Capannina, Jesolo | Niente spritz agli under 16
di Fiorenzo SartoreJesolo, la Capannina Beach: irruzione di poliziotti con cane antidroga, perquisizioni e fuggi-fuggi. Che succede? Rave party con pasticche e cocaina? Nulla del genere, si tratta di una normale discoteca della riviera veneta in cui si serve la bevanda alcolica istituzionale, lo spritz. Pure ai minori di 16 anni, purtroppo. Segue denuncia alla direzione, multe e provvedimenti connessi. Tutto giusto? Assolutamente sì; a che serve la legge, se non si eseguono i controlli? Perché il punto è che la legge, da sola, non si auto-avvera: i ragazzi vorranno comunque bere alcolici, alcuni esercenti vorranno venderglieli – oppure (facciamo i bravi) non RIUSCIRANNO ad evitarlo. Dice un barman della Capannina: “è venuto un ragazzo adulto a prendere una caraffa di spritz al bancone e l’ha portata in tavolo dove c’erano altri ragazzi tra i quali un giovanissimo. E’ vero, aveva meno di sedici anni e noi a questi non diamo alcolici, ma in presenza di tanta gente non possiamo seguirli e controllare a chi danno da bere per l’intera serata”. Guardacaso, è l’esatto meccanismo che descrivevo qui: “un amico maggiorenne si incarica della spesa” e pure il barman più sveglio si ritrova nei guai. Perché l’educazione al consumo dell’alcol, per dire una roba mai sentita prima, è appunto una questione di educazione; e questa è tanto, TANTO più difficile da ottenere.
2 Commenti
Mara
circa 7 anni fa - LinkSi starebbe un attimo a non far bere i minori se si facesse come nei paesi anglosassoni: nei locali dove si vendono alcolici i minori non entrano e basta.
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