Da Bandol a Irancy | Cercasi valide alternative alla Domenica Sportiva

di Giovanni Corazzol

“Voglio uscire! Andiamocene che ne so, a Rovereto!” sostituite Rovereto con una qualsiasi destinazione entro il raggio di ottanta, cento chilometri dal vostro telecomando ed avrete personalizzato la periodica, domenicale intuizione della vostra gentile coinquilina. Questo siparietto maschilista, indegno anche del peggior battutista di Zelig, mi serve per enfatizzare l’approccio tipicamente uterino al concetto di viaggio: si esce per uscire, si parte per partire. Approccio, intendiamoci, per niente kerouachiano. “Cosa andiamo a fare a Rovereto?” chiedo. “Ma che ne so! Andiamo a vederla, dicono sia tanto carina”. Ecco.

I miei viaggi invece nascono solitamente il lunedì mattina. Si infilano come un’urgenza sottile mentre in auto la radio diffonde le voci di Cucchi, Italo Cucci e Paolo Casarin che intervistano il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Pur travolto dai dialoghi serrati, l’idea del viaggio chissà come prevale. La sera tornerò a casa rinvigorito ed entusiasta, pronto a sottoporre il progetto di massima, pronto a farmi dare, di regola, del coglione.

Per fortuna esistono gli amici. Il mio amico ci invita per tempo a condividere un momento insperato e importante. Saremo a Vézelay, nel dipartimento borgognone della Yonne, nel Santuario dedicato a Maria Maddalena. Per arrivarci vengono esaminate due possibilità. L’una, apollinea, prevede l’acquisto di un biglietto aereo per Parigi e il noleggio dell’auto (noia). L’altra, dionisiaca, prevede invece il pieno di gasolio, una bouillabaisse a Marsiglia, una notte al camping comunale e quindi visite in azienda nella Côte du Rhône (spasso). Verrò invitato a sperimentare da solo l’opzione due. Sopravviverò. Agilmente. Ecco a voi quindi, dopo la premessa prolissa (mi piace premessa prolissa, sembra una caramella svizzera), il resoconto di quanto, in questa breve fuga controllata, sono riuscito a vedere e soprattutto a bere. Everybody let’s go.

Marsiglia. Mangio la bouillabaisse nel celebrato tempio della bouillabaisse: Le Miramar. Mi costa un braccio, ma voglio permettermela. Le Miramar è sul Porto Vecchio. Ecco, uno diventa ometto anche grazie ai romanzi di Izzo, legge di vie strette e sudice e si aspetta di respirare quell’atmosfera. Marsiglia invece mi tradisce, almeno quel misero pezzetto che riesco a vedere. Niente bettole, niente puttane, nessuna faccia segnata, nessuna cicatrice. Uffa, no es tipico.

La bouillabaisse invece non tradisce, è strepitosa. Ci metterò vicino un Bandòl rosé 2008 dello Château Pradeaux che riuscirà a schivare con destrezza quella girandola di sapori portati in rapida sequenza. Lo Château Pradeaux sta a St. Cyr sur Mer. Ne avevo letto bene sul libro di Jonathan Nossiter (Le vie del vino, Einaudi, 2010). E’ un rosé ottenuto da pressatura diretta di uve Mourvèdre (50%) e Cinsault (50%). Dopo la decantazione a freddo, viene fatta svolgere solo la fermentazione alcolica in cemento e acciaio. Almeno così leggo sul loro sito web. Il colore tende al salmone (si può dire?), al naso spiccano sentori fruttati (fragola?) e note erbacee, che si confermano in bocca assieme ad una bella acidità. Un vino insolito per le mie papille. Ne avrei bevuto un bidone.

Riparto la mattina di buon’ora direzione Orange. La mia destinazione è Violés nel Vaucluse, cittadina lontana dagli odiosi paesetti provenzali color lavanda. Violés è tutta vera, imperfetta e per niente graziosa. Fa per me. Per arrivarci si attraversa una mare incandescente di vigne (sono i primi di novembre) coltivate ad alberello. Sono piante di Cinsault, Grenache, Carignan e Syrah i cui frutti troverò negli uvaggi dei vini della Côte du Rhône che vado cercando. Il mio amico mi regala un nome. L’azienda si chiama Domaine Tenon. Il vino Cuvée Fiston. Grenache (80%), Syrah (20%). Il colore è impenetrabile, con riflessi violacei, al naso spiccano i frutti di bosco (lampone, mora), le spezie, il pepe, il cuoio. E’ un vino portentoso, complesso, ma fresco e di suprema bevibilità. A cinque euro a bottiglia. Averne.

Mi siedo per una birra e un panino al prosciutto nel café di Violés. Un uomo legge il giornale. indossa un vestito chiaro, liso, coi pantaloni troppo corti. Tre donne chiacchierano e da un passeggino pende la borsa della spesa. C’è il biliardo e la televisione accesa sulla partita. La pergola sulla strada invita alla sosta e le casse di vino sono ben stivate nel bagagliaio. Ho una destinazione lontana da raggiungere, accidenti. Riparto.

Arrivo in serata a Girolles, dalle parti di Avallon. Lì soggiorneremo nelle splendide Chambre d’hautes di Corinne e Christian, il quale, cuoco eccellente, ci preparerà piatti entusiasmanti abbinati ad un altro vino low cost che mi accenderà ragionevoli entusiasmi: l’Irancy. Irancy, piccolo centro della Yonne, da il nome ad una Appellation recente (1998) in cui è previsto l’assemblaggio del Pinot Noir con il César (10% al massimo). Ho visitato l’azienda di Benoît Cantin e bevuto l’Irancy “Palotte” del 2007. Più rustico dei borgogna della Côte d’or, non sfigura affatto, anzi. otto euri.

Infine si rientra. Si salutano gli amici, quelli vecchi e quelli nuovi. Carico i bagagli. La coinquilina sale a bordo e si lamenta dell’assenza di spazio nel bagagliaio. La ascolto interessato, la bacio perché l’amo, e finalmente riaccendo la radio per sintonizzarmi su radio france in cerca di trasmissioni sportive e di idee per il prossimo viaggio.

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Giovanni Corazzol

Membro del Partito del progresso moderato nei limiti della legge sostiene da tempo che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell'obbedienza.

21 Commenti

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Non vorrei ti offendessi. Ma chi se ne importa? Questo è un bar sport a vino, mica la terza pagina del Giornale di Montanelli.

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Da editore mi chiedo: è un complimento? :-)

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A3C

circa 13 anni fa - Link

lo è il pezzo è bellissimo unsa panna sopra gli altri...tutti gli altri..Corazzol è bravo... sprecato per questa bettola di e-avvinazzati...con commozione

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Da lettore assiduo rispondo: ni. La Terza Pagina del Giornale di Montanelli fu il rifugio della migliore intelligenza (non 'intellighenzia') italiana ed europea dalla sbronza qualunquistico-comunista. Intravino è un formidabile sito che si giova al meglio della fusione tra ottima informazione enoica, gossip, e caciara etilica. Ultimamente, sta volando un po' troppo alto - fuori target. Sull'altro post stiamo assistendo a uno scambio di dotte fiorettate mitteleuropee che nemmeno Claudio Magris. Est locus in rebus.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

concordo in toto con Marossi (con cui "litigo" amabilmente altrove): "La Terza Pagina del Giornale di Montanelli fu il rifugio della migliore intelligenza (non ‘intellighenzia’) italiana ed europea dalla sbronza qualunquistico-comunista". Lo dico avendo avuto anche il piacere di collaborarvi, in un'altra vita... E di conoscere e frequentare Giovanni Arpino, Marcello Staglieno, Giorgio Soavi e altri formidabili collaboratori di quel Giornale. Che non c'é più, accidenti...

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

No, purtroppo non c'è più: è morto prima di Montanelli.

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silvana

circa 13 anni fa - Link

No, non c'è più, e nemmeno quel giornalismo. Tutti o quasi con la tremarella (giustificata, però insomma!)a non dire troppo male di nessun potente, ma nemmeno di quelli che potrebbero diventarlo.

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Giovanni Corazzol

circa 13 anni fa - Link

Non mi offendo certo, anzi ringrazio. Chi scrive si espone nel bene e nel male. Però mentre elzevireggiavo ho parlocchiato come posso di tre vini, di rapporti matrimonial-sportivi e di un enoviaggetto. Di mitteleuropa, editore piacendo, la prossima volta.

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A3C

circa 13 anni fa - Link

bravissimo giovannni, bravissimo, è il miglior pezzo mai letto su intravino...gionalismo vero, personalita forte che traspare oltre le parole.. citazioni colte e prosa semplice... un piccolo capolavoro quotidiano...

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

No, la prego, se ne stia nel suo Shtetl e si scazzi in privato con l'altro talmudista del put, Giannone. Purché lontano da qui. Anzi, lontano da dove. Dateci vino, del resto che ce frega che ce importa.

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A3C

circa 13 anni fa - Link

???????? Talmudista del put? Ma ke hai bevuto stamane marossi?

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Sei solo invidioso

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Giulia Angela

circa 13 anni fa - Link

Ecco, ben detto Montes, questo è quell'aspetto che non mi piace di Intravino, uno scenario da olgettine, una banda di mignotte allo sbaraglio. Cronistoria: articolo eccellente, di alta qualità di Emanuele Giannone ed ecco che si scatena l'invidia di 2 o 3 olgettine con articolo di rimpallo inneggiando alla in - sostenibile leggerezza dell'essere. Ammesso che questo non è un paese democratico, ammesso e notoriamente riconosciuto che questo è un paese "di merda", permetteteci almeno di leggere di Vino come alimento per il corpo e come alimento per arricchire la nostra cultura con ingredienti sconosciuti ai più : anima, passione, sapere.

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A3C

circa 13 anni fa - Link

be' grazie per la migotta.. questo non me l'aveva ancora detto nessuno... sono sinceramente commosso...

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Giulia Angela

circa 13 anni fa - Link

Armando, c'è mignotta e mignotta, a seconda della interpretazione, tutta personale, può essere un complimento o il suo contrario. Vedi, è un complimento se contestualizzato in una donna che sa esprimere tutta la sua femminilità e l'erotismo attraverso il suo corpo. Il suo contrario è per l'appunto la mignotta/olgettina, così di moda in questo ultimo decennio. A parte lo scherzo, la mia analisi, (quella del post precedente ovviamente) è sicuramente condivisibile, ribadisco, lasciamo parlare di Vino a chi ama farlo e per questo sa farlo, è molto meglio. ciao.

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Notevole: "La mia analisi è sicuramente condivisibile". Io invece mi congratulo per i miei commenti. Cordialità

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Corazzol é bravo, anche Giannone. I due post però mi sembrano diversi come stile ed impostazione. Marossi, se non ti conosciossi penserossi che ci prendi per il culossi. Perché metti in pista Montanelli? Accontentati di Tomacelli. Signora Giulia Angela, si metta il cuore in pace. A3C é simpatico ed intelligente, ma nessuno pagherebbe per avere il suo corpo. E anche gli altri aspiranti mignotte che imperversano su Intravino possono solo continuare ad "aspirare", me compresa, ci manca le fisique du role. Giannone, che dire, beata la tua conquilina!

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Marossi è un tipossi.

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Giovanni Corazzol

circa 13 anni fa - Link

Con Giannone credo di condividere alcune letture non ancora la coinquilina. Anche se nel clima ultimamente olgettino di intravino valuto con interesse tutte le opportunità

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Ooops, mi scuso, soprattutto con la conquilina. Visto che ho già fatto una figura da peracottara, mi permetto di aggiungere: Caro Corazzol, migliora la tua già notevole qualità di scrittura eliminando l'aggettivo "uterino", troppo datato. Se proprio vuoi enfatizzare la nevrosi femminile pre-viaggio puoi scrivere "approccio estrogenico", é più moderno.

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Eleutherius Grootjans

circa 13 anni fa - Link

Ricolloco nel post giusto: caro Loew, per curiosità: lei bazzica solo questo blog o frequenta anche altri siti/lidi/fogli?

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