Brontosauri | Daniel Thomases, Mario Busso e “Quelli che le guide”

di Andrea Gori

jurassic-park-t-rexAlla quinta edizione del convegno “Quelli che le guide” – annuale confronto tra gli autori di guide ai vini, ideato e organizzato da Guido Ricciarelli (Spirito diVino e Touring Club) – non sono mancate le sorprese. Dopo anni di fioretto con i wine blogger, finalmente è arrivato l’affondo. Che Mario Busso (responsabile della guida “Vini buoni d’Italia” del Touring Club) non avesse tempo di navigare in rete potevamo anche immaginarcelo. Peggio per lui, ce ne faremo una ragione. Ma questo è solo l’inizio. Se Eleonora Guerini se ne esce di fioretto, dicendo che i forum sono “posti dove la gente gioca a chi ce l’ha più lungo” (ammettendo poi di riprendere il direttore Cernilli che invece ama frequentarli, con tutta la nostra stima),  l’affondo diretto viene da Daniel Thomases, curatore della un tempo gloriosa guida ai vini di Veronelli, che tuona: “Ma che diritto hanno questi blogger di scrivere di vino?“.

Seguite con noi il reportage di Riccardo Farchioni su Acquabuona perché il meglio deve ancora arrivare. Dunque, passano pochi minuti ed ecco che a Thomases fa eco uno dei pochi produttori presenti, l’agronomo ed enologo Federico Curtaz, il quale si rivolge provocatoriamente ai guidaioli dicendo: “questi blogger sono i vostri figli indesiderati. Sono l’effetto dello scoppio del preservativo!“… e giù applausi divertiti e scroscianti, alla faccia di chi le guide le compra e poi magari ne parla su internet.

thomaese-300x225Ora, l’impresa è titanica – anche perché Daniel e gli altri se la ridono e scherzano neanche fossero davvero l’orchestra del Titanic – ma noi blogger siamo di animo buono e pur in questo clima di odio amiamo ragionare ed argomentare. Vogliamo aiutare questi simpatici brontosauri a capire che diritto abbiamo noi a scrivere di vino? Io un’ideuzza ce l’avrei, anzi, più d’una a dire il vero. E poi, che ne pensano del blogging enoico quelli della guida dell’Espresso, purtroppo assenti al convegno e forse gli unici che saremmo stati curiosi di ascoltare?

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

17 Commenti

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rampavia

circa 14 anni fa - Link

Credo che questi atteggiamenti di timore per la rete, mascherati da fine (!) umorismo (quella del preservativo si vede benissimo che è una battuta da tempo preparata)siano dettati dalla consapevolezza, che questi signori sicuramente hanno, che le guide cartacee sono destinate presto o tardi a scomparire.

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Jacopo Cossater

circa 14 anni fa - Link

Mah. Sembra di rileggere il tono dell'editoriale di Stella sulla rete come terreno di odio sul Corriere dell'altro giorno. Parlano di forum, di blog e di internet senza sapere davvero di cosa si tratti. Come se fossero arrivati tardi, avessero perso il treno e non avessero ancora capito chi incolpare.

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Alessandro Morichetti

circa 14 anni fa - Link

A conferma, suggerisco caldamente un articolo segnalato ieri da Maurizio Camagna via Twitter (strumento di odio, si sa): si intitola Internet e quella Stella che brilla lassù ed è davvero un'analisi puntuale di Leonardo Tondelli sull'Unità. Mi ha negativamente sorpreso la posizione di assoluta retroguardia di un giornalista solitamente attento e brillante come Gian Antonio Stella. In questo caso, direi proprio che abbia preso "fischi per fiaschi". Quanto ai nostri "eroi", c'è da essere comprensivi. E' difficile per noi "giovani" dare una lettura ragionata dei tempi che cambiano, figurarsi per loro. Peccano di curiosità, questo si.

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Franco Ziliani

circa 14 anni fa - Link

Come ho già commentato sul sito dell'Acquabuona, a margine della cronaca di Riccardo Farchioni, trovo che certi personaggi non sappiano cogliere i segni dei tempi, capire che il loro modo di raccontare il vino, nelle guide, é ormai superato e che forse per alcuni di loro sarebbe ora di andare in pensione, di occuparsi dei nipotini, se ne hanno, o portare a spasso il cane. La presunzione di taluni personaggi, che non capiscono la “rivoluzione” di Internet, che continuano a snobbare siti, blog e forum e che si arrogano il diritto (emanato da loro) di essere i soli a poter scrivere di vino, é ridicola, anzi, patetica come loro...

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vignereimanonposso

circa 14 anni fa - Link

Io la dico anche più cattiva: in realtà costoro sanno che la carta ha i giorni -mesi contati, ma temono l'incapacità di mettersi in pari con la tecnologia e allora che fanno? la denigrano problemi loro.....

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Michele Braganti

circa 14 anni fa - Link

gli incapaci sono e rimangono incapaci con o senza un blog.....e nel mondo del vino ne circolano diversi.........

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Simone e Zeta

circa 14 anni fa - Link

Ma tutti questi che parlano delle potenzialità del Web, ma perchè non fate una Guida on line? Con ri-assaggi semestrali e punteggi che si adeguano. Perchè non provarci, io ci sono! A stappar le bottiglie, naturalmente, i vini li assaggia il Gori!

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VignereiManonPosso

circa 14 anni fa - Link

si parte dal presupposto delle capacità scontate delle persone che lavorano per le guide. fatta questa premessa, si discute poi se sono in grado di comprendere la potenzialità del web ...se si inizia a dire genericamente che è un mondo pieno di incapaci non si finisce più, pure tra i produttori

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Lizzy

circa 14 anni fa - Link

Premesso che i tacchini non sono mai felici quando si avvicina il Natale, mi permetto di far presente ai dinosauri di quello e altri incontri similari che sono, appunto, dei dinosauri. Esseri destinati all'estinzione. Probabilmente già estinti, ma ancora non se ne sono accorti. E non lo dico io, ma l'ha detto a chiare (e poco politically correct) lettere un certo Robertino (Parker), al Wine Future spagnolo, evento cui hanno partecipato i calibri massimi della filiera del vino mondiale (e infatti gli italiani, giornalisti inclusi, erano assenti. Qualcosa vorrà pur dire, dal momento che l'evento è stato pubblicizzato soprattutto sulla rete). Ah, per chi non lo sapesse, l'ignoranza dell'uso dei nuovi media ha un nome: analfabetismo informatico. Che diritto hanno i blogger di scrivere di vino? e che diritto hanno loro di (s)parlare di blogging??? :P L.

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Alessandro Morichetti

circa 14 anni fa - Link

Ad onor del vero (tu lo sai, Lizzy), in Spagna almeno un italiano c'era. Aristide ha pubblicato due giornate di liveblog davvero interessanti, nonché messo sul sito i video di una Web tv spagnola, Vinus: uno con Gary Vee, che ha dato una bella tirata d'orecchie a tutti, col suo stile (purtroppo solo in inglese, ma se l'ho capito io...) e l'altro con una serie di interlocutori tra cui Parker e Jancis Robinson. Davvero interessanti.

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Rolando

circa 14 anni fa - Link

i due mondi, quello online e quello offline, si stanno sempre più separando. diciamo che oggi chi ha tra i 30 ed i 40 (e così io mi tiro fuori) spesso ha un cellulare con cui naviga su internet, che è molto più comodo da portarsi in giro che non una guida cartacea. in ogni caso le due linee potrebbero non escludersi a vicenda; la loro paura di mettersi online, e di confrontarsi con i blog, è che su questi ultimi hai i commenti di chi ti legge, ti accorgi immediatamente se calano le visite oppure no. nelle guide non hai il feedback dei tuoi clienti. forse la loro paura è solo questa, la possibilità di essere contraddetti in tempo reale.

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andreas

circa 14 anni fa - Link

Giusto citare, chiamndoli in causa, i bloggers della Guida dell'Espresso che, fra parantesi, sono forse gli unici - credo - che fanno una guida e insieme gestiscono un blog. Basta questa considerazione e, quindi, questo fatto, per dare una risposta che, appunto, è nei fatti.

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Andrea Gori

circa 14 anni fa - Link

sia Gambero che Espresso sul web investono e passando un bel pò di tempo, tempo che però l'Espresso non aveva o non voleva trovare per venire a Viareggio, peccato

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Leonardo Romanelli

circa 14 anni fa - Link

@andrea Il tempo c'era, hanno scritto chiaramente sul blog che non vanno più a questi incontri e credo ci siano dei validi motivi..sulla gestione di Internet da parte di quelli dell'Espresso avrei le mie rimostranze da fare(:-)))) ma, a parte questo, direi che la sfida di Internet pone le persone a dover affrontare un mercato nuovo e difficile da gestire da un punto di vista economico. Se io campo di"assaggi" e poi dopo sul web si trovano informazioni che prima erano solo cartacee, diventa una vera e proprio concorrenza che devo affrontare: come posso pensare di dormire sonni tranquilli? Ecco, io comicerei a chiedermi se, in Italia, si possa fare i blogger di professione, cosa che vedo molto difficile

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Lizzy

circa 14 anni fa - Link

Beh, Leonardo, se tu sei diventato ricco facendo il giornalista puro (ovvero campando solo di articoli e/o servizi), spiegami come hai fatto, che questa dieta a pane, cipolla e vino che faccio da oltre vent'anni sarà anche salutare, ma mi è venuta proprio a noia. ;) L.

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CLOMIDADVICE

circa 13 anni fa - Link

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