Viaggio nella Champagne | Drappier: incanto, calore e cremosità dell’Aube

di Andrea Gori

Quando si parla di liquer e di standardizzazione dello Champagne, probabilmente si ignora che alcune maison realizzano ogni anno liquer da ogni vitigno e lo invecchiano separatamente in modo da averne un centinaio da cui attingere per cesellare i propri blend. Una delle giornate più piacevoli, nonché una delle dimostrazioni più eclatanti della impareggiabile maestria dei vigneron francesi, l’abbiamo vissuta nel salotto di casa Drappier, dove Michel ci accoglie di fronte al suo camino con savoir faire e classe inaudite, nonostante il centinaio di visitatori che affollavano quel giorno la casa.
Anche se ci troviamo nell’ammiraglia della Barsaurabois, entrare qui dentro da proprio l’impressione di essere accolti in casa di vecchi amici: zero ostentazione, tanta concretezza e storia come sempre stratificata e vissuta con leggerezza ineguagliabile. I Drappier sono una famiglia originaria di Reims (commercianti di tessuti) ma qui dal 18esimo secolo: furono i primi a togliere il vitigno gamay per dedicarsi quasi solo al pinot noir, con più di 100 ettari (compresi i vigneti di Urville che risalgono al 1850), cui si aggiunge qualcosina a Choully per le cuveè più importanti.

Opulento, edonistico, ricco e gioioso: ecco alcuni dei classici termini per definire lo Champagne del sud e Drappier ne è forse l’emblema. E’ stato lo Champagne preferito da Charles de Gaulle, ritiratosi a Colombey Les Deux Eglises (oggi sede di impianti candidati ad entrare nella AOC Champagne), mentre recentemente pare sia il pallino fisso di Sir Alex Ferguson. Di sicuro è tra i più diffusi e stimati in Italia e se ne capisce presto il motivo.
Drappier è una delle poche maison che, fino al primat, produce tutti i formati direttamente, dalla mezza bottiglia fino appunto ai giganteschi formati da 30 litri (solo 25 prodotti ogni anno di cui 4 destinati all’Italia!).
Dopo le chiacchere davanti al camino, con belle riflessioni sul gusto dei consumatori, Michel sottolinea alcune caratteristiche delle proprie cuvée, come la riduzione progressiva dei solfiti per motivi di allergie in famiglia, l’uso obbligato della malolattica, ma anche le attenzioni per evitare filtrazioni ed enzimi vari e l’allungamento dei tempi di permanenza sui lieviti in modo da avere una cremosità particolare in tutte le etichette.

Una scelta precisa e moderna, ma tutto sembra sparire quando apriamo una porta e quasi per magia dal salotto di casa Drappier siamo nei locali dell’Abbazia Cistercense fondata da Bernardo da Chiaravalle che, appunto, ha costruito l’abbazia qui dove ora ci sono le cantine Drappier. Bernardo divenne monaco a Clos Vogeuot su terreni simili (kimneridge e calcari marnosi con presenza di iodio, conchiglie fossili) ed è normale che qui abbia portato modi di agire Borgognoni. Bernardo, la cui effige adorna il caminetto, è quasi l’equivalente di Dom Pierre Perignon al Nord, essendo la persona che ha introdotto il pinot nero in Champagne.

Il giro in cantina è impressionante, non solo per l’abbazia ma soprattutto per la visita alle botti e al grande locale che ospiterà i preziosi Ovarum per le fermentazioni e per l’assaggio epifanico (di nuovo) delle liquer d’expedition millesimate. Una incredibile esperienza al limite della bevibilità con 700 gr/litro di zucchero uniti a pinot nero e chardonnay delle diverse annate, una palette incredibile a disposizione di Michel per realizzare i suoi vini. La cuvèe base Carte d’Or con il suo floreale di ginestra e pesca condita con pepe e minerale croccante, dalla bocca precisa ed equilibrata, è nota all’universo mondo ma le sorprese sono tantissime in mezzo alle 13 etichette prodotte dalla maison:

Brut Nature – 100% pinot noir solo prima spremitura
Ginestra e pesca, designed per essere nature. Mallo di noce e poi un lato floreale e di erbe di campo. Pinot nero classico che vien fuori molto dopo. In bocca è kirsch e sapidità accentuata dallo zero dosage. 85

Drappier Cuvée Léger Brut Rosé – 100% pinot nero, poche ore nella pressa.
Non proprio saignée, appena rosa buccia di cipolla. Made for UK, molto morbido, lo potremmo definire “il lato femminile del pinot”. Naso di lampone e ribes rosso, tamarindo e un tocco di viola. Bocca cremosa, leggerissima e soffice, in punta di piedi e irresistibile. 88

Brut Nature Rosé Zero Dosage – 100% pinot nero
Incantevole già dal colore, una fragola tra le più belle di sempre. Al naso regala in sequenza: melograno, cassis, vaniglia, zucchero a velo e cipolla di tropea. Bocca arcigna, di corpo e decisa, con una bolla non finissima ma nello spirito giusto per la tipologia 87

Champagne Drappier IV Blanc de Quatre Blancs
Dai vitigni arbanne, chardonnay, petit meslier e pinot blanc ognuno in proporzione di un quarto. Naso di fieno e paglia, selvatico e gioioso, con profumo intenso di miele di castagno, tabacco e cedro candito. Bocca che riflette i profumi, rimane leggero e piacevolissimo, intrigante e sottile. Rigenerante come una pioggia di fine aprile. 88

Millésime Exception 2004
Metallico, iodato e gessoso già dal naso. La bocca è appuntita all’inizio, poi subentra la sensazione cremosa tipica Aube e un finale di nocciola, quasi vinoso. Una cuvèe delicata fuori, ma dal ripieno deciso. 89

Grande Sendre Cuvèe 2004
Naso floreale ricco, intenso di mora e mirtillo. Bocca larga e cremosa, finale lunghissimo che carezza e seduce. 94.

Drappier è il compendio della Aube e della Champagne del sud: devozione al pinot nero dai tempi di Bernardo e poco chardonnay nonostante sia vicinissimo a Chablis. Terra nata per i rossi ma che da grandi bolle. Proprio qui, per la prima volta, è stato spumantizzato il pinot nero e solo dopo nel nord a Epernay e Reims. Le bollicine sono sempre delicate e cremose e classe, umanità, calore e armonia, sono di casa: il distacco abita molto più a nord.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

13 Commenti

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Flachi10

circa 12 anni fa - Link

Post molto interessante e che invoglia a bere un secchio di champagne in maniera compulsiva ! Ricordo ancora una serata qualche anno fa, un amico appassionato organizzò una cena a base di Drappier Charles de Gaulle Cuvée (80% Pinot 20% Chardonnay se non sbaglio) per poi proseguire con altre chicche selezionate della sua cantina, davvero notevole pur essendo ad un prezzo abbordabile!! L'avete assaggiato?

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

non me ne sarei mai andato ma ad assaggiarle tutte non ce l'abbiamo fatta...di sicuro però da lui basta chiedere!

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eleutherius grootjans

circa 12 anni fa - Link

Molto bello.

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A3C

circa 12 anni fa - Link

scusa Andrea ci daresti un'idea dei prezzi Franz Keller? Grazie, A3C

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

direi ottimi, considera che la spaziale Grande Sendrèe viene in enoteca sui 45 euro... per gli altri prezzi vedi qui http://www.enotecalombardi.com/it/DettaglioProdotto.php?c=07107 forse offline qualcosina di più ma si può dire senza tema che DRappier è tra i migliori champagne per rapporto qualità prezzo

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A3C

circa 12 anni fa - Link

grazie...

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Marossi

circa 12 anni fa - Link

Chi ama lo sciampàgn non ama l'Italia.

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

chi continua a scrivere "sciampagn" e dire certe cose non ama sè stesso ;-)

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Michela Muratori

circa 12 anni fa - Link

vero proprio una bel momento Andrea! Drappier mi sembra una persona molto umile ed intelligente, lo si capisce anche da come parla. Mi fa piacere perchè mi identifico molto nel gusto del consumatore che ha descritto: vini freschi e con dosaggi bassi, evviva proprio come stiamo facendo in Franciacorta! A volte certe conferme sono davvero importanti e danno la voglia di continuare nonostante le fatiche e i problemi del day by day!

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Flachi10

circa 12 anni fa - Link

Lei è la stessa muratori che produce il Villa Crespia NumeroZero? se si, devo ringraziarla !!! Ho bevuto una magnum il 31 dicembre 2010 per aperitivo e ancora la ricordo !!! STREPITOSO!

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Michela Muratori

circa 12 anni fa - Link

sì sono proprio io! grazie che bello mi fa moltissimo piacere che il nostro NumeroZero abbia accompagnato un ultimo dell'anno e mi fa piacere soprattutto perchè è un dosaggio zero che ormai per noi è quasi diventata una 'filosofia di vita'!! ;)

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Pietro Caputo

circa 12 anni fa - Link

Mi associo sono consumatore del suo NumeroZero che adoro.

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