Barolo & cigarettes | I vini di Rino, quello alto
di Antonio TomacelliAppartengo senza se e tanti mah alla schiera dei seguaci di Bacco&Tabacco. Venere ci starebbe di lusso, ma non è questo il momento né il blog. Siamo quelli avvolti nella nube di fumo, gli specialisti della pausa alle uscite d’emergenza o sui balconi di fortuna. I più duri di noi non resistono oltre il ventesimo vino in degustazione (1 ora c.ca), ma se ci invitano ai convegni, si crolla in mezz’ora. Fatto l’opportuno outing passo alle note positive: appoggiato al maniglione antipanico conosci un mucchio di persone interessanti.
Una delle storie più sfiziose la devo proprio a una sigarette fumata di sfuggita tra un padiglione e l’altro del Vinitaly. “Ma tu sei Antonio?” la domanda a a freddo me la fa quella specie di Dr. House che mi fuma accanto. “Si, sono io, e tu chi sei?”. “Io sono Rino Quello Alto e siamo amici su Facebook”. Cavolo, mesi di amorosi sensi e condivisione di puttanate non mi hanno salvato dalla figuraccia, ma lui è comprensivo e dopo due minuti netti siamo già seduti al suo tavolo davanti a un piatto di colesterolo da far rizzare le arterie. Nei successivi cinque minuti scoprirò che: A) Rino Quello Alto ha un cognome: Varaldo, B) è un produttore piemontese (Barbaresco città), C) fa degli ottimi vini.
La sua famiglia possiede 10 ettari sulle colline e produce 40/45.000 bottiglie l’anno suddivise tra le varie denominazioni di Langa. Tra le bottiglie che ha in assaggio ne sceglie tre e parte subito con un Barbera d’Alba doc 2008 sfizioso e beverino, senza banalità. Molta materia e acidità senza spigoli: bello da 80 tondi tondi. Il secondo candidato, il Barolo doc Vigna di Aldo 2007, merita una menzione speciale nonostante un sottofondo di carruba e fichi secchi (ossidazione) preceduti da un profumo netto di rosa appassita. Rino mi spiega che per loro è stata un’annata calda, ma il Barolo non sfigura e a me, abituato al calore di certi negroamaro surmaturi, proprio non dispiace: 83 sull’unghia per quell’aria da signora vissuta.
Il piatto dei salumi volge al termine e il Barbaresco doc La Gemma 2008 sarebbe il vino giusto per chiudere in bellezza l’incontro, ma staccarsi dal quel bicchiere, credetemi, è stato difficile. Sull’orlo di vetro si sono alternate la confettura di rosa canina, il ribes freschissimo e un tocco di vaniglia appena. Mi servirà un solo sorso per scrivere 90 sui miei appunti e altri tre per godermelo. Tanta materia che sa di ciliegia freschissima e un tannino da manuale confermeranno il punteggio.
Rino Quello Alto, che di cognome fa Varaldo, spia soddisfatto e mi propone quattro chiacchiere e una “sosta” al maniglione antipanico: io, chettelodicoaffà, approvo in pieno. Certi vini hanno bisogno di una pausa per goderseli al meglio.
14 Commenti
ag
circa 13 anni fa - LinkFanno bene certi begli episodi a ricordare a certi Soloni tristi e senza vizi (apparenti) che ogni tanto godere non fa male.... Gaudeamus igitur!
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkepicureo comunque: venere al 1° posto poi il vino poi il tabacco il milan è fuori classifica
RispondiEnzoPiet
circa 13 anni fa - LinkMaledetto Tomacelli al Vinitaly mi hai fatto riprendere a fumare ... :) ps. dove ca@@@ li trovo 'sti vini di Varaldo qui nel profonto Sud !?!?!
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkNon perdere tempo a cercarli: diventa suo amico su FB e fatteli spedire.
RispondiLuca Cravanzola
circa 13 anni fa - LinkIndimenticabile il suo Barbaresco 99 assaggiato l'anno scorso... Grandi vini, grande Rino!
RispondiStefano Canello
circa 13 anni fa - LinkPochi ma grandi ricordi di quei Varaldi!!! Grande Rino ma anche Grande Micky che in quanto a stazza proprio dietro non gli vuole stare.. Continuate cosi ragazzi!
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkSenti un po' Tomax, ma che c'azzecca la foto di Vincent Cassel con la storia di te che ti fumi l'ennesima sigaretta semi-clandestina al Vinitaly? Direi che come minimo é fuorviante.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkCassel? Quello è Rino e se non è lui, gli somiglia un botto (oltre a somigliare al Dr. House). La foto arriva diretta dal suo profilo Fb
RispondiSimone Maglioni
circa 13 anni fa - LinkGrande Rino !!!!
RispondiFrancesco Amodeo
circa 13 anni fa - LinkDire che un accanito fumatore non può capire di vino è come dire che un miope non può capire d'arte.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkMi è costato un tot, ma ho fatto incidere la tua frase nel marmo ;-)
RispondiFrancesco Maule
circa 13 anni fa - LinkUn grande maestro della sigaretta con il vino e' il grandissimo Lino Maga, Barbacarlo. 80 anni ed una cicca dietro l'altra. La sua teoria e' che se un vino non lo senti dopo una cicca vuol dire che non aveva la forza per potersi definire buono. Mitico.
Rispondiantonio
circa 13 anni fa - Linkassolutamente da assaggiare
RispondiDomCim
circa 10 anni fa - LinkBell'articolo, ottimi i vini di Rino. Scusate la pignoleria ma il Barolo ed il Barbaresco sono a DOCG, non a DOC. É poco importante, direte ma è giusto precisarlo... :D
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