I miei primi 101/100 | Brunello di Montalcino “il Greppo” Riserva 2004 Biondi Santi
di Francesco FabbrettiNon c’è niente da fare. I vini memorabili, come un’opera d’arte, come un paesaggio, stanno stretti in qualsiasi punteggio. La meraviglia che provocano, lo stupore con cui ti inebriano, vanno al di là di grappoli, bottiglie, stelline e centesimi vari. I veri fuoriclasse giocano un campionato a sé: hanno stile, non sono mai eccessivi, sanno essere educati e burberi, semplici eppur complessi nello stesso bicchiere. Volete sapere a cosa devo questa parole trasognate? Brunello di Montalcino “il Greppo” Riserva 2004 Biondi Santi. Qualcosa di sovrumano. Sorvolo l’abbinamento indegno, un vino simile forse è inabbinabile, può reggere al confronto solo con se stesso (non è vero, lo so, ma mi piace crederlo).
Stappato con mezz’ora di anticipo, non ho resistito alla golosità di versarmene un bicchiere (ok, diciamo che l’ho fatto per fare “respirare” il vino nella bottiglia, ma chi ci crede?). Il colore è rubino, lievemente più materico rispetto ai toni trasparenti del Brunello 2004 “standard”, i profumi sono una tesi sul Sangiovese Grosso messa in bottiglia: cenni di ciliegia ancora non completamente matura, petalo di rosa, qualche pennellata di ribes, lievi richiami di sottobosco e una intrigante cornice di eucalipto appena sussurrata. Una base di partenza simile fa pensare che sentori secondari e terziari si svilupperanno compiutamente nel tempo e con ampiezza vertiginosa. Eppure, nonostante questa verde adolescenza, il vino trasmette i suoi aspetti più intimi e profondi. Al palato l’astringenza è giusta, scorrevole direi, e invita ad una beva abbondante e goduriosa, dove la corrispondenza olfattiva diviene dogma allo stato puro.
“Par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare”, avrebbe detto il buon Dante Alighieri al posto mio.
Un vino commovente, non trovo altre parole. 200 euro in enoteca, il costo della perfezione. Volete un punteggio? 101/100, l’unico possibile. Mettetevi nei miei panni, conoscete un’alternativa?
[il quadro “Biondi Santi Vineyards” è di Gordon Haas]
6 Commenti
Fabio Cagnetti
circa 14 anni fa - LinkDalla descrizione mi pare particolarmente espressivo, per essere un Biondi Santi Riserva in età pediatrica... il che peraltro sarebbe coerente con il millesimo. Vedremo.
RispondiFranco Ziliani
circa 14 anni fa - Linkconfermo con quanto scrive Fabbretti: é un vino straordinario, già ora che é praticamente un eno-neonato, e aveva già messo in fila tutti gli altri Brunello 2004 che avevamo degustato a Londra lo scorso settembre per The World of Fine Wine. Ha assolutamente una marcia in più, ma bisognava aprirlo con ben maggiore anticipo Francesco!
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkfranco, hai perfettamente ragione, ma a mia discolpa posso dire che, sempre con le parole del sommo Dante, "Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno"
Rispondinc
circa 14 anni fa - Linkti sei bevuto "un bambino" ! una meravigliosa variazione comunista sul tema ?
Rispondifabrizio scarpato
circa 14 anni fa - Linkantonio
circa 13 anni fa - Linkvedendo questi commenti sulla riserva 2004 di biondi santi, dovro' assolutamente andare i n enoteca da fabrizioa comprare una bott, intanto gia ne ho prese 2 di sassicaia a proposito di neonati... :))
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