Bugamante | Il taglio bordolese come territorio comanda

di Antonio Tomacelli

Posso concedermi un bel taglio bordolese, o già stato vietato per legge? Ne ho proprio bisogno dopo un’estate passata come un cane da punta, sempre a caccia del vitigno migliorativo nascosto tra le pieghe dei disciplinari. Le degu a cui partecipo ormai sono un incubo. Quando annuso il bicchiere sento subito se c’è il peperone e se c’è scatta la ghigliottina.

La pandemia ha infettato la penisola e ormai la più oscura denominazione si concede quel tanto di Merlot che ammorba e ammorbidisce. Chi glielo spiega alla cantina sociale …………………(scriveteci un nome a caso) che a certe latitudini il Cabernet s’intoppa e il Merlot tenta il suicidio?

Fiato sprecato, meglio affogare i dispiaceri in questo Bugamante della Cantina Antico Rolo, un bordolese perfetto e dichiarato, veneto quel tanto che basta da non scandalizzarmi.

La prima sorpresa è che di peperone stracotto non c’è traccia e, anzi, il naso corre felice tra praterie di ciliege, pepe e quel tanto di erbaceo che fa tipicità. L’assaggio è geometrico, coerente col naso, sempre in equilibrio tra acidità e tannini, di corpo senza essere muscoloso.

E il marmellatone stracotto che fa tanto “vino da guida”? Sparito, non pervenuto e, anzi, vi annuncio il miglior assaggio bordolese della stagione. Scomparsi pure i sentori di falegnameria, nonostante 12 mesi in barrique di secondo passaggio.

L’abbinamento ideale per questo Cab carrozzato Merlot? Facile: con tutti gli stupidi “presidenti di consorzio” che vorrebbero cambiare il disciplinare, così imparano cos’è un autoctono.  Finale lungo e col punteggio: l’elegantone si becca un 88/100 senza se e senza ma.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

2 Commenti

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Meno male che una volta tanto non si associa il Cabernet Sauvignon al peperone (vent'anni fa c'era chi sosteneva che lo Chardonnay fosse il più incline verso questo vegetale). In un bel post di un mesetto fa il mitico Gori in una Lectura Magistralis ci ha insegnato tutte le associazioni degustative possibile per vini prodotti con questo vitigno, fra l'altro indicava come negativo il sentore eccessivo di peperone. Nei Bordeaux e tagli bordolesi migliori che ho assaggiato e che mi rimangono nella memoria (non tanti come vorrei purtroppo) di peperone manco l'ombra, forse perché anche se presente era sovrastato da ben altri aromi e sentori.

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Mara Sartoni

circa 13 anni fa - Link

Era impegnato con un coniglio, ecco perchè non lo trovavi.

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