Anteprime Toscane 2010 | Tutto il Chianti Classico minuto per minuto (A-F)
di Andrea GoriE finalmente lui, il re dei vini! È il più esportato tra gli italiani, il primo quotato alla borsa merci come una qualunque blue chip. Che altro? Ah si, a breve sarà anche il più protetto grazie alle squadre di 007 sguinzagliate dal Consorzio per ipermercati e ristoranti. La loro mission? Scovare bottiglie fasulle o non conformi al disciplinare. Se sia o meno impossible da portare a termine ancora non lo sappiamo. Noi, intanto, abbiamo assaggiato tutti i Chianti Classico docg 2008. Ovviamente ce n’è per tutti i gusti. Tante conferme, qualche sorpresa ed alcuni punti interrogativi. Let’s go tasting! (Oggi dall’A alla F, domani G-V). [Grazie a Mauro Mattei per l’editing paziente delle note di degustazione]
Agricoltori del Geografico – Piacevole la gamma olfattiva. Un pò pungente all’inizio, si apre su note floreali e sensazioni di frutta rossa (lampone in evidenza). In bocca è lieve ed ha un tannino moderato. 81
Badia a Coltibuono – Il naso si muove su sensazioni particolarmente definite e fini: ciliegia, fragola e lampone spiccano in maniera particolare. Il momento dell’assaggio è segnato da una piacevole succulenza. Non è ancora pronto, da leggere in progress. 85
Barone Ricasoli – Inizialmente si sviluppa su un range di profumi non particolarmente tipici. Sullo sfondo notiamo sensazioni di liquirizia e tabacco intrecciate a piccoli frutti di bosco. 82
Bibbiano (da botte) – Un vino che si muove su sensazioni sfumate ed eleganti, con note evidenti di rosa e cipria. Colpisce per la sua profonda mineralità e per la spiccata acidità, tanto da risultare ancora acerbo . 86
Bibbiano Montornello (botte) – Il naso è definito e complesso. Si articola su ricordi di frutta rossa, pesca e nuance agrumate. In bocca il vino è teso e sontuoso al contempo. Grandissimo, eppure è ancora un campione di botte. 90
Bindi Sergardi – L’analisi olfattiva ci regala note di agrumi, un netto riconoscimento di ciliegia (appena sovramatura) e una leggera sensazione di tabacco. La bocca è fresca e il finale è piacevolmente amaricante. 78
Brancaia – Il vino si apre all’olfazione con uno squillante ensamble di amarena, noce moscata e pepe. All’assaggio è succulento e carnoso. Pur rimanendo incollato ad uno stile “modernista” risulta veramente godibile e rispetto ad annate precedenti guadagna in termini di fruibilità. 83
Casa al vento Aria (botte) – L’assetto olfattivo verte su note fruttate estremamente fresche e vellutate, con riconoscimenti di piccoli frutti, quali lampone e fragolina di bosco. Begli spunti floreale a corredo. Bocca quasi pronta, fine e delicata con un bel tannino in evidenza. 87
Casa Emma – Il vino appare decisamente concentrato con un frutto molto maturo e l’alcol in evidenza. Fortunatamente l’attacco gustativo alleggerisce la presa. Bocca “viva”, con una buona persistenza e rimandi di ciliegia a chiudere. 80
(stacchetto di rilassamento, galleggiamo tra le etichette…)
Casale dello Sparviero – Approccio molto elegante. Il naso è segnato da sensazioni fortemente minerali e da elementi floreali ben riconoscibili (viola e giaggiolo). La bocca è profonda, viva e verace, consolidata da un tannino dalla splendida grana e da una bella sapidità. 83
Castellare di Castellina – Ricchissimo il parterre dei riconoscimenti olfattivi. Un floreale da sballo introduce sensazioni di frutti e spezie leggere. In sequenza: fragola, giaggiolo, tabacco biondo, rosa, eucalipto e un pò di caramella nel finale. Bocca che non tradisce il livello espresso in precedenza: grande armonia, eleganza e sapidità. 88
Castelli Grevepesa Clemente VII (botte) – Il naso è dominato da note di amarena candita, confettura di mirtillo, viola, anice e sambuco. Bocca serrata e di grande integrità. Bel finale speziato. 86
Castellinuzza e Piuca – Lo spettro olfattivo è “acuto”, con ricordi di fiori e roccia (tipici di Lamole). In bocca il vino gioca la carta della bevibilità e della freschezza. Finale classico con un ritorno piacevolmente fruttato (ciliegia). 86
Castello di Bossi (botte) – Il naso è caratterizzato da note intense e penetranti di viola, humus, amarena e caramella alla frutta. Al palato il vino risulta essere più pronto rispetto alla fase olfattiva. Il bicchiere è arricchito da una bella sapidità e dall’ottima estrazione del tannino, caratteristiche che ne aumentano la piacevolezza e la bevibilità. 85
Castello di Monsanto (botte) – Naso freschissimo, di grande finezza. Un caleidoscopio di riconoscimenti: rosa, viola, piccole fragole, frutti rossi, mela ed agrumi. Stessa impostazione al palato: l’assaggio è saldo, eppure sottile e raffinato. Il solito piccolo prodigio di eleganza. 89
Castello di Verrazzano – Il vino risulta un pò “cupo”, con l’olfazione connotata da un fruttato molto maturo (amarena e mirtillo). Al palato il vino mostra la sua muscolarità senza però essere eccessivo. Beh, niente male. 83
Castello di Volpaia (botte) – Un Chianti dal tratto penetrante e appena etereo. L’alcolicità, ben calibrata, fa da leva a sensazioni floreali eccellenti e richiami ad una vivace mineralità. In bocca il vino è conturbante, ricco senza essere invadente, sapido e bevibile. 90
Castello Vicchiomaggio – San Jacopo da Vicchiomaggio – Vino dal tratto semplice e floreale. Richiami fruttati che ci riportano a sensazioni di fragola. La freschezza rende l’assaggio piacevole. 78
Cecchi Teuzzo – Inizialmente l’aspetto olfattivo è un pò appesantito da note di frutti neri (mora e mirtillo) particolarmente marcate. In seconda battuta arriva ad alleggerire il tratto una bella sfumatura agrumata. Bocca allineata con l’olfazione. Carattere internazionale, per gli amanti del genere. 79
Concadoro (botte) – Al naso risulta un pò “spesso”, marcato da sensazioni scure. Anche la bocca sembra un pò cotta anche se un filo più agile. 76
Fattoria Ispoli (botte) – Il vino si apre con un bellissimo ricordo di amarene e con belle note agrumate. L’assaggio è carnoso e succulento. Bella sapidità. Peccato per l’alcol, un poco evidente nel finale. 81
Fattoria La ripa – Il naso non è particolarmente espressivo e verte su note di legno e resina. Al contrario la bocca (pur non complessa) stupisce per piacevolezza e bevibilità. 80
Fattoria le Fonti (botte) – Il naso si gioca il tutto per tutto su una nota evidente di lampone e sulla freschezza del sambuco e della rosa. Bocca tesa e minerale con ritorno di sensazioni floreali. Chiusura piacevolmente fruttata. 84
Fattoria San Pancrazio – All’inizio avvertiamo una nota vinilica, poi emergono note di iris e fragola. Bocca non particolarmente espressiva. Tannino lieve e spiccata bevibilità. 79
Fattoria Viticcio – Naso marcato ancora dal legno. Avvertiamo nell’ordine: resina di pino, amarena e agrumi. Al momento la fase gustativa risulta essere migliore di quella olfattiva, anche se la bocca non colpisce per pienezza. 81
Felsina Berardenga – Naso ancora un pò reticente: sottobosco, fragola e lampone a fare da sfondo a sensazioni floreali e tocchi di roccia. In bocca esplode con un’esplosiva verve minerale che fa da apripista a note di sottobosco, tabacco e liquirizia. Grande! 88
Fonterutoli – A primo impatto il vino si concede con sensazioni di frutti di bosco in confettura. Seguono: lavanda, viola ed erika. Accenni minerali a fare da contorno. In bocca l’attacco è sferzante e deciso, meno “posato” rispetto al passato. 85
E due parole da Marco Pallanti, presidente Consorzio Chianti Classico e proprietario di Castello di Ama
17 Commenti
Andrea Pagliantini
circa 14 anni fa - LinkChe vanno a cercare gli 007 del Consorzio nei supermercati, quanto costano i tiragraffi per gatti che ho visto stasera? Un elicottero, un gps e una macchina fotografica sopra le vigne d'autunno e avrebbero in mano il quadro della situazione.
Rispondisimone
circa 14 anni fa - LinkPer i produttori ci sono già decine di controlli sia sulle vigne che in cantina. Si usano già elicotteri, aerei, satelliti, tecnici, ecc... Quello che fanno (o mi auguro faranno), gli "007" è un atro tipo di verifica. La verifica che quello che è dentro le bottiglie sia VERAMENTE Chianti Classico identico a quello dell'approvazione autorizzata. Grazie al contrassegno di stato si può risalire alla partita di vino certificata dal Consorzio e dalla CCIAA. Avanti Tutta !!
RispondiAndrea Pagliantini
circa 14 anni fa - LinkSimone dentro le bottiglie c'è esattamente quanto è stato campionato e sigillato dall'ispettore del Consorzio, non ci sono dubbi. I giochi si fanno entro il 15 gennaio di ogni anno e gli elicotteri e le foto servono per vedere il colore delle foglie in autunno, interessante poi sovrappporre il tutto con i dati dell'albo vigneti. Ma verrebbe fuori un canaio, in parte rinsavito e sanato da una infinita serie di innesti luglieschi, quindi meglio lasciar perdere e mandare coreograficamente gli 007 a cercare fascette doppie.
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - LinkQuest'anno era nettamente migliore il Chianti Classico di Castellinuzza (il cugino di Simone Coccia), vi è forse sfuggito?
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - Link@Andrea quello che mi lasscia perplesso è che sia consentito presentare in degustazione bottiglie con su scritto "campione da degustazione", invece che con l'etichetta originale. E non parlo di vini prelevati dalla botte....
RispondiStefano
circa 14 anni fa - LinkSono stato presente all'anteprima e ho fatto la mia PICCOLA parte con 29 assaggi...;-) Ho notato solo un paio di differenze notevoli (7/8 punti) e vorrei sapere cosa ne pensate: Il primo è il Ricasoli Rocca Guicciarda 2007 che a me è piacituo, per il buon frutto e la bocca..piena (87 p.), solo 80 per Intra.. Il secondo (invertito è il Ruffino santedame 2008 che a me non ha detto nulla (o poco, 80 p.) ma ha avuto un 87 su Intra... Notevole,poi la differenza con Luca maroni per il Villa Cafaggio 2006 Riserva (90 p il mio, 84 LM..)...
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkin questi punteggi entra anche la storia delle aziende. Rocca Guicciarda è sempre stato polposo e legnoso molto intenazionale e non si è spostato di un centimetro e così in anteprima non brillava per la finezza del tannino. Su Ruffino Santedame (che in genere non mi fa impazzire) discorso inverso con una freschezza e una bevibilità inedite e apprezzatissime. Villa Cafaggio invece semplicemente splendida la Riserva!
RispondiStefano
circa 14 anni fa - Link...Grazie!!! in effetti era la mia prima ..anteprima...
RispondiFranco Traversi
circa 14 anni fa - LinkVedo che vi è sfuggito il miglior assaggio del Chianti Classico 2008, strano attenti giornalisti come voi!!!! Castello delle Stinche - Antico Lamole vigna Graspoli. Certo, solo un appassionato come me si assaggia tutti gli 83 vini del 2008
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkgià mi era piaciuto lo scorso anno ed erano passati anche da Burde con i loro vini che avevo otdinato e non mi sono mai arrivati! Buondissimo in effetti anche il 2008...ma l'ho assaggiato come 98esimo vino e non me la sentivo di descriverlo!
RispondiFranco Traversi
circa 14 anni fa - LinkGuarda Andrea era la prima annata sai, mi sa che hai scambiato azienda.
RispondiGiorgio
circa 14 anni fa - LinkIeri eravamo a Lamole, 12 appassionati della Svizzera Italiana. Siamo rimasti letteralmente folgorati dai 3 vini rossi del Castello delle Stinche... Siamo certi che di questa azienda, ai più ancora sconosciuta, sentiremo presto parlare... Nei prossimi giorni pubblicheremo il resoconto della visita. Grazie Franco!
RispondiAntoine
circa 13 anni fa - LinkBuonasera vorrei sapere a chi sono riservate queste giornate. Sono a pagamento? Un cordiale saluto
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