Assaggio con punteggi dei vini Eurospin “integralmente prodotti”: qualcuno buono, altri per nulla

Assaggio con punteggi dei vini Eurospin “integralmente prodotti”: qualcuno buono, altri per nulla

di Andrea Gori

Per esplorare i nuovi limiti della comunicazione commerciale, e senza entrare nel merito della sponsorizzazione di Luca Gardini di cui abbiamo già discusso ampiamente, ci interessa oggi studiare il fenomeno dei vini integralmente prodotti, legalese che consente oggi ad una cantina sociale di far uscire sul mercato vini che appaiono artigianali. Mentre in realtà si tratta di prodotto industriali un tanto al kg, anzi al litro.

Tutto perfettamente in regola, appunto, come le gelaterie e gelati artigianali o i birrifici. L’escamotage, geniale, usato da Eurospin è stato quello di proporre vini con una dizione legale nata per tutelare chi produce e imbottiglia solo il frutto del proprio lavoro e dei propri vigneti, e usarla per vini di cantine sociali. Il cavillo legale sfruttato è ben evidenziato da Angelo Peretti che fa notare come il conferitore di una cantina sociale sia a tutti gli effetti co-proprietario della cantina stessa almeno in piccola parte (avete presente “la Coop sei tu”? Ecco, quello).

Ma vediamo nel dettaglio dei vini proposti da un minimo di 1,69 (Lambrusco) a 4,59€ (Aglianico del Salento), quindi perfettamente centrati nel target più numeroso di acquirenti vino in GDO e discount nello specifico.

Eurospin vende questi vini con il seguente claim:

La proposta di vini integralmente prodotti vi garantisce un prodotto finale unico e distintivo dove chi coltiva e raccoglie le uve, le vinifica ed imbottiglia il vino ottenuto è la stessa azienda. Ogni fase della produzione avviene all’interno di aziende che curano il vino dalla terra alla vostra tavola, garantendo fedelmente il rispetto di tutte le fasi della filiera. Si tratta di produzioni limitate legate ai quantitativi di uva d’annata disponibili nelle cantine selezionate.

Ecco i nostri assaggi.

  • Barbera d’Asti D.O.C.G. Superiore Castel Boglione 2014 2,39€. Fresco diretto ma anche con puzzette decise, bocca dall’acidità sparata e poco corpo, sensazione calorica intensa. 65
  • Müller Thurgau Vigneti delle Dolomiti I.G.T. Podere di Palù 2015 2,99€. Floreale ben distinto, ginestra e biancospino, bocca dalla alta acidità e discreto corpo, lieve residuo alcolico nel finale ma piacevole e riconoscibile. 79
  • Soave D.O.C. La Pieve 2015 Cantina di Negrar. Tocchi affumicati, floreale un po’ stantio, susina bianca, bocca un poco diluita ma fresca e piacevole. 80
  • Verduzzo del Veneto I.G.T. frizzante  1,69€. “Prodotto integralmente con vini della cantina Viticoltori Meolo imbottigliato da Bosco Viticoltori“. Naso insipido e neutro, floreale delicato, biancospino e tiglio, bocca secca diretta e dissetante ma senza un profumo che sia uno. 72
  • Bardolino D.O.C. Gran Signoria DOC 2015 Cantina di Negrar 1,99€. Lieve nota gommosa, frutta di bosco fragolina e ribes, bocca piacevole e accattivante, finale veloce. 80
  • Sannio Fiano D.O.P. La guardiense S.C.A. 4,29€. Colore ricco e fresco, nota vulcanizzata più che vulcanica, pesca ginestra e camomilla, bocca di struttura e una certa eleganza ed energia. 78
  • Chianti D.O.C.G. Stazione di Posta 2015 2,19€ Agricola Montostoli. Profumo floreale e ciliegia piacevole, bocca spigliata e fresca, finale non male. 76
  • Morellino di Scansano San Cassiano D.O.C.G. 2015 Coli viticoltori 3,79€. Stiracchiato già dal colore, forte componente alcolica e di gomma, frutta rossa pompata ma diluita, bocca aspra gommosa e affatto piacevole nel finale. 68
  • Chianti Classico D.O.C.G. Montostoli 2014 3,99€. Apparentemente l’unico vino del lotto davvero integralmente prodotto in un’azienda che non sia una cantina sociale: profumo vivace e floreale, speziatura leggera, bocca tagliente e acida ma con alcol discreto. 77
  • Montepulciano d’Abruzzo D.O.P. 2015 AM Cantina San Zefferino sca Ortona 1,49€. Selvatico e scuro, mirtilli e mora, lievi puzzette e toni selvatici accesi, bocca pesante slegata e cortissima. 67
  • Vermentino di Gallura Costa Dorada D.O.C.G. Cantina del Vermentino Monti (OT) 2,89€. Floreale pulito e fresco, ciclamino, erbe aromatiche e gessosità, susina gialla e pesca gialla, bocca sapida e piacevole un poco anonima ma con discreta persistenza floreale. 80
  • Negroamaro del Salento I.G.T. Agricola del Salento SRL (Mottura) – Tuglie 1,89€. Frutto pepato e selvatico, peperoni e tocco mentolato e gomma, riconoscibile negroamaro, bocca di polpa e sostanza discreta, acidità  e frutto, tannino ispido e tagliente. 77
  • Grillo Terre Siciliane I.G.T. Isola del Sole Cantina Settesoli 1,69€. Vispo e fresco, naso un poco neutro, floreale, frutto bianco, bocca sapida e piacevole ma un poco evanescente e traccia di alcol ben presente. 79
  • Aglianico Salento I.G.P. Sole Moro (Cantina Due Palme) 2014 4,59€. Tocchi vegetali, pepe e more di rovo, tabacco e alloro, bocca di sostanza e struttura, piacevole. 80
  • Cannonau Di Sardegna 2015 Cantina Sociale Dorgali 2,99€. Gomma e frutto rosso, alloro e mirto, bocca piena ma tagliente, dolcezza nel finale, equilibrio con alcol e morbidezze. 77
  • Sangiovese di Romagna Ostro DOC 2015 (V.I.R.C.O. Forli) 1,99€. Frutto molto vivo e polposo, frutta rossa e nera discreta, bocca agile piacevole senza retrogusti strani che si allunga in un finale fruttato saporito. 79

EuroSpin

In gamma, ma non assaggiati, ci sono anche :

  • Trebbiano d’Abruzzo D.O.P. 2014 AM 1,69€ùNero d’Avola Terre Siciliane I.G.T. Poderi Ciacaranni 2015 1,85€
  • Primitivo di Manduria Sole Moro 2015 D.O.P. Cantina Due Palme 3,99€
  • Rosato Salento I.G.T. Cantina Due Palme 1,99€
  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.C. Amabile Corte del Borgo 1,69€
  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.C. Secco Corte del Borgo 1,69€
  • Pinot Grigio Vigneti delle Dolomiti I.G.T. Podere Palù 2015 2,99€
  • Pignoletto Reno Frizzante D.O.C. Corte del Borgo 2,29

Complessivamente si tratta di vini che un appassionato generalmente non comprerebbe e che si rivelano spesso mediocri all’assaggio. Ma proposti a queste cifre possono risultare interessanti, per un certo pubblico. Stupisce e sorprende che riescano a mantenere in molti casi un’idea di tipicità della denominazione di origine ma il feeling complessivo è quello di vini industriali costruiti (bene) a tavolino.

[Foto]

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

45 Commenti

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Alessandro

circa 7 anni fa - Link

Noto che ci sono alcune cantine che, generalmente, sono garanzia di buona qualità (Due Palme, Settesoli, Dorgali). Come riescano a uscire con certi prezzi, è un mistero. Il problema comunque per me non è la qualità del vino o il prezzo...ma il fatto che "il miglior somellier del mondo" si dedichi a ste cose.

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elle

circa 7 anni fa - Link

Anche la Guardiense mi sembra un produttore serio.

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marco

circa 7 anni fa - Link

nei commenti leggo che parlano di una cantina in particolare DETTA " SERIA E BUONA " .... a me vien da ridere!!!! :D occhio al bruciore di stomaco, non è solo per quello che si mangia, ma soprattutto per quello che si beve! ;)

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Paolo

circa 7 anni fa - Link

Un piccolo ragionamento da "serva", dunque: un vino proposto a 1.50€, bene! Togliamo la spesa dell imbottigliamento, vetro etichetta tappo e capsula, il guadagno del produttore del trasportatore e del distributore..se va bene dentro una boccia così ci sono mosti centrifugati successivamente lavorati, se va male acqua e polverine. Quando la smetteranno di prendere per il.. Le persone. O meglio quando capiremo che i prodotti della terra hanno un costo? Non vogliamo capirlo? Pensiamo di risparmiare? Bene! Avanti cosí, quanto ci piace fare i fessi!

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sergio

circa 7 anni fa - Link

Due Palme la conosco e ha tutta la gamma dal boccione alle riserve come tantissime cantine del salento e della Puglia. Moltissi si recano direttamente nelle decine di cantina(o nei punti vendita sparsi nella regione) dove comprano il vino sfuso o quello imbottigliato. E' una cantina seria. Poi come si arriva a queste bottiglie di eurospin è un discorso da esperti ma, piano piano, qualcosa la stiamo capendo. Sul post devo dire di essere abbastanza soddisfatto delle valutazioni di un esperto come Andrea Gori. Il problema degli "esperti"(sto parlando in generale) non è nelle capacità di analisi sensoriale ma in altre componenti della delicata attività di critica. Io, da semplice appassionato, riesco ad accorgermi che le mezze ciofeche ci sono "anche" in vini da 10 euro. Cioè vogliamo, noi consumatori, degli "esperti" al nostro servizio ...e non al servizio del marketing. Cordiali saluti

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Marco

circa 7 anni fa - Link

Solo per capire i voti: si tratta di una valutazione alla Parker, alla Wine Enthusiast, o un 80 è ancora una cosa potabile?

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Andrea Gori

circa 7 anni fa - Link

a 80 euro è ancora potabile! con qualche idea di piacevolezza

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Montosoli

circa 7 anni fa - Link

Se chi compra questi prodotti...prima di farlo....gurdasse una bottiglia di FIUGGI....capirebbe subito...forse...lo grande sbaglio e mancanza di rispetto che fa nei confronti dei contadini e vignaioli onesti che ci sono in Italia. Grazie

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Sergio

circa 7 anni fa - Link

e sei ancora vivo, Andrea? è questa la notizia! scherzi a parte, visto che l'obiettivo di Eurospin (ma non solo, ovviamente) è di presentare vini per tutti i giorni, davvero si riuscirebbe a bere un paio di bicchieri a pasto di questi liquidi?

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Andrea Gori

circa 7 anni fa - Link

solo di quelli più buoni, sopra gli 80 punti

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Alessandro

circa 7 anni fa - Link

Non ne vedo nessuno sopra gli 80. Era una battuta? Se si, ben riuscita. ;-)

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Mike

circa 7 anni fa - Link

Mha.... per me in questi tempi di crisi bere un Bardolino D.O.C. Gran Signoria DOC 2015 Cantina di Negrar a meno di 2 euro mi tira su il morale... il punteggio dato è 80 è forse benevolo ma non ci si può permettere sempre vini da 8/10 euro. Quindi lode a questa iniziativa anche se deve essere correttamente presentata!

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vinogodi

circa 7 anni fa - Link

...ho la sensazione che i giudizi (voti) di Andrea siano leggermente benevoli , salvo non specifichi la relativizzazione del voto alla tipologia. Non voglio fare l'esperto di questa categoria, in quanto sono dal punto di vista del palato vergine come una vestale nei confronti di suddetti capolavori enologici (piuttosto mi bevo una buona birra, meglio se artigianale , se proprio devo accompagnare un pasto) , sta di fatto che qualche volta mi sono incrociato con queste etichette presso conoscenti o parenti , dove il fatto che fossero poco costosi diventava quasi un vanto ( e non certo per ragioni economiche o di censo ma per preconcetto e ignoranza verso il berealto , visto solo come fantasioso e costoso passatempo per ... perditempo seriali) . Personalmente, come premesso, abbasserei di una decina di voti quelli attribuiti dal bravissimo Andrea (che saluto) , se davvero la scala assoluta è a 100 e si vogliano collocare questi vini in un contesto di qualità generalizzato che comprenda tutte le categorie , dove , comunque , il 60/100 lo si voglia e possa gestire come livello minimo di sufficienza sensoriale (quasi il "6" politico a scuola) e di potabilità ... PS: un paio dei succitati , perdonatemi , li ho sputati e non per becero snobismo ...

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Adriano Aiello

circa 7 anni fa - Link

Oddio però a rigore AIS un vino sotto i 70 non significa che ha 7 in pagella ma che deve avere evidenti e inequivocabili difetti, no? Tanto che a me a sorpreso il suo 65. 65 è quasi imbevibilità, forse anche oltre

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Andrea Gori

circa 7 anni fa - Link

infatti la barbera è imbevibile...

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Andrea Gori

circa 7 anni fa - Link

non faccio fatica a crederti! io non sono riuscito a berne più di un sorso di nessuno tranne un paio. Ma usando la scheda classica ais o fis dal 75 in poi sono vini accettabili e corretti e dagli 80 vini con idea di piacevolezza, ecco perchè questi punteggi.

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Federico

circa 6 anni fa - Link

La scheda AIS infatti è completamente senza senso e desueta. Fatta per un'epoca di vini che non esiste più.
Sono anche io Sommelier AIS ma trovo senza senso giudicare un vino in centesimi quando in realtà la quasi totalità dei vini sta sopra gli 80 punti. A cosa serve avere una scala così ampia dunque? I punteggi da 0 a 50 esistono per valutare l'acqua della palude?

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gp

circa 7 anni fa - Link

Per riprendere la formula iniziale del post, "abbiamo già discusso ampiamente" nel post precedente del fatto che il Chianti Classico Montostoli è prodotto dalla Montostoli SRL, società i cui membri sono stati oggetto di provvedimenti giudiziari nei giorni scorsi per una varietà di reati, compresa l'adulterazione di vini (vedi il sito del quotidiano Il Tirreno - edizione Prato). Dato questo contesto, definirlo "l’unico vino del lotto davvero integralmente prodotto in un’azienda che non sia una cantina sociale" suona davvero paradossale: sarà magari anche vero (è quantomeno lecito dubitarne), ma la notizia è un'altra.

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sergio

circa 7 anni fa - Link

Il problema vero non è essere forti con i deboli ma non deboli con i forti. E la cacarella io la vedo quando bisogna ESPORSI in certi post trattati dal blog: esperti e appassionati-esperti con il palato affinatissimo ... che se la fanno addosso.

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vinogodi

circa 7 anni fa - Link

...Sergio, questa è un'affermazione che mi suona stranissima. Puoi spiegarla meglio, ma solo per comprendere il tuo pensiero nella sua profondità, magari condendolo con qualche particolare in più che mi faccia capire a chi ti riferisci e a quale circostanza...

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sergio

circa 7 anni fa - Link

L'opinione è maturata nel tempo dalla lettura attenta del blog. I riferimenti sono ad esperti esterni famosi che intervengono anche sul blog ogni tanto e alle timidezze del blog su certi argomenti. Gli appassionati-esperti è riferito in particolare a te, nel senso che in un primo momento pensavo che tu fossi un appassionato puro(e, se ricordi, ti ho fatto anche i complimenti in più commenti). Poi mi sono accorto che scrivi per un blog di vino e partecipi(ma non sono troppo sicuro) ad una guida. Non sei più un appassionato puro: nulla di male. Soltanto che, poi, ho valutato alcuni tuoi interventi(ed omissioni) in modo nuovo. Detto in altre parole ciò che rende debole la critica enogastronomica italiana sono gli intrecci con il marketing. Nulla d'illegale, si badi, ma si perde in indipendenza e, quindi, si è più prudenti e accorti. Ma questo vale in ogni ambito di critica e il giornalismo italiano è in una profonda crisi da anni anche per la scarsa indipendenza. Il web, velocemente, sta ripercorrendo la stessa strada. Nella vis polemica si esagera e si può offendere: per questo scusatemi. Saluti sinceri

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Luigi D

circa 7 anni fa - Link

Sergio vuoi dire che i giudizi dI Gori sono troppo benevoli? Eppure Vinogodi solo poco piu' in alto avrebbe abbassato di 10 punti tutte le sue valutazioni. Per quanto riguarda Gori mi pare che sia piuttosto chiaro nei suoi giudizi ( e ironico a tratti).

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vinogodi

circa 7 anni fa - Link

...ti sbagli, Sergio: io sono solo un appassionato (grande) e non un critico. Faccio tutt'altro mestiere e mi spingo a scrivere solo per confrontarmi con altri appassionati (storicamente da quasi 15 - 20 anni ... quasi all'alba del web) oppure perché mi è stato chiesto per amicizia. Mio padre era enologo e mio nonno un grande enogastronomo, per cui è tradizione di famiglia cimentarsi in questo campo. Di mestiere sono ricercatore , pensa te ....

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cernilli

circa 7 anni fa - Link

Poi, Marco, se mi permetti mi sembra che non una sola valutazione ti sia stata cambiata in anni di collaborazione con guida e sito, e lo stesso credo possano dire tutti gli altri. Io ho scelto di fare un po' di pubblicità sul sito, ma esplicita e chiara, selezionando gli inseritori, tra l'altro. Ma non perdiamo affatto indipendenza di giudizio per questo. Le implicazioni col marketing sono pressoché inesistenti per quanto mi riguarda.

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vinogodi

circa 7 anni fa - Link

... non solo , Daniele, ma riconosco che il dialogo (e confronto) è continuo e aperto. E la cosa permette di crescere , lo dico con sincerità : di ciò sono orgoglioso e gratificato. Questo per quel che mi concerne personalmente , poi tutte le congetture fanno da contorno...

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Sergio

circa 7 anni fa - Link

https://www.youtube.com/watch?v=j-WrzQ1a_CU

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Andrea's

circa 7 anni fa - Link

Le proposte Eurospin dal mondo coop sono chiaramente "entry-level" di conseguenza la qualita' non puo' essere che modesta. Tutto sommato pero' giudico positivamente la proposta, ricordo infatti che il vino piu' venduto attualmente nella GDO e' il Tavernello. Mi sembra pertanto un passettino (molto ino) verso quella cultura diffusa del vino tanto auspicata da molti.

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Andrea Gori

circa 7 anni fa - Link

su questo non sono d'accordo, molto meglio il Tavernello di questi pseudo vini artigianali! Lo hai assaggiato di recente? Considera che 1,50€ tra fascetta bottiglia e tappo se ne vanno quindi il Tavernello in brik spesso ha molta più qualità dentro ...

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Gabriele Ferrari

circa 7 anni fa - Link

I vini in oggetto non li conosco ma ho assaggiato per caso e curiosità il Tavernello bianco poco tempo fa. In bric da 200 mi pare. Anche no ragazzi. È privo di difetti perché quasi non è vino: è talmente slavato e inconsistente da sfuggire i punteggi.

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Emanuele

circa 7 anni fa - Link

Prova il nuovissimo syrah-cabernet in bottiglia di vetro...e ti ricrederai! Adatto ad ogni occasione!

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Gabriele Ferrari

circa 7 anni fa - Link

Ma sei serio? :-/

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Claudio

circa 7 anni fa - Link

Non esageriamo... soprattutto se questa cosa esce da un massimo esperto!! dire che tra bottiglia tappo etichetta e collarino se ne vanno 1,50 è il massimo della disinformazione! Ad un'azienda medio-piccola come la mia i materiali secchi di una bottiglia standard come la bordolese costano AL MASSIMO € 0,38 un'azienda come la Caviro riesce a stare tranquillamente sotto i 0,30!

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VinidiSicilia

circa 7 anni fa - Link

Assaggiato oggi il Nero d'Avola Podere Ciacaranni, prodotto in fondo delle Cantine Ernes . Al naso frutti rossi tipici piuttosto presenti ma al palato non ci siamo proprio; a me ha ricordato un buon nero d'Avola solo all'olfatto. Gardini lo definisce fresco, e questa è l'unica cosa che si può dire; persistenza quasi nulla. Ora mi sento di dissentire con più libertà di parola.

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Andrea's

circa 7 anni fa - Link

Non entro in merito alla qualita' percepita ma mi sembra positivo che il consumatore medio cominci a capire che non esiste solamente il vino bianco rosso o rose'... Tutto qui.

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Federico

circa 7 anni fa - Link

un consiglio dal Friuli: sarebbe opportuno anteporre ai giudizi del professionista sommelier. un indicazione relativa alla formazione dei punteggi assegnati ai vari vini, in quanto la scheda AIS per la formazione del punteggio credo la conoscano in pochi esclusi naturalmente gli addetti ai lavori. A mio parere di "bevitore non professionista" alcuni dei giudizi espressi da Andrea Gori non collimano con i relativi punteggi da egli stesso assegnati.

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Luciano Crimi

circa 7 anni fa - Link

Una delle società in elenco ha sequestri preventivi della magistratura. Ho detto tutto.

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LorenaLaura Monteverdi

circa 6 anni fa - Link

un proverbio che sta a puntino per tutto quello che ho letto "la bocca è un bellissimo strumento" in questo caso la tastiera di un computer.

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gianpaolo

circa 6 anni fa - Link

infatti si parla di vini medio-bassi ma piacevoli per chi non ha troppe esigenze, e' normale che se vai alle cantine due palme una buona bottiglia ti costa circa 15 euro ( tipo selvarossa) ma ha un'origine totalmente diverse e l'uva viene raccolta lavorata e selezionata in uno specifico posto...le bottiglie sopra citate non sono altro che uve provenienti da tutta la regione e immischiate tra loro con una buona qualita' forse, ma al palato non il massimo ed e' per questo che riescono a proporre prezzi modici per vini altrettanto modici.

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Giuseppe

circa 6 anni fa - Link

Ciao Gori, solo per capire, quando parli di "gomma" intendi Arabica o proprio pneumatico di gommista?

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Andrea Gori

circa 6 anni fa - Link

pneumatico purtroppo

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Vincent

circa 5 anni fa - Link

Ho bevuto un sorso (non sono riuscito a berne di più) del vino: Nero d'Avola (annata 2018 lotto L8333B 14:33) dei poderi Ciaccarani. Come si fa a chiamare vino quella porcheria? Ci vuole del coraggio a mettere in commercio quella roba A leggere l'etichetta dà pure delle garanzie di buona qualità. La mia domanda è : ma non ci sono dei controlli? Come si fa a consentire la commercializzazione di certi prodotti? Le manifestazioni che pubblicizzano il vino italiano servono a ben poco se in commercio vi sono molti vini con quelle qualità

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Andrea Gori

circa 5 anni fa - Link

i controlli certificano che il vino provenga da una certa zona, sulla qualità sono sempre molto vaghi...

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Bruno Carozzo

circa 5 anni fa - Link

Invece di comprare ste schifezze industriali finte...... Andare con una tanica da 5 litri da un buon contadino o in qualche mescita da vino sfuso. 2 euro al litro e bevete vino.

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Paolo

circa 5 anni fa - Link

Vado un po' OT, nel senso che ho comprato il Barbera della Lidl. Una cosa (cosa!) inqualificabile, nemmeno per sfumare un brasato va bene! Anche questa azienda si avvale degli esperti del Gambero Rosso per il reparto vini. MAH!

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Mauro

circa 2 anni fa - Link

Non riesco a capire come mai un trebbiano in brik sappia di tappo

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