Gusti personali | la soglia invisibile

di Fiorenzo Sartore

AssaggiNei giorni scorsi sono passato per assaggi molto diversi tra loro; uno, che ho definito turbomodernista ma che probabilmente rientra nei modernisti con anima, si è alternato ad altri bio-vinoveri, categoria che abbiamo indagato, brevemente, qui, e in un post successivo. Questi vini hanno un elemento che li accomuna, quando ci piazziamo seri seri col bicchiere in mano, e decidiamo di fornire una recensione.

Le espressioni del modernismo più efferato, e quelle della naturalità disarmante, intesa come scarso intervento tecnico in vigna ed in cantina, sono comunque due facce di una caratterizzazione. L’assaggiatore tecnico applica i parametri di valutazione che conosce. Comunque sia, le due interpretazioni enologiche passano per una misurazione che cerca, in qualche modo, d’essere oggettiva. C’è però una soglia, sia nei modernisti che nei naturali, che non è visibile, che è situata in un punto differente per ogni assaggiatore, ed è la soglia che ti fa dire “no, così è troppo”.

Il vino è troppo modernista quando l’esecuzione tecnica smette di essere impeccabile e diventa posticcia; più che il colore, penso ai profumi sovrastati da note balsamiche caricaturali, come il sapone, o certe vernici. Il vino è troppo naturale, all’opposto, quando il corredo aromatico non è più espressività territoriale, ma semmai è puzza fastidiosa. La differenza tra il bene ed il male è situata in questa soglia invisibile, che ogni enofilo ha sistemato da qualche parte nella sua competenza, ed assomiglia, purtroppo, ad un gusto personale, quindi a quanto di più distante da un parametro oggettivo. La soglia invisibile è quella cosa che ci fa spesso accapigliare, a noi che agitiamo i bicchieri. Quando vedete due enofili che litigano ferocemente, questo è uno dei molti, validi motivi.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

4 Commenti

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Fabio Rizzari

circa 15 anni fa - Link

esatto

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Fabio Rizzari

circa 15 anni fa - Link

PS oltre a concordare genericamente, ho provato ad avvicinare la concisione lunare di Gino "Fuso" Carmignani, bizzarro produttore tosco (For Duke, "vinificazione con metodo acustico", etc) che ha lasciato come commento a un nostro lungo (e noioso) post semplicemente: "ok". E basta.

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Fiorenzo Sartore

circa 15 anni fa - Link

be', considerala una forma di ecologia del bit. un po' come quelli che aggiungono "questo commento e' stato scritto con elettroni riciclati". :)

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Simone e Zeta

circa 15 anni fa - Link

..Poi dopo dovremmo evitare di classificare i vini tra quelli che puzzano o no, altrimenti altri paramentri come la digeribilità, la piacevolezza di beva, e non meno importante il rispetto per la natura (evitando certi prodotti), restano a torto in secondo piano. Dopodichè credo che la reale differenza sia nel "divertimento" che l'anima prova in un vino.

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