Quando il vino è un’arma chimica

di Antonio Tomacelli

immagine-6Se il vino è fatto male puzza, ovvio. Meno ovvia, anzi probabile, la puzzetta emanata dai vini bioqualcosa. Che succede però quando il cattivo odore arriva da vini fatti troppo bene? Sembra un paradosso, ma quando l’enologo ha la mano pesante, riesce a trasformare un vino magari corretto in una pericolosa “arma chimica”: lo fa (dice) per guadagnarsi la gloria dei Tre bicchieri.
Un piccolo campionario degli orrori enologici mi è capitato di recente, durante le degustazioni fatte dal Gambero Rosso in quel di Valenzano (Ba), alle quali ho partecipato in qualità di “osservatore”. Bottiglie coperte, 6 vini in degustazione alla volta per un totale di circa 70 vini rossi, tutti in un solo giorno, giusto una pausa per taralli e burrate . Com’è andata? Alti e bassi come al solito, più una serie di puzze dovute alle pratiche enologiche esasperate della serie “Tre bicchieri o morte”, appunto. Vado ad elencarle.

Il Sapone
In cinque a snasare il bicchiere e tutti, contemporaneamente, abbiamo evocato lo stesso fantasma: Camay, la saponetta famosa negli anni ’70, protagonista di Carosello e delle nostre pulizie di bambini. Non vi dico la gioia di ritrovare una vecchia amica dopo tanti anni, altro che le madeleine di Proust!

Smalto per unghie
È la puzza tipica dei vini dimenticati nel rotomaceratore, quell’aggeggio infernale che, girando per giorni, estrae dal mosto in fermentazione tutto il possibile: che ci faccia anche lo smalto di mia moglie nell’uva, resta per me un mistero. Tira e tira però, esce fuori anche lui.

Amarena, o del bibitone
Non un sentore o un profumo ma una vera spremuta di amarene del tipo Toschi, altra compagna dei nostri caroselli. L’aroma pesante di ciliegia è il capolavoro dell’enologo “furbo” che da bambino giocava al piccolo chimico. Da segnalare, oltre le amarene, anche tracce di vino: si sposa bene con la panna.

Chinotto, il bibitone n.2
Che rabbia! Due bollicine in più e sarebbe stato un chinotto perfetto, invece  il maledetto somiglia ancora al vino. Scende giù che è una bellezza, zero tannini e meno alcool, liscio e senza spigoli come una bibita. Vini di tale genere scatenano un “non classificato” da standing ovation.

Vivo e morto
Un grande classico è il vino invecchiato cinque anni (minimo) con riflessi violacei da bambino. Logica vorrebbe colore aranciato e profumi terziari da prepensionamento (tabacco, cuoio) ma lui si ostina a sfoggiare quel frutto che farebbe felice un Maroniano qualunque. Per la serie, a volte ritornano.

Cip-ster
Vabbè il sentore di legno nel vinello da 3 euro, ma qui si esagera! Più che mettere i trucioli nel vino, l’enologo ha messo il vino a bagno nella segatura per dargli un’aria da Gran Riserva. Cattivo al naso ed al palato, ha un solo pregio: arreda con gusto.

Gomma bruciata
È la puzza tipica dei costosi tannini aggiunti. Se il padrone della cantina ha il braccino corto il vino è salvo, altrimenti son dolori. L’enologo dal budget illimitato svuota felice boccette e bustine acquistate in Francia, fino ad ottenere un cocktail micidiale per sé e per gli altri.

L’arma chimica
Cosa volesse dirci il produttore con questo vino, rimarrà per sempre un mistero. È scomparso il poverino, in compagnia dell’enologo, durante un esperimento in cantina. Un lampo, un’esplosione e puf! i due sono spariti nel nulla. Restano le bottiglie, ahimé, che il Gambero Rosso gira ai colleghi  della Guida alle Armi Chimiche – Ginevra.

Basta ora, il mio naso non ce la fa più: continuate voi, cari lettori. Vi è mai capitato un vino “esageratamente” manipolato? E qual è la vostra puzza preferita?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

17 Commenti

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Bacco

circa 15 anni fa - Link

ohi ohi nemmeno un commento per questo serissimo post da amante tradito? Suvvia fuori un po' di esperienze simpatiche...ce ne sono da fare una guida intera...

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Paolo Cianferoni

circa 15 anni fa - Link

Senza fare plemica, c'è posto per tutti, anche per i vini super-piacevoli e spaventosamente artefatti. Comunque io apprezzo di più una donnna che scopro bellissima sotto i vestiti del mercato che una donna che scopro bruttissima ma con i vestiti alla moda. Lo stesso col vino, ma si sà: c'è chi apprezza solo le apparenze!

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

Mi pare chiaramente un post provocatorio, non concordo con tutte le stranezze evidenziate. Ma per non far torto a nessuno caro Antonio ti pregherei di fare nomi e cognomi. Magari è possibile che tu abbia assaggiato 3 bicchieri che non ho assaggiato io e/o viceversa. Ti chiedo questa cortesia anche per permetterci di aprire una bella chiacchierata magari dissentendo su questo o quel vino.

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Le puzze non riguardano i tre bicchieri ma alcuni vini troppo manipolati da enologi con la mano pesante. Inutile dire che le bottiglie in oggetto sono finite, per la maggior parte, nell'olimpo dei Non Classificati.

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

ah beh, in tal caso la lista è davvero lunga e la considerazione appropriata è "non ragionar su lor ma guarda e passa". sapessi quanti campioni non richiesti mi arrivano in enoteca. diciamo che su una 50ina di assaggi ne trovi uno buono, per drcidere che si tratta di un prodotto ideale per accoglierlo nella personale selezione la percentuale sale a 1a150 circa.

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Paolo Cianferoni

circa 15 anni fa - Link

Cosa vuol dire buono? La cosa è personale. Credo che il vino debba essere considerato un prodotto che va al di la del prodotto stesso. I vini per essere giudicati correttamente dovrebbero essere degustati nel territorio, possibilmente. Territorio = vigne = natura = uomo = vino. Saluti

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

sfortunatamente caro Paolo non ho la tua profondità per cui non sono in grado di dire, come tu certamente sarai, che buono è un vino che ha un giusto rapporto tra il prezzo esatto dal produttore e le sue qualità. Se poi volessimo entrare nello specifico tu sapresti certamente ricordarmi che la qualità è data dalla complessità olfattiva, la corrispondenza gustativa, l'esatto equilibrio fra acidità, sapidità, polialcolicità, tannicità (eventuale), effervescenza (sempre eventuale), unite ad una persistenza adeguata e ad un "mark" in linea con l'esposizione del vitigno, il clone utilizzato, il portainnesto, l'età media delle viti e le condizioni pedoclimatiche intercorse durante il periodo vegetativo e in vendemmia. Scusami quindi per la mia pochezza e perdonami se ti ricordo che le degustazioni si svolgono in ambiente neutro, poichè una cosa è la poesia, un'altra è il giudizio

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Dividendoli in buoni, cattivi e "troppo manipolati" che è la categoria in oggetto, quanti ne trovi di questi ultimi?

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

Grazie Antonio per aver riportato il dibattito nel giusto binario. Sinceramente trovo che la manipolazione italiana sia ancora (e grazie a Dio) abbastanza all'acqua di rose. Detto in altri termini non raggiungiamo le vette dei fratelli Gallo con i loro Ribes-Cabernet. Facendo una analisi per sommi capi direi che nella fascia tra i 7 e i 9 Euro allo scaffale i bianchi 2008, in particolar modo centro meridionali, hanno tutti una certa impronta che io ho definito "big bubble" (proprio il tipo originario), un che di plasticamente vaniglioso. Non vorrei essere frainteso però, il vaniglioso non lo attribuisco a chips o uso di legni spinto quanto alla ricerca di una surmaturazione in pianta a vantaggio della mobidezza e della rotondità. Sono un po' deluso da una serie di bianchi toscani un tantino più altisonanti prodotti da case rinomate per i loro rossi con una barrique eccessivamente pesante (evito i nomi perchè so perfettamente che c'è molto di peggio) ciononostante li reputo comunque interessanti. Ciò che mi colpisce invece, tornando alla taroccatura è il fatto che le fasce più economiche si presentino con prodotti caratterizzati da residui carbonici fastidiosi e alcoli slegati, quando non sono rotondissimi, cotti nel frutto e con un tenore alcolico da "mamma li turchi". A parte una decina di referenze selezionate dopo numerosi assaggi mi sono rassegnato e nel mio negozio non vendo vini che costino meno di 9/10 euro la bottiglia (e sto parlando di un'enoteca non di un ristorante), non ce la faccio a proporre ai clienti certi prodotti.

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Giulia Fontana

circa 15 anni fa - Link

Il profumo del vino è l'espressione della terra.poi interviene l'uomo. ..non vorrei che questa discussione banalizzi un argomento che ha molte sfaccettature e crei perciò confusione tra vini creati "a tavolino" con vini che non subiscono trattamenti chimici in vigna e,che possono risultare sgradevoli nel loro profumo perchè non ancora "riconosciuti" o codificati. il vino non è o diavolo o acquasanta; esistono vini "naturali" perfetti; esistono vini "naturali" non perfetti; ..come esistono vini non naturali dotati di grande complessità, piacevolezza,equilibrio ecc.... Scusate,mi sono persa, qual è l'oggetto del contendere?vino bio o vino tradizionale?troppe contraddizioni nell'ouverture del vostro dilemma.un vino non puzza se è fatto male,casomai avrà difetti, ma sarebbe un'altra questione. grazie per avermi chiamata in questione ma capisco davvero troppo poco di vino ed ho ancora molto da imparare.interverrò se sarò in grado di farlo e sopratutto quando non si respirerà tra le righe questa aria di provocazione. "il peggior vino di un contadino è migliore del miglior vino di un industriale". (L.Veronelli)-

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Ribadisco: stiamo parlando di vini nei quali l'intervento dell'enologo è stato talmente pesante da risultare comico. Detto questo, tra qui e Facebook, sei la terza persona che mi accusa di banalizzare l'argomento "vino", argomento serio quant'altri mai: indosserò i panni del severo Catilina la prossima volta, prometto. Intanto però, vorrei ricordarvi che Il vino è anche la ciucca divertente tra amici, è allegria e voglia di stare bene. Ora, da bravi, fate un bel sorriso, ché della morte parliamo un'altra volta... :-)

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

Caro Antonio, spezzo una lancia e mezzo in tuo favoe, purtroppo a forza di inculcamento mediatico la gente rischia di perdere il contatto con a realtà. Molti ormai sono così condizionati dalla tendenza-vino che si sentono in dovere, ogni qual volta se ne parli, di dire qualcosa di filosofico o concettualmente altisonante. Il bello è che se poi scendi in profondità e domandi quanti vini si sono bevuti scopri che c'è molto fumo e pochissimo arrosto. Che ci vuoi fare, il vino oggi è un argomento di discussione.... la moda passerà, spariranno i parolieri, resteranno i gran bevitori. p.s. però una criticuccia te la devi beccare: basta con le ciucche, il vino non te lo godi: è come farsi venire una gastrite perchè fai indigestione di profitterol. E' masochismo

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Giulia Fontana

circa 15 anni fa - Link

ora pro nobis...ora pro nobis....peccatoribus nun et in hora mortis nostrae! Aaaaaaaaaaa meeeeennnnnnnnnn... Andò...(Antonio) a me me pareva che la questione era più che su lu vinu su attacchi a stò enolego e produttore....e fateli li nomi e li cognomi noooo???? accuscì nun compro lu vinu loro.... vabbene accuscì? so abbastanza leggggeraa? scusade ma sò de derni...(terni). continuate continuate...io vi leggo... :-)

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

accuscì ge piaci comma'!!! Li nomi nun li faccio pe fatte nu dispetto accuscì continui a compra lu vinu cattivu, epperò si voi nu cunziglio chiedilo all'amicu miu, lu proprietariu de vini e capricci de derni: Renzo Frangeschini. poste scrittume occhiu a lu latinu che la sci sbagliata la scrittura.

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Giulia Fontana

circa 15 anni fa - Link

machesidedernipurotu? ...ma sci sicuru che mme sò sbagliada cò lu latinu? l'ho presa da wikipedia...

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Francesco Fabbretti

circa 15 anni fa - Link

non so de derni ma so amigo de renzu e ce tengo zia a terni. dovevo anche comprare un locale poi ho rinunciato. cmq è "nunc" et in ora

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