Borgogna dreamin’ a Mazzon, Alto Adige
di Alessandro MorichettiVolete una bottiglia che racconti la magia del vino? Eccola, senza dubbi né prove d’appello: Südtiroler Blauburgunder Mazzon 2006 – Weingut Gottardi, che tradotto in italiano altro non è che il pinot nero di Bruno Gottardi sù ad Egna, in Alto Adige.
Vitigno, gusto, bottiglia, etichetta, fascino e reperibilità sanno di Borgogna, il prezzo sa di Italia, il rapporto qualità-prezzo di Alto Adige. Tanto per capirsi, a Mazzon (minuta frazione di Egna, anche detta “Paradiso del pinot nero”) 46 ettari su 68 sono vitati a pinot nero e il motivo si intuisce velocemente. Nel bicchiere, granato trasparente a preludio di un naso sottile e di raro fascino: ginepro, carne e una nota dolcemente tenue di burro fuso a enfatizzare una fruttosità delicata e ammaliatrice. A fasi alterne fluttua su note vegetali, da sniffare con attenzione e curiosità.
In bocca, c’est le pinot noir : l’ingresso è timido e dimesso – lì per lì quasi deludente al cospetto di un olfatto così elegante – è la presa di confidenza col centro bocca ad anticipare una distensione finale bella, ampia, con rimandi retrolfattivi invitanti e succosi. Tannino da oreficeria, cesellato, calore alcolico di precisione chirurgica ed equilibrio complessivo da manuale.
Il reale problema di un vino simile credo risieda tutto nell’abbinamento. Si farebbe prima a trovare i piatti che non lo esaltano. Lieve quanto basta per un aperitivo “da uomini duri”, voluminoso al punto giusto per un bel tortello al ragù ma assai consono anche su un bel bollito con carote e patate.
Assaggiato pochi mesi fa il 2004 ne ho un ricordo altrettanto coinvolgente. Astenersi amanti vini di muscoli, quanto a struttura le prende di santa ragione da un Cepparello qualunque. Vino di sfumature e delicatezza, sopra o sotto i 90 punti a seconda dell’annata ma quello e solo quello è l’ordine di grandezza. In enoteca si porta via con 25-30 euro: considerando quanto sia difficile scovarlo tra gli scaffali consiglio a chi lo trova di non pensarci sù neanche un minuto.
4 Commenti
Pierpaolo
circa 14 anni fa - LinkUn Cepparello qualunque?
RispondiFilippo Ronco
circa 14 anni fa - LinkE' il vino che più amo tra quelli mai assaggiati in Italia, chi mi conosce lo sa, ne ho quasi una patologica ossessione, troverai decine di degustazioni lasciate in rete negli anni e anche un post dedica a Gottardi, di un po' di anni fa. L'assaggio più clamoroso della mia vita comunque è recente un Mazzon di Gottardi del 1998 aperto pochi giorni fa, di straordinaria eleganza e finezza, perfettamente integro, ancor migliore di uno straordinario Domaine Jean Marc Millot Echezeaux Grand Cru di qualche lustro fa, per ora forse il miglior vino mai bevuto in assoluto. Ma poco diamine, sempre irrimediabilmente poco. Grazie per questo tuo post che mi riporta il suo sapore in bocca. Fil.
RispondiRAMPAVIA
circa 14 anni fa - LinkCondivido la passione per il Pinot Nero di Gottardi. Ho avuto la fortuna, qualche anno fa, di conoscere personalmente Bruno Gottardi e di visitare la sua cantina. A dispetto del cognome è un austriaco di nome e di fatto, gentile fino alla timidezza e grande appassionato del Pinot Nero. Una persona di una modestia disarmante. Non vende vino in cantina però se si ha possibilità di andare a Egna lo si può trovare a 18, 20 euro da Devoli.
Rispondi