Perdere la verginità senza spendere una fortuna (tra le corsie del supermercato)

di Antonio Tomacelli

È inutile che fate quelle facce schifate: so benissimo che molti di voi hanno perso la verginità alcolica tra le corsie di un supermercato, per cui zitti e mosca. Oggi si distribuiscono buoni consigli per chi vergine ancora lo è, ma per poco. Prima o poi, statene certi, allungherà la mano e prenderà quella bottiglia che lo adesca da un pezzo sul viale del reparto “Vini e Liquori”: vogliamo mandarlo allo sbaraglio? Certo che no, e allora prima che si faccia del male, meglio che il nostro entry-level conosca almeno “5 piccoli trucchi per comprare il vino al supermercato senza spendere una fortuna e vivere felici”:

1) Andateci piano con i grandi marchi. Se li conoscete è perchè hanno speso metà delle loro fortune in pubblicità: meglio piccoli nomi, magari locali. Per la qualità (niente di trascendentale, sia chiaro) garantisce il supermercato: più o meno tutte le grandi catene hanno un sommelier che assaggia per voi. E non è morto.

2) Meglio Pecorino e Barbera. Niente vitigni famosi anche se Adua Villa vi ha ingolosito con tutte quelle storie sul Brunello. Il mondo è pieno di alternative allo chardonnay, per cui buttatevi sugli illustri sconosciuti o sui nomi da top-twenty. Un buon negroamaro o un trebbiano fatto come si deve, possono regalarvi momenti di piacevole trasgressione.

3) Beata gioventù. Le bottiglie di una certa età (4-5 anni) andrebbero conservate nel fresco di una cantina e, soprattutto, coricate. Per certi vini meglio l’acquisto diretto o l’enoteca con cantina annessa. Spesso quelle bottiglie, sono invecchiate sullo scaffale e, dio-non-voglia, sotto i fari del supermercato.

4) Saldi di fine carriera. Occhio alle offerte speciali, ai 3×2 e alle “Settimane del gusto”. Il saldo svuota-deposito nasconde novelli in fin di vita e lambruschi spompati. Siete lì per risparmiare, d’accordo, ma ricordatevi sempre che di soli tappo-etichetta-bottiglia vanno via ottanta centesimi a boccia. Senza parlare del cartone.

5) Niente caramelle dagli sconosciuti. Lo abbiamo già detto altrove ma ripetere giova: controllate la retroetichetta e accertatevi che l’imbottigliatore abbia un nome, un cognome e un indirizzo. I codici indecifrabili lasciateli a Dan Brown.

Tutto chiaro? Bene, ora potete allungare la manina e cedere alla lussuria. Con moderazione, mi raccomando.

(Fonte: The Guardian)

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

18 Commenti

avatar

kenray

circa 13 anni fa - Link

comprate la guida altroconsumo li ci sono le regole giuste e i giusti consigli tutti i vini recensiti sono della GDO ci sono voti prezzi recensione olfattivogustativa ci scrivono fior di professori di università che hanno fatto signore analisi chimiche organolettiche spettroscopiche encefalogrammiche elettroscopiche e agitatomiche piu qualche sommelier non prezzolato dalle maison alla moda (si nota molto che appartengo alla associazione consumatori e sponsorizzo altroconsumo?)

Rispondi
avatar

MAurizio

circa 13 anni fa - Link

La leggo abitualmente ma mi sembra un filo "atipica": più che consigli su vini sembra dare ricette su pozioni medicinali ...

Rispondi
avatar

Francesco Amodeo

circa 13 anni fa - Link

A parte il consiglio numero 3, il resto mi sembra parecchio inutile. Al supermercato (come in enoteca) si possono prendere grandi inculate anche con i piccoli nomi, con bottiglie di Pecorino e Barbera, con vini a fascia prezzo medio-alta e con retro etichette chiarissime ed esaustive. Quello che fa la differenza è conoscere o meno prodotti di valore, all'interno dell'enorme offerta. Solo con la conoscenza si può ovviare al rischio di una fregatura. Perciò avrei sinceramente preferito leggere alcuni nomi di vini da grande distribuzione di valore, almeno su quelli si poteva discutere. Un nome allora lo faccio io: Pievalta. Un verdicchio a meno di sette euro dal rapporto q/p commovente.

Rispondi
avatar

Fabrizio pagliardi

circa 13 anni fa - Link

Io il Giulio Ferrari lo compro sempre in un supermercato a gennaio... Dopo natale sevlo devono levare dalle palle

Rispondi
avatar

Cellar Tours

circa 13 anni fa - Link

feudi di san gregorio, bellavista, cà del bosco, braida (e non solo la monella), planeta, cooperativa cinque terre, ferghettina, cusumano, tasca d'almerita, la carraia, zenato, garofoli, librandi, nino negri, barone pizzini ... un mix di piccoli e grandi marchi (che spendono in pubblicità)che si trovano in grande distribuzione e con cui secondo me si può perdere la verginità in tutta sicurezza ...

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Bisogna pero' comprarli appena arrivano, appena compaiono, perche' purtroppo vengono immagazzinati a temperatura ambiente ed esposti alla luce diretta delle lampade per tutta la giornata. In poche settimane sono gia' da "offerta speciale"... e da bere subito (e questo maltrattamento l'abbiamo verificato con i produttori stessi).

Rispondi
avatar

Cellar Tours

circa 13 anni fa - Link

concordo che le corsie del supermercato non siano il posto più romantico e comodo per perdere 'sta benedetta verginità, ma se abbiamo solo quello, facciamo del nostro meglio! per quanto mi riguarda, la mia verginità enologica fu persa in un ormai chiusissimo locale bresciano e ri-persa sul collio goriziano, secoli fa

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

La mia invece al circolo presso il passaggio a livello di Proh, con il mio primo piatto di rane impanate e fritte (con un bianco Greco). Invece col rosso (Spanna) al circolo di Ghemme, con il gorgonzola Santi & Patrucco ed il salam d'la duja conservato in barilotti sotto grasso.

Rispondi
avatar

Francesco

circa 13 anni fa - Link

Alla fccia del colesterolo, Mario!

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Ho sempre avuto un ottimo valore di colesterolo. Il salam d'la duja viene conservato o sott'olio in vasi di vetri o sotto strutto in barilotti di legno. Ma così viene soltanto conservato. Quando lo si toglie e gli si toglie la pelle, dentro e' come gli altri salami. Se la materia prima e' buona, c'e' la giusta dose di colesterolo buono (non esiste soltanto il colesterolo cattivo, quello che fa male perche' si deposita sulle pareti delle arterie...) e poi il vino aiuta a fluidificare i grassi buoni. Invece il gorgonzola "pannerone" di Santi & Patrucco purtroppo non c'e' piu' perche' i due maestri si sono poi separati (stavano a Novara in corso Vercelli, una volta). Era stagionato soltanto tre mesi, molto fresco, dolce, cremoso.

Rispondi
avatar

Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

In Toscana trovi al supermercato (Coop e Conad fra tutti) i maggiori produttori di vini di qualita´della regione. I prezzi sono giusti la maggior parte delle volte, ma non stracciati. Parlo delle principali denominazioni, Chianti Classico, Morellino, Brunello di Montalcino. Trovi all'Ipercoop anche il Cervaro della Sala di Antinori. Qualcuno si sta attrezzando per degli angoli "cantinetta". La qualita´dello stoccaggio pero´rimane tristanzuola, concordo sul prendere le ultime annate in commercio e mai pescare fra le bottiglie in prima fila, piu´esposte alla luce. Fortunatamente mancano i piccoli produttori, quelli di nicchia. Fortunatamente per le enoteche che hanno nel loro punto di forza un personale adeguato che sa consigliare e invita a rischiare anche su nomi meno conosciuti.

Rispondi
avatar

Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Anche le bottiglie piu' coperte dalla luce sugli scaffali hanno pero' passato un certo periodo a temperature elevate nei magazzini a fianco dei reparti, specialmente d'estate. Molti tappi sono gia' bell'e rinsecchiti. Percio' ripeto di comprare quelle che si mostrano per la prima volta ed entro poche settimane dalla loro comparizione. Sui consigli che ha dato kenray suggerirei di andare anche a cliccare su questo link http://fliiby.com/file/788239/tl7vprahmg.html e poi su "close to play". Comparira' il pdf con i suggerimenti di Altroconsumo.

Rispondi
avatar

Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

Sverginato al supermarket (parecchi anni orsono) con un barolo base di cavallotto 2000 in offerta post natale! Ora tengo d' occhio i vari franz haas e gli altri pinot noir altoatesini che sono sempre a prezzo! Con un briciolo di memoria e conoscenza di nomi e prezzi si possono fare parecchi affaroni..!!

Rispondi
avatar

Francesco

circa 13 anni fa - Link

A Firenze in GDO ho visto, oltre a Sassicaia, Ornellaia etc. Gravner e Radikon, tanto per dire.

Rispondi
avatar

Massimo Cattaneo

circa 13 anni fa - Link

Paese che vai GDO che trovi. A Verona ci sono alcuni Amarone e Ripassa/o che a Padova si trovano solo in enoteca.

Rispondi
avatar

Olivia

circa 11 anni fa - Link

Educational Article, it is nice to find insightful information amongst the dross, I am greatly pleased to find a blog that is not full of the everyday dross, congratulations. Olivia http://clinton6mcdowel.blog.com/2010/08/24/the-benefits-of-shoe-lifts/

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.