Vino self-service | L’America sta più avanti indietro di noi

di Alessandro Morichetti

In principio furono le bottiglie d’acqua, poi vennero i profilattici, ora siamo al vino. Le vie della distribuzione automatica sono infinite ma una cosa è certa: quando affronti un problema dal verso sbagliato, diventare curiosi al limite del ridicolo è un gioco da ragazzi. Se ami il vino o qualsiasi altro alcolico, prega di non nascere in Pennsylvania. La trafila per comprare una bottiglia è estenuante, attenzione ai passaggi: “inserisci la patente di guida, guarda dentro la telecamera, soffia nell’apposito sensore e voilà hai il permesso di acquistare una bottiglia di vino dal chiosco automatico del market”. E per inciso questa è una grande conquista, quando combatti ogni giorno col post-proibizionismo, come racconta Lara Gusatto su KataWeb:

Le persone possono comprare vino e birra per il consumo domestico solo nei negozi di proprietà statale gestiti da impiegati pubblici. I ditributori privati di birra possono vendere unicamente barilotti o casse intere, mentre bar, ristoranti e corner store devono limitarsi a due confezioni da sei lattine per cliente. Ora l’arrivo di queste macchine automatiche dispensatrici di vino è stato accolto come un segnale di modernità e apertura e sembra che i clienti dei due supermercati dove sono state installate, siano più che soddisfatti di poter acquistare cibo e liquori nello stesso luogo senza dover andare in due esercizi diversi. Se la sperimentazionione avrà successo sono già pronti altri 100 chioschi da installare in tutto lo Stato.

Questione di prospettiva. Se l’alcol è Satana, il metodo ha un suo perché. Contingentare, controllare, sembra quasi che gli americans vadano verso un patentino alcolico digitale che sorveglia tutto: un Grande Fratello che si occupa di quali alcolici compri, dove e perché. In Italia sarebbe impensabile, ma da quando ho scoperto che al peggio non c’è mai fine non mi sorprendo più di nulla. Tassa sul sole abronzante, distributori automatici di vino e birra somministrata rigorosamente dal medico di famiglia, chi offre di più?

avatar

Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

6 Commenti

avatar

Michela Boschi

circa 14 anni fa - Link

Oddio non ho parole! ma veramente! una volta tanto mi sento fiera d'essere italiana e viverci!

Rispondi
avatar

Nelle Nuvole

circa 14 anni fa - Link

L'America, intesa come USA, è divisa in 50 stati, la Pennsylvania è solo uno dei tanti. Che facciamo ci sconvolgiamo per le restrizioni del suo monopolio? Allora che dire della maggior parte del Canada e dei paesi scandinavi dove i diversi monopoli dettano legge da anni? E dove nello stesso tempo c'é un problema di alcolismo notevole? PS La trafila estenuante non é solo per comprare il vino, ma anche per venderlo, almeno la Pennsylavnia é piccola e confina con stati più permissivi ...

Rispondi
avatar

MAurizio

circa 14 anni fa - Link

Bah. Mi sembra che risolvano con il loro solito pragmatismo meccanicista due questioni banali: a) non si vendono alcolici ai minori e b) neanche a chi è già palesemente ubriaco Mentre questa notizia sembra destare scandalo, da sempre in Italia c'è "l'equivoco" dei distributori automatici di sigarette oggetto di "scandalo" ben più serio per il libero accesso anche ai bambini (e "forse" le sigarette sono un filino meno "salubri" di una bottiglia di vino) Aggiungeteci che negli USA l'alcolismo è un problema recepito in maniera ben piu' serie e perseguito, specie per chi è alla guida, in maniera ben più severa. Tuttosommato le macchinette così complicate sono in realtà una tutela per l'utenza (astemi compresi, che poi rimangono vittima dei guidatori ubriachi)

Rispondi
avatar

IO

circa 13 anni fa - Link

Non si può impedire, anche a chi è già UBRIACO, di comprare e di bere quanto cazzo gli pare. Casomai va punito quando crea danno agli altri ( anche quando guida o svolge un lavoro ). Non puoi venirmi a dire quanto devo bere. Finchè non creo problemi agli altri sono cazzi miei. E' la privacy caro mio ed è un diritto per me di fare col mio corpo quel cazzo che mi pare e nessun governo o Stato del mondo può impedirmelo, altrimenti non è più DEMOCRAZIA, ma DITTATURA.

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

guarda che è proibito PER LEGGE vendere alcohol a chi è in stato di ubriachezza, lo prevede il codice civile e i ristoratori o baristi che contravvengono sono passibili di multe e sequestri dell'attività

Rispondi
avatar

Terry Nesti

circa 14 anni fa - Link

Maurizio, solo una precisazione, anche i distributori di sigarette in Italia per legge dovrebbero richiedere un documento d'identità(codice fiscale)

Rispondi

Commenta

Rispondi a Terry Nesti or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.