leggerezza, non la superficialità. Mi piacciono i timidi, non i silenziosi, gli esuberanti e non gli spacconi, i raffinati e non gli spocchiosi. Chi si espone e non chi si impone, il vento e non la tempesta. … continua »

Il brutto anatroccolo (di quella sera tra Coche-Dury, Roulot, Pierre-Yves Colin-Morey e…)

Il brutto anatroccolo (di quella sera tra Coche-Dury, Roulot, Pierre-Yves Colin-Morey e…)

Una sera d’estate, l’invito a cena da un amico, un tavolo apparecchiato in mezzo al parco e lui che apre tre dei migliori Bourgogne bianchi in circolazione. L’amico in questione ama bere alla cieca, cosa che non mi entusiasma più … continua »

Il Bioselvatico di Filippo Volpi mi ha emozionato

Il Bioselvatico di Filippo Volpi mi ha emozionato

L’esperienza e l’età della ragione sono un’arma a doppio taglio.
Da un lato danno sicurezza, dall’altro tolgono un po’ il gusto della sorpresa: tante cose provate, tante esperienze vissute e tanti i vini assaggiati. Ma il calice che ho di … continua »