8 annate per capire che Masseto non è il mio vino

di Alessandro Morichetti

Se questo fosse un articolo cartaceo, dedicherei almeno un paio di paginate a raccontarvi la genesi di Masseto e come questo merlot toscano sia ormai, a tutti gli effetti, un autentico vino mito italiano riconosciuto nel mondo. Ma questo, ohivoi, non è un articolo cartaceo e fiumi di parole scopiazzate qui e lì possono essere magnificamente sostituite dalla voce dei protagonisti, che ci aiutano a ricostruire le tappe luminose di una storia toscana celebrata nel mondo. A spiegarvi l’azienda, quindi, abbiamo direttamente Axel Heinz, enologo di cantina del Masseto, in collegamento diretto dalle vigne e in esclusiva per YouTube.

Avete seguito tutto, giusto? 7 ha di collina nell’area di Bolgheri, unica grazie alle “ricche” (ettecredo!) argille plioceniche ma divisa in 3 aree – Masseto Oro (quella centrale, la migliore, spina dorsale del vino), Masseto Alto (più sabbiosa), Masseto Junior (con viti più giovani su terreno ciottoloso di sabbia e argilla) – raccolte separatamente. 2-3 settimane tra il primo e l’ultimo grappolo staccato, vinificazioni separate, 12 mesi in piccolo legno nuovo poi il blend definitivo (scartando i lotti meno pregevoli) e altri 12 mesi sempre in barrique. Dopo 12 mesi di assestamento in bottiglia, il vino è pronto per la commercializzazione.

Anche fermandoci qui avremmo già svolto un discreto compito divulgativo, che sarebbe però incompleto perché un altro elemento centrale nella storia del Masseto è l’avvicendarsi, negli anni, di tecnici (André Tchelistcheff, Federico Staderini, Andrea Paoletti, Danny Schuster, Tibor Gál, Michel Rolland, Andrea Giovannini, Thomas Duroux) e proprietari presso la Tenuta dell’Ornellaia (oggi la regione sociale precisa è Ornellaia e Masseto soc. agricola): Lodovico Antinori alle origini e oggi i Frescobaldi, dopo una parentesi con la presenza di Robert Mondavi (Constellation Brands). Ripercorrere la storia con Leonardo Raspini (intervistato da Antonio Boco per WineNews.tv), direttore generale ed agronomo della tenuta, è un viaggio serio tra alcuni esponenti di spicco della scienza enologica degli ultimi 30 anni.

Lo ripeto per i distratti. Masseto è una icona del vino italiano riconosciuta del mondo. Il millesimo 2001 prese 100/100 sul Wine Spectator e nel 2008 fu il primo vino italiano ad essere commercializzato per il 20% della produzione da 5 Negociants della prestigiosa Place de Bordeaux (pdf): un evento storico.

Ebbene, premesso tutto ciò posso finalmente passare all’assaggio di 8 annate dell’agognato Masseto. Chiudo gli occhi e sono di nuovo lì. Giornata piovosa, penultima fila della sala deputata, siamo al Merano Wine Festival 2012 (quando si dice la velocità della rete, eh? :-D) e questo genere di verticali a Merano non manca mai. Ho prenotato la degustazione con largo anticipo perché non volevo perderla. Più dell’Amarone di Romano Dal Forno in verticale, più del grande Monprivato di Mauro Mascarello che mi sta dietro casa. Luca Gardini, Costantino Gabardi (gourmet, importatore, brand manager) e Alex Heinz sul tavolo dei relatori, io e il mio piccolo bagaglio di assaggiatore al tavolo (con tanto di telo da mare per le Terme a seguire).  Dicevamo: prestigioso laboratorio su Masseto, Gardini esuberante ed ecumenico as usual, io concentrato giù da piedi che neanche all’università mi sono spremuto tanto per capire qualcosa.
Scusate, ho appena ricevuto un sms: “Ma insomma, di che cavolo sa questo Masseto, ché non l’ho mai provato???”. Eccomi, arrivo. Annata per annata, ripercorro i miei appunti senza lavorarli di lima. Nature:

Masseto 2009: polpa di piccola frutta, grafite, tanto ribes, bocca abbastanza aggressiva in cui la polpa cede il passo al centro ad un tannino ancora in integrazione, in fieri. Cappero sul finire, seconda annata più calda dopo il 2003. Irruento. 90+

Masseto 2008: esplosivo in apertura poi timido, vegetale, catrame, tanto frutto, più tondo e alcolico, ricco, completo, ancora con durezze da attenuare. Serio. 93

Masseto 2007: legno di cedro (le matite sniffate alle scuole elementari, ndr), goudron, molto bordolese, rotondo, ammandorlato sul finale in contrasto con una percettibile “dolcezza” del vino. Texano. 91-

Masseto 2006: canfora, polveroso, introverso, embrionale, teso, pomodorini canditi, “macchia mediterranea devastante” per qualcuno, un filo di nota calda, bello in bocca, lungo, più fresco nel finale. Autentico. 92

Masseto 2002: granato sull’unghia, caffè, foglie al sole, principio di ossidazione, poco volume al centro, duro senza futuro, ciccia ma finisce duro senza cenni di gentilezza. 86

Masseto 2001: brodoso, glutammato, in bocca ha una discreta grinta ma il naso è piantato e poco invitante, non invita ad andare avanti. I relatori lo fanno, io preferisco non giudicare. s.v.

Masseto 1998: balsamico, peperoni, noce secca, molto godibile e ampio, stessi rimandi anche in bocca, si beve con piacere, dicono sia più fine di altre versioni e probabilmente è vero. 94

Masseto 1995: Colora di buona evoluzione, gomma, confetto, erbe officinali, rotondo e armonizzato, dicono sia più potente, il primo Masseto moderno. Ottima esecuzione e qualche cenno di maturazione. 91

Considerazioni conclusive: Masseto è un grand vin che non mi scalda il cuore. Un grande vino di ispirazione internazione, dal prezzo importante (sui 450 euro circa a scaffale: costoso o caro?), cresciuto sulla costa toscana guardando a Petrus, per quel magico mix di merlot e argilla: un prodotto di tanto frutto, cesellato tra toni dolci e vegetali che in bocca consegnano un sorso polposo, più o meno ricco, sempre di buon estratto e calore ma raffinatamente tannico. Un vino di tecnica enologica sopraffina alla cui cifra distintiva, personalmente, prediligo liquidi più sfumati, di slancio e bevibilità più che concentrazione.

Nelle 4 annate recenti ho notato un surplus di materia rispetto alle “seconde” 4; ho anche chiesto se ci fossero stati sostanziali mutamenti nell’approccio tecnico ma mi pare di aver desunto una continuità espressiva senza curve. La valutazione centesimale è solo indicativa e sommaria, forse inferiore alla numerologia di mercato, ad indicare il giudizio importante e generalmente molto soddisfacente in termini assoluti. Il Mondo Masseto – fatto di riconoscimenti prestigiosi, aste e testimonial come Carlo Ancelotti – è inebriante, di portamento bordolese e meditato al millimetro: non un quadro che mi tocca l’anima ma, di certo, un tassello necessario e ambizioso, che fa bene al vino italiano.

 [Foto: Masseto]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

21 Commenti

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Antonio Boco

circa 11 anni fa - Link

Solo due domande 1) Ma quanto mi stavano male quei capelli così corti? 2) Ricordo un Masseto 2001 pazzesco, tra i migliori che mi siano mai capitati. Possibile che sia ridotto così?

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Alessandro Morichetti

circa 11 anni fa - Link

Eri bellizzimo, avevo anche messo un inciso sulla posa di partenza, sul combo gomito-bustino, ma poi ho avuto pietà :D. Ho letto in giro anche io di un ottimo 2001 ma la nostra bottiglia era così, piantata nel mio bicchiere e non solo. Da cui il prudente sv.

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az

circa 11 anni fa - Link

Il Masseto 2007 l'unico che ho avuto la fortuna di sentire (bene) lo riassunsi così: una esplosione di frutto. Sicuramente eccellente (oltre i novanta punti); texano ma che va bene per i nuovi, e vecchi, ric... fortunati dei paesi freddi. Aggiungerei fondamentale il contesto ambiente-persone con cui lo si beve, con le persone "giuste" aumenta il godimento percepito (non so se è stato così anche nel mio caso).

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Pietro

circa 11 anni fa - Link

Bello mi è piaciuto, e belli i video. Curiosità: che fine fanno i vini non all'altezza di diventare Masseto?

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Andrea Gori

circa 11 anni fa - Link

credo finiscano nell'Ornellaia o nel Serre Nuove

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antonio f.

circa 11 anni fa - Link

"eau de masseto" è geniale.

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Antonio

circa 11 anni fa - Link

Ho assaggiato quasi tutte le annate descritte (tranne 2009 e 1995) e confermo che l'unica annata che ho trovato veramente all'altezza dell'esorbitante prezzo è il 1998, un vino di grande livello. Comunque a quel prezzo Grandi Borgogna tutta la vita!!

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Angelo D.

circa 11 anni fa - Link

No so prima, ma le annate recenti sono di molto più Bordeaux line che mai. Personalmente ho memoria di un 2006 in grande armonia. Il 2008 anche sugli altri vini di ricaduta è venuto fuori piuttosto iper... Meno male che Masseto c'è...

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Paride

circa 11 anni fa - Link

bell'articolo! il vino non ti piace ma dai fino a 94 centesimi :-) chiosando che Masseto è fondamentale per il movimento italiano! proprio come su diun articolo da carta stampata. ;-)

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Alessandro Morichetti

circa 11 anni fa - Link

Ho usato i numeri per gerarchizzare alla veloce un vino che ha piena dignità d'essere senza entusiasmarmi. Forse ho ecceduto in democristianismo "dissociato" ma dal titolo non direi. Fosse stata una verticale di Barolo turbomoderno allora avrei iniziato a fumare dalle orecchie. Che sia un attore importante del vino italiano di qualità - riconosciuto in quanto tale nel mondo, persino a Bordeaux dove di certo non stanno ad aspettare noi - è un dato di fatto che nulla c'entra col mio gusto. PS: Masseto è il classico vino di cui, off the records, puo' capitare di sentire cose curiose: sul genere critiche private e pubbliche virtù. Niente di irreversibile, con le icone capita. Apprezza almeno lo sforzo, per questa volta ;-).

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Paride

circa 11 anni fa - Link

apprezzato! è un pò una confessione! ahah :-)

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Adriano Aiello

circa 11 anni fa - Link

Oddio il sistema delle votazioni risponde a dei canoni fatti apposta per soggettivizzare il MENO possibile (e fare i pipponi sui terziari magari) e quindi ci sta che dai 94 ma non ti scalda il cuore. Io sto con Ale sul giudizio finale e anche se non ho assaggiato assolutamente tutte queste annate oserei addirittura dire che palle di vino!:)

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Hamlet

circa 11 anni fa - Link

domanda: ma se il masseto 2001 ha preso 100/100 ed è arrivato sesto nella classifica dei migliori vini dell'anno, i primi 5 vini della classifica quanto hanno preso, 101/100 ????

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mercato asiatico

circa 11 anni fa - Link

Masseto....Masseto....Rolland.... Merlot....ci sono diversi Masseto....vinificazioni separate legno piccolo, poi blend definitivo....450 euri....., Mmah, a me, da addetto ai lavori, vengono in mente solo i Russi pieni di soldi che entrano in enoteca con la fiatella che t'"accòra"(termine asiatico per descrivere l'intenso disagio) e papille gustative depianate dalla Vodka per comprarlo e poi i poveri ristoratori che si stracciano le vesti per un "tozzo" di sconto per rivenderlo al tavolo, pensa te, sempre ai Russi.di prima. Un vino che strizza l'occhio ai grandi merlot Californiani e ne segue attentamente le dinamiche commerciali. Quì in Asia beviamo Sassicaia !!???

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Claudio Callioni

circa 9 anni fa - Link

Bell'articolo, come sempre. Non ho ancora avuto l occasione di provarlo ma deduco dalle tue parole che non è neanche il mio vino. Però si ha sempre la curiosità di provare certi nomi. non son mai stato a Merano, ma diversi amici me ne hanno parlato bene. Per aver la possibilità di appuntarsi a certe verticali che si deve fare? Sono aperte al pubblico o sono riservate a giornalisti, enologi e sommelier di spessore?

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Alessandro Morichetti

circa 9 anni fa - Link

Ciao Claudio, aperte al pubblico. Pagando si apre tutto e Merano sotto Festival non è niente male.

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Claudio Callioni

circa 9 anni fa - Link

fantastico. alla prossima edizione sarò via ma cercherò di non mancare alla 2016. intanto grazie..ah un ultima domanda..sempre per il discorso grandi verticali, dici che hai prenotato la degustazione con largo anticipo..dove? direttamente al festival o le case annunciano previamente cosa si potrà provare sui loro siti internet?

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Cristina

circa 9 anni fa - Link

Beh io ho avuto la stragrande fortuna di degustare nel 2004 un Masseto datato '88 - credeteci come no, lunga storia raccontarvi di chi era la bottiglia. Ho avuto fortuna di degustare Chateau Margaux, Petrus e qualche altro "vinello" di pregio e fama mondiali (parecchi!); ma quel Masseto la lasciato una memoria indelebile che nessun altro vino, neppure Sassicaia che amo, ha potuto cancellare o modificare. Un altro mondo, vino degno di re e regine.

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enrico

circa 8 anni fa - Link

Buongiorno, ho una bottiglia di Masseto 1988 perfettamente conservata,chi riesce a farmi una quotazione??? Grazie

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enrico

circa 8 anni fa - Link

Buongiorno, ho 1 bottiglia di Masseto 1988 perfettamente conservata, chi riesce a farmi una quotazione?? Grazie

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Luigi

circa 3 anni fa - Link

Buono il masseto

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