Le Macchiole | Bolgheri e i vini dell’espressività

Le Macchiole | Bolgheri e i vini dell’espressività

di Jacopo Cossater

“Ci abbiamo provato in tutti i modi ma, molto semplicemente, qui è impossibile pensare di produrre un sangiovese di grande qualità”: parole di Cinzia Merli, proprietaria dell’azienda Le Macchiole a Bolgheri. E per fortuna, pensi dopo aver assaggiato i vini che escono da questa piccola azienda lungo Via Bolgherese. Prendiamo il Bolgheri Rosso, assemblaggio di merlot, cabernet, sangiovese e syrah. Un vino piacevolissimo, con freschezza da vendere e beva straordinaria, succoso nella migliore accezione del termine. Un po’ il contrario di quei vini che – spesso a torto – si associano a questa zona della Toscana particolarmente vocata alla coltivazione di vitigni internazionali come il cabernet sauvignon, per dire.

Le Macchiole nasce negli anni Ottanta e trova gradualmente uno stile definito. In particolare, nel 1991, inizia a vinificare in purezza alcuni vini, come il merlot. Vini che, con il passare degli anni, diventeranno simboli di un modo di intendere il territorio differente rispetto ai vicini. L’idea è che si possa esprimere tutto il potenziale di Bolgheri anche senza blend ma solo accompagnando una grande materia prima fino al suo imbottigliamento. I vini de Le Macchiole sono oggi definiti, splendidamente calligrafici ma capaci di emozionare, espressivi del vitigno e del territorio che li vede nascere.

Il Paleo 2007, cabernet franc in purezza, ha carattere da vendere. Pur forte e verticale, gioca su toni sfaccettati e raffinati. È un vino di straordinaria eleganza, forse in una delle migliori annate di sempre. Lo Scrio 2007, da sole uve syrah, è certamente selvatico ma anche avvolgente e a suo modo gentile, posato, vibrante e dinamico. Il Messorio 2007, merlot, è esattamente quello che ci si aspetta da un grande Bolgheri: un vino caldo, soffice e avvolgente come solo la Toscana sa essere. Facile immaginare una bella evoluzione in bottiglia per trovarci dentro, un giorno, grandissime emozioni.

“In effetti abbiamo fatto alcune sperimentazioni, anche in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, con diversi cloni. Ma, prendendo come riferimento la zona del Chianti Classico o di Montalcino, non è pensabile di produrre qui a Bolgheri un sangiovese che sia paragonabile per qualità complessiva a quei territori così vocati della Toscana”. E per fortuna, ripensi assaggiando avidamente l’ultimo bicchiere di uno splendido Messorio 2001.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

17 Commenti

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kenray

circa 13 anni fa - Link

Provati tutti Resto sempre affascianto da questa azienda. Intrigantissimi vini Messorio uber alles! Orgoglio italiano!

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

messorio uber alles tranne il Paleo, monumentale dal 2002 in avanti ogni anno

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Jacopo Cossater

circa 13 anni fa - Link

Paleo che sorpresa. Buonissimo è riduttivo.

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kenray

circa 13 anni fa - Link

il paleo è davvero ottimo ma il messorio per me è un numero 1. raramente ho trovato una così grande gamma di profumi e di persistenza. il paleo assaggiato in contemporanea l'ho trovato meno "profumato" meno corposo e strutturato. oh non sono un andrea gori..accontentatevi

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Angelo Di Costanzo

circa 13 anni fa - Link

Jacopo, però la bic no, eddai... :-)

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Jacopo Cossater

circa 13 anni fa - Link

Brutta vero? :)

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Roberto Dal Ponte

circa 13 anni fa - Link

Beh, diciamo dal 2001, dato che é la prima annata dove é franc al 100%. Per altro, migliore annata del Paleo mai fatta, ad oggi.

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Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Concordo, un vino con una compostezza e un passo difficilmente ripetibili, che oggi si beve splendidamente. Anche se due versioni ormai d'antan in cui Sangiovese e Cabernet Sauvignon facevano la parte del leone, ossia 1992 e 1993, sono fra i più felici e territoriali tagli Sangiovese-Cabernet del loro decennio, vini a cui non manca nulla e che oggi si bevono splendidamente (anche se nell'ultimo anno ho dato una discreta sfoltita alle mie scorte considerandoli al picco).

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

il mio ricordo va ad Eugenio Campolmi, marito di Cinzia, morto nel 2002, un paio di giorni dopo la nascita di mio figlio, il che' mi impedi anche di andare al funerale. Eugenio e' stato il mio primo esempio da seguire in carne e ossa, era una persona "normale" che grazie a perseveranza e duro lavoro ce l'aveva fatta. Uno di quelli sempre pronti a dare un consiglio, senza mai tirarsela di un millimetro a uno come me che cominciava a muovere i primi passi. Grande forza di carattere e stessa vocazione quella di Cinzia Merli, che ha saputo portare avanti in un momento difficile quella che era ed e' una delle piu' belle aziende di Bolgheri. I vini, beh, quelli li avete descritti bene voi.

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Messorio e Paleo 2007 sono da urlo! Il Paleo lo trovo molto "sul pezzo" come era due/tre anni che non accadeva. Il Messorio aggiunge alla "solita" carica olfattiva una crudezza ematico/ferrosa da spingere la sue carettirestiche al limite della vivida croccantezza.

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Angelo Di Costanzo

circa 13 anni fa - Link

"Il Messorio aggiunge alla “solita” carica olfattiva una crudezza ematico/ferrosa da spingere la sue carettirestiche al limite della vivida croccantezza". Questa, dì la verità, l'hai scopiazzata da qualche vecchio pezzo Gelasio Caetani Lovatelli... :-) Scherzo Francè...

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

pensa che l'ho dettata a mio fratello che stava al pc mentre passavo lo straccio in enoteca.... giuro, gliela ho dettata così, come mi veniva dal cuore.... sarò forse il gemello ignoro di GCL????

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Angelo Di Costanzo

circa 13 anni fa - Link

Allora la traccia ferrosa era forse una evoluzione empirica dello "straccio" vecchio..? :-) Buon lavoro, Ang

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Angelo Di Costanzo

circa 13 anni fa - Link

Fisso nella mente il Paleo 2000, tra i pochi "burdules" del cuore. Forse...

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Carlo Gola

circa 13 anni fa - Link

Cinzia è bravissima!!!!!!! e i suoi vini la rispecchiano..... complimenti

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Franco Traversi

circa 13 anni fa - Link

Cinzia è una donna straordinaria, la strada era gia tracciata da quell'uomo incredibile che era Eugenio, ma Lei con la sua grande intelligenza è riuscita a metterci quel tocco femminile di grazia che solo le donne eccezionali hanno nel loro DNA.

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