Zeffiro Ciuffoletti racconta il vino al tempo dei Medici: le fake news ai tempi del Savonarola

Zeffiro Ciuffoletti racconta il vino al tempo dei Medici: le fake news ai tempi del Savonarola

di Andrea Gori

Prosegue la lectio di Zeffiro Ciuffoletti dedicata ai papi della famiglia Medici in occasione di una serata dedicata al Chianti Classico di Castelli del Grevepesa. Stavolta, dopo aver ripercorso la storia del primo papa Medici Leone X e la congiura per assassinarlo con il vino, è il tempo di dedicarsi a Clemente VII e ai fatti che caratterizzarono il suo pontificato.

“Dicevamo dela congiura del 1517 per far fuori Leone X. Quella congiura finì che furono condannati a morte un cardinale, Alfonso Petrucci, il suo segretario e naturalmente il medico di Leone X che aveva partecipato alla congiura con le solite dosi di veleno. Gli altri cardinali coinvolti erano parecchi, furono tutti graziati ma pagarono migliaia di ducati per aver la grazia. Allora, dicevo, mentre Leone X incappa nello scisma protestante come Lutero, anche Clemente VII è alle prese con uno scisma con la Chiesa d’Inghilterra perché non accettò il ripudio della moglie Caterina D’Aragona da parte di Enrico VIII. Sposò Anna Bolena nel ’33 e fu scomunicato per cui nasce allora la Chiesa d’Inghilterra ma pochi sanno che insieme al problema delle moglie e dei ripudi c’era un problema sostanziale dietro: per farsi Re c’è bisogno di soldi e i soldi si trovano dove ci sono. E dove sono i soldi? In Inghilterra, come altrove nelle mani della chiesa, nei conventi, bastava espropriare i conventi della parte che resisteva alla nuova chiesa e con quelli si faceva un bel bottino.

Questa pratica di spogliare i beni ecclesiastici per rafforzare i re e i governi è durata fino al 1866 in Italia, quando fu fatta la legge da Ricasoli per l’incameramento dei beni ecclesiastici che era (per quello che  riguarda noi) la terza in Toscana: prima Pietro Leopoldo, poi Napoleone e poi lo Stato Unitario. Quindi anche Clemente VII incappò in questo scisma della chiesa cristiana che a questo punto ne ha almeno 4 di parti: c’è lo scisma della Chiesa d’Oriente che è del 1054, pensate un po’, e non si sanerà più, è presente ancora oggi, altro che incontri interreligiosi, ne hanno fatte a migliaia; se voi volete avere le scissioni basta che nominate dei teologi e si incontreranno per rimanere ognuno nelle sue posizioni. I teologi sono come gli ideologi nella politica moderna, sono gente a cui non affidare mai le cose del mondo perché sono abili nello spaccarsi, ma mai nel riunirsi.

È interessante Clemente VII, perché commissionò a Michelangelo il Giudizio Universale nella Cappella Sistina, ma la cosa che va detta è che Buonarroti fu nel cuore sia di Leone X che di Clemente VII, ne avevano capito la grandezza. Pensate che Leone X fa un concorso per le Cappelle Medicee per la facciata di San Lorenzo e lo sapete chi lo vince? Michelangelo, e non si realizzò perché successe esattamente che i Medici furono cacciati poi da Firenze. Ritornò la Repubblica, ritornarono i descamisados seguaci di Savonarola, e però ebbero vita breve perché nel giro di poco tempo, i fiorentini si accorsero che andavano a rotoli con loro, del resto anche la prima esperienza del Savonarola era finita. Come? Che i popoli prendono delle ventate, Savonarola era un grande, aveva capito che si doveva giocare, lo faceva forse anche sinceramente con le paure del popolo, le irrazionalità del popolo, le aspettative e le attese del popolo. E infatti l’arma più terribile che aveva era la predica, la predicazione. Ricordatevi che lo fece venire a Firenze a predicare Lorenzo il Magnifico, poi quando gli amici di Lorenzo filosofi gli dissero: “Ma questo è un pazzo scatenato, rozzo, bestiale!” si allontanò e ritornò, ricominciò a predicare in maniera più raffinata ma sempre utilizzando quelle che oggi vengono chiamate le bufale, le fake news.

Faceva delle profezie gigantesche che non rispondevano quasi mai alla realtà. Per esempio diceva che la trattativa con Carlo VIII era andata a buon fine e Firenze non sarebbe stata assediata e invece Firenze fu assediata. Carlo VIII entrò dentro, l’unica cosa che fece è che saccheggiò meno del dovuto. Naturalmente a far fuori Savonarola furono i francescani. E fu un grande Papa, il Borgia, che è dipinto con la leggenda nera e invece era un Papa vero (i Papi sono dei grandi politici, in quel periodo lo furono eccome ). 

Papa Borgia sapete cosa fece? Dopo due scomuniche, dopo due interdizioni alla predica, siccome Savonarola aveva ancora molti seguaci nelle famiglie ricche, nonostante che fosse un fanatico bestiale più i suoi seguaci che lui, perché i seguaci prendevano libri, quadri il povero Botticelli tutte le sue donne ignude dovette rivestirle tutte…un casino e aveva questi pasdaran che strappavano i gioielli alle donne, era un fanatico. C’è una frase bellissima di Savonarola che se la ritrovo ve la vorrei leggere…la cercavo prima, ma non l’ho trovata, comunque il senso è questo: i governanti sono uno peggio dell’altro, l’unica soluzione è eleggere come Re, Dio stesso. E infatti sapete che fece? Il Re di Firenze diventa Gesù. Dietro Gesù c’è Savonarola che, naturalmente, ne è l’interprete. E allora che cosa fece Alessandro Borgia per eliminare il consenso intorno a Savonarola? Fece una misura formidabile, l’interdetto generale alla città di Firenze, cioè con quell’interdetto una città di banchieri che aveva prestato i soldi a mezzo mondo in quel momento, in quello stesso instante, i debiti venivano soluti.

Quindi quando questi videro una misura del genere, il consenso con Savonarola, su Savonarola, finì. Le famiglie più potenti si convertirono al denaro più che alla fede (questa è una cosa ricorrente) e naturalmente il povero cristo di Savonarola fu ben arrostito dai messi pontifici che lo trovarono e i raffinati francescani che lo portarono poi in piazza della Signoria a bruciare quando era già quasi morto. Ma il mito di Savonarola rimane in piedi, quando vengono restaurati i Medici, e anche restaurata la Repubblica per la quale lavorerà anche Michelangelo, ecco perché io l’ho citato, perché nonostante Michelangelo avesse fatto le difese per difendere la Repubblica, anche nella seconda parte, i due Papi dei Medici lo portano sempre con sé.

E sapete, questa è un’altra piccola perla deliziosa: la facciata di San Lorenzo non fu realizzata, ma i disegni di Michelangelo ci sono tutti e c’è persino il modello in legno della facciata. Alla fine dell’800 un mecenate, che non era altro che un grande imprenditore del marmo di Pietrasanta, uno che aveva venduto i marmi per fare le case dei signori americani quando andavano di moda alla fine dell’800 la casa stile attico tutte le colonne erano di marmo e il marmo era quello lì, di Carrara. Questo era un grandissimo commerciante esportatore e aveva fatto un sacco di soldi e aveva un sogno: realizzare la facciata di Michelangelo. E che cosa fa? Mette a disposizione tutto il marmo necessario, in più un monte di soldi equivalenti alla spesa per realizzarla. Questi soldi li affida al comune di Firenze.

Sapete come finì? Volete scommettere? Passarono 12 anni e il comune di Firenze non arrivò a fare la facciata. Fecero due concorsi, alla fine gli eredi di questo disgraziato, che nel frattempo era morto, rivollero il capitale indietro. L’avevano già speso! E quindi la partita finì pari e patta, come tante cose di oggi. Dopo tante chiacchiere e tanti soldi persi la facciata di Michelangelo non ci fu ma ogni tanto riappare come mapping, per cui se volete farvi una idea di come sarebbe dovuta essere, eccola qui: 

Video_mapping_3d_firenze san lorenzo michelangelo

 

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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