Piccoli miracoli | Il Grecomusc’ di Cantine Lonardo

di Jacopo Cossater

A volte capita di trovare un bicchiere che niente ha a che vedere con il tessuto enologico che lo circonda. In genere si tratta di piccole produzioni, quasi sempre figlie di una grandissima materia prima che sarebbe un peccato non valorizzare al meglio. Piccoli miracoli che, una volta trovati, si rivelano tesori da custodire con cura. E rimani lì, a chiederti come sia possibile.

L’ultimo, solo in ordine di scoperta, nasce in un territorio normalmente conosciuto per la grande vocazione rossa, per il saper regalare grandi strutture e finezze. Mi riferisco all’aglianico campano, il Taurasi. Ecco, basta uscire di pochi chilometri dal centro del paese omonimo per trovare la piccola casa/cantina della famiglia Lonardo, Contrade di Taurasi. Ed è lì, tra due aglianici particolarmente snelli e definiti che vede la luce, lo scrivo senza esitazioni, uno dei grandi vini bianchi del sud: il Grecomusc’. Il greco moscio.

A parte che ci sarebbe da aprire una parentesi a proposito del nome e di come sia stato in un certo modo riscoperto. Basti sapere che è più parente del coda di volpe che di altri vitigni e che il nome è un simpatico appellativo dato dalla consistenza del chicco d’uva. Le cose importanti sono altre, due in particolare. Costa meno di dieci euro ed è buonissimo, se non di più. Avete presente quei vini intensi, grassi, opulenti, magari stanchi che spesso nascono da quelle parti? Bene, pensate al contrario e portatelo all’ennesima potenza. Il Grecomusc’ ha un profilo olfattivo spaventoso per definizione e finezza. C’è la freschezza del frutto, la pungente armonia degli agrumi, un delicato sottofondo erbaceo. Tutto questo inserito in un contesto di grande decisione ed espressività. E poi in bocca -ah, in bocca- c’è tutto quello che verrebbe voglia di cercare in un grande vino bianco. La tensione, la grande freschezza, la salinità, la voglia di aggredire il bicchiere e tornare subito a riassaggiarlo. E poi finisce come era iniziato, lunghissimo e fragrante. Non teme abbinamenti, anche se il migliore è forse quello con il tramonto, d’estate.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

16 Commenti

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Pierpaolo

circa 14 anni fa - Link

Annata?

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Jacopo Cossater

circa 14 anni fa - Link

2007, ma si raccontano meraviglie anche delle precedenti, bevute oggi.

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Angelo Di Costanzo

circa 14 anni fa - Link

Se vieni giù prossimamente fammi un trillo, ce le andiamo a bere in cantina... :-)

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Eugenio

circa 14 anni fa - Link

Quoto in toto. Bevuta sempre la 2007 qualche mese fa ed effettivamente una gran cosa. Profilo olfattivo da urlo, beva infinita, con un'ampiezza e distensione che ho trovato solo in qualche grande espressione di bianchi macerati (mentre loro credo facciano un leggero passaggio sulle bucce).

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Gabriele

circa 14 anni fa - Link

Qualcuno sa dove trovarlo a Milano? mi avete incuriosito...

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Eugenio

circa 14 anni fa - Link

So che ce l'ha in distribuzione la trentina Proposta vini. Se vai sul sito ci sono tutte le informazioni.

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Gabriele

circa 14 anni fa - Link

Grazie Mille ho scritto a Proposta Vini!!! Attendo con l'acquolina riscontro!

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Gabriele

circa 14 anni fa - Link

sembra che non sia distribuito a Milano :-( non vale adesso mi rimarrà la voglia!!!!!!

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Eugenio

circa 14 anni fa - Link

Prova a contattare direttamente l'azienda. Spesso spediscono a privati anche in quantità minime.

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L'Arcante

circa 14 anni fa - Link

Bene, noto con piacere che ci si avvicina sempre con maggiore rispetto alla produzione (misconosciuta) bianchista campana... :-) L'azienda e le persone che ne forgiano i frutti, rappresentano una vera e propria avanguardia tradizionale irpina!!

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Mauro Erro

circa 14 anni fa - Link

Posso permettermi un consiglio? "2008"

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Francesco Fabbretti

circa 14 anni fa - Link

Assaggiato questa estate, mi ha impressionato. L'ho ordinato e dovrebbero scaricarlo a breve. Ho solo il piccolo timore che risentito a Roma si riveli meno interessante di come si è proposto in loco.. speriamo bene

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EROS ANTONUTTI

circa 14 anni fa - Link

Per il sig. Fabbretti: per esperienza personale, faccio Udine Roma Roma Udine sovente, con il mio bel bagagliaio ripieno di pizza, canzoni and amor e bianchi friulani, e cambiano veramente. Le consiglio ante stappatura di pazientare un paio di "lune", come insegnavano i nostri vecchi, se riesce a resistere! O almeno se ne tenga una bottiglia da parte! Per il Grecomusc' di cui parlate, credo che non ci sia niente da stupirsi. I bianchi campani si stanno ritagliando sempre più spazio e questo grazie alla qualità professionale dei produttori e agli splendidi territori sui quali vengono prodotti. E questa ammissione, detta da un bianchista friulano convinto come me, è tutto dire. Alla prossima, mandi!

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