Rkatsiteli Grand Cru Akhoebi 2007 Prince Makashvili Cellar | Vino delle origini, andata e ritorno
di Francesco FabbrettiChe la vite abbia iniziato a propagarsi da qualche parte a sud del Caucaso e a nord dell’odierno Iraq è convinzione condivisa. È bastato sfogliare un catalogo di prodotti naturali per viaggiare in una Georgia antica eppur moderna, curiosi di scoprire i sentieri meno battuti del vino bio-puzzon-dinamico. Su un suolo di tessitura carbonica nera, la Prince Makashvili Cellar coltiva pochi ettari di terreno da cui ottiene complessivamente circa 10.000 bottiglie l’anno. Il Rkatsiteli Grand Cru Akhoebi 2007 viene prodotto con maniacalità in vigna ma sentite che vinificazione: “leggera pigiatura, fermentazione con raspi e bucce in anfora per 6 mesi, travaso e affinamento in anfora (dalla capienza media di 20 litri, ndr) per altri 12 mesi.”
Trattandosi di vino bianco composto al 90% di vitigno rkatsiteli (pronunciatelo ad alta voce ma a vostro rischio e pericolo) e altre varietà autoctone, potete immaginare il mio 100% di curiosità. Superato il reciproco sospetto, mi sono avvicinato al bicchiere. L’impatto è un ensemble di ruvidezze olfattive dall’acidità volatile all’aringa affumicata in barile, con pennellate sulfuree poco “nobili”, sentori di muschio e macchia selvatica. In bocca l’attacco acido e tagliente misto a note maderizzate mi trovava preparato da altre esperienze del genere, per cui ho palleggiato il liquido senza preconcetti e con curiosità. Deglutito il vino, rimangono una persistenza davvero notevole e il tannino degno di un nebbiolo di razza.
Piaccia o no, questo è vino molto più di quanto non lo siano le bottiglie sullo scaffale a 3/4 euro, con nomi improponibili e provenienze misteriose. In secondo luogo, con le sue asperità incontrovertibili, intende rivendicare un’idea di primitivismo in cui protagonista principale è la curiosità dello sperimentare un accenno di filologia enologica, piuttosto che il piacere gustativo fine a se stesso. Infine, rappresenta un territorio e con esso una serie di gusti culinari che ben gli si addicono: provate ad accostargli un caprino a pasta molle dai sentori molto marcati e chiedetevi quanti vini sui 20 euro in enoteca troverebbero una sintonia simile. Il punteggio di 86 è la media tra 78 al vino e 94 all’idea. Come metodo di valutazione piacerà ai puristi?
[foto Menti]
5 Commenti
Simone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkCom'era l'abbinamento con la V di Tchaikovskij ? :-)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkNon corretto, l'ho tolta dopo i primi sorsi ho provato con "una notte sul monte Calvo" di Mussorgskij.... molto meglio
Rispondinc
circa 14 anni fa - LinkInteressante, ma dove si puo' acquistare? nelle cantine di Gravner? :-)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkè distribuito dalla velier
Rispondinc
circa 14 anni fa - Linkda tre anni a questa parte cerco al vinitaly lo stand georgiano (puntualmente indicato in mappa) senza trovarlo ... sarà perchè ogni volta lo lascio come ultimo assaggio prima di uscire?
Rispondi