I tre Rossese di Dolceacqua di Giovanna Maccario (con molti asterischi e punti esclamativi)
di Fiorenzo SartoreArriva un momento che gli appunti non bastano più a ricordare quali vini siano meritevoli, in mezzo a tanti assaggi. Per questo io indico sempre in bella evidenza il punteggio centesimale, che ad ogni rilettura serve ad attirare la mia attenzione. Ma anche così è poco, quindi col tempo ho infilato altri segnali, nelle annotazioni: l’asterisco (che significa “da comprare”), punti esclamativi, sottolineature ed altri espedienti grafici. Oggi, cercando nella moleskine un certo assaggio, trovo una pagina fitta di esclamativi e freccette e disegnini – quel genere di appunti che urlano: ricordati di questo! E il segno più sparato è il titolo dell’assaggio: “Maccario”.
Giovanna Maccario e Goetz Dringenberg sono produttori di Rossese di Dolceacqua. All’ultimo Vinitaly ho avuto la fortuna (a volte va di fortuna) di trovare Giovanna libera da altri impegni, e volentieri ho passato in rassegna le tre differenti espressioni del Rossese che produce. L’assaggio si è rivelato davvero memorabile (da qui l’orgia di asterischi ed esclamativi negli appunti) e questo è tanto più rilevante in un contesto come gli assaggi da fiera, dove la saturazione papillare è sempre in agguato. E invece quei Rossese hanno fatto la loro figurona, pure tra mille test compulsivi.
Il Rossese di Dolceaqua 2011, che potrei definire col (sempre brutto) termine di “vino base”, ha aperto le danze presentando un bel ventaglio olfattivo fresco fruttato, invitante; la beva era coerente, all’insegna della piacevolezza estrema – considerando che il vino era stato appena imbottigliato, ma non soffriva minimamente di quella fase di inespressività che è spesso tipica del vino che ha fatto “poco vetro”. Quindi doppiamente sorprendente. 81. Sui 12 euro in enoteca.
Il Rossese di Dolceacqua Superiore “Posaù” 2010 è il primo dei due cru, o vigne singole, che propone Maccario, e forse il più celebrato. Adesso presenta un meraviglioso bouquet speziato, con suggestioni iodate, marine quasi. In bocca è trionfale per equilibrio e classe, è lungo e promettente, insomma praticamente perfetto. 85. Circa 15 Euro.
Il Rossese Di Dolceaqua Superiore “Luvaira” 2010 proviene da una vigna diversa, più interna, ed è una sorpresa verificare come due cru, a parità di annata e denominazione (e produttore) possano esprimere differenze così profonde. Qua dominano sensazioni terragne, appena più chiuse, dalla pelle di salame alle note animali. Forse old style, eppure senza pungenze, con uno stile esecutivo, nuovamente, da applausi. 83. Sui 17 Euro.
Extra bonus, assaggio per la prima volta il loro Serro del Bandito, metodo classico millesimato 2010 da uve massarda – vitigno autoctono importato dai genovesi, dall’isola di Tabarka, a nord della Tunisia. Con un presa di spuma breve (12 mesi) genera una bollicina con note di frutta dolce, e prosegue con uguale delicatezza in bocca, fresco, con una discreta lunghezza. 77. In definitiva assaggi di grande soddisfazione, per vini che stanno avendo finalmente il successo meritato: sono interpretazioni delicate ed eleganti, ma nello stesso tempo di razza e piene di carattere. Perfino il colore del rossese, appena scarico e privo di concentrazioni anni ’90, che ricorda nebbiolo e pinot nero, lo rilancia come vino moderno, quasi fosse arrivato il suo momento. Infine, segnalo che dal 2012 sarà in produzione anche il terzo cru aziendale, il Curli: una vigna storica che Veronelli definì, nientemeno, “la Romanée Conti italiana”. Aspettiamo ansiosi.
Azienda Agricola Maccario Dringenberg
18036 San Biagio della Cima – Imperia
Tel. 0184 289947
36 Commenti
riccardo
circa 12 anni fa - Linkw il Rossese w Dolceacqua
Rispondivinogodi
circa 12 anni fa - Link...PS: perchè Maccario e non Testalonga di Perrino, se vogliamo fare un'elegia al "piccolo è bello" Rossese?...
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - LinkVini che seguo e apprezzo da circa otto anni, da quando quel Posau 2001 finì nei Top Hundred di Paolo Massobrio. Giovanna e Goetz fanno un lavoro eccellente da anni, da molto prima che il Rossese diventasse un vino hipster. E forte dell'assaggio dei vecchi Curli di Croesi dico: il meglio deve ancora venire, per questo e per altri motivi.
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkSei passato - non so nemmeno se c'erano - anche da Ten. Anfosso e Ka' Mancinè?
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - LinkNon ho visto un loro tavolo - per la verità passando dallo stand di Unioncamere Liguria ho visto Giovanna, e ho colto l'attimo.
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkIo li ho assaggiati al banco "comunitario" della Liguria. Tenuta Anfosso sotto Maccario-Dringenberg, paga pegno per un eccesso di polpa secondo me ottenuto con l'appassimento, che considero una scorciatoia nella ricerca dell'apprezzamento. Comunque buono, medaglia di bronzo dei Rossese dietro Posaù (oro) e Luvaira (argento). Ka' Manciné non ha lasciato memoria sul mio taccuino.
RispondiAlessandro
circa 12 anni fa - LinkLa ringrazio per il bronzo ma ci tengo a correggere il suo punto di vista, il vino che ho presentato al Vinitaly era il Poggio Pini 2009 entrato in commercio solo ora, non fa appassimento e non cerco scorciatoie per fare vini piacioni, semai una ricerca delle uve e con rese più basse 40/50ql H, mi scuso per l'intervento ma che si dicono belinate non ci stò.
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkGrazie della precisazione. Mi scusi ma avevo premesso "secondo me" proprio perché non ero sicuro della mia impressione. Rimane un bel vino che comprerei e consiglierei ... se dalle mie parti arrivasse ! Il discorso della "scorciatoia" va letto in senso generale.
RispondiAlessandro
circa 12 anni fa - LinkMi scuso io per essere intervenuto, se non fosse piaciuto non avrei certo scritto niente, capita, ma ho voluto appunto precisare che nessuno qua fa scorciatoie, se cercassi una scorciatoia farei prima a costruire sui miei terreni e sicuramente avrei da che starmene poi seduto in poltrona per il resto della mia vita, si cerca di fare il meglio per una Denominazione ancora ai più sconosciuta, anche dallo stesso padrone di casa a quanto leggo, mi fa piacere che le siano piaciuti i vini di Giovanna ma io stesso avrei dato loro dei punteggi molto più alti ma forse è come dice Lei, “quelli sono punteggi per vini di maggiore vaglia”, le posso solo dire che sia quelli di Giovanna, Maurizio, Terre Bianche e per “fortuna” anche i miei hanno preso punteggi pari o superiori ai 90 e non da semplici degustatori ma sia da guide che da concorsi Nazionali e Internazionali, sarà che siamo abituati a snobbare o minimizzare ( in Liguria poi si è maestri) ciò che di bello può esserci in Italia guardando sempre al di fuori dei nostri confini, cosa che i nostri cugini non penso facciano spesso. Alessandro Anfosso TENUTA ANFOSSO
RispondiMaurizio
circa 12 anni fa - LinkSono felice di non aver lasciato un ricordo sul suo tacuino….:-))
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkMamma mia che permalosi 'sti produttori liguri ...
RispondiMaurizio
circa 12 anni fa - LinkAd un commento sterile rispondo con una frase sterile....
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkMaurizio e Alessandro: mi ripropongo di valutare i Rossese con maggiore attenzione in futuro. A dire il vero qualcosa mi è rimasto della rapida degustazione fatta al Vinitaly: la voglia di approfondirne la conoscenza per piacevolezza, crescita personale e non ultimo per dare valutazioni (sempre e comunque legate al gusto personale) con cognizione di causa. Avere incuriosito è già un risultato, no ?
RispondiMaurizio
circa 12 anni fa - LinkNulla di personale. Non rispondo mai. Leggere i commenti di chi consuma i nostri vini fa parte anche di una crescita professionale. Sono stanco, però, di leggere commenti sterili che non portano da nessuna parte.
RispondiFlachi10
circa 12 anni fa - LinkFantastico questo resoconto !! Appena ne avrò la possibilità assaggio subito questi vini della mia liguria, che tanto avrebbe bisogno di un pò di pubblicità per quei produttori che producono vini unici con nulla da invidiare ! Sempre poco presenti su carte dei vini in giro per il bel paese e non ! P.S. Poi i genovesi hanno una passione particolare per "Tabarka" :D
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkgentile lettore, la parte finale del suo commento ha appena vinto il premio speciale odierno :) per tutti gli altri: tràttasi di locale lap-dance. scusate l'OT.
RispondiRossano Ferrazzano
circa 12 anni fa - Link77, 81, 83 e 85 su 100. Non oso immaginare i punteggi dei vini che ti lasciano tiepido...
RispondiFrancesco Amodeo
circa 12 anni fa - LinkAnche io non capisco questa scelta di Sartore di schiacciare sempre tutti i punteggi nella fascia 75-89, tranne rarissime eccezioni; perché in questo modo non si capiscono le differenze qualitative tra i vini, e tutto si appiattisce al mediocre, al medio-buono che non scontenta nessuno. Mi ricordo ad esempio poco tempo fa un suo pezzo su SorgentedelVinoLive, dove il punteggio più basso assegnato era un 79 (mi pare alla Malvasia Vej di Pradarolo, vino a cui personalmente avrei dato qualcosa come 63-65/100) mentre il punteggio più alto era un 88 alla riserva 2004 delle Chiuse (a cui io avrei dato tranquillamente 93-94 punti). E' una scelta che accetto, sebbene non la comprenda, perché alla fine sembra che tutti i vini siano più o meno uguali, non emergono le differenze qualitative che pur esistono. Comunque i punteggi sono personali e ognuno gli adopera come meglio crede. Ad esempio al Luvaira 2010 di Giovanna io non posso dare meno di 90 punti, anche sforzandomi.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - LinkMammamia, 90. No, non riesco a seguirti, quelli sono punteggi per vini di maggiore vaglia. Mah, per me i punteggi sopra gli 82 sono a livelli di buona eccellenza. Sopra i 90 la grandezza indimenticabile, tipo i Bordeaux visti a Merano. E per rispondere a Rossano, i miei appunti sono pieni di 68/100: i vini che mi lasciano tiepido. Cio' detto, promessa: faro' in modo di rivedere i parametri verso l'alto.
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - LinkFiore, anche secondo me sei stretto. Per me Luvaira 2010 vale 88, come (prendo dei rossi a caso dal taccuino) Monprivato 2004 di Mauro Mascarello, Clos de Vougeot 1990 di Jean Grivot o Baron'Ugo 2006 di Monteraponi. Vini a cui non manca poi molto per raggiungere l'eccellenza assoluta. Per chi c'era, tipo Morichetti e Mattei: per me quel Monfortino 1958 era un vino da 96 punti. E i 100/100 li ho dati una dozzina di volte nella mia vita, due in Italia (Monfortino 1964 e 1978).
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkbisognera' proprio che mi abitui all'idea di aggiungere in media almeno 5 centesimi ai punteggi che do in questo genere di assaggi da fiera, se non altro per evitare quello che Francesco diceva: l'impressione di appiattimento, che in effetti non e' una bella cosa.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linknon sarebbe una cattiva idea :)
Rispondigian paolo
circa 12 anni fa - LinkPer me senza dubbio i" miei " migliori assaggi di quest'anno . Vini ben fatti e marvigliosi da bere; Posau per restare in punti 90....Bevuti con colleghi alla cieca hanno veramente fatto un figurone.Complimenti alla Giovanna.Ciao Gian Paolo
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkSono una vera appassionata di Rossese e fa piacere sentire che se ne parli. Fino a un paio di anni fa a Roma, ad esempio, non se ne trovava una bottiglia se non su ordinazione e nelle carte dei ristoranti la Liguria rientrava tra le regioni non pervenute. Completamente ignorata. Fosse facile fare i viticoltori da quelle parti! Il Rossese Sup. Luvaira 2010 è una delizia e lo bevo a secchiate. E' il mio benvenuto per gli amici che vengono a trovarmi a casa. Penso, inoltre, che questi vini abbiano buone prospettive per il futuro, non solo Dringenberg ma anche Tenuta Anfosso e Kà Mancinè, che trovo altrettanto interessanti.
RispondiSir Panzy
circa 12 anni fa - LinkPer un punteggio sopra i 93-94 dato ad un rossese ho visto gente strapparsi i capelli e riempiere pagine e pagine di forum dicendo che un vino del genere non potrà e NON DEVE mai superare i 90 punti (magari fatta rarissimissima eccezione per una vigna particolare in annata sta-fortunata). Per me avevano ragione. Chiedo lumi ai forumisti che leggono IV... Se magari volessero intervenire... ;)
RispondiFilippo De Grandi
circa 12 anni fa - LinkNon è che NON DEVE, è che di solito anche se è molto buono sta in attorno a quel punteggio. Se NON DEVE a prescindere il problema non è nel vino, ma nel degustatore e questo vale per tutti i vini, non solo per il Rossese.
RispondiArmando Castagno
circa 12 anni fa - LinkIl punteggio centesimale giusto di ciascun vino è pubblicato a pagina 46.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - Linkdi televideo?
RispondiDiego
circa 12 anni fa - LinkNo, io direi a pagina 37 di Bibenda 39 nel bell'articolo di Armando.
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - Linkcredevo si pubblicasse in contemporanea agli assaggi dell'annata successiva...
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 12 anni fa - LinkA me sembra che ci sia una sostanziale eterogeneità fra i criteri con cui i degustatori/blogger che assegnano i voti qui su Intravino. E la cosa é abbastanza fuorviante per chi legge. Massima libertà, ovvio, ma i 2010 di Maccario, come la Riserva 2004 di Le Chiuse, sono chiaramente vini da 90 punti. Ecco, se Gori dà 94/95 al Vigna del Fiore e la Riserva 2004 di Le Chiuse sta 7/8 punti sotto qualcosa non va. Nei degustatori.
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - LinkQui a Intravino siamo in tanti e ognuno ha esperienza varia multiforme e soprattutto ciascuno ha le proprie specializzazioni che non sono mai insindacabili. Ci sono parametri che cambiano da persona e maniche più o meno larghe (ai due estremi fiorenzo ed io , credo) Diamo il punteggio per avere dei riferimenti e per impegnarci a prendere posizioni ma non lo consideriamo un elemento così fondamentale nella descrizione di un vino. Veniamo tutti dalla scuola AIS o simile dove per andare sopra i 90 devi avere colori profumi e concentrazioni elevate, poi col tempo abbiamo adattato la scala ai nostri gusti. Per noi di "chiaramente" non esiste nulla in materia di vino, ogni volta ci mettiamo in gioco e scriviamo di quello che assaggiamo in maniera piuttosto trasparente. Piuttosto che uniformare le nostre scale , preferiamo che i lettori si sforzino di interpretare con la loro esperienza (che spesso è molto elevata) le nostre impressioni e i nostri punteggi senza prenderli per oro colato. In questo pensiamo che non ci sia niente che non va
Rispondimavalà
circa 12 anni fa - Linkconcordo sulla qualità di alcuni Rossese, che comunque per me rimane sotto i 90 punti tranquillamente, ma l'etichetta dei Maccario, nonostante sia il contenuto a contare, è a dir poco orribile...!!!!
Rispondimanda
circa 10 anni fa - LinkHo assaggiato il Posaù e francamente mi ha sorpeso oltremisura, piacevolissimo. Concordo con Gian Paolo..."prova a prendere una bottiglia e non finirla" ... Una cosa è certa però ( mavalà ha pienamente ragione ) l'etichetta, che orrore!
Rispondigian paolo
circa 12 anni fa - LinkSarà che con i miei vini prendo sempre valutazioni basse :) :) ma a me sti cazzi di punteggi mi fanno andare i maroni giostra ...prova a prendere una delle bottiglie di Giovanna e non finirla se sei capace ...questo è il massimo dei punteggi. E non trovi riduzioni , odori di stalle e spiegazioni onanistiche nei loro vini ,ma solo ottimi risultati del loro lavoro e godibilità allo stato puro.Lo dico con invidia buona allo stato puro , a me piacerebbe fare un vino così. At's salùt GP
Rispondimassimo sacco
circa 12 anni fa - LinkVenite il sabato 7 luglio a Bajardo per il Rossese Style cosi si avrà l'occasione di una degustazione-tavola rotonda con i produttori più degustatori e sommeliers esteri. Un ottimo modo di vedere come sono visti i "nostri" vini anche con altre persone ed altri modi di percepire il vino.
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