La settimana della chiacchiera contemporanea a botte di tweet

di Fiorenzo Sartore

1 – Certi cambiamenti sono fragorosi come eventi tellurici. Pure se qualcuno li avverte appena: soliti discorsi sul giornalismo mainstream. Mai troppo soliti.

2 – Francesco Zonin comunicatore duepuntozzero a paletta. Come deve essere il suo vino? Lo chiede direttamente al cliente. Facile no? (No).

3 – Andrea Gori si fa una birretta e si spiaccica sui commenti di qualche birrofilo spietato (ragazzi che nemesi). E’ il Lambic, bellezza. Se dici LA Lambic sei un uomo morto.

4 – Cioè adesso usiamo DAVVERO le bottiglie di plastica? Cioè è pazzesco. Ma no dai. Cioè allora ditelo, le bottiglie di PET! Cioè voi siete fuori.

5 – Riceviamo e parecchio volentieri pubblichiamo. Il parere di Corrado Dottori (La Distesa) su tutto quanto fa naturale (vino, naturale, dico).

6 – Un grande bianco? E’ una falanghina, di Luigi Moio – che vabbe’, costa un botto. Un grande rosso? E’ un supertoscano – e il nome finisce in -aia. Noo! Un altro! Eddai.

7 – Lieviti selezionati VS lieviti indigeni. Segnatevelo, perché questo è il dibattito del momento.

8 – E’ veloce e soprattutto social: la comunicazione al tempo di Twitter. E di FriendFeed, di Facebook, di vattelapesca. Ma dove andremo a finire, signora mia.

9 – Hai presente gli enotecari? Ma sì, quelli che vendono vino. Eccone uno, per esempio.

10 – Al picnic del primo maggio l’enofanatico che beve? Che abbina? A domande fondamentali, risposte definitive. Fischiettando l’Internazionale.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

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