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10 Commenti
andrea
circa 13 anni fa - LinkUn grande uomo che ho avuto il piacere di conoscere e che mi ha aperto gli occhi sul mondo del vino marsala.
RispondiAntonio C.
circa 13 anni fa - LinkE' con grande tristezza che apprendo questa notizia. Marco era una persona dal carattere non facile e con una passione fuori dal comune, i suoi grandi Marsala emozionanti. In un mondo del vino pieno di gente "appariscente" uno come lui lascia un vuoto notevole.
RispondiMario Crosta
circa 13 anni fa - LinkHo appena dato la triste notizia anche al portale polacco Vinisfera.pl che aveva appena pubblicato un articolo sul Marsala, in un commento all'articolo. Vivra' ancora molto a lungo nei suoi vini e nella storia del vino siciliano. Che la terra gli sia leggera.
Rispondiroberto gatti
circa 13 anni fa - LinkMarco De Bartoli l'ho incontrato in una sola occasione, ma mi è bastata per capire che l'uomo era schietto e con un carattere " ruvido " ma verace. Con tutta l'ipocrisia che ci circonda abbiamo bisogno di queste figure schiette e dirette, mentre ti parlano ti guardano in fondo agli occhi. Il produttore di Marsala ha dato un grande contributo alla " rinascita " e riscoperta di questo meraviglioso vino, che considero uno dei migliori d' Italia e del Mondo Ciao Marco sarai sempre con noi ogni volta che assaggeremo un Tuo Marsala.
RispondiMauro Marabini
circa 13 anni fa - LinkCarissimi, non ho commenti da fare, ma vi scrivo per esprimere tutta la mia ammirazione alla grande famiglia di Dissapore & Co. Vi ho scoperto piuttosto tardi e per caso. Appassionato cultore del vino e della cultura che lo accompagna. Imprenditore già con una certa età, ho in passato posseduto e gestito alberghi e ristoranti. Librario antiquario in quel di Monte- Carlo,specializzato in gastronomia, colleziono libri antichi sul vino e la vite. Cosi,' tanto per fare conoscenza. Cordiali saluti Mauro Marabini
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkImmagino la sua figura a metà strada tra il pionere che aveva ridato lustro a una denominazione e "l'ultimo dei giapponesi" che ancora si ostinava a portare lustro alla medesima. Al di là della vicinanza ai figli (a Sebastiano in particolare), sento un brivido dietro la schiena quando mi domando chi si assumerà il compito di seguitare a difendere con tanta cocciutaggine la denominazione Marsala?
RispondiSoki
circa 13 anni fa - LinkMARCO DE BARTOLI,UN NOME -UNA LEGENDA PER IL MARSALA E NON!!!!! Pongo tutta la mia tristezza per la sua perdita.Lavorando sotto l'ombrellO delle Cantine Isola di Milano(proprietario il personaggio Luca Sarais) ho avuto la Grande fortuna di conoscere bene Marco(avendo ottimi raporti con la famiglia Sarais).Una persona originale ,schieta, con una passione per la sua terra e i suoi vini fuori dal commune!!!! NON dimendichero MAI questo episodio-Circa cinque anni fa abbiamo deciso con Luca a dedicare una settimana in degustazione il Mitico Montrache di Romane Conti.Abbiamo messo in degustazione due annate(che se me ricordo bene erano il 1989 e il 1991).Mi ricordo di aver assagiato due vini Stratosferici sia per il prezzo ma anche per la qualita.,ma quel che ci ha scioccato di piu era che un nostro cliente(non professionista)ma grande appassionato del gran bere,dopo che ha assagiato tutte due le annate(200,00 euro il calice-Mamma Mia!!!)la sua risposta come li ha trovati era: HA ME, MI HA FATTO EMMOZIONARE E POSSO DIRE CHE QUASI MI HA FATTO ARRIVARE(SESSUALMENTE INTENTEVA)DI PIU SIA GUSTATIVAMENTE E ANCHE OLFATIVAMENTE IL MARSALA RESERVA-CHE SE MI RICORDO BENE ERA QUELLA DEL 1902!!!!!DI MARCO DE BARTOLI.LO HA TROVATO INDESCRIVIBILE,FUORI NORMA CON DEI PROFUMI SOTILI,RARI,FINI E SENSUALI,E IN BOCCA UNICO-INTERMINABILE CON UNA FINEZA ED UN EQUILIBRIO DEICO!!! IO PERSONALMENTE SOMMELIER PROFESSIONISTA,AVENTO LA FORTUNA DI ASSAGIARE QUEI VINI CONCORDO PIENAMENTE.IL VINO MARSALA E UN VINO GRANDIOSO MA PER PLASMARLO, FARLO PARLARE E STARE DIETRO SE NON ANCHE SUPERARE DEI SACHRI MOSTRI FRANCESI O PORTUGESI CI VUOLE UOMINI GRANDIOSI, QUASI SEMI DEI COME ERA MARCO DE BARTOLI!!!!!! SONO SICURO CHE I TUOI VINI FARANNO SOGNARE TUTTO IL PARADISO GRANDE MARCO!!!! IL TUO AMICO SOCRATES KOUTSAKOS.
Rispondimaurizio gily
circa 13 anni fa - Linkhttp://millevigne.it/_blog/MILLEVIGNEBLOG_di_Maurizio_Gily LA GUERRA DI MARCO Quando si tratta di ricordare un amico che ci ha lasciato la retorica è sempre in agguato. Spero di non fare questo dispetto a Marco De Bartoli, un uomo che al minimo accenno di retorica avrebbe tuonato, con la sua voce roca per i troppi sigari: “miiiinchia!” Dubito infatti che abbia partecipato alle celebrazioni dell’Unità di’Italia, sebbene il Marsala ne sia certamente un vino-simbolo, ancor più del Barolo di Cavour o del Chianti di Ricasoli. Negli ultimi anni non l’ho visto spesso, passava lunghi periodi a Bukkuram, la sua piccola tenuta di Pantelleria, quasi in volontario esilio: una sorta di Garibaldi a Caprera, un combattente un po’ amareggiato e logorato da troppi conflitti: senza i quali peraltro Marco non si sarebbe sentito vivo. Conflitti di lavoro, conflitti con la famiglia, conflitti con la stampa, con l’industria enologica, con la politica e l’establishment, con la sua Sicilia ad un tempo amata e detestata. Un uomo in guerra con il mondo, con un carattere forte e difficile, ma anche un uomo generoso e capace di sentimenti profondi. Marco si era prefissato una “mission impossible”: riscrivere in chiave moderna la storia del Marsala e farne rivivere la gloria. Un’impresa ai limiti dell’utopia per un prodotto tanto maltrattato da diventare più un ingrediente di cucina che un vino. Un’impresa segnata però da alcune vittorie, almeno all’interno di quel fenomeno enologico chiamato Samperi . E non solo enologico, basta pensare al capannone strapieno di auto d’epoca più o meno sgangherate, una delle sue passioni. In gioventù aveva partecipato alla Targa Florio come pilota, segno inequivocabile di una vita vissuta sempre al massimo,con il piede a tavoletta sull’acceleratore. E’ difficile che Marco possa trovare imitatori perché, a parte la sua personalità unica, il problema, mi spiegò un giorno, è che per fare buoni Marsala servono cicli produttivi lunghissimi; oltre alle piramidi di metodo Solera lui aveva riserve vecchie di cento anni, liquidi densi che partecipavano in piccola parte ai blending delle riserve. Una cosa impensabile per una logica “industriale” moderna e comunque non praticabile, perché queste riserve non le ha più nessuno. Rilanciare il Marsala vorrebbe quindi dire, almeno così sosteneva De Bartoli, ragionare su tempi che attraversano le generazioni, come si fa con l’aceto balsamico tradizionale, e ciò può accadere solo in una dimensione artigianale e sotto l’impulso di una smisurata passione. Questo è il messaggio che lascia sul piano enologico. Sul piano umano lascia un grande vuoto, una marea di amici, alcuni nemici che sicuramente ora ne diranno bene, come accade ovunque ed in Sicilia ancora di più; lascia tre splendidi (letteralmente) figli che sicuramente faranno onore al cognome che portano: si chiamano Renato, Sebastiano e Giuseppina. E lascia una sfida che non riguarda solo i suoi successori diretti ma il trapanese, la Sicilia, il Sud, l’Italia: che il mondo torni un giorno a togliersi il cappello, non solo quando si parla di Samperi o di De Bartoli, ma quando si parla di Marsala.
Rispondiroberto gatti
circa 13 anni fa - LinkBravo Maurizio : da applauso...!
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkMaurizio bravo pezzo da Brivido.ciao lido
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