Buoni propositi vinosi per l’anno nuovo

di Fiorenzo Sartore

Va tutto bene, il calendario del mio computer è a posto. E’ che appartengo alla chiesa di quelli che fanno finire l’anno a ferragosto. Così succede che i buoni propositi mi vengano più facili sotto l’ombrellone, che davanti al piatto di cotechino e lenticchie. Finora ho pensato questi.

Uscire dalla tana. Mi sto infilando in uno strano tunnel: mi pare che tutto quello che serva, quanto a competenza enoica, possa uscire dal monitor del mio computer. C’è qualcosa che non va, bisogna alternare la percezione analogica a quella digitale: devo uscire, andare un po’ di più per vigne, toccare e vedere.
Andare a sud. Va bene, è arrivato il momento di confessare, io non sono mai sceso più a sud di Roma in vita mia. Questo, lo capisco da solo, è un male non emendabile. Prima della pensione devo (dovrei) vedere, che so, Taurasi.
Dare meno punteggi. Questo ha a che fare col karma, mi sto stancando di diffondere karma negativo intorno a me. Ogni volta che uso i punteggi centesimali qualcuno si arrabbia. E allora devo moderarmi. Lo farò di nascosto, come ieri, che assaggiando la Ribolla 2004 di Gravner ho parlato per mezz’ora di descrittori, poi ho detto sottovoce all’amico “in sostanza è un 85 centesimi”. Ma senza farmi sentire da nessuno.
Conquistare nuovi clientes. Questo forse è uno dei propositi meno chiari, nel senso che non è un progetto basato su qualche tipo di marketing. E’ un’idea vaga: l’idea sarebbe quella di riprodurre il concetto di open source dentro l’ambito del commercio – in sostanza, dare via una parte (di sé) a titolo gratuito. Regalare, cioè, competenza o prodotto in degu aperte a tutti, presentando free un vino a settimana, una roba così. C’è già chi lo fa, si tratta di dargli una connotazione sistematica – ma come ho detto, questo è il proposito meno delineato fino ad ora.
Conoscere il mio nemico. Studiare più a fondo i vini che, in modo automatico, tendo a rifiutare o non bere: la produzione industriale, per vedere a che punto stanno. Quindi comprerò il vino al supermercato, e per la legge di Murphy puoi stare tranquillo che mentre sono in coda alla cassa incontrerò una decina di miei clienti. Persi per sempre. Questo più che un proposito sembra una penitenza, ma serve ad allenare l’assaggiatore, e, appunto, a conoscere il mio nemico.

Ci sarebbero poi almeno cinque punti di buoni propositi relativi ad internet, blog, turbomodernità informatica, ma li teniamo per una prossima puntata. Promessa, minaccia, fate un po’ voi.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

11 Commenti

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Francesco Fabbretti

circa 14 anni fa - Link

Bei propositi. L'unico che non seguo è l'abolizione del punteggio: non lo faccio per spocchia ma perchè serve a me stesso per valutare il rapporto prezzo qualità. Per quanto riguarda "uscire dalla tana" sono convinto che se potessi ne uscirei ogni giorno... ma qualcuno deve pur starci in enoteca! ;-) P.S. aggiungo un proposito extra: sforzarsi di capire ogni giorno di più come il mio palato sia un "tantino" troppo evoluto per il cliente medio e trovare anche per lui vini in grado di gratificarne le scelte. Il "nemico", talvolte, può essere il trampolino di lancio per una beva più consapevole, l'importante è non appiatirsi sulle posizioni del deja-vu

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Nelle Nuvole

circa 14 anni fa - Link

Bel post. In effetti per molti di noi, anche se stra-adulti, l'anno comincia con il rientro a scuola in settmembre e il relativo training autogeno di preparazione post-ferragostano. Per il mio lavoro vuol dire - NON TRASCURARE NESSUNA NUOVA POSSIBILITA'. In soldoni recuperare le mazzette di biglietti da visita accumulati, scrivere a tutti un messaggio subliminale affinché comprino e sempre di più. Per la mia persona vuol dire - ARGINARE L'INTOLLERANZA nei confronti di chi vede il prodotto vino come solo business e non come realtà molto complessa ed affascinante, o di chi vice-versa lo considera un mondo magico e puro, club privato per pochi membri selezionati.

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gian paolo

circa 14 anni fa - Link

Bel Post ...però mi sembra che tra il primo e il secondo "punto" manchi : VENDERE PIU' LAMBRUSCO :) :) Mi è sembrato di capire che acquistare e vendere Lambro porti un sacco di culo-si può dire ?- Ciao e buone Vacanze a chi le fà. ciao Gian Paolo

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Nelle Nuvole

circa 14 anni fa - Link

Se ti riferisci a me, non ne ho la più pallida idea, che c'azzecca il Lambrusco?

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gian paolo

circa 14 anni fa - Link

No Nelle Nuvole la mia voleva essere una battuta per il post in generale ,non voleva essere collegato a niente o quasi....il troppo sole preso sulla testa mi fa male.ciao gian Paolo

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Antonio Tomacelli

circa 14 anni fa - Link

Seee, già vedere Fiore che oltrepassa la "linea cotica" sarà 'na botta di vita, tu pure il lambrusco vuoi vedere in eoteca. Dai, un passo alla volta, la riabilitazione è un percorso lungo e difficile assai :-)

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Fiorenzo Sartore

circa 14 anni fa - Link

questo commento e' ufficialmente scritto sorseggiando lambrusco (parma) :D [img]http://farm5.static.flickr.com/4143/4865273479_11733e8996_m.jpg[/img]

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gian paolo

circa 14 anni fa - Link

E no Fiorenzo adesso No!!Parma non è certo la patria del Lambro...ti costringero a bere secchiate di Lambrusco modenese....qua indirizzo e corriere alla mano che ho bottiglie da annegarti ciao e buon sorseggio GP

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Jacopo Cossater

circa 14 anni fa - Link

Parecchio scuro. Camillo Donati? ;)

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pstrizia

circa 14 anni fa - Link

Donati, seguace del bio..il suo Lambrusco talvolta è buono talvolta puzza tremendamente...Come si fa a fidarsi??

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Angelo Di Costanzo

circa 14 anni fa - Link

Il secondo punto non è male, anche perchè lì di buono, a parte le ignobili stupidità della classe politica, c'è n'è davvero tanto. Se ti serve un anfitrione...

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