Cannare alla cieca Barbaresco Asili 2006 Roagna e Pergole Torte 2006. Poi darsi all’ippica

di Alessandro Morichetti

Quando a tavola fai flop così, o punti sul dopocena o sei out. E io, modestamente… Bel ristorante, ordino due bottiglie alla cieca per il commensale: Barbaresco Asili 2006 Roagna e Le Pergole Torte 2006 di Montevertine. Stessa annata, Toscana contro Piemonte ai massimi livelli, sangiovese contro nebbiolo. Il sommelier si presenta con due decanter futuristici, tra cui uno con la punta di mezzo metro, quasi fallico.

Tra un sorriso malizioso, una sbirciatina alla mercanzia e una sforchettata, ecco il primo bicchiere: scarico al colore, naso giovane ed elegante, frutto non imponente e marcato ma bello. Un po’ sottile in bocca, spicca per armonia tra frutto e alcolicità innervate da un’acidità perfettamente amalgamata e incisiva. Tannino vivace ma non dominante, quasi sullo sfondo.

In parallelo, un secondo calice della stessa forma: inintelligibile, più scuro, inizialmente segnato da un legno gentile, poi marasca e quasi grafite. Bocca dalla trama tannica fitta, ricco e pervaso da una bella speziatura. Più materico e introverso del precedente, indietro nello sviluppo, suggerisce un surplus di complessità potenziale. Al momento cerca ossigeno, annusi lui e bevi l’altro, poi riannusi lui e bevi l’altro finché interiormente concludi che il campione numero 2 è più ampio in prospettiva ma il numero 1 ha una beva contagiosa come il singhiozzo uno sbadiglio.

Con le idee abbastanza chiare inizio a filosofare di degustazione e quando torna il sommelier, verso fine cena, gli chiedo conferma del responso, come gesto di cortesia. I fotogrammi finali hanno il colore del cinema horror: un uomo in piedi che parla, uno seduto che sbianca, vacilla, diventa paonazzo e balbetta. Avevo immaginato una cosa ed è andato tutto alla rovescia. Performance a tavola pessima, risollevata tra l’altro da un magnifico Vega Sicilia Unico 1996 (tempranillo, cabermet sauvignon, merlot), già al top e in forma smagliante: figo da paura, questo Ribera del Duero invecchia come Sean Connery e quest’anno mi già ha rapito una volta: un 2000 ha letteralmente schiaffeggiato e sodomizzato il 2007 La Romanée di Liger-Belair: passi per il parallelismo improprio ma quando ce vo’ ce vo’. Per fortuna, il terzo tempo è stato dalla mia parte (da cui la metafora ippica del titolo) e dei vini chissenefrega.

[L’immagine di Luca “il ragazzo che calpesta le erbe” Roagna in home è tratta da ilvinobuono.com]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

29 Commenti

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Lucia La Gatta

circa 12 anni fa - Link

dopo un post così, come si fa a non pensare di avere tra le mani un buon bicchiere di vino che ti racconti un sacco di storie...

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Gionni Bonistalli

circa 12 anni fa - Link

Belle bottiglie, ma non hai svelato il mistero... Quale era il bicchiere 1 e quale il bicchiere 2 ?????

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Gionni Bonistalli

circa 12 anni fa - Link

Visto che ci provano tutti, ci provo anch'io. 1) Pergole 2) Roagna Ho vinto qualche cosa??????

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Doctor House

circa 12 anni fa - Link

Il singhiozzo contagioso? Ohibò! Lo sbadiglio è contagioso. Lo starnuto è contagioso. Non il singhiozzo. Ho scritto singhiozzo e pensavo a sbadiglio, grazie :-D. [ale]

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Daniele Tincati

circa 12 anni fa - Link

Tiro a idovinare: 1) Pergole Torte 2) Barbaresco Indovinato ?

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Marco Grossi

circa 12 anni fa - Link

Secondo me il contrario. 1) Roagna 2) Montevertine Comunque bere adesso dei 2006 fa sembrare Erode un inviato dell'Unicef.

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tenax

circa 12 anni fa - Link

ecco cosa succede a uscire con un trans. non capisci più dove sta la verità

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hulk

circa 12 anni fa - Link

Insomma perle ai porci. Io che barbareschi e pergole serve sia natale di un anno bisesto, col caxxo che sbaglio.

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

1scarico al colore, naso giovane ed elegante, frutto non imponente e marcato ma bello. Un po’ sottile in bocca, spicca per armonia tra frutto e alcolicità innervate da un’acidità perfettamente amalgamata e incisiva. Tannino vivace ma non dominante, quasi sullo sfondo. 2inintelligibile, più scuro, inizialmente segnato da un legno gentile, poi marasca e quasi grafite. Bocca dalla trama tannica fitta, ricco e pervaso da una bella speziatura. Più materico e introverso del precedente, indietro nello sviluppo, suggerisce un surplus di complessità potenziale se la descrizione è corretta direi 1 pergole torte 2 roagna quello che non afferro e che mi scompiglia la descrizione è che dopo Alex afferma: "finché interiormente concludi che il campione numero 2 è più ampio in prospettiva ma il numero 1 ha una beva contagiosa" io avrei pensato che il numero 1 avesse molto più le carte in regola del 2 in prospettiva... mah

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Aldone

circa 12 anni fa - Link

il redattore s'è incasinato mettendo giù descrizioni a casaccio nel post produzione. Comunque l'evidenza è una solo: col bicchiere in mano è una schiappa. Forse è bravo con le parole ma sino a quando non fa casino.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 12 anni fa - Link

Scusate, ma non capisco. Mi pareva che concordassimo tutti che il vino é cultura, che la componente impalpabile di memoria, saperi e fascino é una parte fondamentale del vino, quella che arricchisce il bere civile. E poi mi ricadete sempre in questi assurdi quiz. Ma chissenefrega se siamo capaci di riconoscere al primo sorso un Gran Vino da un altro Gran Vino, e quand'anche ce l'abbiamo fatta che abbiamo dimostrato? Non abbiamo mica scoperto l'America! La tecnicità è un presupposto, necessario ma da superare; se il fine del bere vino è il piacere, o sei Superman che riconosce tutto sempre oppure le degustazioni alla cieca ti privano del piacere del tanto che é legato al mito, al fascino e alla leggenda che c'é dietro a un'etichetta. In altre parole, ti amputano tanto del piacere in cambio di una sterile gara a chi che l'ha più lungo. Cresciamo, gente!

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eros

circa 12 anni fa - Link

e riuscire a trasmettere l'immagine che dentro ad un calice non c'è solo vino ma storia, passione, vesciche sulle mani e freddo nelle ossa d'inverno.

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Sono d'accordo con Francesco Fabbretti. Dalla descrizione direi anche io 1) Pergole Torte 2) Barbaresco Asili sempre dalla descrizione direi che Alessandro Morichetti dovrebbe darsi di più al Sangiovese, oltre che all'ippica.

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Nic Marsél

circa 12 anni fa - Link

Barbaresco Asili 2006 Roagna, Pergole Torte 2006, Vega Sicilia Unico 1996 : ma pagava intravino :-) ? e poi (3 bottiglie in due) chi ha guidato ?

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Vittorio Vezzola

circa 12 anni fa - Link

Anche l'ippica non è così semplice, almeno da che lato sono la testa e la coda del cavallo bisogna indovinarlo :) Comunque io ne ho fatta una forse peggio...

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gp

circa 12 anni fa - Link

Ho capito finalmente a cosa serve il decanter: a illudere chi apre una bottiglia decisamente troppo presto (rispetto alla sua vita teorica) che non ne pagherà le conseguenze. In questo caso a quanto pare c'è stato comunque uno "sconto sulla pena", perché uno dei due vini imprevedibilmente ha deciso di graziare l'incauto (in apparenza: forse l'ha punito sottilmente fingendo una semplicità che non è la sua). Mi colpisce che sfugga ancora più agli addetti ai lavori che ai neofiti una semplice consecutio: se per una ragione o per l'altra tutti aprono oggi quello che dovrebbero bere tra 5 anni, tra 5 anni saranno condannati a ripetere la stessa cosa, e così via per l'eternità. In Francia mi sembra che abbiano un concetto molto più chiaro su quello che si può bere oggi (incluse annate minori di grandi vini, che lì di solito costano di meno) e ciò che invece va custodito in cantina. Per il proprio piacere, per rispetto del vino stesso e per una sorta di senso civico. Riguardo all'indovinello, ci sono elementi che puntano in direzioni diverse, ma se il primo vino viene identificato come un vino di acidità più spiccata e di gittata meno lunga e il secondo come un vino più tannico e atto a più lungo invecchiamento (anche se in realtà la maggiore chiusura può essere un fatto temporaneo), "bignamisticamente" il primo sarebbe il Sangiovese (qui: di Radda) e il secondo il Nebbiolo (qui: di Barbaresco, dal cru Asili). Se c'è stato un mancato riconoscimento, immagino che in realtà fosse vero il contrario.

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Manilo

circa 12 anni fa - Link

1 Pergole Torte 2 Asili ma da quanto spiega Ale, tra i due litiganti, mejo il siciliano, sicuramente da quella serata avrà sicuramente in mente il Vega Sicilia Unico.

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Il siciliano?

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Totò

circa 12 anni fa - Link

Mizzica. Sostiene Lei dottor Esperio che il Vega Sicilia, che porta alto nel mondo il nome della amata Trinacria, non fosse vino isolano, amato dai picciotti siculi? Volesse forse non riconoscere la parola Sicilia come indicazione dell'IGT? Volesse forse mettere in dubbio la bellezza dei vini siculi? Ma dove minchia vive? Chiedo perdonanza, mi lasciai andare. Ma sa. Con la stessa facilità mi partisse qualche colpo di lupara. Baciamo le mani. Totò.

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Pietro Caputo

circa 12 anni fa - Link

o anche Vegano. o anche Unico.

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Manilo

circa 12 anni fa - Link

Esperio se i spagnoli hanno chiamato un vino Sicilia,in più unico è un omaggio al vino siciliano. Anche perchè costa più di 300,00 eurini, non spenderò mai tanti soldi per un vino.

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Vega Sicilia e' il nome di una tenuta di un certo Don Eloy Lecanda Y Chaves, che decise di produrre un vino a base di Tempranillo con una piccola aggiunta di uve classiche bordolesi. Il Vega Sicilia con i vini siciliani non ha nulla da spartire, a parte il fatto che questo grande vino era prodotto, nel passato, nel piu' totale disinteresse e curiosita', da parte dei produttori delle zone limitrofe : qua vedo una certa anologia con la Sicilia. Forse del passato.

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Manilo

circa 12 anni fa - Link

Io questo intendevo, visto che si parla di Tempranillo e sei così preparato con quale uvaggio viene associato qui in Italia?

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Tenendo conto della bella e suggestiva descrizione di Morichetti, concludo che: 1o bicchiere - Barbaresco Asili, Roagna, 2006. 2o bicchiere - Le Pergole Torte, Montevertine, 2006. Che l'immagine di due bottiglie vuote emanano, quasi sempre, sensazioni negative e deprimenti.

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Lupin

circa 12 anni fa - Link

sto post è scritto un pò male..no si capisce un H.. bei vini comunque..

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Roagna il primo e Pergole Torte il secondo. E tu sei una pippa! L'autoironia ti ha risarcito e come premio Vega Sicilia Unico mi sembra adeguato, anche se mi pare di intuire che i premi ve li siete scambiati dopo. Certo che madame doveva essere veramente pazza di te. Dopo un debutto cosi' poco performante, meritavi un sonoro due di picche. Ah!ah! I miei complimenti :-)

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Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

Già per il fatto di aver recato due decanter avrei diffidato.

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flaminio cozzaglio

circa 12 anni fa - Link

Per scrivere un pezzo così bisogna essere uomini veri. Poi se si canna, sembrerebbe, su una banalità, c'è davanti una vita per rifarlo ancora molte volte....

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