Intravino gira una boa

di Fiorenzo Sartore

Giro di boaIntravino nasce il 22 giugno. Oggi compie 40-e-qualcosa giorni e non è un compleanno, nemmeno un complemese, non è una ricorrenza. Però siamo ad agosto, per molti comincia il periodo di ferie. Gli aggiornamenti non saranno quelli di sempre, il team si adagia sulla sdraio quindi gira la sua prima boa: le vacanze chiudono un periodo. Se pure voi pensate che con agosto finisce davvero l’anno, ci sta che si tenti un piccolo punto della situazione.

Ci sarebbero molte cose da dire e da dirvi, e molte nascono dalle vostre osservazioni e dai vostri commenti. Non so se riuscirò ad essere organico ma credo sia giusto provarci.
Innanzitutto, grazie a quanti ci considerano meritevoli di lettura. A noi piace l’idea di essere interessanti, ma sappiamo abbastanza bene che tirarsela è micidiale. Ci sono cose che vado ripetendo da sempre, ma non tutti possono essere up to date su tutto, quindi questo vale anche come riassunto.
Un elemento centrale è stato, è, e sempre sarà l’importanza di chi commenta e delle cose che dice. Il punto debole dell’architettura dei blog è l’aria autoreferenziale di chi scrive. Senza falsa modestia e senza ostentare umiltà, ve lo ricordo: qui siamo tutti uguali, e soprattutto ce la tiriamo zero. Chi scrive un post (io, in questo caso) e chi dopo lo commenta hanno pari dignità e credibilità, se e nella misura in cui tutti quanti diciamo (o ci sforziamo di dire) cose dotate di fondamento. Spero non sfugga a nessuno, quindi, che questa dinamica è l’esatto contrario del padreternismo che si respira in altri ambiti comunicativi. Dobbiamo essere tutti orgogliosi e felici di questa libertà che ci diamo, e nello stesso tempo sentirci responsabili dell’uso che facciamo delle parole, perché come sempre le cose che diciamo ci qualificano come persone.
Repeat: tirarsela è micidiale, vale per chi scrive e pure per chi commenta.

Abbiamo ancora qualcosa da aggiustare qui su Intravino. Per dirne una, manca del tutto una parte che presenta chi scrive (vi tocca googlare, ed è seccante). Prometto che metteremo mano anche a questo. Tra tante puntualizzazioni necessarie, una esce dai commenti, spesso: il termine enosnob. Sia chiaro che qui viene usato in modo impietosamente autoironico. Qua nessuno è snob – personalmente sono un cultore di vini piccoli, minori, pure un po’ sfigati. Ho stima e rispetto per i bevitori seriali di Margaux e Latour, ma qui vige la regola “prendere il meglio di due mondi”. Non ha senso rinunciare al piccolo, solo perché si adora il grande e grosso. Poi l’esibizionismo enologico è detestabile; del resto qui ultimamente non si fa che endorsare il prosecco, e un motivo ci sarà.
Quando siamo partiti, un prosecco ha inaugurato la serie degli assaggi. Vi posso garantire che NON è stato casuale. Era parte di un manifesto.

Questo fa il paio con un altro punto che a volte ci viene rimproverato: “siete gossippari“. Cioè indulgiamo nel pettegolezzo e nella chiacchiera banale. Bene, posto che questo è assolutamente vero, questo ci piace. Nel mio mestiere ogni volta che ho frequentato persone legate al settore IRL (in real life) non abbiamo fatto altro che scherzare e raccontarci storie e spigolature. Questo lato leggero, magari fatuo, è parte di questo ambito, come di altri. Che senso ha tenerlo fuori? Per essere seri, posati, magari un po’ stracciaballe? Ebbene, là fuori è pieno di gente seria, di pubblicazioni serissime, che trattano il vino. Sapete che c’è? Noi no. Noi occupiamo fieramente con leggerezza (ossimoro voluto) un settore libero; non ci impedisce, di quando in quando, d’essere serissimi su argomenti che ci indignano; ma non siamo serissimi ventiquattr’ore al giorno.

E’ possibile che questi punti di vista non trovino tutti d’accordo: va bene. Chi non è d’accordo può sempre usare il pulsante “indietro”. Senza rancore, ci mancherete (oddio forse non tutti), ma sappiamo che questo è un mondo vario. E’ una ragione della sua bellezza.
Il fatto è che parliamo di vino nel modo che ci diverte, e che ci riesce: cerchiamo di non terrificare quelli che sono fuori dal nostro allegro consesso. Ci piace l’idea di fare nuovi amici.
Sicuramente non è tutto qui, e un sacco di roba è rimasta infilata nella tastiera. Ma direi che può bastare, per ora. Buone ferie per chi parte, andate piano, fate attenzione, rilassatevi quanto potete.
Arrivederci a domani per tutti gli altri che vorranno.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

3 Commenti

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Tomaso Armento

circa 15 anni fa - Link

Fiorenzo, quando ho letto "cultore di vini piccoli, minori, pure un po’ sfigati" mi hai fatto sorgere due domande, tele faccio al volo. Puoi definire che intendi con "cultore" e con "vini piccoli, minori, pure un po’ sfigati". Grazie, Tom

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Fiorenzo Sartore

circa 15 anni fa - Link

be', i vini piccoli sono quelli con poco appeal da enosnobboni, tipo i lambrusco frizzanti, che so, i novelli. sfigati in quanto mai abbastanza modaioli. "cultore" e' facile, dai: significa che non mi spiacciono.

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