The next big thing in America si chiama Moscato
di Antonio TomacelliChe fine ha fatto il Brachetto d’Acqui? Massì dai, te lo ricordi, no, quello spumantino rosso dolcissimo che il cameriere della trattoria ti propinava a fine pasto, con il sussiego di chi sta per stappare un Krug? Erano gli anni ’80 (forse ’70) e il boom del Brachetto finì con le bottiglie svendute a 2.500 lire sugli scaffali dei peggiori supermercati di Caracas. Quella dello spumantino piemontese è stata la prima “Next Big Thing” della mia vita alcolica, segnata da una serie di parole d’ordine alle quali era impossibile resistere. Ora, per esempio, dopo anni di martellante supertuscanismo è il momento dell’autoctono-o-morte e mi tocca bere vini dai nomi più improbabili (cococciola, what else?). Vogliamo definirle “mode del vino”? Forse, ma sono comunque fenomeni incontrollabili che usano il passaparola come mezzo di comunicazione.
Gli americani lo definiscono buzz, parola che richiama il ronzio delle api e che definisce bene certe situazioni. Quando il buzz si fa più insistente si comincia a parlare di “Next Big Thing” e a quel punto, se commerciate in vino, meglio prepararsi e fare spazio in cantina perchè parliamo di milioni di bottiglie e di business stratosferici. L’ultimo buzz in ordine di apparizione dice che il Moscato sta per esplodere sul mercato americano: + 91,4% solo nell’ultimo anno. Certo, i volumi di vendita non sono enormi e basta poco per raddoppiare le vendite ma il trend è in cammino e più di una cantina americana ha già messo a listino una bottiglia di Moscato frizzantino o fermo. Gallo e Mondavi, per dire, sono già sul mercato con le loro produzioni.
Il rischio per le cantine piemontesi di finire fuori dai giochi è grosso e, oltretutto, non stiamo parlando di uno Chateau ma di un vino facile da bere e altrettanto facile da replicare altrove. Riusciranno i nostri eroi a saltare sul treno in partenza, magari prendendo lezioni dai produttori del pinot grigio altoatesino che registra un “bello stabile” sul mercato americano? Nell’attesa di sviluppi, divertitevi a indovinare quale sarà la “Next Big Thing” sul mercato italiano: io dico vini naturali ma, lo sapete, sono uno che va a caccia di polemiche facili.
47 Commenti
Flachi10
circa 13 anni fa - LinkVi posso assicurare che in TUTTI i supermercati di Seuol (un agglomerato da una dozzina di milioni di abitanti) e TUTTI i supermercati TESCO-SAMSUNG sparsi per la korea del sud ci sono ettolitri di Moscato e Bracchetto prodotti tra Santo Stefano Belbo e Mombaruzzo... e da svariati anni (almeno 3 da quando ci vado io assiduamente). Indi per cui non vedo nessuna "Next Big think"...
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkio bevevo il brachetto di fontanafredda e facevo dei ruttoni da paura. ma all'epoca (anni 70) era il top dei top della fighettitudine enologica. ma dopo i 16 anni mi sono dato a roba più pesante come il chianti. per il moscato mi son dovuto ricredere da qualche tempo e dopo aver assaggiato quello di Ascheri. un vino (???) gradevolmente dolce di pochissima gradazione alcolica che però mi ha lascito ottime impressioni. è davvero piacevole. voto: 79,5 bollicine e pensare che era inserito nella mia personale black list al secondo posto. addendum sono in ansia per il derby. sti buzzurroidinerazzurroidi stanno alzando la cresta. spero diventino tutti astemi.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Link...caro Ken sarai a Verona per vinitaly o villa favorita? scoliamo qualcosa insieme? Fatti vivo...yours 3coffie
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkci sono il giorno 8 se ci sei anche tu telefonami che beviamo un campari assieme
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Linksorry Ken arrivo il 10/11 sarà per la prox.
Rispondienzopietrantonio
circa 13 anni fa - LinkKen mi hai ricordato le megaubriacature di quando avevo 15 anni a botte di Fontanafredda con rutto libero alla Fantozzi. Ad ogni modo non preoccuparti per sabato prossimo... li battiamo e ci andriamo a prendere lo scudetto.
RispondiALAN
circa 13 anni fa - Linktanto perderete col Bologna!!!!
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkNegli anni 70 non ero manco nato... Ahhhhhhhhhh quanto devo imparare da ohhhh Ken! :D
RispondiMara
circa 13 anni fa - Linkmi aggrego: què siempre viva el diablo!
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkKenray ammiro i tuoi interventi hai solo un neo sei del Milan L'ansia è uno stato provvisorio, poi dopo proverai la frustazione, di vedere i cugini trionfare per un secondo triplete, un saluto da un Interista D.O.C.
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkNext Old Thing negli USA: il ritorno dell'Asti Spumante, per gli amici americani semplicemente "Asti", che gli frega che noi diciamo Moscato. Next Big Thing negli USA: Prosecco. In realtà é già da un paio di anni che si é insinuato nell'immaginario americano come aperitivo o "sparkling" a buon mercato. Questo per quello che riguarda l'Italia, in generale ho notato che dopo il Malbec argentino si stia cominciando a diffondersi la moda del Torrontes. Qualcuno ne parla come il "nuovo Pinot Grigio". Next Big Thing in Italia: Vini "naturali"? Mah su alcuni blog si fa a cazzotti per parlarne, ma a parte il "buzz" insistente, non so se ci sarà poi una così grande diffusione fra il consumatore medio. Diventare un fenomeno di massa mi sembra proprio l'opposto delle intenzioni di chi lo fa. Next Big THINK in Italia: enoicamente parlando, dare ai vari blog specializzati più dignità.
RispondiMara
circa 13 anni fa - Linkfaccine ridanciane ( ma come c...o si fa a far venir fuori una faccina? Una volta tanto qualcuno vuol postare qualcosa di utile? Grazie in advance. Non che io capisca qualcosa, ma tra asti spumante e moscato d'asti, a parte l'uva di partenza, non sono due vini differenti? Mi sembrava di aver origliato da qualche parte che asti spumante prese una sonora batosta sul market tedesco(anni fa) e che una notevole quantità di asti sia passato dalla distillazione. Vuoi forse dire che avremmo potuto risparmiarci sti contributi e piazzarlo negli usa? Sul Torrontes ti confermo che va a ruba. A Faenza si tiene da anni una festa dedicata. La Sagra del Torrontes l'8 dicembre. Vi aspetto il prossimo anno: Torrontes e Tagliatelles. Ciao
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkTorrontes argentino, non so a Faenza, ma negli USA comincia a diffondersi con la connotazione, appunto, di New Pinot Grigio. Lì fra i bovari USA la distinzione fra Asti Spumante e Moscato d'Asti non esiste. Basta che ci sia la parola Asti. Se é dolce e anche solo vagamente sparkling, morto in un modo rinasce in un altro. The Next Old Thing. Puntiamo our bets sul Wineconomist per fare chiarezza una volta per tutte.
RispondiMike Veseth
circa 13 anni fa - LinkI will do my best!
Rispondienzopietrantonio
circa 13 anni fa - Link@Flachi: sarà che Tomax faceva riferimento al mercato americano !?!?! @Tomacelli: convengo con te (dato che mi pare d'aver letto che il "quoto" è stato messo al rogo!) sul Next Big Think italiano: ormai il Bioqualcosatutticosti è un assillo totale, anche qui nella primaverile Terra di Puglia. Anche se mi tornano in mente, ora più che mai, le parole di un autorevole Gastro-giornalista il quale qualche mese fa ebbe a dirmi che il prossimo vino-moda del belpaese sarà nientepocodimenoche... il LAMBRUSCO. (povero Kenray!) Colorato, poco alcolico, fresco e di facile approccio. Chi vivrà vedrà. Torno al mio excel :)
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Linkcarissimo enzopietrantonio fantastico hai utilizzato "concordo con te"....semplicemente fantastico... mi sono commosso alle lacrima grazie
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkKorea del sud (anzi Seoul) ed America fanno parte della stessa parrochia... hanno interessi comuni, importatori comuni, ci sono per giunta migliaia di americani tra soldati ed english teacher... la moneta locale "won" è strettamente correlata al dollaro. In ultimo, ma punto principale, La Tesco non è una società koreana ma brittanica ed opera in america con la catena "Fresh & Easy" e centinaia di supermercati. Pensi che quando parlo apro bocca e ci dò fiato? :-)
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkSperiamo che NBT non siano i vini naturali (o artigianali, o come diavolo volete chiamarli). In realtà, osservando il mercato e le 'tendenze' nei clusters considerati i motori del futuro, verrebbe proprio da dire 'vini naturali' (stiamo parlando di futuro e non di domattina). Il vino fa parte di un mix di comportamenti che si muovono tutti in una certa direzione. Mi è già capitato di osservare che il mondo del vino è quello in cui le ricerche (salvo quelle degli amici degli amici che dicono quello che io voglio che dicano) non vengono lette né tenute in considerazione, manco se ne conosce l'esistenza. Invece sono una lettura divertente, appassionante e soprattutto utile. Sono in aumento - crisi nonostante - tutti i consumi che si richiamano al (vero o supposto) rispetto della natura, ambiente, impatto 'morbido' sul futuro, rinnovabilità, animali, salute, ... Un insieme di comportamenti che stanno diventando il riferimento di un gruppo d'opinione intorno al mondo (sì, anche in Cina, nonostante). Non sembrerebbe una tendenza passeggera, anche perché è stimolata e sostenuta da un gigantesco spottone pubblicitario mandato in onda dalla rete e dai media, ed è un pensiero lento e motivato profondamente. Tuttavia speriamo che non diventi (per ciò che riguarda il vino, 'quel' vino) una 'moda': le mode divulgano i consumi, li fanno maturare e mettono le premesse per il loro superamento.
RispondiMara
circa 13 anni fa - LinkGreat and deep thought!
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkAhimé, il paginone della Licia Granello, ieri su Repubblica, sui 'vitigni sconosciuti' è un balzo in avanti a conferma del prossimo successo (e conseguenti occhiuti sguardi dei soliti noti) dei 'vini naturali', ahimé tre volte...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkAntonio concordo con te sul fatto che la NBT italiana saranno i vini che si proclameranno naturali. E siccome sara next BIG thing, mi rimane difficile immaginare i BIG della produzione enologica farsi prendere così facilmente in contropiede. BIG che tra l'altro, leggendo i vari website, seppur timidamente cominciano a comunicare concetti come ecosostenibilità, rispetto della natura, impatto energetico minimo... ma che ve credete? che lascerebbero un giocattolo così interessante nelle mani de noi sfigati, se si accorgessero che c'è da guadagnare, e bene??? p.s. Per qualcuno sarà una cocente delusione ideologica... io, diciamo, mi ci sono preparato da un po'
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkSei già troppo oltre Faber, aspattiamo il movimeto anurale si affermi .. e la strada da fare è ancora molta, e poi si parlerà di delusione...
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkMessaggio di servizio per Armando coffee three, fra i sopravvisuti al Vinitaly ci sarò anche io, fino a tutto l'11. se mi dai qualche coordinata all'interno della fiera verrò a scovarti.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkPulcherriuma NN ecco il mio indirizzo di posta elettronica: agarofano@libero.it Se credi opportuno scrivimi un messaggio e cosi' ti invio il mio cell. Mi pare la cosa più semplice. A presto, 3coffie
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkInfatti il concetto di fondo è che questo discorso è valido quando i BIG dovessero pensare che il messaggio "tira". Temo che così sarà perchè vedo molti straparlare di "naturalità" senza aver nemmeno visto un grappolo d'uva attaccato a una pianta, gente che con quattro giri di parole incipriati col "buon gusto" delle cose "di una volta" si influenza abbastanza in fretta.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Linkcmq. condivido in pieno cio' che dici...(come sempre del resto)
RispondiTommaso
circa 13 anni fa - LinkSe si riesce a vendere una vendemmia notturna come una pratica di risparmio energetico ed esaltazione dell'uva non dubito che vendere per naturale il catrame basterà un buon investimento di marketing. Più che next big thing direi business as usual.
RispondiNic Marsèl
circa 13 anni fa - LinkSto ancora cercando un produttore di Moscato d'Asti che non usi l'autoclave (De Miranda a parte), chissà se lo trovero' mai ... The next big thing in italia sarà la "birra artigianale" prodotta dai grandi gruppi industriali :-(
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linknic, non so di cosa sti parlando, ma compra l'ascheri poi mi racconti byez
RispondiNic Marsèl
circa 13 anni fa - LinkOk, io invece ti consiglio Gianni Doglia, Saracco e Coppo. Puo' essere che ci si becchi l'8 dalle parti di Kobler...
RispondiMara
circa 13 anni fa - LinkMoscati Vajra e poi Piero Gatti.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkQuesta è meravigliosamente e terribilmente realistica! :-)
RispondiMike Veseth
circa 13 anni fa - LinkThanks for linking to the article about "The Next Big Thing" on The Wine Economist. I will be visiting the Asti area in June -- can anyone suggest who I should talk with in the area and which wineries we should visit? Thanks again, Mike Veseth The Wine Economist WineEconomist.com
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - LinkHi Mike! first hint: Ca d'Gal and their Moscato Vigna Vecchia, you can taste a Moscato 5 years old and more, surprising http://www.cadgal.it/pages/it/home.cfm then Saracco for sure. many others are coming..
RispondiSimone e Zeta
circa 13 anni fa - LinkIl Gori si che ci capisce !!!! Ottimo anche come aperitivo!!!!!!!!!!!
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkHi, a pleasure to meet you here in this wine blog! I'm a owner of some Moscato vineyards in Monferrato area, small town named Maranzana. If you want you can email me (pierpaolosperanza@hotmail.it) and I can organize a visit contacting president of the cellar where I'm a member. Bye
RispondiNic Marsèl
circa 13 anni fa - LinkI'd suggest also a very small winery named "Ca' Richeta" in Castiglione Tinella. No sparkling wine there but two great versions of Moscato Passito produced by two different winemakers in the same winery : Enrico Orlando and Ezio Cerruti (ask for "Sol"). Enjoy! http://www.caricheta.com/eng/
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkflachi.....a me nessuna proposta???
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkQuando vuoi. Come vuoi. Dove vuoi. Per il vinitaly non ci sarò, vado a bermi un pò d'acqua radiottiva però, magari scrivo 2 note di degustazione.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linktanto che sei dagli occhi a mandorla butta uno sguardo sui prezzi delle ottiche nikon servirebbe un tele 55-200 vr per una nikon d3000... se ti capita ovviamente
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkKen, avevo proprio intenzione di comprare una Nikon D3000! Lì i prezzi sono convenienti, io me ne intendo poco... anzi molto... mi mandi la tua mail che ci scambiamo 2 pareri? la mia è scritta sopra!
Rispondicorrado dottori
circa 13 anni fa - LinkHi Mike. The Moscato I like the most is Bera Vittorio&figli: Gianluigi and Alessandra Bera make a beatiful and true moscato in Canelli.
RispondiNic Marsèl
circa 13 anni fa - LinkIn Canelli don't miss "Giuseppe Contratto" as well : there's the most peculiar Moscati d'Asti called "De Miranda" (a sort of Champenois but sweet) and the incredible historical cellars (also called "subterranean cathedrals") dug for chilometers (I'm not kidding!) thru the mountain.
RispondiMarc from Aosta
circa 13 anni fa - LinkMike, while you're at it....hop over to the nearby Val D'Aosta to taste the famous Moscato di Chambave from La Crotta di Vegnerons Marc
RispondiMike Veseth
circa 13 anni fa - LinkThanks to everyone for these excellent suggestions. You can send additional suggestions or comments to me at Mike@WineEconomist.com Mike
Rispondiag
circa 13 anni fa - LinkMi sembra di ricordare che qualcuno nel lontano 1977 abbia investito qualche miliardino dell'epoca proprio sul moscato....
Rispondibolig i lemvig
circa 12 anni fa - Linkӏ аm not ѕurе ωhere уou're getting your info, but good topic. I needs to spend some time learning much more or understanding more. Thanks for fantastic information I was looking for this information for my mission.
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