Matrimonio lampo | Moeche fritte e Jaquesson 733
di Andrea GoriPoche cose stimolano come quelle della serie “ora o mai più”. In questi giorni si possono pescare le moeche o molleche, ovvero i teneri granchietti “Carcinus Mediterraneus” che cambiano il carapace in fase di muta. Certo, approfittare di un momento di debolezza del crostaceo per cucinarlo non è da galantuomini, ma la delizia appena fritta assaggiata alla Bottega del Vino di Verona crea veramente dipendenza. L’abbinamento con uno Champagne di rango, il Jaquesson 733 – anche lui fugace visto che ogni anno la cuvée cambia nome e sigla – dà dieci piste all’ormai abusato ostricheChampagne.
Il granchio è tenero e succulento, la delicata consistenza del carapace e la spuma dello Champagne si fondono che non riesco a spiegarvi quanto. Jaquesson 733 è pulsante grazie alla lunga maturazione sui lieviti, cui seguono spumantizzazione e taglio con un 78% di vino del raccolto 2005. L’impatto è grandioso, sensazioni dure e morbide si rincorrono, il sapido del granchio affonda nella dolcezza dello chardonnay, la dolcezza della polpa si sposa con la mineralità gessosa e la nota di lievito condisce il tutto: il palato ringrazia e assiste quasi impotente all’unione. Poi tutto finisce e si ricomincia, teoricamente all’infinito come ogni abbinamento semplicemente perfetto.
9 Commenti
Francesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkAndrea non so se ordinare il 733, riesci a descrivermelo in assoluto per farmi capire che "piega" hanno dato a quest'annata?
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkun piega abbastanza morbida ma succosa, direi parecchio da tavola, sicuramente una bella piega! ma è stato seguito da una decina di altre bottiglie quindi non posso essere più preciso...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkinfatti immaginavo... purtroppo
Rispondifrancesca ciancio
circa 14 anni fa - Link"L'ASSOLUTO" appartiene ad altro. ma che s'intende? ma davvero pensate che la degustazione o semplicemente una bevuta possano avere a che fare con il DOGMA? ma non sarà che è iniziata una lotta a chi ce l'ha più lungo.....il naso per sentire il vino? Lei Fabbretti non stima Gori, questo mi sembra evidente. Ma è il caso di sottolinearlo tutte le volte? E poi con quale fine? Le sue convinzioni rimarranno tali. Anche perchè si può non essere d'accordo, ma a me non sembra che la descrizione del Jacquesson sia scarna e insignificante: è RELATIVA, questo sì.
Rispondifabrizio scarpato
circa 14 anni fa - LinkOggi tra "lunghi e duri" le donne del vino, e in particolare Francesca, mostrano tutto il loro sano, equilibrato e giocoso senso della misura, della prospettiva e dello sberleffo provocatorio. Mi dispiace che l'abbia scritto il Gori, che è un greve biologo metallaro, ma il pezzo rasenta la più sfrenata sensualità: non sarà che cogliere l'anima delle cose e delle sensazioni, con la sensibilità di Francesca, forse anche di Eleonora e delle donne in genere, sia il vero nuovo linguaggio del vino?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Link@ Francesca: io tutta questa ironia non ce la leggo, colpa mia. Comunque ho un grosso limite: uso le parole correttamente. ASSOLUTO da AB-SOLUTUM (sciolto da). Volevo semplicemente capire il vino e non l'abbinamento... E' un peccato mortale? Porc! Domenica mi confesserò
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkAvverti prima il prete, che se soffre di cuore ci "stianta"
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkMa guarda che sono credente e "abbastanza" praticante, confessione compresa. Ormai il mio confessore ha fatto il callo, se vuoi inoltro il tuo curriculum... se ha sopportato me
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkMa a questo Benedetto Padre vogliamo dare questi dispiaceri tutti assieme? ;-)
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