Wine From Here | La vera avanguardia del vino naturale viene dalla California
di Alessandro MorichettiWine From Here è un documentario sul vino naturale in California. Esce in questi giorni negli States e già il solo trailer del film diretto da Martin Carel mi gasa parecchio. Tony Coturry (Coturry, Glen Ellen) smonta l’idea romantica del vino parlando di 6 pagine di additivi legalmente che possono essere aggiunti legalmente senza risultare in etichetta. Poi, al minuto 1:25, Gideon Beinstock (enologo di Clos Saron, Sierra Foothills) pronuncia la nitida frase: “non inoculiamo, non aggiustiamo l’acidità… L’idea è produrre vini che rappresentino davvero l’essenza del terroir“. Roba che detta da uno yankee nella patria del varietalismo suona parecchio rivoluzionaria, alla moda di The Times They Are A´Changing.
A conti fatti, parlare di California come Nuovo Mondo dai cabernet legnosi e fruttoni è una parte sempre più parziale, datata e ideologica del racconto. Nel 1976, il Judgment of Paris sovvertiva drasticamente l’opinione comune enoica mondiale: chardonnay e cabs della West Coast sbaragliarono i titolati e mitologici vini di Bordeaux, imprimendo alla storia un corso imprevedibile. Se poi vado a rileggere il programma di sostegno alla viticoltura sostenibile da quelle parti, tutto torna. Penso all’Italia, a quanto sarebbe significativo raccogliere in un film le anime del movimento naturale per farne un manifesto culturale ed artistico: verrà un giorno, prima o poi, chissà.
32 Commenti
Franco Ziliani
circa 13 anni fa - LinkTony Coturry é uno degli eroi del fantastico libro di Alice Feiring Naked wine: letting grapes do what comes naturally che esce in questi giorni, interamente dedicato ai vini naturali. L'ho letto in anteprima e vi consiglio di procurarvelo e di leggerlo anche se Eric Asimov, sul New York Times, non l'ha proprio esaltato...
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linknon l'ho letto ma dopo "How I Save the workd from Parkerization" mi sono fatto un'idea...belli i vini di cui parla, condivisibili molti concetti ma decisamente troppo ingombrante Alice che parla sempre di sè stessa nei suoi libri e che ripete allo sfinimento i soliti tre concetti per 100 pagine
RispondiFranco Ziliani
circa 13 anni fa - Linkne ero sicuro Gori che i libri della "troppo ingombrante", come la definisci tu (sic!) Alice Feiring, non facessero per te...
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkEcco: questo intendo per 'filmato ben riuscito', prendi nota Morichetti. E Tomacelli non dica che è da istituto Luce... Anche se è solo un trailer, si gusta il ritmo, la musica pertinente e non invasiva, una certa dinamicità. Poi, è chiaro, se proponi qui in Italia di fare qualcosa di analogo stai fresco, come minimo ti becchi tre filmini indipendenti, tripla A, vinnatur, e viniveri, tutti e tre drammaticamente neorelistici (leggi palle a terra). Che paese, l'America.
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkmarossi non so se hai visto "Senza Trucco" ma anche solo a livello di trailer, quasi meglio di questo qui! certo, non ha ancora avuto una diffusione degna di livello...ma come numeri in Italia si parla ancora di nicchia e poco più, forse in California il pubblico è maggiore. In ogni caso mi piacerebbe vedere un film NON documentario che perori la causa, avrebbe più seguito e smuoverebbe più interesse
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkCaro Andrea, no non l'ho visto (e lo dico anche a chi ha scritto il post sotto). Sai dove si possa reperire? Sono come san Tommaso, aspetto di vedere...
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkfai benissimo! si può ordinare qui: http://senzatrucco.wordpress.com/ il trailer è qua: http://www.youtube.com/watch?v=PAFH04yONaU
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkGrazie per il link del trailer, mi sono ricordato di averlo già visto, se non erro, proprio qui. Carino davvero. Lo stile è 'quello' - alternanza di titoli, musiche e sapide battute - e mi pare quello giusto. Tu proponi un film vero e proprio che, en passant, perori la causa del vino naturale? La vedo duretta. Io mi accontenterei di un film italiano che, en passant, perori la causa del vino italiano tout court, sarebbe già un mezzo miracolo. Qui ci facciamo spesso del male. In un telefilm popolare come 'Un medico un famiglia', il personaggio principale, al ristorante, volendo festeggiare non so quale evento chiede al cameriere della pizzeria, euforico, 'Chamapagne!'. Nisba. Scoraggiato, riprova: 'Spumante?'. Neanche quello. Con mestizia si arriva alla dolente conclusione: 'Un prosecchino...', nella delusione generale. Quando si dice viva l'amor di Patria.
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkin effetti hai ragionissima, il nostro vino fa miglior figura nei film USA che nei nostri! però ci vorrebbe davvero un Sideways italiano ma solo a pensare a chi potrebbero essere gli attori mi piglia male...forse solo Filippo Timi che già fa le prove... http://www.civiltadelbere.com/settembre-ottobre-2011/
Rispondifrancesca ciancio
circa 13 anni fa - Linke allora io faccio la regia in questo caso!
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkMi candido per la scrittura della sceneggiatura, e colgo l'occasione per fare i complimenti alla Ciancio per il docu sul Dolcetto, che mi sono rivisto. Brava.
RispondiWineRoland
circa 13 anni fa - LinkUn documentario gradevole è Senza Trucco, però forse tu intendevi qualcosa di più corposo?
RispondiFrancesca ciancio
circa 13 anni fa - LinkAppassionati wine-cinephile a novembre avrete pane per i denti: tenetevi liberi il week end 11 e 12 novembre. A dogliani rassegna di film dal mondo dedicati al vino. Anche qui non mancheranno " le palle a terra" ma credetemi storie molto interessanti . Stat tuned! Per i dettagli c'e da aspettare un pochino
RispondiFrancesca ciancio
circa 13 anni fa - LinkOvviamente e' stay tuned! Posso suggerire anche Dolcetto e sogni su youtube. ? Piccola creatura imperfetta ma ha un suo perché
RispondiVittorio Rusinà
circa 13 anni fa - LinkNon conoscevo "Dolcetto e sogni" vado subito a vedere
RispondiAlessandro Morichetti
circa 13 anni fa - LinkVittorio, eccoti accontentato: http://www.intravino.com/vino/bastasse-un-video-per-fare-la-fortuna-del-dolcetto-di-dogliani-sarebbe-questo/
Rispondishe-wolf amazed
circa 13 anni fa - LinkUna delizia! Magari i vini saranno una schifezza, ma non c'é un'ombra di autocompiacimento o di protagonismo. C'é molta America, ma nel modo migliore.
RispondiJp
circa 13 anni fa - LinkAlmeno loro hanno il coraggio di dire quali e quanti "aggiustamenti" ha subito il loro vino... Altro che ipocriti come i produttori italiani che di vino in quella bottiglia chissà se ce ne davvero... Aiutooooo
RispondiVittorio Rusinà
circa 13 anni fa - LinkGrazie Alessandro per questa chicca...diffonderò on twitter and tumblr
RispondiRiccardo Francalancia Vivanti Siebzehner
circa 13 anni fa - Linkbhè, direi che sia "Senza Trucco" che "Archévitis" se la possono giocare tranquillamente col cugino from California. Non affossiamoci sempre, orsù! Ric.
RispondiEnoteca Pitti Gola e Cantina - Firenze
circa 13 anni fa - LinkQuando riusciranno ad eliminare anche l'irrigazione a goccia, allora si inizierà a parlare davvero di territorio...
Rispondibacillus
circa 13 anni fa - LinkCaro Alessandro. Una domanda. Cos'è il "varietalismo"?
RispondiFrancesco Maule
circa 13 anni fa - LinkAnche qui da noi qualcosa s'e' fatto, primo su tutti la mitica puntata di Report, In vino veritas, con l'intro di Albanese. E poi Senza trucco e archevitis di sicuro sono ottimi esempi recenti! Anche i francesi a livello comunicativo son piu' bravi di noi, anche per i vini naturali; gli americani si sa, fan le cose per bene e questa c'ha davvero i produttori migliori che parlano! Questi finlandesi sono avanti pure, scherzosi e low-cost: http://www.youtube.com/watch?v=AGREXYeI-Oc&feature=player_detailpage Ci vorrebbe in Italia, ci vorrebbe. Ma le associazioni sono fatte da contadini, non da registi e produttori...quelli servono! Comunque: quanto materiale c'e' sui vini naturali (documentaristico e didattico)che e' innovativo ed artisticamente valido? E quanto sui convenzionali?
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkForse avremmo bisogno di un film come questo (ambientato in langa però :-) ) http://www.mymovies.it/trailer/?id=36067 Un ottima annata, di Ridley Scott. E' semplicemente delizioso.
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkNon l'ho visto, ma Russel Crowe dovrebbe fare causa a chi l'ha costratto a girare il film con un'acconciatura da ridolini.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkCon quanto lo pagano si metterebbe anche un'acconciatura alla Lady Gaga... Vedilo e poi fammi sapere
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkPerché no? Grazie del consiglio. Di vino si capisce che non mastichi gran che, ma magari ti riciclo come cinefilo... Avevo visto a suo tempo il trailer, e mi pareva uno di quei film che sta tutto nel promo: cinico squalo americano si incontra-scontra con un altro mondo (Francia, Italia, Grecia, non importa) e finisce per capire quali sono i veri valori bla bla ble e soprattutto bleah. Insomma, lo vedrò solo perché me lo consigli tu e solo perché parla di vino, sennò rimaneva fisso nella categoria 'non l'ho visto e non mi piace' Salut
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkGrazie :-D
RispondiFabio
circa 13 anni fa - LinkMontes ma come fai a resistere al rozzo sarcasmo di Marossi? Ci vuole stomaco fermo.
RispondiRino Polacco
circa 13 anni fa - LinkA quanto pare lo stile del film "Bottle Shock" (che non riesco assolutamente a trovare in Italia) ha dettato il nuovo corso. Come anche "Sideways" o "Mondovino" che sono sulla stessa linea.... mi piace!
RispondiArmando Trecaffé
circa 13 anni fa - LinkBottle Shock lo puoi ordinare su amazon.IT e te lo pappi sottotitolato....
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkNessuno ha raccolto la non tanto velata provocazione di Morichetti: "Nel 1976, il Judgment of Paris sovvertiva drasticamente l’opinione comune enoica mondiale: chardonnay e cabs della West Coast sbaragliarono i titolati e mitologici vini di Bordeaux". Il cosiddetto Judgment of Paris vide 4 Bordeaux contro 6 californiani. Soltanto vini di Bordeaux e soltanto quei 4. Niente Borgognotti. Niente Pinot Noir. In giuria c'era anche Aubert de Villaine, comproprietario della Romanée-Conti. Sarei curioso di conoscere la sua opinione su quella disputa. C'è da dire che Alessandro in parte sbaglia, i Bordeaux non furono sbaragliati dai californiani, solo lo Stag's Leap del '73 ha scavalcato i francesi. Ma è stato pur sempre uno smacco. C'è anche da dire che i soli 4 Bordeaux in gara non rappresentavano certo il meglio della Francia: Château Haut-Brion, Château Mouton-Rothschild, Château Montrose e Château Leoville Las Cases. Bottiglie sicuramente costosette, ma non il meglio della francia enoica. L'unica cosa che viene da pensare è che forse questa è l'ennesima conferma che i bordolesi (cabernet-merlot) sono storicamente sopravvalutati. Per correttezza e completezza d'informazione il Judgment fu ripetuto nel 2006 con gli stessi errori di fondo (le stesse identiche etichette), sempre 6 contro 4, e con risultati ancor più disastrosi per i Bordeaux.
Rispondi