Freisa Bartolo Mascarello. Sembra facile

di Fiorenzo Sartore

Freisa MascarelloLa prima volta che Maria Teresa Mascarello mi ha parlato della sua Freisa Langhe, ha usato un termine spettacolosamente understatement: vino da pizza. Quasi che volesse diminuirne l’importanza, o giustificarne la presenza nella sua cantina. Come a dire: anche noi produttori di Barolo mica beviamo sempre i nebbioloni irsuti che la Langa genera. A volte sentiamo il bisogno di un vino più lieve, o delicato, o comunque meno pensoso. Il vino da pizza di questa gloriosa cantina, quindi, è un rosso appena frizzante, con una rifermentazione poco più che percettibile (non pensate ad una bonarda spumosa). Ma è davvero così facile? Sì, ma facendo le debite proporzioni.

Se ti chiami Mascarello, e il tuo nome è legato alla storia dei grandi rossi langaroli, non sfuggi del tutto al tuo destino nemmeno quando pensi di fare un vino apparentemente facile. L’assaggio del Langhe Freisa 2007 richiede qualche esercizio di polso, dovrai scutulare parecchio il bicchiere nel modo che ha reso iconica la figura dell’assaggiatore; servirà a lasciar fluire via le prime note odorose appena pungenti, da rifermentazione in bottiglia. Poi, con il passare dei minuti, il bicchiere mollerà quel piglio terroso per respirare e soffiare via il frutto delicato e timido, ribes e ciliegia, assieme a note verdi ed erbacee. Sembra un vino facile. Ma aspettatelo almeno un paio d’anni, perché facilmente evolve in bottiglia, verso qualcosa di territoriale. In bocca è asciugante, snello: 83/100. Costa sui dieci euri in azienda.

Cantina Bartolo Mascarello
Via Roma,15 -12060 Barolo (Cn)
Tel. e fax 0173/56125

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

8 Commenti

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Dan Lerner

circa 14 anni fa - Link

Mamma mia quanti ricordi mi tira fuori la tua degustazione: taaaanti anni fa (massì, facciamo outing, erano più di 25) trascorsi un pomeriggio memorabile con Bartolo in cantina, il suo regalo fu, tra i tanti assaggi, un bottiglia della mia annata e la giornata si concluse alla Trattoria Brezza, ai tempi ancora a fianco della cantina, e con una doverosa dormita a Barolo. Non c'erano ancora gli etilometri, ma la saggezza così raccomandò. La mattina passai a salutarlo prima di ripartire e lui mi accolse con un gran cesto di nocciole, che non mancavano mai, e perlappunto stappando una Freisa che ancora ricordo come un balsamo. Altro che Bloody Mary...

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fabrizio scarpato

circa 14 anni fa - Link

Solo l'etichetta, che immagino disegnata da Bartolo a suo tempo, fa venire voglia di bere: effervescenza di bicchieri. E' bene che si parli anche di vini dimenticati, messi da parte: spesso sono anche vini difficili da capire, non è vero che sono banali, spesso la semplicità è profonda, non ampia, si esprime in verticale piuttosto che in orizzontale, e non sempre si è in grado di andare giù, giù, ci si ferma troppo presto. Semplice, beverino...e via. L'unico problema è che poi arriva sempre qualcuno che ti dice che i lambruschi, le bonarde, le freise hanno stufato perchè di moda: allora la semplicità manca anche nel nostro modo di ragionare. Invece di scendere, di capire, di ricordare, di rispettare, si preferisce surfare sulle onde della effimera notorietà.

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effeessegi

circa 14 anni fa - Link

In Piemonte l'attenzione alla Freisa è sempre esistita... Ora che l'ha aggiustata anche madama Mascarello tutti ne parlano. La Freisa di Chieri, ad esempio, è doc dal '73 ed è un vino bevutissimo ed apprezzatissimo a Torino e sulle colline... La Freisa di Cascina Gilli, prodotta da Gianni Vergnano a Castelnuovo Don Bosco accompagna la ''merenda sinoira'' di ricchi e poveri da trentanni. Ma ben venga madama Mascarello! Almeno anche i gastrosnob si accorgeranno del piacere che può regalare un bicchiere di buona Freisa. Vino da pizza? Perchè no? Io con la pizza preferisco L.P. rosé, ma i gusti son gusti: sempre meglio di un bicchiere di Lambrusco...

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Fiorenzo Sartore

circa 14 anni fa - Link

eh si, in effetti la freisa la fa solo da 25 anni (cit. dan lerner). e' da allora che siamo gastrosnob.

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effeessegi

circa 14 anni fa - Link

Veda, io ho scritto ''aggiustata''... non mi fraintenda! Che non significa che ha iniziato ieri l'altro a produrla, madama Mascarello... Il senso dell'intervento è semplice: per parlare di un vino considerato ''povero'' o si interviene con un ''mostro sacro'' (vedi Mascarello) o non se ne fa nulla. Quando mai qui, o altrove, si è parlato della Freisa? Prosit...

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effeessegi

circa 14 anni fa - Link

E giusto per completezza di informazione... La Freisa, deliziosa ci mancherebbe anche, prodotta da Mascarello si dice ''nebbiolata''. E lei, caro gastrosnob, non è così preciso: infatti Mascarello ha ripreso a produrla solamente nel 2004... Per cui... Prosit!

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fabrizio scarpato

circa 14 anni fa - Link

Federico, ma cosa ti ha fatto di male il Lambrusco? Là ci sono i prosciutti e culatelli, qua le merende sinoira, anche quelle al contrario, ma lo spirito è sempre quello. Se poi anche ricordare e tramandare diventa snob, qui tra fighetti, gastrosnob, enosboroni ci resterà qualcuno al quale, semplicemente, piace il mondo del vino?

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effeessegi

circa 14 anni fa - Link

Fabrizio caro il Lambrusco proprio non lo digerisco... ma vuoi mettere una bella Freisa? Quella di Maria Teresa Mascarello è fantastica, ma anche una Freisa di Chieri di Balbiano? Od una Barberina mussante, che so una Monella ad esempio? Ma il Lambrusco... Ciau!

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