Benvenuto Brunello 2012 | Gli assaggi della vendemmia 2007 [seconda parte]
di Intravino
Pubblichiamo la seconda parte degli assaggi dei Brunello 2007, presentati durante Benvenuto Brunello che – ricordiamo – è ancora in corso, fino a lunedì. D’altra parte oltre 140 assaggi seriali richiedevano una pausa. Un’annata “vera”, ricordiamo infatti che scandali e problemi a Montalcino risalgono proprio al 2007 per cui l’annata è stata la prima davvero del nuovo corso ovvero con Sangiovese in purezza al di sopra di ogni sospetto e dichiarazione, quindi ad armi pari per tutti.
Per chi se la fosse persa, la prima parte è qui. Infine in coda riportiamo anche alcune recensioni dei produttori alternativi, che proponevano i loro vini in degustazione all’Osticcio. Update: la vendemmia 2011 è stata valutata 4 stelle e non 5, come la 2010.
Quercecchio. Etereo e floreale passito, acqua di colonia e rosa, bocca bella volumetrica e appagante, finale pulito. 86
Renieri. Tostatura come sempre in evidenza, ma anche frutta durone e liquirizia, bocca un poco pesante ancora da aspettare, la freschezza e la sapidità lo sosterranno a lungo. 86
Ridolfi. Resina e sottobosco rosso e nero, cumino, bocca più spigliata e fresca, tannino ispido. 83
Salvioni. Un poco spento, molto minerale, quasi iodato, frutta sotto spirito e tabacco, anice, in bocca migliora ma è difficile da valutare in questa fase. 83+
San Filippo. Intenso, balsamico e mentolato, agrumi e lieve chiodo di garofano, bocca non prontissima ma la struttura è notevole con frutto maturo e tannini nobili. 90
San Giacomo. Acqua di colonia, musk, ribes nero, bocca sorprendente e croccante. 87
San Lorenzo. Di carattere, minerale e fruttato classico, bocca agrumata e interessante, in bocca raddoppia di gusto e sapore, grande profondità. 93
San Polino. Vitale ed ecclesiastico tra incenso, mirto e ambra e Mon cheri, bocca succulenta e tridimensionale. 89
San Polino Helycrisium. Pacato e ombroso, muschio e sottobosco, mora e mirtillo, bocca intensa ma un poco monocorde. 83
San Polo. Arancio rosso, susina e confettura albicocca, bocca multidimensionale, ottima freschezza, da attendere ma la materia è molto buona. 89
San Carlo. Non pulitissimo, appena plasticoso, bocca semplice. 78
Santa Giulia. Lavanda e mirto, ciliegia matura, dopobarba, bocca semplice ma equilibrata e scorrevole. 86
Sassodisole. Floreale di campo, ciliegia fresca, bocca in punta di piedi, in divenire. 83+
Scopone. Profumato di incenso e viole, etereo, bocca di materia, da aspettare ma buona sensazioni. 85
Sesta di Sopra. Etereo, lavanda e acqua di colonia maschile, bocca asprigna, tannino poco risolto. Update: riassaggiato il giorno seguente, il giudizio è stato modificato: forse un poco esile ma buono, molto meglio di come era sembrato. Il punteggio sale a 85
Sesti. Carnoso di marasca e amarene, fico secco, susina, oliva e finocchietto selvatico. 88+
Villa i Cipressi. Fine, eucalipto, e menta, visciole sotto spirito, bocca citrina, finale polposo. 84
Solaria. Ampio, floreale, macchia mediterranea, bocca in evoluzione, bel finale. 86
Talenti. Cardamomo e fruttino Zuegg, carico e speziato, musk e mirto, bocca molto indietro ma di spessore. 90
Tenimenti Angelini. Profondo e muschiato, ebanisteria, cardamomo e aneto, bocca polposa non profondissima ma pronta e scattante, bel finale di liquirizia e tabacco, austero quanto basta, bel vino. 89
Tenuta Croce di Mezzo. Cangiante, alloro e mirto, bocca con nerbo e anche un poco di grazia, tannino felice. 86
Tenuta di Sesta. Cardamomo, anice e pepe, rosmarino e amarena, sanguigno, bocca bella e ricca, ottimo. 91
Tenuta Greppone Mazzi Ruffino. Delicato e floreale, glicine e viola, Mon cheri, miele di castagno, finale un poco corto. 84
Tenuta La Fuga. Ribes rosso e mirtillo, polpa e agrume, menta piperita, bocca con legno da smaltire ma bella polpa e tannino intrigante. 88+
Tenuta Le Potazzine. Affascinante tra malva, melissa ed erbe officinali, iuta, tabacco kentucky, bocca succulenta, bel tannino croccante e grande beva. 92
Tenuta Oliveto. Oliva e prugna, spezia orientale, affascinante e conturbante anche se gioca con toni un poco ruffiani, bel finale di frutta rossa ciliegia e pepe. 88
Tenuta San Giorgio. Anice e radice di liquirizia, appuntito, bocca di polpa e stoffa, tannino poco decifrabile ma dissetante e con buone prospettive. 86+
Tenute Silvio Nardi. Mela, pepe rosa, lieve peperone, menta, bello il frutto in bocca, elegante con corpo non imponente e tannino ficcante. 87
Terre Nere. Menta piperita, cannella, liquidai e ciliegia sotto spirito, bocca allineata con bel gioco tra frutto, sapidità con lievissimo nota di alcol sul finale, bella scoperta. 88
Tiezzi. Consueto bel mix di spezia orientale e amarena con cumino e pepe a completare, bocca con tanta frutta bella, freschissimo finale. 87+
Tiezzi Vigna Soccorso. Il vigneto più cittadino di Montalcino è sempre una sorpresa con note iodate e marine che si aggiungono ad un bel frutto anche se non intenso, bocca sapida rocciosa e con finale d’arancia sanguinella. 91
Tornesi. Dolce e con note di legno che arricchiscono note tra pesca melba e sandalo, bocca d’impatto, ma poco profonda. 86
Uccelliera. Meno esplosivo di altre annate, ma la misura gli si addice, note di rosmarino, menta e melissa, ginepro e alloro , bocca da attendere ma bella intrigante. 89+
Vasco Sassetti. Anice stellato e menta, intenso e ricco, discreto corpo e buona persistenza. 83
Ventolaio. Un poco cotto e con note polverose, bocca asprigna con poco esito. 78
Verbena. Leggero vegetale, erbe di campo, timo,bocca più compatta e fruttata ma finale non lunghissimo. 83
Villa le Prata. Dolce di tamarindo, china, bocca fresca e sapida, finale di erbe aromatiche. 85
Villa Poggio Salvi. Serio e compassato, concede poco al frutto almeno al naso, poi però esce in bocca anche se non allunga. 84
Aglieta Roberta. Fragole e rabarbaro, mora, nota tostata che sporca un poco il naso e disturba il palato. 78
Agostina Pieri. Cotognata e zenzero, molto d’impatto, bocca incalzante con nota fruttata molto bella e precisa, legno e vaniglia in smaltimento ma interessante. 88+
Agricola Centolani Tenute Friggiali. Aromatico di timo e aneto, fiori secchi, bocca non maturissima, un poco piantata. 79
Agricola Centolani Pietranera. Ricco e mentolato, bocca succulenta, muscolosa ma niente niente male. 87
Donna Olga. Delicato e femminile, grintoso, frutta molto scura tra mora e mirtillo, bella bocca corposa ma fresca. 90
Donna Olga Favorita. Intensità floreale tra viola e glicine, tiglio quasi, cassis, tabacco Kentucky, bocca un poco farinosa forse bisognosa di tempo. 86+
Argiano. Tostato e torrefatto un poco, bocca molto più fruttata, vivace snella e senza esitazioni, bel frutto senza legno. 87
Argiano L’Orciaio. Spezie incenso e china, bocca agrumata, con finale di sambuco e verbena, cerebrale. 88+
Armilla. Anice e cannella , pepe nero, cumino, balsamico, bocca molto ricca e contrastata dove ciliegia si affaccia bene con confettura anche di fragola. 86
Baccinetti. Etereo e un poco ossidato, cotto, bocca un poco evoluta. 77
Banfi. Vinoso e floreale, buona intensità, giocato su frutto polposo lampone in confettura, non molto complesso ma preciso e puntuale. 85
Banfi Poggio Alle Mura. Un poco coperto dal legno, ma la frutta sotto non è niente male con visciole e lamponi maturi, bocca sontuosa, tannino ben sistemato, finale accattivante solo un poco dolce, aspettiamo a vedere se perde questa dolcezza ma già è interessante. 89+
Barbi. Frutto maturo, mela e cotognata, liquirizia, bocca affilata rocciosa e classicissima, sfizioso e compagno di tavola perfetto. 87
Barbi Vigna del Fiore. Naso avvolto nel legno e reticente ma dal quale filtra buona materia. Bocca stupenda e cangiante, rocciosa, sapida, profonda, sangiovese favoloso. 95+
Baricci. Allegro, erbe officinali e di campo, resina, bocca fresca, equilibrata, bel finale. 84
Bartoli Giusti Tenuta Comunali. Lacca, ebanisteria, cuoio e marasca, bocca appena asprigna. 83
Bellaria. Durone, frutta sotto spirito, ribes rosso, un poco sovramaturato, bocca discreta. 80
Bellaria Assunto. Rabarbaro e liquirizia, bella polpa anche se contratta. 84
Belpoggio. Consueto stile magniloquente, ma ha una eleganza notevole, bella stoffa, finale di sostanza, agrumato, appena alcolico. 86
Bonacchi. Poco classico, poco ilcinese, frutta semplice, finale di china. 79
Brunelli. Intenso, ricco, ciliegia, malva, bocca mela e succosa. 82
Camigliano. Carnoso, frutta molto matura, incenso e mirra, bocca succulenta, equilibrata di frutto forse solo un poco seduto. 88+
Campogiovanni. Fitto e intenso ma di sontuosa eleganza, si sente l’annata calda, ma l’equilibrio è mirabile; bocca stupenda, ricca profonda. 93
Canalicchio di Sopra. Nordico ma con giudizio, molto polposo, lavanda e miele di erika, energia e compostezza. 89+
Canneta. Fruttato di lampone e mora, bocca discreta, di sostanza. 84
Cantina di Montalcino. Dolcino ma sfizioso, fragola e rabarbaro, anice appena, bocca dissetante, non molto complessa ma ben fatta. 85
Cantina di Montalcino Selezione Da Vinci. Intenso e aromatico, incenso e alloro, melissa, ciliegia matura, bocca in evoluzione e meno polputa del naso, comunque notevole. 87
Capanna. Austero e classico e la consueta eleganza, lavanda, tamarindo, bocca molto ma molto di spessore, bel finale aggrumato e lampone. 90
Capanne Ricci. PoutPourry floreale da cassetto della nonna, poi ematico e sottobosco autunnale, bocca distesa pochi spigoli. 87
Caparzo. Coca cola lieve poi mirto e durone, bocca che si allarga e spinge sulle erbe aromatiche, ben misurato. 91
Caprili. Floreale di campo e china, oliva e prugna, bocca dinamica, finale appagante. 87
Casanuova delle Cerbaie. Austero e floreale, ampio e aromatico, bocca esile e di classe ma molto da svilupparsi. 88+
Casisano Colombaro. Molto intenso, penetrante, bocca non molto complessa e finale balsamico. 83
Castelli Martinozzi. Croccante di ciliegia e lampone, un pochino di gomma al naso ma in bocca si sente meno, solo una dolcezza strana, comunque un sorso buono. 83
Castello di Velona. Sedano e cardamomo, polpa e struttura ma un poco scissa. 81
Castello Romitorio. Non molto intenso ma erika e allora, bocca non molto complessa e finale di chinotto. 82
Castello Tricerchi. Menta e salvia, molto fine e balsamico, bel finale croccante e fruttato. 84
Castiglion del Bosco. Spinta aromatica e tostata, frutta in confettura ma molto più fresca del solito, grande miglioramento. 85+
Castiglion del Bosco Campo del Drago. Succo di mela, malva e melissa, menta, bocca ancora in evoluzione ma stoffa notevole anche se più internazionale e tostata poco classica. 87
Cava d’Onice. Balsamico e sandalo, bocca molto croccante e ricca fragola e lamponi. 86
Citille di Sopra. Affumicato e muschiato, non molto ampio, bocca semplice e diretta. 82
Citille di Sopra Vigna Poggio Ronconi. Lavanda e melissa, bergamotto, bocca molto minerale, dissetante e profonda. 87
Col di Lamo. Vetiver, ebanisteria, pepe bianco, bocca completa ma poco fine. 85
Poggio il Castellare. Maturo, molto carico, frutto un poco cotto, legno, bocca amarognola. 79
Col d’Orcia. Ricco, profondo, ciliegia intensa, sapido già al naso, bocca espressiva, classica; bello il frutto pepato. 88
Coldisole. Arancio sanguinella, china, lavanda e alloro, bocca decisa, finale minerale. 84
Collelceto. Erika e fiori di campo, durone di menta, bocca dinamica non complessissima. 83
Collemattoni. Fruttino Zuegg, molto dolce e penetrante, bocca ben presente, agrumata e cangiante. 88
Cupano. Personale e profondo, anche se non tipicissimo, naso un poco bandoleggiante, menta e cioccolato, bocca però soffice senza essere dolce, bello avvolgente, una storia a sé; ma di quelle belle. 91
Donatella Cinelli Colombini. Dimesso e sottobosco, menta, bocca uniforme, bella sapidità ma non morde. 81
Donatella Cinelli Colombini Casato Prime Donne. Cola e marasca, amarena ricca, tabacco e sandalo, bocca notevole di spessore con appena un poco di alcol ma la struttura niente affatto femminile, regge benissimo. 91
Fanti. Bergamotto e aneto, ciliegia e rosmarino, bocca molto dolce e matura, carnosa, tannino quasi pronto. 85
Fattoi. Un poco dimesso, legnoso ma con poca frutta, bocca appiattita, un poco troppo classica. 79
Villa a Tolli. Dopobarba, mentolato, lieve gomma, frutta evoluta, bocca dal buon grip ma che non affonda molto. 78
Ed ecco gli assaggi di Brunello 2007 tra alcuni presenti all’Osticcio, un’enoteca ilcinese che da anni ospita una piccola rassegna parallela a Benvenuto Brunello.
Stella di Campalto. Intenso, arioso, lavanda, molto etereo, bocca elegante in punta di piedi, finale che deve distendersi, grande stoffa. 92
Campi di Fonterenza. Profilo straripante, frutta: marasca, prugna, non pulitissimo, bocca intensa e corposo, finisce tra liquirizia e tabacco. 86
Pian dell’Orino. Durone, sandalo e vetiver, piuttosto ricco, bocca molto matura, mallo di noce, finale lungo, bella materia cangiante. 87+
Costanti. Etereo, carnoso, ciliegia matura, mela, cardamomo, bocca molto bella, finale tridimensionale, persistente, marasca; pulitissimo. 88+
Podere Salicutti. Naso un poco gommoso ma molto vivo e penetrante, bocca ricca, fruttata piena, non del tutto finito di evolvere, difficile da decifrare, appare un poco scomposto. 84
Qui un video tratto dal Blog ufficiale della manifestazione che racconta le prime impressioni
28 Commenti
esperio
circa 12 anni fa - LinkAl brunello Tenute Silvio Nardi viene attribuito un tannino "Ficcante"; mi piacerebbe sapere cosa descrive quel termine. Grazie.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkMa perché, Caparzo "Coca cola lieve poi mirto e durone" ? Per fortuna che la coca cola è lieve. Poi mi immagino Gori a sniffare i duroni dei piedi di Tomacelli e confrontarli con un calice di Caparzo.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkficcante: penetrante, incisivo. come a dire astringenza rilevante.
RispondiRiccardo Meazzini
circa 12 anni fa - LinkChianti Classico a parte, su tutte le altre anteprime la partecipazione con commenti e discussioni varie langue...me ne domando il perche'...
RispondiMontosoli
circa 12 anni fa - LinkLa recensione data a Sesta di Sopra da la sensazione di aver incontrato una bottiglia difettata........o sbaglio ? Mi sembra molto strano per una Azienda che produce meno di 5000 bottiglie mettere un Brunello del genere sul mercato....
RispondiRisiko
circa 12 anni fa - LinkConcordo, Sesta di Sopra 2007 a me è sembrato decisamente un bel vino, uno dei più piacevoli ed interessanti (assaggiato al banchino del produttore)
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkin effetti il nostro insider l'ha risentito e riporta "forse un poco esile ma buono, molto meglio di come mi era sembrato". probabilmente entro domani rieditiamo il passaggio.
RispondiAngelo Di Costanzo
circa 12 anni fa - LinkGrandi Caroline e Jan, Pian dell'Orino for ever. Mi fa piacere - moooltissimo - anche per Il Paradiso di manfredi (bevuto in elevazione, già allora strepitoso!) e per il grande Lucianooo.
RispondiGiovanni Solaroli
circa 12 anni fa - LinkMa quanto è bella la pluralità di vedute: ad esempio io ho trovato il Brunello di Salicutti uno dei migliori.
Rispondiattoadivenire
circa 12 anni fa - LinkDevo dire che i brunelli 2007 sono veramente molto buoni, annata a detta di tanti non eccelsa come la 2006 ma i risultati nel bicchiere sono veramente ottimi, per le riserve 2006 secondo il mio umile parere sono vini ancora in fasce. Nota positiva quest'anno è stato riunire tutti i produttori nel chiostro. Tenuta di Sesta mi è piaciuta molto anche a me,come Stella di Campalto e Salicuttie anche:San Lorenzo 2007 e riserva 2006 di sole 1000 bottiglie!! Le Ragnaie tutti, VV da applausi! Ugolaia 2006 e riserva 2006(erano 20 anni che non la facevano) Marroneto Madonna delle Grazie 2006 Le potazzine 2007 per la riserva dovremmo aspettare il prossimo anno :( Phenomena 2006
RispondiMax Cochetti
circa 12 anni fa - LinkMi ci ritrovo in molto. In particolare San Lorenzo(ma magari mi faccio influenzare, quelli di Luciano mi piacciono sempre :-)), Tenuta di Sesta, Le Potazzine, Barbi Vigna del fiore veramente notevole, Canalicchio di Sopra, Capanna. Lisini mi è piaciuto molto. Cupano non mi ha fatto impazzire (aveva invece in degustazione un 2002 da favola). Confermo Casato Prime Donne, veramente bevibilissimo. In generale la 2007 mi sembra già molto pronta ed infatti è stato quasi piacevole assaggiare tutti i campioni, non altrettanto la 2006Riserva, molto indietro.
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 12 anni fa - LinkCiao, a costo di apparire antipatico e presuntuoso, dico che le note al Vigna del Fiore di Fattoria dei Barbi non si possono leggere. Ma come si può dare 95 + a un vino con un naso "avvolto dal legno e reticente"?? Potete integrare? Grazie
RispondiFrancesco Amodeo
circa 12 anni fa - LinkCi sono almeno due ragioni possibili per spiegare questo fenomeno, una delle quali è che il nostro insider non disdegni troppo i vini che sanno di legno (vedasi le recensioni di Renieri, San Filippo, Argiano, Poggio alle Mura...)
RispondiMarco R.
circa 12 anni fa - LinkQuanto conosci della Fattoria? poco evidentemente, le riserve sono sempre state quasi tutte difficili alla degustazione, ho collaborato con l'azienda per 15 anni ai tempi del mitico Luigi Casagrande, altro clima e altra età di vigne, in ogni caso trovo anch'io eccessivo il 95+ un 90 era più in linea con gli altri vini di categoia presentati.
RispondiFrancesco Amodeo
circa 12 anni fa - LinkPreciso che non era mia intenzione muovere critiche ai vini della Fattoria dei Barbi, che oltretutto - come dici giustamente anche tu - non conosco. Mi faceva solo riflettere la descrizione-valutazione del vino, specie se comparata con alcuni degli altri vini recensiti, tutto qui. :-)
RispondiIn vino veritas
circa 12 anni fa - LinkTrovo queste valutazioni vergognose, ma un po' tutte, non solo l'esilarante 95+ per il dolciastro e vaniglioso Vigna del Fiore di Fattoria dei Barbi. D'altro canto ci hanno spiegato che i post firmati "Intravino" sono "sponsor post", evidentemente qualcuno avrà pagato questo sponsor post. Al di la di tutte le vacue discussioni gli unici due brunelli che oltrepassano abbondantemente la soglia dei 90 punti sono quelli di Biondi Santi e di Soldera. Stop. Il resto è fuffa. Gli "sponsor post" recano la scritta "sponsor post". Non è difficilissimo da capire. [Fiorenzo]
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - LinkInfatti, ma secondo me la cosa veramente vergognosa è che gli unici che non ci hanno pagato sono stati proprio Biondi Santi e Soldera! Altrimenti invece che risponderti dalle Baleari ti rispondevo dalle Hawaii, che mondaccio...
RispondiIn vino veritas
circa 12 anni fa - LinkMa io non ho detto che ti hanno pagato i singoli produttori di Brunello. Questo lo deduci tu. Mi era sembrato di capire così riguardo ai post firmati Intravino (ho una pagina web salvata sul mio PC dove si parla di ciò), ma a quanto pare avevo capito male, Sartore mi ha smentito. L'unica cosa che ho chiaramente detto, e riconfermo, è che queste valutazioni sono veramente poco condivisibili, in testa il famoso 95+. Se poi Soldera e Biondi Santi guadagnano molto ben venga, lo meritano pienamente.
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - Linksono valutazioni non personali e frutto di un lavoro di squadra, proprio perchè il Brunello necessita in annate come questo particolari attenzioni. Poi ovvio che ci saranno , per fortuna, valutazioni non condivise da tutti, ma fa parte del gioco. A me in particolare Barbi Vigna del Fiore è piaciuto davvero tantissimo così come la Riserva 2006 di Ciolfi e altri 5-6. Qualcuno ha entusiasmato anche gli altri, qualcun altro no.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkAl di là di un 93, 95, 9600 o mezzanotte e mezzo, quello che Andrea ha giustamente sottolineato (con voti generosi) è l'ampia affidabilità che la linea dei Brunello Barbi ha raggiunto e direi in modo piuttosto oggettivo. Far emergere qualità e affidabilità da un vino prodotto in numero considerevole, con ampia diffusione e prezzo di acquisto finale non esorbitante significa che molte persone non getteranno i loro soldi al vento ma saranno certamente appagate pur non raggiungendo il nirvana alcoolico fornito da qualche Brunello Semidio.
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 12 anni fa - LinkNo, questo invece non ci sta. Affidabilità oggettiva della linea di Fattoria dei Barbi? Ma di cosa si sta parlando? Io ringrazio Gori della risposta, sono sempre convinto che sia difficile valutare tanto bene un vino che in olfattiva é coperto dal legno (perché questo dicono quelle note) ma aspetto di bere questo vino e basta.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkSi sta parlando del fatto che negli ultimi 5 anni i vini sono cresciuti; abbastanza da sostenere il prezzo ed il peso della fascetta.
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 12 anni fa - LinkGrazie della risposta Simone. A me sembra che ci sia qualcosa da rivedere nella gestione dei legni e, poi, la macerazione prefermentativa a freddo su un Brunello, ad esempio, io non ce la vedo molto.
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - LinkIl Vigna del Fiore 2007 ha colpito un poco tutti a BB, il naso può essere un poco imballato ma ha una bocca così straordinaria che lo si dimentica in un attimo Con un poco di esperienza si riconosce il legno che con il tempo se ne andrà da quello che invece rimane negativamente nel gusto del vino
RispondiZakk
circa 12 anni fa - LinkTi prego pietà: peggio della gamma di fattoria dei barbi quest'anno c'era soltanto Poggio Salvi e la riserva di paradiso di Manfredi, davvero bruciacchiata. Perfino pian delle vigne ha fatto meglio, mentre il vigna ferrovia.... Beh, stendiamo un velo pietoso, un sentore foxy così mai mi era capitato prima.
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 12 anni fa - LinkGrazie Gori.
RispondiMarco R.
circa 12 anni fa - LinkNoto che il rigore e la sudditanza al Brunello si fa sentire nelle Vs. degustazioni, ho letto i tuoi commenti quelli di Leonardo, quelli di Riccardo, che con il cimurro che aveva come abbia sentito ciò che a scritto non si sa, siete tutti più cauti a Montalcino un pò meno graffianti. Peccato mancassero alcune cantine tipo Palmucci ecc. Nel complesso concordo QUASI su tutto, quando ci rivediamo se ne parla Ciao M.R.
Rispondiandrea
circa 11 anni fa - LinkBarbi Vigna del Fiore 95 ?????? O_o
Rispondi