Prega e lavora ma sappi che senza questa guida risolutiva alle birre trappiste non c’è Paradiso

di Marco Pion

Fino a pochi anni fa, parlare di birra “artigianale” era una prerogativa di pochi. Immediatamente si pensava al Belgio, e i pochi temerari si trovavano a scegliere tra birre dal nome demoniaco o, al contrario, avvolte dall’aura spirituale e meditativa delle trappiste. Da quel momento in poi, birra trappista (con il suo corrispettivo commerciale “d’abbazia”) diventa segno inequivocabile di bevuta difficile e ostica per palati esperti. Una cosa è certa. Quello delle trappiste è a tutti gli effetti il microcosmo perfetto per un appassionato, perché contiene tutti i contrasti che il mondo della birra può offrire: ci sono etichette facilmente disponibili nei supermercati e altre di una rarità quasi mistica, birre che hanno creato uno stile con la loro semplicità e birre innovative che usano brettanomiceti e dry hopping (tecnica di luppolatura a freddo effettuata durante la fermentazione della birra). Alcune bottiglie costano meno dell’acqua, altre un occhio della testa. Alcuni birrifici sono para-industriali mentre se ne trovano anche di para-artigianali. Potremmo continaure ma andiamo con ordine.

Per definizione, trappista è una birra prodotta da monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo, all’interno delle mura di un’abbazia e con lo scopo di finanziarne il sostentamento. Quindi le birre vengono prodotte nei monasteri di quest’ordine che rispetta i precetti dell’ ora et labora e, al momento, solo sette birrerie possono fregiarsi del logo Autentic Trappist Product: sei in Belgio e una in Olanda. In particolare, la Brasserie de Chimay (attiva dal 1863), la Brasserie d’Orval (1931), la Brasserie de Rochefort (1899), la Brouwerij der Trappisten van Westmalle (1836), la Brouwerij Westvleteren (1838) e la Brouwerij der Sint-Benedictusabdij de Achelse Kluis (1998) in Belgio e la Brouwerij de Koningshoeven (La Trappe) in Olanda.

La produzione di birra nelle abbazie ha ragioni storiche. I monasteri rappresentavano punti di sosta sicuri per i viandanti e le birre prodotte sono spesso di alto tenore alcolico proprio per l’originaria funzione di scaldare corpo e anima dei pellegrini. Tradizionalmente, nelle abbazie si producono anche birre meno alcoliche per il consumo interno dei frati: il pane liquido, così era chiamata la birra, serviva a sostenere i corpi durante i lunghi digiuni e le lunghe sessioni di preghiera. Passiamo ora a vedere nel dettaglio tutte le birrerie trappiste del Belgio e i loro prodotti.

La Chimay è sicuramente la birreria trappista più commerciale e facile da trovare; produce 4 birre:
Chimay Rossa (denominata “Première” in bottiglia da 75cl) – 7% – La meno caratterizzata delle tre, morbida e leggermente amara.
Chimay Bianca (denominata “Cinq Cents” in bottiglia da 75cl) – 8% – Questa Tripel è dorata, secca e luppolata, con un calore alcoolico in bocca che ne pregiudica un po’ la bevibilità. In Belgio è sapientemente definita “compatta” in bocca.
Chimay Blu (denominata “Grande Reserve” in bottiglia da 75cl) – 9% – Birra che può invecchiare e diventare più omogenea e complessa si presenta fruttata, dolce, caramellata e con note leggere d’amaro con nette note speziate del lievito al naso.
Chimay Dorée – 4,8% – Prodotta per il consumo interno dei frati è più chiara delle sorelle commerciali; è una birra leggera ma comunque complessa.

Orval è una birreria che produce una sola etichetta in bottiglia, dalla caratteristica forma a birilli. E’ una birra di 6,2%, unica ,come le sue 3 fermentazioni e le evidenti note di brettanomiceti. Complessa, ruvida al naso con finale amaro e molto secco è una birra difficile, scontrosa, senza mezze misure. Amatela o odiatela, ma provatela. Esiste anche la Petite Orval, la versione “diluita” della Orval di soli 3,5%.

Rochefort produce tre birre, identificate semplicemente da un numero.
Rochefort 6 – 7,5% – E’ la Rochefort meno facile da reperire, quella meno piena al naso ma con un grande equilibrio di corpo, secchezza e amaro che la rendono morbida e pericolosamente beverina.
Rochefort 8 – 9,2% – Al naso è fruttata e caramellata, con un corpo non stucchevole ed una frizzantezza che la snellisce parecchio. In bocca, liquirizia e alcool si amalgamano per lasciare spazio all’amaro e alla secchezza che chiudono il sorso in modo elegante.
Rochefort 10 – 11,3% – Un capolavoro di equilibrio: potenza e controllo fusi alla perfezione rendono questa birra unica. Ogni cosa è complessa, grandiosa e al suo posto: al naso cioccolato, pera, spezie e in bocca ancora cioccolato, liquirizia e luppolo. Un classico che ha definito molti classici.

Achel, birreria riaperta alla fine degli anni ’90, produce 3 birre (più due “leggere” vendute solo in loco).
Achel Bruin – 8% – Al naso nette note di frutta secca, zucchero candito e frutta. In bocca maltata e caramellata con un finale amaro e persistente.
Achel Blond – 8% – Al naso è fresca con note speziate di lievito. In bocca fruttata e amara con ancora note speziate. Il finale è lungo ed elegante.
Achel Extra Buin – 9,5% – Questa quadruple è molto complessa ed equilibrata, con note maltate e di cioccolato, alcolicità importante e sentore di frutta rossa ben evidente. Una gran birra, complessa ma elegante con un corpo caldo e ricco.

Westmalle ha scritto la storia. Quando le sue birre, che venivano chiamate semplicemente chiara e scura, vennero ribattezzate Dubbel e Tripel contribuirono a definire questi due stili che nei decenni successivi divennero molto popolari in Belgio e non solo.
Westmalle Dubbel – 7% – Aroma fresco, luppolato e quasi piccante al naso e corpo che scivola elegante in bocca col suo gusto secco e luppolato fanno di questa birra un esemplare molto beverino con note di cioccolato e di banana.
Westmalle Tripel – 9,5% – La mamma di tutte le Tripel ha definito i canoni dello stile: alta fermentazione, chiara e di alta gradazione. Si presenta con un perlage quasi da Champagne. Al naso è fruttata con sentori di luppolo. In bocca è morbida e dolce con una fine amara e persistente che invogliano altro sorso. Scolastica, prevedere numerose ripetizioni.
Westmalle Extra – 5% – Birra prodotta solo per il consumo interno, chiara e luppolata con note speziate del lievito. Se fresca è la birra ideale per un caldo pomeriggio da trascorrere in un caffè in mezzo al bellissimo nulla del Belgio.

All’appello mancano solo le birre di Westvleteren, ma questa è un’altra storia tutta da raccontare.

36 Commenti

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Nic Marsèl

circa 13 anni fa - Link

"La Trappe" non era stata depennata dalla lista dei trappisti? Tra quelle assaggiate (mi piacciono tutte) la mia favorita è la Achel extra Brune. Gran godimento!

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Marco Pion

circa 13 anni fa - Link

A La Trappe è stata tolta la dicitura "Autentic Trappist Product" dal 99 al 2005 per i suoi accordi commerciali con la Bavaria.

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Nicola

circa 13 anni fa - Link

Nic Marsèl, quelli della Trappe entrano ed escono dal marchio come cambiassero mutande :-)

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jaws

circa 13 anni fa - Link

Tornato ieri sera dal Belgio( bruxelles e bruges) dove siamo stati per un week end lungo , sono estasiato dalla qualita' e quantita' di birre prodotte in questo paese ...la lista del Delirium tremens fa girare la testa , la Chimay dorèe è la prima birra che ho bevuto appena arrivato in terra belga e l'ho trovata molto interessante , per il resto è stata una giostra ( con prezzi fantastici ..mediamente un bottiglia da 33 servita al tavolo costa intorno ai 3.50 euro , le birre alla spina poco piu' o giu di li ') , un altra birra che ho trovato molto interessante , anche se non trappista ,è stata la cyney blonde provata al mitico cambrinus di Bruges

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

Vivo in Belgio da tre anni e questo paese mi ha fatto capire cosa significa la parola "birra"...ieri sera a cena ho bevuto una Rochefort 9...abbinata ad una bistecca di cavallo! Semplicemente perfetta

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

La Rochefort 9 è un mix 50-50 di Rochefort 8 e Rochefort 10? ;-)

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

ahahhaahahaaha...10! Non vi sto a spiegare perché ho scritto 9 anziché 10, tanto non ci credereste...;)

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Gabriele

circa 13 anni fa - Link

allora procuri un po' di Westvleteren 12 agli appassionati di intravino? :-)

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Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Mi metto in nota...

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

Ok questa sera esco e mi metto alla ricerca della Westvleteren 12 perché vi confido di non averla ancora bevuta...

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

Ah dimenticavo concordo pienamente con la descrizione fatta della Orval (Valle d'oro)...io per ora sono nella fase dell'odio! Inoltre consiglio anche di non sottovalutare le Birre di Abazia (antiche trappiste delle quali, come scritto nell'articolo, è stato venduto il "segreto della ricetta" ai grandi marchi)...;)

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Tommaso

circa 13 anni fa - Link

A latere notavo che mentre ad Esselunga (supermercato presso il quale - per ragioni logistiche - mi capita più spesso d'andare) la selezione di birre è piuttosto "classica", quella di Coop (dove vado meno spesso) è allargata anche a birre più "nuove" per il nostro mercato.

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Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Vedo solo adesso il tuo intervento, ossia dopo aver commentato. Con Esselunga dipende anche dal punto vendita, molto. Quello che ho segnalato io ha pure le trappiste, oltre ad altre più o meno abbaziali (Maredsous, Bonne Esperance etc.). Concordo sulla fornitura che ho trovato in certe Coop, davvero notevole.

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Tommaso

circa 13 anni fa - Link

Ciao Tommaso, credo la tua nota sia molto più precisa della mia, dato che ho preso come punto vendita di riferimento uno dei più piccoli di quelli presenti a Firenze e quindi probabilmente non il migliore per "fare testo". Una cosa, sempre a latere, possiamo notarla: ovvero che la gdo continua ad essere uno dei luoghi di più immediato riferimento anche per gli appassionati di bevande alcooliche (vino o birra che siano ... mi chiedo se cambi qualcosa se si va a guardare agli appassionati di superalcoolici ... che però mi sembrano una categoria marginale o piuttosto una "sottocategoria").

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Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Secondo me in GDO negli ultimi 10 anni c'è stata una crescita qualitativa esponenziale del vino offerto. E' vero che accanto all'adozione sempre maggiore di bei vini si è vista di pari passo la proliferazione di bottiglie vendute sottocosto o in strane offerte, ma il progresso è innegabile.

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Vignadelmar

circa 13 anni fa - Link

Vado OT solo per rivendicare scherzosamente la primogenitura dell'utilizzo della medesima porzione di immagine del "Giudizio Universale" con annessa bottiglia di Kurni....che birra non è ! :-) . Ciao

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Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

"I monaci trappisti parlano con Dio, Marco Casolanetti (mr Kurni) con il prete" (anonimo) :-D.

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Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Anzitutto mi complimento con Marco Tyrser per la qualità del post, né giovanilistico per forza né tecnico allo spasimo: una spiegazione lineare e chiarissima delle birre, oserei dire degna di Michael Jackson (l'altro). Una provocazione a Marco: che ne pensi di quel che dice Tim Webb sulle Westvleteren, ossia che meritano solo in parte il loro status di "feticcio", e che sono splendide ma non in misura tale da schiacciare, per dire, le Rochefort fino a farle sparire? Webb dice che probabilmente oltre alla qualità in questo caso ha fatto gioco la rarità estrema nonché le procedure di approvvigionamento. Aggiungo una cosa a beneficio di tutti. E' verissimo che la Rochefort 6 è la meno diffusa nella gamma, ma è anche vero che si trova in posti impensati. All'Esselunga di Lissone (Monza e Brianza), che evidentemente ha un management con i cosiddetti, c'è una scaffalata di birre belghe. Hanno Westmalle Tripel e Dubbel, alcune La Trappe (che sono olandesi e che vari critici guardano con un certo dispitto, ma che restano dei bei birrini a mio modo di vedere), nonché le Rochefort 8 e soprattutto 6, di cui hanno una scansia piena. Se non sapete dove trovarle... Occhio che ci sono solo a Lissone, se già andate all'Esselunga di Desio, di Seregno o di Monza San Fruttuoso non le trovate più. Peraltro mi hanno pure assicurato che le belghe, o quantomeno Saison Dupont e Moinette, ci sono pure in certe Esselunga di zona Legnano-Gallarate.

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Giuseppe

circa 13 anni fa - Link

anche l'Esselunga superstore di Ripamonti "aveva/ ha" una selezione di birre Belghe. Gli stessi nomi citati da Tommaso Farina.

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Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Buono a sapersi. Grazie della segnalazione. Secondo me queste informazioni vanno fatte girare. PS: da Esselunga non ho visto Orval, che ho "beccato" invece da Auchan a Monza.

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Marco Pion

circa 13 anni fa - Link

Orval c'è spesso alla Coop dalle mie parti (Varese Nord).

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Marco Pion

circa 13 anni fa - Link

@Tommaso Premetto che di WestVleteren si parlerà prossimamente su queste pagine. Il discorso WV feticcio/trofeo è complicato anche per me. Indubbiamente sono birre volutamente rese rare: la politica del birrificio è filosoficamente giusta (ne facciamo poche e ne diamo poche a tanti) ma ha buttato benzina sul fuoco. Gli americani e gli inglesi hanno cominciato a volerle, a cercarle, a bramarle e si è creato un mercato parallelo a prezzi folli. Poi i belgi stessi ci sono arrivati alzando i prezzi e contingentando le bottiglie. Ora le WV sono birre abbastanza facili da trovare ma care, molto. Qualitativamente Rochefort 10 o Westmalle Tripel non hanno nulla da invidiare alle bottiglie senza etichetta ma, e sottolineo MA, ad alti livelli i prodotti di San Sisto danno davvero emozioni mistiche: ricordo ancora nelle mie preghiere una tappo oro di una decina d'anni bevuta in macchina (!) talmente buona da essere indescrivibile. Inoltre la blond, quando fresca e in forma, è a mio parere la session beer belga definitiva. Ma probabilmente è solo merito dell'intercessione divina.

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Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Credo di poter essere d'accordo con te, decisamente!

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Tim

circa 13 anni fa - Link

d'accordissimo. Su Westvleteren si potrebbe (e probabilmente sarà già stato fatto) scrivere un libro. Anche secondo me la più buona nel complesso era la loro 'banale' blond di circa 5%... Un poesia di birra, complessa come una tripel, leggera come una pilsener ma mille volte più buona! :)

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Enrico Nera

circa 13 anni fa - Link

Venite tutti a trovarmi e vi offro una bella trappista (ma non solo), così possiamo ragionare face to face! ;)

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Filippo

circa 13 anni fa - Link

Anche a me la Orval ultimamente non piace più, invece mi piace di brutto la Rochefort 6.

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Vini&Cretini

circa 13 anni fa - Link

Su questo argomento mi permetto un contributo: Ci sono altre "storie" da dire sui trappisti... Ordine fondato da San Bernardo (cit. St.Bernardus ABT 12), legato a sette segrete o storie "parallele"... Vald'Or era una setta segreta, favorita da Matilde di Canossa, che promuoveva il credo di Maria Maddalena e della sua stirpe.. Non aggiungo altro, se vi interessa scoprite da soli.. Pensate soltanto ad un fatto semplice.. la forma dei bicchieri delle birre trappiste.. che ad oggi resta quella... Bere una trappista, non è solo degustare una birra dalla tradizione arcaica e di grande piacevolezza.. è (o almeno era) per molti.. un rito..!

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Giuseppe

circa 13 anni fa - Link

lo dico io??? Sacro Graal?? ps. Codice Da Vinci pure qui?

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Vini&Cretini

circa 13 anni fa - Link

Ci sarebbe molto da dire... tra storia vera e "tradizione" o semplicemente "storia romanzata".. C'era uno stretto legame tra San Bernardo ed un certo Goffredo di Buglione, fondatore dell'ordine dei Cavalieri Templari (cugini)... si dice siano stati questi ad importare per primi alcune essenze e spezie "orientali", cannella, coriandolo, ecc.ecc., e a portarle a coloro che detenevano le conoscenze per utilizzarle... si, anche nelle loro birre..! L'esperienza da fare nel degustare queste birre straordinarie, oltre alle piacevoli sensazioni di gusto che danno, è l'immaginare i simbolismi ed i significati che alcuni (o molti) davano (o danno tutt'oggi) al rito di berle.. Forse vi sto raccontando soltanto fantasie..

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Scauca

circa 13 anni fa - Link

Ordine fondato da S.Bernardo? E l'Abate de Rancè dove lo lasciamo?

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Ruggero Romani

circa 13 anni fa - Link

il nome ufficiale dei trappisti è cistercensi riformati,però il vero fondatore di citeaux è roberto di molesme.

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Vini&Cretini

circa 13 anni fa - Link

Chiariamo: il reale fondatore dell'abbazia di Citeaux è Robert de Molesme nel 1075 un frate benedettino, ma 15 anni dopo la sua fondazione entra nel monastero Bernard de Fontains che insieme ad altri monaci fonda il Monastero di Clairvaux (Chiaravalle) e solo da quel momento che si stilano le regole del nuovo ordine e si diffondono attraverso circa 300 nuove abbazie o nuovi monasteri.. Armand de Rancè era un cistercense che revisionò le regole dell'ordine circa 500 anni dopo.

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giuseppebarretta

circa 13 anni fa - Link

...ricordiamo anche verso il 650 d.C. anche si produceva birra d'abbazia in Italia, precisamente a Montecassino. Forse il primo.

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giuseppebarretta

circa 13 anni fa - Link

Anche la ORVAL, si ricollega alla nostra Italia, i suoi primi birrai-benedettini "si dice" fossero di origine calabrese e l'etichetta col pesce con un anello nella bocca si racconta che sia nell'atto di riconsegnarlo a Matilde di Canossa, che lo aveva smarrito (era in visita presso l'abbazia nel periodo di vedovanza)pregando nelle acque da cui producono la birra. Leggenda? In ogni caso bevendola fa piacere questa storia e fa sorridere.

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INDASTRIA

circa 13 anni fa - Link

Io sottolineerei come il fascino delle trappiste va di pari passo con la professionalità e l'organizzazione con cui sono prodotte. Si rimane stupiti nel vedere come son ben strutturati ed organizzati i loro birrifici. Al di là del volume produttivo che differisce -decisamente- tra chimay, westamalle e achel, Westvleteren Westy che al di là di tutto meritano la fama che hanno. anche se una rochefort 10, spesso snobbata perché relativamente comune, continua a mettersi sotto la maggior parte delle birre esistenti IMO

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Paolo

circa 10 anni fa - Link

Ciao a tutti! ho letto con interesse le vs. recensioni/pareri. Sono di Monza e sto cercando da anni la birra 'La Trappe' bevuta alla spina a Bier Stube di Albino (BG), semplicemente fantastica ma non ho avuto più il piacere. La sto cercando disperatamente mi dite dove posso trovarla dalle mie parti? Ho letto che c'è qualche cosa all'Esselunga di Lissone, questa sera ci passo!!! Grazie Paolo

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