Twitter times | Konstantinos Lazarakis MW e il vino greco

di Alessandro Morichetti

Konstantinos Lazarakis MwOggi è giornata di vino “greco”, da quello italiano a quello ellenico 100%. Ora, sfido il più saccente dei sommelier a infilare più di 2 frasi di senso compiuto sul vino della Grecia. Non ce n’è, lasciate perdere.
Ok, a forza di leggerne, so anche io che la Grecia è il paese vinicolo più antico d’Europa: si parla del 2000 a.C., non l’altro ieri come in California. Tanto per dirne una, sono i greci antichi che hanno portato la viticoltura in Francia, mica il contrario. Nella storia, ne hanno fatte di tutti i colori da quella parti. Invecchiamento in anfore impermeabilizzate con catrame o resina, acqua di mare, erbe aromatiche e spezie per conservare il vino, mosto cotto e miele per addolcirlo. L’enologia dei tempi che furono, insomma.
Del vino attuale nulla so, un Mavrodaphne di Patrasso fortificato che assaggiammo al tempo dei corsi Ais non fa testo. Incuriosito, mi sono tolto lo sfizio di chiedere pochi flash a un’eminenza del vino in Grecia, il Master of Wine Konstantinos Lazarakis. Nessuna esaustività, solo appunti personali, qualche etichetta (greca e non solo) da annotare sul taccuino e pochi link da seguire per saperne di più.

(L’avrete capito ma puntualizziamo: perché Twitter times? Beh, chiaro, le risposte entrano rigorosamente – o quasi – nei 140 caratteri del mondo al tempo di Twitter.)

D: Dimmi un vino greco indimenticabile
R:
Megas Oenos 1988 di George Skouras, un blend dell’autoctono aghiorghitiko e cabernet sauvignon. 
D: Ti chiudo in cantina, puoi avere con te solo una bottiglia. Quale?
R: Hill of Grace 2001 di Henschke. Dai, se fa troppo caldo concedimi un Pyrgos Santorini 2001 di Hatzidakis, assyrtico in purezza (il miglior vitigno bianco di Santorini).
D: Cena leggera – zuppa di fagioli e salsiccia – cosa ci abbini per sfuggire dalla monotonia?
R: Tieniti forte, mangialo col più vecchio Sercial Madeira che trovi poi mi racconti.
D: Saresti disposto a picchiare un sommelier se…
R: .. mi proponesse Champagne e torta nuziale.
D: Vino greco, diciamo qualcosa fuori dagli schemi.
R: Meglio i vini dolci, di cui si parla troppo poco, dei cabernet new-world, di cui si parla troppo.
D: Tua moglie non può sentirci. Vuoi conquistare Michelle Pfeiffer, ti hanno detto che sta girando un film in Grecia. Cosa le proponi?
R: Aragosta e spinaci da George Litrivis al ristorante Edodi di Atene. Fidati, stenderei chiunque.
D: L’ultima cena. Cosa bevi?
R: Assyrtico e Vinsanto di Santorini, uno Xinomavro (uva rossa greca molto comune) di Naoussa bello invecchiato, un eccellente Agiorgitiko di Nemea (zona di elezione di questo autoctono) e un vecchio moscato di Samos.
D: Scherzi a parte, mettiamo un attimo da parte il vino: la miglior cena di sempre?
R: Sono stato molto fortunato in vita mia, faccio fatica a sceglierne una. A pensarci bene, ti dico che la migliore è stata ieri sera, a casa con la mia famiglia. E stasera si bissa.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

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