Insider | Come funziona il Concorso Mondiale di Bruxelles?

di Leonardo Romanelli

Se si parte dai numeri, è più facile capire di cosa si tratta: il Concorso Mondiale di Bruxelles, che si è svolto quest’anno in Lussemburgo, ha coinvolto 284 degustatori, 50 paesi produttori, 7386 campioni d assaggiare. Nato nel 1994, dopo molti anni nei quali si è svolto nella capitale belga, a partire dal 2006 è diventato itinerante: lo scorso anno era a Palermo, ma prima ha toccato città come Lisbona, Maastricht, Bordeaux e Valencia. Per l’anno prossimo è già stato annunciata la sede: Guimaraes, capitale europea della cultura nel 2012.

Lo scopo del concorso è quello di sottoporre alla valutazione di esperti assaggiatori,di 39 nazionalità diverse, campioni di vino, di liquori e distillati che, a seconda del punteggio ottenuto dopo la degustazione, possono fregiarsi della medaglia d’argento o della medaglia d’oro fino ad arrivare a raggiungere la “Gran medaglia d’oro” quale menzione più importante. Da un punto di vista commerciale, non so quanto il risultato incida sulle vendite: dipende molto, penso, dal Paese nel quale il vino viene commercializzato. I produttori italiani che partecipano lo ritengono uno dei concorsi più affidabili ed in grado di spostare l’interesse del consumatore finale: ovviamente dipende anche dalla tipologia del vino stesso. Può essere utile, intanto, spiegare come funziona il lavoro di un degustatore: le commissioni si compongono di 5 persone, compreso il presidente, che coordina l’attività. Possibilmente, i degustatori devono rappresentare paesi diversi, in maniera tale da poter avere una visione generale del settore.

Si degustano 50 campioni ogni mattina, suddivisi in bianchi, rosati e rossi, mentre alcune commissioni assaggiano fondamentalmente bollicine e vini dolci. Caso a parte è rappresentato dagli specialisti dei superalolici, che degustano liquori e distillati: per loro si arriva ad un massimo di 30 prodotti. I ritmi sono molto tranquilli, non si parla molto, le impressioni si scambiano solo dopo aver consegnato la scheda e vengono fuori le differenze, talvolta notevoli: la certezza che unisce gli assaggiatori è quando il vino ha problemi di tappo, per il resto si assiste a differenze di punteggio che possono essere anche di venti punti. Mi sono chiesto da cosa possa dipendere: chi assaggia non e per forza un giornalista del settore vinicolo, può essere ristoratore, enotecario, sommelier, funzionario di organismi legati al vino, importatore, ognuno quindi con una visione dell’assaggio molto particolare.

Quello che però reputo molto importante è che qui c’è una visione molto laica del degustatore, non ci si schiera in maniera quasi “politica” e si tende ad accettare il giudizio dell’altro malgrado le differenze anche evidenti. E allora mi chiedo: sarà per questo che non partecipano tante “firme” a questi concorsi? Il confronto verrà ritenuto inutile o pericoloso? Può darsi, ma la possibilità di assaggiare vini turchi, libanesi, sudamericani e via andare, non è così frequente in Italia. Magari un occhi al mondo conviene sempre darlo!

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

6 Commenti

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TERROIR

circa 13 anni fa - Link

I concorsi generalmente non mi solleticano più di tanto...ed i risultati tanto meno... Di questo concorso famosissimo non arriva molto in Italia mentre ho notato che in Francia se ne fa un uso "commerciale" soprattutto a livello di gdo dove le medaglie del suddetto vengono sfoggiate per attirare l'attenzione; su di me hanno l'effetto contrario...sorry In effetti da come viene presentato ci sono troppe variabili per raggiungere un risultato oggettivo inequivovabile perchè se la varietà dei degustatori forse migliora l'affidabilità commerciale a livello prettamente tecnico ci sono molte lacune,a partire dai campioni in degustazione... Comunque molto interessante averlo visto da un punto di vista "interno"...

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Peccato che sia cominciato il week-end perché il post di leonardo Romanelli é interessante e finalmente mi ha fatto capire qualcosa di più riguardo il Concorso Mondiale di Bruxelles. Non amo i concorsi e se ci partecipo obtorto collo non é per mia scelta. Diffido soprattutto di quelli a pagamento anche se mi rendo conto che per mettere su un evento del genere bisogna pur trovare dei quattrini. Non credo assolutamente che la modesta tassa d'iscrizione serva in alcun modo a corrompere. E' solo che non mi piace pagare per vincere. In particolare il concorso di Bruxelles mi é sempre sembrato eccessivo come vini ammessi, equivalente più o meno all'International Wine Challenge ma con meno risonanza. Dal punto di vista del degustatore invece é un'esperienza unica e capisco che Romanelli vi abbia partecipato entusiasta. Dal punto di vista commerciale, non sposta una virgola, almeno per me. Gli unici che possono dare una spinta al vino sono Wine Spectator e Wine Advocate, sempre meno e solo in alcuni stati americani, a New York per esempio non ci fanno caso, anzi a volte é controproducente citare un punteggio. L'unico website che ho visto consultare spesso ormai é Winesearch, per confrontare i prezzi. Questo argomento varrebbe un altro post. Grazie Leonardo per averci raccontato la tua esperienza, visto che siamo in svaga da week-end, un consiglio: cambia fotografo, la foto che hai per questo post ti massacra e non te lo meriti :)

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Paolo Cianferoni

circa 13 anni fa - Link

Caro Leonardo, mi piacerebbe sapere un parere se in questo tipi di concorsi (tra l'altro quest'anno ho partecipato e devo dire che qualche anno fa presi la medaglia d'oro col mio Doccio a Matteo Riserva 2001 che finì velocemente forse anche grazie al premio), dopo le valutazioni di degustazione come hai illustrato, esiste una sorta di punteggio "politico", in base a qualche interesse... un po come succede in qualche guida... oppure tutto si muove asolutamente in un regime democratico di parità.

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Motown

circa 13 anni fa - Link

Ma toglietemi un dubbio: su 7386 campioni, quanti vincono la medaglia d'oro e quanti d'argento?

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Leonardo Romanelli

circa 13 anni fa - Link

Lunedì 16 escono i risultati e quindi sarà interessante commentarli. Il concorso è una sorta di democrazia pura, ognuno vota come ritiene opportuno, se un vino ottiene la medaglia d'oro è perché ha convinto degustatori molto diversi come tipo di valutazioni, quindi lo ritengo un valore aggiunto non da poco. Magari, se fosse possibile, lo stesso vino dovrebbe essere assaggiato da due commissioni diverse, ma essendo circa 50 commissioni, questo non è possibile. Nel commento parlerò anche degli stili del vino

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